Andrea Costa: differenze tra le versioni

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[[Image:Andrea_costa.gif|thumb|Andrea Costa]]'''Andrea Costa''' (Imola, [[30 novembre]] [[1851]] – Imola, [[19 gennaio]] [[1910]]) è stato inzialmente anarchico protagonista di numerose iniziative inssurrezionali in [[Italia]] ([[insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|Bologna]], [[Banda del Matese]] ecc.), successivamente passò al socialismo parlamentare diventando il primo deputato [[socialista]] della storia d' Italia.
[[Image:Andrea_costa.gif|thumb|Andrea Costa]]'''Andrea Costa''' (Imola, [[30 novembre]] [[1851]] – Imola, [[19 gennaio]] [[1910]]) è stato inzialmente anarchico protagonista di numerose iniziative inssurrezionali in [[Italia]] ([[insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|Bologna]], [[Banda del Matese]] ecc.), successivamente passò al socialismo parlamentare diventando il primo deputato [[socialista]] della storia d'Italia.


== Biografia ==
== Biografia ==
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Partecipò all'[[insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)]], insieme a [[Errico Malatesta]] e [[Michail Bakunin]], e a quella della cosiddetta [[Banda del Matese]] ([[1877]]). Nel [[1878]] Costa espatriò in [[Svizzera]] per sfuggire alle persecuzioni repressive orchestrate contro gli [[Personalità anarchiche|anarchici]], successivamente si trasferì a Parigi dove fu arrestato e condannato a 2 anni di prigione.  
Partecipò all'[[insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)]], insieme a [[Errico Malatesta]] e [[Michail Bakunin]], e a quella della cosiddetta [[Banda del Matese]] ([[1877]]). Nel [[1878]] Costa espatriò in [[Svizzera]] per sfuggire alle persecuzioni repressive orchestrate contro gli [[Personalità anarchiche|anarchici]], successivamente si trasferì a Parigi dove fu arrestato e condannato a 2 anni di prigione.  


Il [[5 giugno]] [[1879]] Costa fu espulso dalla [[Francia]] e ritornò in [[Svizzera]] dove si legò sentimentalmente ad [[Anna Kuliscioff]]. Nello stesso anno sulla «[[Plebe]]», del [[3 agosto]], Andrea Costa, in una lettera intitolata ''Ai miei amici di Romagna'', critica duramente l'impostazione [[anarchismo insurrezionalista|insurrezionalista]] e settaria data alla attività dell'[[l'Internazionale dei lavoratori|Internazionale]] in [[Italia]]. In pratica abbandonò il [[anarchismo|movimento anarchico]] a favore del socialismo parlamentarista, suscitando un vero e proprio vespaio di polemiche tra gli'[[anarchismo|anarchici]] italiani.I due ebbero una figlia, Andreina, ma col tempo il rapporto si incrinò a causa della gelosia di Costa verso la [[Anna Kuliscioff|compagna]] e si lasciarono nel [[1885]]. Alla gelosia di Costa, Anna rispose in questo modo:
Il [[5 giugno]] [[1879]] Costa fu espulso dalla [[Francia]] e ritornò in [[Svizzera]] dove si legò sentimentalmente ad [[Anna Kuliscioff]]. Nello stesso anno sulla «[[Plebe]]», del [[3 agosto]], Andrea Costa, in una lettera intitolata ''Ai miei amici di Romagna'', critica duramente l'impostazione [[anarchismo insurrezionalista|insurrezionalista]] e settaria data alla attività dell'[[l'Internazionale dei lavoratori|Internazionale]] in [[Italia]]. In pratica abbandonò il [[anarchismo|movimento anarchico]] a favore del socialismo parlamentarista, suscitando un vero e proprio vespaio di polemiche tra gli'[[anarchismo|anarchici]] italiani. I due ebbero una figlia, Andreina, ma col tempo il rapporto si incrinò a causa della gelosia di Costa verso la [[Anna Kuliscioff|compagna]] e si lasciarono nel [[1885]]. Alla gelosia di Costa, Anna rispose in questo modo:
: «Io alla fine vedo una cosa: agli uomini come sempre è permesso tutto, la donna deve essere di loro proprietà. La frase è vecchia, banale, ma ha le sue ragioni d'essere e l'avrà chissà per quanto tempo ancora». <ref name="cedema">[http://www.enciclopediadelledonne.it/index.php?azione=pagina&id=1379 Enncicolpedia della donna]</ref>
: «Io alla fine vedo una cosa: agli uomini come sempre è permesso tutto, la donna deve essere di loro proprietà. La frase è vecchia, banale, ma ha le sue ragioni d'essere e l'avrà chissà per quanto tempo ancora». <ref name="cedema">[http://www.enciclopediadelledonne.it/index.php?azione=pagina&id=1379 Enncicolpedia della donna]</ref>


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