Nella Giacomelli: differenze tra le versioni

Jump to navigation Jump to search
m
Sostituzione testo - "Rivoluzione Russa" con "Rivoluzione russa"
m (Sostituzione testo - "Giuseppe Monanni" con "Giuseppe Monnanni")
m (Sostituzione testo - "Rivoluzione Russa" con "Rivoluzione russa")
 
(23 versioni intermedie di uno stesso utente non sono mostrate)
Riga 10: Riga 10:


=== L'incontro con Ettore Molinari ===
=== L'incontro con Ettore Molinari ===
Dopo un tentativo di suicidio nel [[1898]], i cui motivi non sono mai stati chiariti, nel [[1900]] è ospitata presso la casa dell'anarchico [[Ettore Molinari]], allora direttore della Scuola e del Laboratorio di chimica della Società d'incoraggiamento di Arti e Mestieri. Con lui e Straneo, nel [[1902]], è promotrice e redattrice de «[[Il Grido della folla]]», diretto da [[Giovanni Gavilli]] prima e [[Oberdan Gigli]].  
Dopo un tentativo di suicidio nel [[1898]], i cui motivi non sono mai stati chiariti, nel [[1900]] è ospitata presso la casa dell'anarchico [[Ettore Molinari]], allora direttore della Scuola e del Laboratorio di chimica della Società d'incoraggiamento di Arti e Mestieri. Con lui e Straneo, nel [[1902]], è promotrice e redattrice de «[[Il Grido della Folla]]», diretto da [[Giovanni Gavilli]] prima e [[Oberdan Gigli]].  
[[File:Grido folla 2.jpg|thumb|left|300 px|«[[Il Grido della folla]]», numero 19 (quarto anno) del 27 maggio 1905, storico giornale anarchico fondato da Nella Giacomelli ed [[Ettore Molinari]]]]
[[File:Grido folla 2.jpg|thumb|left|300 px|«[[Il Grido della Folla]]», numero 19 (quarto anno) del 27 maggio 1905, storico [[giornale anarchico]] fondato da Nella Giacomelli ed [[Ettore Molinari]]]]
La sua vita privata è però per lei foriera di grandi preoccupazioni: nel [[1903]] scrive una lettera proprio a Gigli in cui gli dichiara il proprio amore, ma anche di aver perso una figlia (motivo del suicidio?) e di essere sul punto di diventare l'amante di [[Ettore Molinari]]. In realtà in casa di [[Ettore Molinari]] si occupa di accudire la figlia, cosa che farà anche dopo la morte di questi nel [[1926]].  
La sua vita privata è però per lei foriera di grandi preoccupazioni: nel [[1903]] scrive una lettera proprio a Gigli in cui gli dichiara il proprio amore, ma anche di aver perso una figlia (motivo del suicidio?) e di essere sul punto di diventare l'amante di [[Ettore Molinari]]. In realtà in casa di [[Ettore Molinari]] si occupa di accudire la figlia, cosa che farà anche dopo la morte di questi nel [[1926]].  


Conduce una vita ritirata e raramente partecipa ad iniziative pubbliche, collaborando però all'attività scientifica di [[Ettore Molinari|Molinari]] (professore di chimica dal [[1904]] alla Bocconi e poi al Politecnico), alla pubblicazione di [[stampa anarchica|periodici anarchici]] e all'educazione dei figli di Molinari. In questa fase alterna periodi di intensa attività a periodi di depressione in cui si auto isolava. Di tanto in tanto scrive firmandosi con lo pseudonimo di "Ireos", qualche volta partecipa pure a convegni sull'[[amore libero]], sulla [[femminismo|questione femminile]] in genere (inizialmente mostrò scarsa simpatia per le prime femministe) e sulle [[Colonie libertarie|colonie anarchiche]].  
Conduce una vita ritirata e raramente partecipa ad iniziative pubbliche, collaborando però all'attività scientifica di [[Ettore Molinari|Molinari]] (professore di chimica dal [[1904]] alla Bocconi e poi al Politecnico), alla pubblicazione di [[stampa anarchica|periodici anarchici]] e all'educazione dei figli di Molinari. In questa fase alterna periodi di intensa attività a periodi di depressione in cui si auto isolava. Di tanto in tanto scrive firmandosi con lo pseudonimo di "Ireos", qualche volta partecipa pure a convegni sull'[[amore libero]], sulla [[femminismo|questione femminile]] in genere (inizialmente mostrò scarsa simpatia per le prime femministe) e sulle [[Colonie libertarie|colonie anarchiche]].  


Desiderosa di sperimentare la vita comunitaria, nel [[1905]] si reca presso la comune [[comunismo|comunista]] ''L'Essai'' di Aiglemont, nelle Ardenne francesi. Terminata l'esperienza scrive un saggio a puntate molto critico, pubblicato in seguito su «La Protesta Umana» e poi trasformato in un opuscolo.
Desiderosa di sperimentare la vita comunitaria, nel [[1905]] si reca presso la comune [[comunismo|comunista]] ''L'Essai'' di Aiglemont, nelle Ardenne francesi. Terminata l'esperienza scrive un saggio a puntate molto critico, pubblicato in seguito su «[[La Protesta Umana]]» e poi trasformato in un opuscolo.


=== Contrasti con gli anarchici ===
=== Contrasti con gli anarchici ===
[[anarco-individualismo|Anarchica individualista]], insieme a Molinari è spesso accusata dai suoi compagni di eccessiva rigidità e di non comprendere le difficoltà quotidiane che vive la maggior parte delle persone. Spesso si scontra con gli [[Personalità anarchiche|anarchici]] che di volta in volta si succedono alla direzione de «Il Grido della folla», ovvero [[Libero Tancredi]] <ref name="rocca">[[Massimo Rocca]] (1884-1973), conosciuto come Libero Tancredi, prima fu anarchico, poi aderì al fascismo.</ref>, [[Gennaro D'Andrea]] e [[Giovanni Gavilli]]. Nel [[1906]] si verifica la rottura tra [[Giovanni Gavilli]] e i cosiddetti "tetrarchi" del [[stampa anarchica|giornale]] (Molinari, Giacomelli, Riccioti Longhi e Manfredi), che porta questi ultimi a fondare «La Protesta Umana», mentre «[[Il Grido della folla]]», passato in gestione a Gavilli, cesserà in breve tempo le pubblicazioni.
[[anarco-individualismo|Anarchica individualista]], insieme a Molinari è spesso accusata dai suoi compagni di eccessiva rigidità e di non comprendere le difficoltà quotidiane che vive la maggior parte delle persone. Spesso si scontra con gli [[Personalità anarchiche|anarchici]] che di volta in volta si succedono alla direzione de «[[Il Grido della Folla]]», ovvero [[Libero Tancredi]] <ref name="rocca">[[Massimo Rocca]] (1884-1973), conosciuto come Libero Tancredi, prima fu anarchico, poi aderì al fascismo.</ref>, [[Gennaro D'Andrea]] e [[Giovanni Gavilli]]. Nel [[1906]] si verifica la rottura tra [[Giovanni Gavilli]] e i cosiddetti "tetrarchi" del [[stampa anarchica|giornale]] (Molinari, Giacomelli, Riccioti Longhi e Manfredi), che porta questi ultimi a fondare «[[La Protesta Umana]]», mentre «[[Il Grido della Folla]]», passato in gestione a Gavilli, cesserà in breve tempo le pubblicazioni.


Nel [[1908]] Giacomelli e Molinari offrono la direzione del nuovo [[stampa anarchica|giornale]] a [[Paolo Schicchi]], ma ben presto si dovranno ricredere per via degli insanabili contrasti che si ingenereranno e che culmineranno in violento ''pamphlet'' accusatorio di [[Paolo Schicchi|Schicchi]] contro la Giacomelli: ''La degenerazione dell'anarchismo''. A questo scritto risponderà "Epifani" ([[Ettore Molinari]]) e "Ireos" (Nella Giacomelli) con ''Un triste caso di ribellismo anarchico'' ([[1909]]).  
Nel [[1908]] Giacomelli e Molinari offrono la direzione del nuovo [[stampa anarchica|giornale]] a [[Paolo Schicchi]], ma ben presto si dovranno ricredere per via degli insanabili contrasti che si ingenereranno e che culmineranno in violento ''pamphlet'' accusatorio di [[Paolo Schicchi|Schicchi]] contro la Giacomelli: ''La degenerazione dell'anarchismo''. A questo scritto risponderà "Epifani" ([[Ettore Molinari]]) e "Ireos" (Nella Giacomelli) con ''Un triste caso di ribellismo anarchico'' ([[1909]]).  
Riga 25: Riga 25:
Dopo la partenza dell'anarchico siciliano [[Paolo Schicchi|Schicchi]], Giacomelli e Molinari individuano in [[Giuseppe Monnanni]], editore anarchico aretino già direttore di «Vir» ([[stampa anarchica|rivista]] anarchica d'arte), e nella sua compagna [[Leda Rafanelli]], due possibili e validi collaboratori.
Dopo la partenza dell'anarchico siciliano [[Paolo Schicchi|Schicchi]], Giacomelli e Molinari individuano in [[Giuseppe Monnanni]], editore anarchico aretino già direttore di «Vir» ([[stampa anarchica|rivista]] anarchica d'arte), e nella sua compagna [[Leda Rafanelli]], due possibili e validi collaboratori.


Terminata l'esperienza de «La Protesta Umana», che cessa le pubblicazioni nel [[1909]], vive in una sorta di isolamento, che nel [[1915]] la porta a scrivere a [[Cesare Agostinelli]]: «Da vari anni, vivo appartata e ho tagliato, si può dire, i ponti fra me e i compagni. Non vado più alle loro riunioni, né loro vengono da me [...] Il fatto vergognoso di Schicchi, mi ha addirittura messo in un tale allarme contro i compagni, che io temo sempre d'imbattermi in qualche farabutto».
Terminata l'esperienza de «[[La Protesta Umana»]], che cessa le pubblicazioni nel [[1909]], vive in una sorta di isolamento, che nel [[1915]] la porta a scrivere a [[Cesare Agostinelli]]: «Da vari anni, vivo appartata e ho tagliato, si può dire, i ponti fra me e i compagni. Non vado più alle loro riunioni, né loro vengono da me [...] Il fatto vergognoso di Schicchi, mi ha addirittura messo in un tale allarme contro i compagni, che io temo sempre d'imbattermi in qualche farabutto».


In prossimità della guerra, e dopo gli eventi insurrezionali della [[settimana rossa]], Nella Giacomelli, dietro il nuovo pseudonimo "Petit Jardin", critica le pozioni guerrafondaie di alcuni [[Personalità anarchiche|anarchici]] (tra cui l'amico Gigli), ribadendo la vocazione [[internazionalismo|internazionalista]] degli anarchici. In questo periodo, pur mantenendo le sue peculiarità antiorganizzatrici, si avvicina agli organizzatori, come testimoniano le sue relazioni epistolari con [[Cesare Agostinelli]] e [[Luigi Fabbri]], e esprime sui giornali «[[Volontà]]» e «Abbasso la guerra!» le sue posizioni di pacifismo intransigente, che rifiuta la difesa della "patria" anche in caso di invasione straniera.  
In prossimità della guerra, e dopo gli eventi insurrezionali della [[settimana rossa]], Nella Giacomelli, dietro il nuovo pseudonimo "Petit Jardin", critica le pozioni guerrafondaie di alcuni [[Personalità anarchiche|anarchici]] (tra cui l'amico Gigli), ribadendo la vocazione [[internazionalismo|internazionalista]] degli anarchici. In questo periodo, pur mantenendo le sue peculiarità [[antiorganizzatrici]], si avvicina agli [[organizzatori]], come testimoniano le sue relazioni epistolari con [[Cesare Agostinelli]] e [[Luigi Fabbri]], e esprime sui giornali «[[Volontà]]» e «Abbasso la guerra!» le sue posizioni di [[anarco-pacifismo|pacifismo]] intransigente, che rifiuta la difesa della "patria" anche in caso di invasione straniera.  


Durante il conflitto bellico è arrestata nel [[1916]] in piazza del Duomo (Milano) a causa di un tentativo dimostrativo [[antimilitarismo|antimilitarista]]. L'intercettazione di una sua lettera (firmata "Ireos") e di un manifesto [[antimilitarismo|antimilitarista]] che incita le donne a manifestare contro la guerra il [[1 maggio|1° maggio]] [[1916]] le costa il “rimpatrio” a Lodi, trasformato poi in diffida «da ogni forma di propaganda contro la guerra».  
Durante il conflitto bellico è arrestata nel [[1916]] in piazza del Duomo (Milano) a causa di un tentativo dimostrativo [[antimilitarismo|antimilitarista]]. L'intercettazione di una sua lettera (firmata "Ireos") e di un manifesto [[antimilitarismo|antimilitarista]] che incita le donne a manifestare contro la guerra il [[1 maggio|1° maggio]] [[1916]] le costa il “rimpatrio” a Lodi, trasformato poi in diffida «da ogni forma di propaganda contro la guerra».  


Sarà comunque una delle prime ad esprimere la propria [[solidarietà]] con la [[La Rivoluzione Russa|rivoluzione russa]]. Nel [[1917]] collabora al giornale «Cronaca Libertaria» (Milano, 14 numeri da agosto a novembre [[1917]]), pubblicato da [[Leda Rafanelli]] e [[Carlo Molaschi]]. <ref name="mili">[http://militants-anarchistes.info/spip.php?article2127 da "militants-anarchistes.info"]</ref>
Sarà comunque una delle prime ad esprimere la propria [[solidarietà]] con la [[La Rivoluzione russa|rivoluzione russa]]. Nel [[1917]] collabora al giornale «Cronaca Libertaria» (Milano, 14 numeri da agosto a novembre [[1917]]), pubblicato da [[Leda Rafanelli]] e [[Carlo Molaschi]]. <ref name="mili">''[http://militants-anarchistes.info/spip.php?article2127 Dictionnaire des militants anarchistes]''</ref>


D'accordo con [[Luigi Fabbri]], nel [[1917]] manifesta perplessità <ref name="jardin">Lettera di “Petit Jardin”, «Cronaca libertaria», 17 agosto 1917</ref> di fronte alla possibilità che gli anarchici partecipino alla cosiddetta 3° Zimmerwald, conferenza internazionale dei partiti socialisti da tenersi a Stoccolma ma che mai si terrà <ref name="si">La Conferenza di Zimmerwald fu una conferenza internazionale dei partiti socialisti. La prima conferenza di Zimmerwal si tenne dal [[5 settembre|5]] all'[[8 settembre]] [[1915]] in [[Svizzera]] per iniziativa italiana ed elvetica</ref>.
D'accordo con [[Luigi Fabbri]], nel [[1917]] manifesta perplessità <ref name="jardin">Lettera di “Petit Jardin”, «Cronaca libertaria», 17 agosto 1917</ref> di fronte alla possibilità che gli anarchici partecipino alla cosiddetta 3° Zimmerwald, conferenza internazionale dei partiti socialisti da tenersi a Stoccolma ma che mai si terrà <ref name="si">La Conferenza di Zimmerwald fu una conferenza internazionale dei partiti socialisti. La prima conferenza di Zimmerwal si tenne dal [[5 settembre|5]] all'[[8 settembre]] [[1915]] in [[Svizzera]] per iniziativa italiana ed elvetica</ref>.


===Il primo dopo guerra: Umanità Nova===
===Il primo dopoguerra: Umanità Nova===
[[File:Umanità nova.jpg|thumb|Prima pagina di «[[Umanità Nova]]» (9/12/1956), alla cui fondazione contribuì in mnaiera decisiva anche Nella Giacomelli]]
[[Image:UN1.jpg|thumb|250px|Prima pagina del primo numero di ''[[Umanità Nova]]'' del [[26 febbraio|26]]-[[27 febbraio]] [[1920]], giornale alla cui fondazione contribuì in maniera decisiva anche Nella Giacomelli.]] Nell'immediato dopoguerra collabora al numero unico di «Guerra e Pace» (Milano, [[22 febbraio]] [[1919]]) <ref name="mili"></ref>, ma nel frattempo le divisioni con gli ex-interventisti si sono acuite enormemente:
Nell'immediato dopo guerra collabora al numero unico di «Guerra e Pace» (Milano, [[22 febbraio]] [[1919]]) <ref name="mili">[http://militants-anarchistes.info/spip.php?article2127 da "militants-anarchistes.info"]</ref>, ma nel frattempo le divisioni con gli ex-interventisti si sono acuite enormemente:


: «C'è un abisso tra noi, Oberdan; tu hai rinnegato il tuo sogno giovanile, ed io lo sogno più ardentemente che mai; [...] Come possiamo ancora comprenderci? Meglio dimenticarci» (Lettera indirizzata ad [[Oberdan Gigli]]).  
: «C'è un abisso tra noi, Oberdan; tu hai rinnegato il tuo sogno giovanile, ed io lo sogno più ardentemente che mai; [...] Come possiamo ancora comprenderci? Meglio dimenticarci» (Lettera indirizzata ad [[Oberdan Gigli]]).  


Nel [[1919]] si ributta a capofitto nell'attivismo anarchico partecipando con il solito Molinari (ufficialmente come sua sorella) al convegno fiorentino dell'[[Unione Comunista Anarchica Italiana]]. Con la frequentazione di figure come [[Mario Senigalliesi]] ed [[Emilio Spinaci]], in quell'anno nasce l'idea della pubblicazione di un quotidiano anarchico, [[Umanità Nova]], che la porterà entusiasticamente a scrivere:
Nel [[1919]] si ributta a capofitto nell'attivismo anarchico partecipando con il solito Molinari (ufficialmente come sua sorella) al convegno fiorentino dell'[[Unione Comunista Anarchica Italiana]]. Con la frequentazione di figure come [[Mario Senigalliesi]] ed [[Emilio Spinaci]], in quell'anno nasce l'idea della pubblicazione di un [[quotidiano anarchico]], [[Umanità Nova]], che la porterà entusiasticamente a scrivere:


: «Umanità Nova, meta suprema di tutte le nostre lotte e dei nostri dolori, noi ti adottiamo come simbolo luminoso d'una visione vivente, e ti innanziamo al di sopra di tutte le folle, verso tutti i cuori, faro e bandiera di luce e libertà» («Iconoclasta», [[25 luglio]], Pistoia) .
: «Umanità Nova, meta suprema di tutte le nostre lotte e dei nostri dolori, noi ti adottiamo come simbolo luminoso d'una visione vivente, e ti innanziamo al di sopra di tutte le folle, verso tutti i cuori, faro e bandiera di luce e libertà» («Iconoclasta», [[25 luglio]], Pistoia) .
Riga 48: Riga 47:


===L'ultimo periodo===
===L'ultimo periodo===
Dopo essere stata amministratore delegato della società del [[stampa anarchica|giornale]], lascia l'incarico e contemporaneamente smette anche la collaborazione del giornale <ref name="cappone">"Petit Jardin", ''Il giudice Cappone, ovverosia: le farse della giustizia'', Milano, 1921, pag. 60-63</ref>. Nonostante l'abbandono di [[Umanità Nova]], il giudice Carboni nel febbraio [[1921]] la include tra gli indagati per «cospirazione contro i poteri dello stato», che vede coinvolti i principali redattori di [[Umanità Nova]] ([[Errico Malatesta]], [[Armando Borghi]], [[Corrado Quaglino]], ecc.).
Dopo essere stata amministratore delegato della società del [[stampa anarchica|giornale]], lascia l'incarico e contemporaneamente smette anche la collaborazione del giornale <ref name="cappone">"Petit Jardin", ''Il giudice Cappone, ovverosia: le farse della giustizia'', Milano, 1921, pag. 60-63</ref>. Nonostante l'abbandono di [[Umanità Nova]], il giudice Carboni nel febbraio [[1921]] la include tra gli indagati per «cospirazione contro i poteri dello stato», che vede coinvolti i principali redattori di [[Umanità Nova]] ([[Errico Malatesta]], [[Armando Borghi]], [[Corrado Quaglino]] ecc.).


Assolta il [[25 marzo]] [[1921]], è nuovamente denunciata dopo la [[strage del teatro Diana]] di Milano per «associazione a delinquere», accusa da cui verrà scagionata il [[1 maggio|1° maggio]] seguente. Nei due anni seguenti, dopo il trasferimento di [[Umanità Nova]] a Roma, collabora alla [[stampa anarchica|rivista]] milanese «[[Pagine Libertarie]]» di Carlo Molaschi "Inkyo" e "vice Rudel" (Rudel era lo pseudonimo di [[Henry Molinari]]). Morto [[Ettore Molinari]] (Milano, [[9 novembre]] [[1926]]), è accusata di aver stretto rapporti con [[Camillo Berneri]], a sua volta sospettato di aver sostenuto [[Gino Lucetti]] nel suo tentativo di uccidere Mussolini, e quindi arrestata nel [[1928]] insieme a [[Libero Molinari|Libero]] ed [[Henry Molinari]], figli di Ettore.
Assolta il [[25 marzo]] [[1921]], è nuovamente denunciata dopo la [[strage del teatro Diana]] di Milano per «associazione a delinquere», accusa da cui verrà scagionata il [[1 maggio|1° maggio]] seguente. Nei due anni seguenti, dopo il trasferimento di [[Umanità Nova]] a Roma, collabora alla [[stampa anarchica|rivista]] milanese «[[Pagine Libertarie]]» di Carlo Molaschi "Inkyo" e "vice Rudel" (Rudel era lo pseudonimo di [[Henry Molinari]]). Morto [[Ettore Molinari]] (Milano, [[9 novembre]] [[1926]]), è accusata di aver stretto rapporti con [[Camillo Berneri]], a sua volta sospettato di aver sostenuto [[Gino Lucetti]] nel suo tentativo di uccidere Mussolini, e quindi arrestata nel [[1928]] insieme a [[Libero Molinari|Libero]] ed [[Henry Molinari]], figli di Ettore.
Riga 72: Riga 71:
*E. Santarelli, ''Giacomelli Nella'', in AA. VV., ''La questione femminile in Italia dal '900 ad oggi'', Milano, Franco Angeli 1979
*E. Santarelli, ''Giacomelli Nella'', in AA. VV., ''La questione femminile in Italia dal '900 ad oggi'', Milano, Franco Angeli 1979
*P. C. Masini, ''Storia degli anarchici italiani nell'epoca degli attentati'', Milano, Rizzoli 1981
*P. C. Masini, ''Storia degli anarchici italiani nell'epoca degli attentati'', Milano, Rizzoli 1981
*M. A. Serci, ''Giacomelli Nella'', in «Dizionario Biografico degli Italiani», vol. LIV, Roma, Istituto della Enciclopedia italiana 2000
*Maria Antonietta Serci, [https://www.treccani.it/enciclopedia/nella-giacomelli_%28Dizionario-Biografico%29/ ''Nella Giacomelli''], in ''Dizionario biografico degli italiani'', Volume LIV, Roma, Istituto dell'Enciclopedia italiana, 2000
*''Giacomelli Nella'', in «Dizionario Biografico degli Anarchici Italiani», I, Pisa, BFS 2003
*M. Antonioli, [https://www.bfscollezionidigitali.org/entita/13571 ''Nella Giacomelli''], in ''Dizionario biografico degli anarchici italiani'', Tomo I, Pisa, BFS, 2003, pp. 700-703


== Voci correlate ==
== Voci correlate ==
Riga 82: Riga 81:
== Collegamenti esterni ==
== Collegamenti esterni ==
*[http://archive.is/dh4D Archivio Ettore Molinari]
*[http://archive.is/dh4D Archivio Ettore Molinari]
*[http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Dizionario_Biografico_degli_Italiani/VOL54/DIZIONARIO_BIOGRAFICO_DEGLI_ITALIANI_Vol54_014828.xml Dizionario Biografico degli Italiani: biografia di Nella Giacomelli]
*[http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Dizionario_Biografico_degli_Italiani/VOL54/DIZIONARIO_BIOGRAFICO_DEGLI_ITALIANI_Vol54_014828.xml Dizionario biografico degli italiani: biografia di Nella Giacomelli]


[[Categoria:Anarchiche|Giacomelli, Nella]]
[[Categoria:Anarchiche|Giacomelli, Nella]]
[[Categoria:Anarchici italiani|Giacomelli, Nella]]
[[Categoria:Anarchici italiani|Giacomelli, Nella]]
[[Categoria:Antiorganizzatori|Giacomelli, Nella]]
[[Categoria:Antifascisti|Giacomelli, Nella]]
[[Categoria:Antifascisti|Giacomelli, Nella]]
66 514

contributi

I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando i nostri servizi, accetti il nostro utilizzo dei cookie.

Menu di navigazione