Henri-Gustave Jossot: differenze tra le versioni

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[[File:Jossotabdulkarim.jpg|thumb|300px|Abdul Karim Jossot]]
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A partire dal [[1907]] Jossot è sempre più insofferente dell'epoca in cui vive e dopo frequenti e lunghi ritiri in piccole località di campagna decide, nel [[1911]], di trasferirsi in [[Tunisia]] - dove era stato già nel [[1904]]-[[1905|05]] per un breve soggiorno - dedicandosi principalmente al disegno di paesaggi e a tavole di vita quotidiana tunisina. Nel [[1913]] si converte all'[[Islam]], assumendo il nome di '''Abdul Karîm''', e diventa in seguito un discepolo dello sceicco Ahmed al-Alawi. Questa clamorosa decisione sarà interpretata come una reazione di rifiuto e condanna verso la [[civiltà]] delle macchine. Jossot aderisce al [[sufismo]], la corrente mistica dell'Islam, spesso perseguitata nel corso della sua storia per la sua ricerca personale e indipendente dai dogmi verso l'assoluto. Questa scelta bizzarra ma convinta fa ancora onore a Jossot, che si crea una via personale e quasi provocatrice, scegliendo di nuovo di non collaborare con le istituzioni della [[civiltà]] occidentale. Jossot ha infatti ben presente il ruolo della [[religione]] cristiana come strumento di giustificazione dell'oppressione e del [[colonialismo]].  
A partire dal [[1907]] Jossot è sempre più insofferente dell'epoca in cui vive e dopo frequenti e lunghi ritiri in piccole località di campagna decide, nel [[1911]], di trasferirsi in [[Tunisia]] - dove era stato già nel [[1904]]-[[1905|05]] per un breve soggiorno - dedicandosi principalmente al disegno di paesaggi e a tavole di vita quotidiana tunisina. Nel [[1913]] si converte all'[[Islam]], assumendo il nome di '''Abdul Karîm''', e diventa in seguito un discepolo dello sceicco Ahmed al-Alawi. Questa clamorosa decisione sarà interpretata come una reazione di rifiuto e condanna verso la [[civiltà]] delle macchine. Jossot aderisce al [[sufismo]], la corrente mistica dell'Islam, spesso perseguitata nel corso della sua storia per la sua ricerca personale e indipendente dai dogmi verso l'assoluto. Questa scelta bizzarra ma convinta fa ancora onore a Jossot, che si crea una via personale e quasi provocatrice, scegliendo di nuovo di non collaborare con le istituzioni della [[civiltà]] occidentale. Jossot ha infatti ben presente il ruolo della [[religione]] cristiana come strumento di giustificazione dell'oppressione e del [[colonialismo]].  
Nel [[1946]] Jossot confiderà ad una rivista francese (''La Rue'' del [[19 luglio]] [[1946]]) i motivi profondi del suo ritiro dall'occidente:
Nel [[1946]] Jossot confiderà ad una rivista francese (''La Rue'' del [[19 luglio]] [[1946]]) i motivi profondi del suo ritiro dall'Occidente:
:«... nella vostra dolce Francia ero diventato nevrastenico e, se mi fossi ostinato a rimanervi, sarei morto da molto tempo».  
:«... nella vostra dolce Francia ero diventato nevrastenico e, se mi fossi ostinato a rimanervi, sarei morto da molto tempo».  


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Nel suo libro ''Le sentier d'Allah'' del [[1928]] precisa così sinteticamente i motivi della sua attrazione per l'Islam: «L'Islam senza misteri, senza dogmi, senza clero, quasi senza culto, mi appariva come la più razionale di tutte le religioni».
Nel suo libro ''Le sentier d'Allah'' del [[1928]] precisa così sinteticamente i motivi della sua attrazione per l'Islam: «L'Islam senza misteri, senza dogmi, senza clero, quasi senza culto, mi appariva come la più razionale di tutte le religioni».


A convincerlo ulteriormente circa la sua nausea nei confronti dell'occidente era stato lo scoppio della prima guerra mondiale, ma soprattutto lo sfascio di cui avevano dato prova le sinistre europee, che si erano opposte blandamente all'eventualità di una carneficina tra stati e, infine, avevano votato compatte per la guerra nei loro rispettivi parlamenti nazionali. Jossot, al contrario, non aveva aderito all'''Union Sacrée'' e aveva collaborato, anche se brevemente, nel [[1916]]-[[1917|17]], a ''La Tranchée répubblicaine'' e a ''Le Bonnet rouge'', due giornali di tendenza pacifista, scrivendo per essi alcuni articoli.  
A convincerlo ulteriormente circa la sua nausea nei confronti dell'Occidente era stato lo scoppio della prima guerra mondiale, ma soprattutto lo sfascio di cui avevano dato prova le sinistre europee, che si erano opposte blandamente all'eventualità di una carneficina tra stati e, infine, avevano votato compatte per la guerra nei loro rispettivi parlamenti nazionali. Jossot, al contrario, non aveva aderito all'''Union Sacrée'' e aveva collaborato, anche se brevemente, nel [[1916]]-[[1917|17]], a ''La Tranchée répubblicaine'' e a ''Le Bonnet rouge'', due giornali di tendenza pacifista, scrivendo per essi alcuni articoli.  


La sua lunga residenza in [[Tunisia]] sensibilizza al problema coloniale Jossot, che mostra tutto il suo disgusto verso l'intenso sfruttamento a cui sono sottoposti gli indigeni, privati persino dei prodotti del suolo da loro coltivati. Gli indigeni lo fanno sentire dalla loro parte, musulmano come essi:  
La sua lunga residenza in [[Tunisia]] sensibilizza al problema coloniale Jossot, che mostra tutto il suo disgusto verso l'intenso sfruttamento a cui sono sottoposti gli indigeni, privati persino dei prodotti del suolo da loro coltivati. Gli indigeni lo fanno sentire dalla loro parte, musulmano come essi:  
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