Pier Paolo Pasolini: differenze tra le versioni

Jump to navigation Jump to search
/* Il pensiero
Nessun oggetto della modifica
(/* Il pensiero)
Riga 6: Riga 6:
Nel [[1949]] inizia il suo lungo calvario giudiziario a causa della sua diversità dalla [[società]] [[cattolicesimo|cattolico]]-[[borghesia|borghese]] e della sua [[omosessualità]]. Nel mese di ottobre dello stesso anno, Pasolini fu accusato di corruzione di minori e atti osceni in luogo pubblico. Di conseguenza, venne espulso dalla sezione del Partito Comunista di Udine e perse il posto di lavoro, l'insegnamento che aveva ottenuto l'anno precedente a Valvasone. Tutte le accuse in seguito caddero, Pasolini fu vittima di una [[omofobia]] presente a quei tempi anche negli ambienti del [[Partito Comunista Italiano|PCI]]. <ref name="parere di">Parere di Sytry82</ref> Vive una situazione difficile, nel gennaio del [[1950]] Pasolini si trasferisce a Roma con la madre; giunge tra le borgate romane di Rebibbia. Invece di chiedere l'aiuto di altri scrittori, Pasolini preferisce cavarsela per conto suo. Trova lavoro negli studi di Cinecittà e vende i suoi libri nelle bancarelle di Roma. Infine, attraverso l'aiuto del poeta dialettale abruzzese Vittorio Clemente, trova lavoro come insegnante a Ciampino, un sobborgo di Roma. Durante la sua permanenza nella capitale orienta i suoi interessi verso il sottoproletariato ed i comportamenti giovanili.  In questo periodo nascono le tre opere che lo portano ai vertici della letteratura italiana: "''Ragazzi di vita''" ([[1955]]), "Una vita violenta" ([[1959]]) e la raccolta di poesie "''Le ceneri di Gramsci''" ([[1957]]) animata da una grande tensione civile e caratterizzata dalla coesistenza di diversi registri linguistici. Il grande successo di "''Ragazzi di vita''" è mal ricevuto dal PCI e, soprattutto, da parte del governo italiano, che ha avviato anche una causa contro Pasolini e il suo editore, Garzanti. Dal [[1955]] al [[1959]] collabora con la [[stampa anarchica|rivista]] di poesie "Officina" il cui scopo era quello di constatare la crisi del neorealismo e di ridefinire il ruolo dell'artista all'interno della propria società. Nella prima metà degli anni sessanta il suo impegno non si limita alla mera analisi di una società contadina costretta all'omologazione ma ricerca le radici umane in quelle aree del mondo non ancora corrotte dalla società borghese. Per questo compie dei viaggi in India, Kenya, Nigeria, Israele e Giordania. Nell'ultima parte della sua vita Pasolini si dedica soprattutto alla collaborazione con diversi quotidiani in cui si segnala per le sue originali critiche contro il [[comunismo]], la contestazione studentesca, la televisione "Il medium di massa" secondo lui, dove sostenne che "tutti possono inviare messaggi 'ex cattedra' a prescindere dalla veridicità del messaggio". <ref name="Vedi">Vedi il [http://www.youtube.com/watch?v=ne3DzDifD7g&feature=player_embedded video]</ref> Forse il suo anticonformismo fu talmente inaccettabile, nelle mentalità di alcuni, da attirare la violenza bruta che lo uccise ad Ostia (in provincia di Roma) il [[2 novembre]] [[1975]] <ref name="parere">Parere di Sytry82</ref> e le cui dinamiche sono ancora incerte.
Nel [[1949]] inizia il suo lungo calvario giudiziario a causa della sua diversità dalla [[società]] [[cattolicesimo|cattolico]]-[[borghesia|borghese]] e della sua [[omosessualità]]. Nel mese di ottobre dello stesso anno, Pasolini fu accusato di corruzione di minori e atti osceni in luogo pubblico. Di conseguenza, venne espulso dalla sezione del Partito Comunista di Udine e perse il posto di lavoro, l'insegnamento che aveva ottenuto l'anno precedente a Valvasone. Tutte le accuse in seguito caddero, Pasolini fu vittima di una [[omofobia]] presente a quei tempi anche negli ambienti del [[Partito Comunista Italiano|PCI]]. <ref name="parere di">Parere di Sytry82</ref> Vive una situazione difficile, nel gennaio del [[1950]] Pasolini si trasferisce a Roma con la madre; giunge tra le borgate romane di Rebibbia. Invece di chiedere l'aiuto di altri scrittori, Pasolini preferisce cavarsela per conto suo. Trova lavoro negli studi di Cinecittà e vende i suoi libri nelle bancarelle di Roma. Infine, attraverso l'aiuto del poeta dialettale abruzzese Vittorio Clemente, trova lavoro come insegnante a Ciampino, un sobborgo di Roma. Durante la sua permanenza nella capitale orienta i suoi interessi verso il sottoproletariato ed i comportamenti giovanili.  In questo periodo nascono le tre opere che lo portano ai vertici della letteratura italiana: "''Ragazzi di vita''" ([[1955]]), "Una vita violenta" ([[1959]]) e la raccolta di poesie "''Le ceneri di Gramsci''" ([[1957]]) animata da una grande tensione civile e caratterizzata dalla coesistenza di diversi registri linguistici. Il grande successo di "''Ragazzi di vita''" è mal ricevuto dal PCI e, soprattutto, da parte del governo italiano, che ha avviato anche una causa contro Pasolini e il suo editore, Garzanti. Dal [[1955]] al [[1959]] collabora con la [[stampa anarchica|rivista]] di poesie "Officina" il cui scopo era quello di constatare la crisi del neorealismo e di ridefinire il ruolo dell'artista all'interno della propria società. Nella prima metà degli anni sessanta il suo impegno non si limita alla mera analisi di una società contadina costretta all'omologazione ma ricerca le radici umane in quelle aree del mondo non ancora corrotte dalla società borghese. Per questo compie dei viaggi in India, Kenya, Nigeria, Israele e Giordania. Nell'ultima parte della sua vita Pasolini si dedica soprattutto alla collaborazione con diversi quotidiani in cui si segnala per le sue originali critiche contro il [[comunismo]], la contestazione studentesca, la televisione "Il medium di massa" secondo lui, dove sostenne che "tutti possono inviare messaggi 'ex cattedra' a prescindere dalla veridicità del messaggio". <ref name="Vedi">Vedi il [http://www.youtube.com/watch?v=ne3DzDifD7g&feature=player_embedded video]</ref> Forse il suo anticonformismo fu talmente inaccettabile, nelle mentalità di alcuni, da attirare la violenza bruta che lo uccise ad Ostia (in provincia di Roma) il [[2 novembre]] [[1975]] <ref name="parere">Parere di Sytry82</ref> e le cui dinamiche sono ancora incerte.


== Il pensiero <ref name="fonte2">Fonte: [http://search.freefind.com/find.html?id=19595017&pageid=r&mode=ALL&n=0&query=pasolini]</ref>==
== Il pensiero ==
[[Image:Pasolini_pensiero.jpg|thumb|right|353|]]
[[Image:Pasolini_pensiero.jpg|thumb|right|353|]]
Pasolini fu certamente un ribelle in quanto avversario dei valori della propria società e nemico della classe dirigente italiana, legata alla [[Democrazia Cristiana]], i cui "gerarchi" egli avrebbe voluto vedere davanti ad un tribunale per aver provocato tutti i danni del paese. Non è un caso, dunque, la sua frequente condanna nell'arco di '''trentatre procedimenti per offese alla religione di [[Stato]] e al comune senso del pudore'''. Punti fermi del suo pensiero sono: '''l'avversione allo sviluppo''' e l'interesse per il [[sottoproletariato]].
Pasolini fu certamente un ribelle in quanto avversario dei valori della propria società e nemico della classe dirigente italiana, legata alla [[Democrazia Cristiana]], i cui "gerarchi" egli avrebbe voluto vedere davanti ad un tribunale per aver provocato tutti i danni del paese. Non è un caso, dunque, la sua frequente condanna nell'arco di '''trentatre procedimenti per offese alla religione di [[Stato]] e al comune senso del pudore'''. Punti fermi del suo pensiero sono: '''l'avversione allo sviluppo''' e l'interesse per il [[sottoproletariato]].
64 364

contributi

I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando i nostri servizi, accetti il nostro utilizzo dei cookie.

Menu di navigazione