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L'esecuzione, nell'agosto del [[1927]], di [[Sacco e Vanzetti]], convince il gruppo di Di Giovanni che è giunto il momento di passare ad attentati di ben altra portata ed effetto. Tra l'agosto del [[1927]] ed il maggio del [[1928]], Severino esegue più di 20 attentati. Fino al dicembre [[1927]] non ci sono vittime, malgrado due delle bombe esplose siano ad alto potenziale ed imbottite di pallini e chiodi, insomma, costruite per uccidere. | L'esecuzione, nell'agosto del [[1927]], di [[Sacco e Vanzetti]], convince il gruppo di Di Giovanni che è giunto il momento di passare ad attentati di ben altra portata ed effetto. Tra l'agosto del [[1927]] ed il maggio del [[1928]], Severino esegue più di 20 attentati. Fino al dicembre [[1927]] non ci sono vittime, malgrado due delle bombe esplose siano ad alto potenziale ed imbottite di pallini e chiodi, insomma, costruite per uccidere. | ||
Il [[24 dicembre]] [[1927]] vengono | Il [[24 dicembre]] [[1927]] vengono compiuti due attentati: il primo alla City Bank, affollata di clienti e di venditori che offrivano alle impiegate merce pregiata, profumi, champagne e calze di seta (risultato: 23 feriti e 2 morti, un'impiegata ed il venditore di calze); il secondo al Banco di Boston (la bomba non esplode). | ||
Il [[23 maggio]] [[1928]] Severino intende portare una bomba al Consolato italiano di Buenos Aires, fin dentro la stanza del Console, Italo Capanni, chiuderlo dentro a viva forza e lasciare che l'ordigno esploda. Ma le cose non vanno come previsto e alla fine la bomba viene lasciata giusto nell'atrio accanto alle scale (risultato: 9 morti e 34 feriti gravi). La stessa mattina (ore 12.30) Di Giovanni piazza un'altra bomba nella farmacia del dr. Benjamin Mastronardi, presidente del Comitato Fascista (la bomba viene involontariamente disinnescata da un bambino, il figlio di Mastronardi). | Il [[23 maggio]] [[1928]] Severino intende portare una bomba al Consolato italiano di Buenos Aires, fin dentro la stanza del Console, Italo Capanni, chiuderlo dentro a viva forza e lasciare che l'ordigno esploda. Ma le cose non vanno come previsto e alla fine la bomba viene lasciata giusto nell'atrio accanto alle scale (risultato: 9 morti e 34 feriti gravi). La stessa mattina (ore 12.30) Di Giovanni piazza un'altra bomba nella farmacia del dr. Benjamin Mastronardi, presidente del Comitato Fascista (la bomba viene involontariamente disinnescata da un bambino, il figlio di Mastronardi). |