Gli attentati individualistici nella storia dell'anarchismo: differenze tra le versioni

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Nacque così quell'[[azione diretta|individualismo definito d'azione]], corrente minoritaria all'interno del movimento anarchico che, soprattutto in una fase in cui l'illusione dell'imminenza della rivoluzione era forte e diffusa, tradusse il suo desiderio di affermazione in seno al contesto politico nazionale nell'utilizzo della violenza giustiziera. Gli atti di violenta insubordinazione diventarono così il mezzo con cui alcuni anarchici si contrapposero alle ingiustizie della società borghese. Gli anni novanta dell'ottocento furono il periodo del così detto "bombismo", anni in cui molte azioni di puro impatto dimostrativo ed i tragici attentati, contribuirono a creare nell'immaginario collettivo, grazie spesso ad un'accorta strumentalizzazione da pare delle [[autorità]] politiche, lo stereotipo dell'anarchico crudele e bombarolo. Nel corso degli anni immediatamente precedenti la fine dei secolo si assistette ad una graduale teorizzazione dell'individualismo d'azione per il quale la [[Propaganda col fatto|propaganda del fatto]] violento e sovvertitore fu considerata l'unico ed efficace strumento di lotta anarchica, anche perché le durissime repressioni governative nei confronti delle associazioni sovversive e dei moti di rivolta popolare, oltre alla definitiva scissione tra "socialismo legalitario" e "socialismo anarchico", gettarono il movimento in una condizione di profonda crisi strategico-politica.
Nacque così quell'[[azione diretta|individualismo definito d'azione]], corrente minoritaria all'interno del movimento anarchico che, soprattutto in una fase in cui l'illusione dell'imminenza della rivoluzione era forte e diffusa, tradusse il suo desiderio di affermazione in seno al contesto politico nazionale nell'utilizzo della violenza giustiziera. Gli atti di violenta insubordinazione diventarono così il mezzo con cui alcuni anarchici si contrapposero alle ingiustizie della società borghese. Gli anni novanta dell'ottocento furono il periodo del così detto "bombismo", anni in cui molte azioni di puro impatto dimostrativo ed i tragici attentati, contribuirono a creare nell'immaginario collettivo, grazie spesso ad un'accorta strumentalizzazione da pare delle [[autorità]] politiche, lo stereotipo dell'anarchico crudele e bombarolo. Nel corso degli anni immediatamente precedenti la fine dei secolo si assistette ad una graduale teorizzazione dell'individualismo d'azione per il quale la [[Propaganda col fatto|propaganda del fatto]] violento e sovvertitore fu considerata l'unico ed efficace strumento di lotta anarchica, anche perché le durissime repressioni governative nei confronti delle associazioni sovversive e dei moti di rivolta popolare, oltre alla definitiva scissione tra "socialismo legalitario" e "socialismo anarchico", gettarono il movimento in una condizione di profonda crisi strategico-politica.
[[Image:Caserio.jpg|thumb|[[Sante Caserio]], anarchico italiano. Caserio assassinò a Lyon in Francia nel 1894 il presidente della repubblica francese Marie-François Sadi Carnot.]]
[[Image:Caserio.jpg|thumb|250px|[[Sante Caserio]], anarchico italiano. Caserio assassinò a Lyon in Francia nel 1894 il presidente della repubblica francese Marie-François Sadi Carnot.]]
[[File:Angiolillo.jpg|left|thumb|[[Michele Angiolillo]], anarchico italiano. Angiolillo assassinò in Francia nel 1897 il presidente del consiglio spagnolo Antonio Cánovas del Castillo.]]
[[File:Angiolillo.jpg|left|thumb|[[Michele Angiolillo]], anarchico italiano. Angiolillo assassinò in Francia nel 1897 il presidente del consiglio spagnolo Antonio Cánovas del Castillo.]]
Molto differente dall'[[individualismo]] d'azione fu quello che andò delineandosi agli inizi del 1900. Definito più tardi come individualismo teorico, esso cercò di ridefinire i contenuti dell'anarchismo in senso individualista, considerando cioè l'atto violento individuale nell'ottica della volontà di potenza e non già di strumento teso al sovvertimento sociale. Assunse un ruolo centrale il concetto di [[individuo]] come mezzo e fine di se stesso per cui il rapporto tra l'uomo e la società si tradusse in un fatto puramente strumentale. La collettività divenne l'ambiente all'interno del quale il singolo avrebbe dovuto realizzare completamente il proprio ego. Anche [[Gigi Damiani]] si ricollegò in parte a tale tipo di [[individualismo]] riuscendo però a conciliare la priorità individuale con la natura sociale dell'uomo; considerando il proprio individualismo come libertario egli cercò di spronare i singoli alla vera indipendenza personale definendo l'uomo sovrano di se stesso ma cercando comunque di porlo in collegamento con una società fondata sul concetto di comunismo.
Molto differente dall'[[individualismo]] d'azione fu quello che andò delineandosi agli inizi del 1900. Definito più tardi come individualismo teorico, esso cercò di ridefinire i contenuti dell'anarchismo in senso individualista, considerando cioè l'atto violento individuale nell'ottica della volontà di potenza e non già di strumento teso al sovvertimento sociale. Assunse un ruolo centrale il concetto di [[individuo]] come mezzo e fine di se stesso per cui il rapporto tra l'uomo e la società si tradusse in un fatto puramente strumentale. La collettività divenne l'ambiente all'interno del quale il singolo avrebbe dovuto realizzare completamente il proprio ego. Anche [[Gigi Damiani]] si ricollegò in parte a tale tipo di [[individualismo]] riuscendo però a conciliare la priorità individuale con la natura sociale dell'uomo; considerando il proprio individualismo come libertario egli cercò di spronare i singoli alla vera indipendenza personale definendo l'uomo sovrano di se stesso ma cercando comunque di porlo in collegamento con una società fondata sul concetto di comunismo.
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===I casi di attentato===
===I casi di attentato===


La storia del movimento anarchico è tuttora viva nella memoria collettiva anche perché alcuni suoi attentati furono diretti contro individui assurti, agli occhi della popolazione civile, a simbolo dell'oppressione. Molti di questi furono sovrani europei o esponenti di spicco di governi reazionari divenuti celebri nel mondo per la crudeltà con cui governavano il proprio paese, soggiogando le classi sociali più povere (basti ricordare le gesta di Sante Caserio, di Michele Angiolillo e dello stesso Gaetano Bresci). <ref>Per un breve excursus su alcuni celebri attentati anarchici si veda A. PETACCO, ''I terroristi fanno tremare i re'', in Storia Illustrata n. 191, Ed.. Mondadori, Milano ottobre 1973, pp. 55-64. </ref> Emblematico il caso di [[Sante Caserio]] <ref> Per ulteriori notizie su Caserio e sul suo gesto si veda P. C. MASINI, op. cit., pp. 39-54. 86 </ref>, un anarchico italiano che il [[24 giugno]] [[1894]] decise di eliminare il Presidente della Repubblica francese Sadi Carnot compiendo così, ai suoi occhi, un atto di solidarietà verso i compagni di fede francesi [[Auguste Vaillant]] ed [[Émile Henry]] (autori nei mesi precedenti di attentati e per questo condannati entrambi a morte) colpiti dalla reazione governativa. [[File:Auguste Vaillant.jpg|left|thumb|[[Auguste Vaillant]], anarchico francese, lanciò una bomba alla Camera dei Deputati francese (9 dicembre 1893)]][[File:Émile Henry mugshot.jpg|thumb|right|180px|[[Émile Henry]], anarchico francese, fu autore di diversi attentati in [[Francia]].]] L'attentato Caserio fu un puro atto individuale perché solo un individuo ne fu l'artefice (anche se la polizia francese cercò in ogni modo di avvalorare la tesi del complotto per infiammare l'animo nazionalista dei francesi contro l'Italia), come solo un individuo ne rimase vittima. L'azione di [[Michele Angiolillo]] che l'[[8 agosto]] del [[1897]] uccise il Presidente del Consiglio spagnolo Canovas del Castillo, fu invece un autentico gesto punitivo, consapevole e responsabile. Infatti, a seguito della rivolta contadina di Jerez de la Frontera del 1892, il primo ministro spagnolo aveva promulgato delle leggi eccezionali per la repressione dell'[[anarchia]] che sembrarono restaurare l'inquisizione. Angiolillo, catturato ed imprigionato, durante il dibattimento processuale si definì un "giustiziere" che aveva sbarazzato la Spagna, l'Europa e il mondo intero, dall'individuo che impersonificava la ferocia religiosa, la crudeltà militare e la tirannia dei potere. <ref>Cfr. [[Pier Carlo Masini|P. C. MASINI]], op. cit., p. 115. </ref>
La storia del movimento anarchico è tuttora viva nella memoria collettiva anche perché alcuni suoi attentati furono diretti contro individui assurti, agli occhi della popolazione civile, a simbolo dell'oppressione. Molti di questi furono sovrani europei o esponenti di spicco di governi reazionari divenuti celebri nel mondo per la crudeltà con cui governavano il proprio paese, soggiogando le classi sociali più povere (basti ricordare le gesta di Sante Caserio, di Michele Angiolillo e dello stesso Gaetano Bresci). <ref>Per un breve excursus su alcuni celebri attentati anarchici si veda A. PETACCO, ''I terroristi fanno tremare i re'', in Storia Illustrata n. 191, Ed.. Mondadori, Milano ottobre 1973, pp. 55-64. </ref> Emblematico il caso di [[Sante Caserio]] <ref> Per ulteriori notizie su Caserio e sul suo gesto si veda P. C. MASINI, op. cit., pp. 39-54. 86 </ref>, un anarchico italiano che il [[24 giugno]] [[1894]] decise di eliminare il Presidente della Repubblica francese Sadi Carnot compiendo così, ai suoi occhi, un atto di solidarietà verso i compagni di fede francesi [[Auguste Vaillant]] ed [[Émile Henry]] (autori nei mesi precedenti di attentati e per questo condannati entrambi a morte) colpiti dalla reazione governativa. [[File:Auguste Vaillant.jpg|left|thumb|250px|[[Auguste Vaillant]], anarchico francese, lanciò una bomba alla Camera dei Deputati francese (9 dicembre 1893)]][[File:Émile Henry mugshot.jpg|thumb|right|180px|[[Émile Henry]], anarchico francese, fu autore di diversi attentati in [[Francia]].]] L'attentato Caserio fu un puro atto individuale perché solo un individuo ne fu l'artefice (anche se la polizia francese cercò in ogni modo di avvalorare la tesi del complotto per infiammare l'animo nazionalista dei francesi contro l'Italia), come solo un individuo ne rimase vittima. L'azione di [[Michele Angiolillo]] che l'[[8 agosto]] del [[1897]] uccise il Presidente del Consiglio spagnolo Canovas del Castillo, fu invece un autentico gesto punitivo, consapevole e responsabile. Infatti, a seguito della rivolta contadina di Jerez de la Frontera del 1892, il primo ministro spagnolo aveva promulgato delle leggi eccezionali per la repressione dell'[[anarchia]] che sembrarono restaurare l'inquisizione. Angiolillo, catturato ed imprigionato, durante il dibattimento processuale si definì un "giustiziere" che aveva sbarazzato la Spagna, l'Europa e il mondo intero, dall'individuo che impersonificava la ferocia religiosa, la crudeltà militare e la tirannia dei potere. <ref>Cfr. [[Pier Carlo Masini|P. C. MASINI]], op. cit., p. 115. </ref>


[[Gaetano Bresci]] <ref> Per ulteriori informazioni su Bresci ed il regicidio si veda A. PETACCO,  
[[Gaetano Bresci]] <ref> Per ulteriori informazioni su Bresci ed il regicidio si veda A. PETACCO,  
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