Paolo Finzi: differenze tra le versioni

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'''Paolo Finzi''' (Milano, [[1951]] - Forlì, [[20 luglio]] [[2020]]) è stato un anarchico italiano, redattore di ''[[A - Rivista Anarchica]]'' fin dalla sua fondazione ([[1971]]) e poi direttore della stessa.  
'''Paolo Finzi''' (Milano, [[28 novembre]] [[1951]] - Forlì, [[20 luglio]] [[2020]]) è stato un anarchico italiano, redattore di ''[[A - Rivista Anarchica]]'' fin dalla sua fondazione ([[1971]]) e poi direttore della stessa.  


== Biografia ==
== Biografia ==
Figlio di due ebrei antifascisti e partigiani, Ulisse Finzi, mantovano, e Matilde Bassani, ferrarese, insegnante e pedagogista socialista, arrestata dai fascisti nel [[1942]] perché appartenente al ''Soccorso Rosso'' (parteciperà poi alla Resistenza a Roma in ''Bandiera Rossa''), Finzi diventa un militante anarchico a 17 anni: nel [[1968]], insieme a [[Giuseppe Pinelli]] ed altri fonda lo storico circolo [[Ponte della Ghisolfa]] a Milano ed entra a far parte della [[Croce Nera Anarchica]]. La sera del [[12 dicembre]] [[1969]] viene arrestato dalla polizia nell'ambito delle indagini sulla strage di Piazza Fontana, evento a cui, lui e tutti i militanti del [[Ponte della Ghisolfa|Ponte]], sarebbero poi risultati del tutto estranei, malgrado una campagna politica e mediatica violentissima contro di loro. Nel [[1971]] fonda ''[[A - Rivista Anarchica]]''. Negli anni '80, dopo la liberazione di [[Pietro Valpreda]], ingiustamente accusato della strage del [[1969]], gira con quest'ultimo in lungo e in largo l'Italia in un tour di conferenze. Instancabile, tra l'organizzazione di un numero di ''[[A - Rivista]]'' e l'altro, continua a partecipare a iniziative in tutto il Paese. Pedagogia, antiautoritarismo e antimilitarismo, diritti delle minoranze (donne, bambini, detenuti, stranieri) sono i suoi cavalli di battaglia e sono anche i temi di cui scrive (da ricordare anche i suoi studi sulla resistenza anarchica e lo sterminio nazista di rom e sinti: è proprio la sua vicinanza con il popolo rom all'origine di un'amicizia fondamentale nella sua vita, quella con [[Fabrizio De André|De André]] <ref>Finzi ha raccontato che una volta, chiudendo i concerti, [[Fabrizio De André|De André]] domandava se tra il pubblico ci fossero anarchici del posto, perché gli sarebbe piaciuto salutarli. Fu così che una sera Finzi stesso bussò alla porta del camerino, non mancando di portare la rivista di cui [[Fabrizio De André|De André]] sarebbe diventato un fedele sostenitore</ref>. Nel corso della sua vita Finzi ha fondato o sostenuto la fondazione di varie realtà libertarie, come il [[Centro Studi Libertari / Archivio Giuseppe Pinelli]] e la casa editrice [[Eleuthera]].  
Figlio di due ebrei antifascisti e partigiani, Ulisse Finzi, mantovano, e Matilde Bassani, ferrarese, insegnante e pedagogista socialista, arrestata dai fascisti nel [[1942]] perché appartenente a ''Soccorso Rosso'' (parteciperà poi alla Resistenza a Roma in ''Bandiera Rossa''), Finzi inizia la sua militanza nel gruppo anarchico del liceo Carducci; il [[1° maggio]] del [[1968]], a 17 anni, insieme a [[Giuseppe Pinelli]] ed altri inaugura lo storico circolo [[Ponte della Ghisolfa]] a Milano ed entra a far parte di [[Crocenera Anarchica|Croce Nera Anarchica]]. La sera del [[12 dicembre]] [[1969]] viene sottoposto a fermo di polizia nell'ambito delle indagini sulla strage di Piazza Fontana, evento a cui, lui e tutti i militanti del [[Ponte della Ghisolfa|Ponte]], sarebbero poi risultati del tutto estranei, malgrado una campagna politica e mediatica violentissima contro di loro. Nel [[1971]] fonda ''[[A - Rivista Anarchica]]''. Negli anni '80, dopo la liberazione di [[Pietro Valpreda]], ingiustamente accusato della strage del [[1969]], gira con quest'ultimo in lungo e in largo l'Italia in un tour di conferenze. Instancabile, tra l'organizzazione di un numero di ''[[A - Rivista]]'' e l'altro, continua a partecipare a iniziative in tutto il Paese. Pedagogia, [[antiautoritarismo]] e [[antimilitarismo]], diritti delle minoranze (donne, bambini, detenuti, stranieri) sono i suoi cavalli di battaglia e sono anche i temi di cui scrive (da ricordare anche i suoi studi sulla resistenza anarchica e lo sterminio nazista di rom e sinti: è proprio la sua vicinanza con il popolo rom all'origine di un'amicizia fondamentale nella sua vita, quella con [[Fabrizio De André|De André]]). <ref>Finzi ha raccontato che una volta, chiudendo i concerti, [[Fabrizio De André|De André]] domandava se tra il pubblico ci fossero anarchici del posto, perché gli sarebbe piaciuto salutarli. Fu così che una sera Finzi stesso bussò alla porta del camerino, non mancando di portare la rivista di cui [[Fabrizio De André|De André]] sarebbe diventato un fedele sostenitore.</ref> Nel corso della sua vita Finzi ha fondato o sostenuto la fondazione di varie realtà libertarie, come il [[Centro Studi Libertari / Archivio Giuseppe Pinelli]] e la casa editrice [[Eleuthera]].  


Il [[20 luglio]] [[2020]] presso la stazione di Forlì, Finzi si lascia investire da un treno. La sua redazione lo ricorda così: «Maestro di anarchia, di etica, di dialogo e di confronto, uomo brillante, intelligente, sensibile e gentile. Ci ha insegnato il dubbio e la riflessione, l'ascolto e il rispetto profondo e sincero».
Il [[20 luglio]] [[2020]] presso la stazione di Forlì, Finzi si lascia investire da un treno. La sua redazione lo ricorda così: «Maestro di anarchia, di etica, di dialogo e di confronto, uomo brillante, intelligente, sensibile e gentile. Ci ha insegnato il dubbio e la riflessione, l'ascolto e il rispetto profondo e sincero».
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