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Diviso tra teoria e pratica, Di Giovanni continua a compiere molte [[azione diretta|azioni dirette]], compresa la clamorosa uccisione di [[Emilio Lopez Arango]], direttore del giornale anarchico avversario «[[La protesta]]», che provoca l'isolamento del suo gruppo rispetto al movimento anarchico argentino. Il gruppo di Severino - dove militavano anche i due fratelli di [[América Josefina Scarfò|América]], [[Paulino Scarfò|Paulino]] e [[Alejandro Scarfò|Alejandro]] Scarfò - continua a rapinare banche e a colpire i simboli del [[Fascismo|fascismo]] italiano, anche se i suoi compagni cadono ad uno ad uno ([[Alejandro Scarfò]] fu arrestato e rinchiuso nel manicomio criminale di Vieytes). | Diviso tra teoria e pratica, Di Giovanni continua a compiere molte [[azione diretta|azioni dirette]], compresa la clamorosa uccisione di [[Emilio Lopez Arango]], direttore del giornale anarchico avversario «[[La protesta]]», che provoca l'isolamento del suo gruppo rispetto al movimento anarchico argentino. Il gruppo di Severino - dove militavano anche i due fratelli di [[América Josefina Scarfò|América]], [[Paulino Scarfò|Paulino]] e [[Alejandro Scarfò|Alejandro]] Scarfò - continua a rapinare banche e a colpire i simboli del [[Fascismo|fascismo]] italiano, anche se i suoi compagni cadono ad uno ad uno ([[Alejandro Scarfò]] fu arrestato e rinchiuso nel manicomio criminale di Vieytes). | ||
Il [[29 gennaio]] [[1931]] la tipografia di Severino viene circondata dalla polizia. I componenti del gruppo cercano di fuggire, uccidono due poliziotti ma alla fine Di Giovanni, sentendosi perduto, tenta invano il suicidio. Ormai moribondo Severino viene fermato dalla polizia e condotto velocemente in ospedale dove i medici gli "salvano" la vita, affinché sia poi lo [[Stato]] argentino a condannarlo a morte. Il [[1 febbraio|1° febbraio]] [[1931]], poche ore dopo il suo arresto, viene condannato alla fucilazione insieme di América [[Paulino Scarfò]] <ref name="América"> Prima di morire, Di Giovanni incontrò l'amata [[América Josefina Scarfò]], esortandola a studiare e a fondare una nuova casa editrice. Più tardi la Scarfò insegnò italiano all'Università di Buenos Aires, continuando a militare nel movimento anarchico. Nel [[1951]] giunse in [[Italia]] e si recò a Chieti alla ricerca dei parenti di Severino </ref>. | Il [[29 gennaio]] [[1931]] la tipografia di Severino viene circondata dalla polizia. I componenti del gruppo cercano di fuggire, uccidono due poliziotti, ma alla fine Di Giovanni, sentendosi perduto, tenta invano il suicidio. Ormai moribondo Severino viene fermato dalla polizia e condotto velocemente in ospedale dove i medici gli "salvano" la vita, affinché sia poi lo [[Stato]] argentino a condannarlo a morte. Il [[1 febbraio|1° febbraio]] [[1931]], poche ore dopo il suo arresto, viene condannato alla fucilazione insieme di América [[Paulino Scarfò]] <ref name="América"> Prima di morire, Di Giovanni incontrò l'amata [[América Josefina Scarfò]], esortandola a studiare e a fondare una nuova casa editrice. Più tardi la Scarfò insegnò italiano all'Università di Buenos Aires, continuando a militare nel movimento anarchico. Nel [[1951]] giunse in [[Italia]] e si recò a Chieti alla ricerca dei parenti di Severino </ref>. | ||
== I contrasti con il movimento anarchico == | == I contrasti con il movimento anarchico == |