Il secondo dopoguerra in Italia: corpi di polizia e repressione della lotta antifascista: differenze tra le versioni

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: «I luoghi della memoria dell'oppressione e della lotta sono tanti. A cominciare da via Bellosguardo a Trieste, dove in una villa demolita ormai da tempo ebbe sede per un certo periodo l'Ispettorato speciale di pubblica sicurezza per la Venezia Giulia, l'organismo istituito dal regime nel 1942 con il compito di combattere il movimento partigiano ormai affermatosi anche nelle province giuliane. L'ispettorato si distinse per l'uso sistematico della tortura sugli arrestati e la villa di via Bellosguardo divenne nota per le urla dei seviziati che si sentivano dall'esterno [...]».
: «I luoghi della memoria dell'oppressione e della lotta sono tanti. A cominciare da via Bellosguardo a Trieste, dove in una villa demolita ormai da tempo ebbe sede per un certo periodo l'Ispettorato speciale di pubblica sicurezza per la Venezia Giulia, l'organismo istituito dal regime nel 1942 con il compito di combattere il movimento partigiano ormai affermatosi anche nelle province giuliane. L'ispettorato si distinse per l'uso sistematico della tortura sugli arrestati e la villa di via Bellosguardo divenne nota per le urla dei seviziati che si sentivano dall'esterno [...]».


: «... Io mi sono trovata a mezzanotte nella Villa Triste. Durante l'interrogatorio, sono stata picchiata... Mi hanno rotto tre costole e mi hanno appesa per le mani, da dietro, a un palo... Non so quanto sono rimasta, perché sono svenuta Mi picchiavano in continuazione... Mi sono svegliata dentro in una cella tutta bagnata e là mi hanno lasciata tutta la notte, per poi reinterrogarmi, il giorno dopo, sempre di sera. Sempre bastonata, sempre picchiata. Da Villa Triste, mi hanno poi portata alle prigioni dei Gesuiti, che ora non esistono più. Là sono stata nuovamente interrogata e, sempre a suon di scappellotti, cercavano di tirarmi fuori qualche parola dalla bocca. Io non ho parlato mai, sono rimasta sempre in silenzio, ho sempre detto che quello che ho fatto, l'ho sempre fatto per conto di Walter, mio fratello... Mi sono assunta tutte le responsabilità...Dai Gesuiti sono rimasta due mesi, poi mi hanno portato alle carceri del Coroneo, a Trieste, dove, dopo un paio di giorni, sono stata nuovamente interrogata dai tedeschi. Ho subito l'interrogatorio giù, nel bunker del Coroneo. Una cosa tremenda, altre botte, altro tormento» <ref>[http://www.istitutomontessori.it/Progetti/Luoghi%20della%20memoria/pdf/19_wolk.pdf da Istituto Montessori fondato da Maria Montessori], [http://www.nuovaalabarda.org/foto-gallery/galleria6_foto3.php Foto di Villa Triste in via Bellosguardo]</ref>.
: «[...] Io mi sono trovata a mezzanotte nella Villa Triste. Durante l'interrogatorio, sono stata picchiata [...] Mi hanno rotto tre costole e mi hanno appesa per le mani, da dietro, a un palo [...] Non so quanto sono rimasta, perché sono svenuta Mi picchiavano in continuazione [...] Mi sono svegliata dentro in una cella tutta bagnata e là mi hanno lasciata tutta la notte, per poi reinterrogarmi, il giorno dopo, sempre di sera. Sempre bastonata, sempre picchiata. Da Villa Triste, mi hanno poi portata alle prigioni dei Gesuiti, che ora non esistono più. Là sono stata nuovamente interrogata e, sempre a suon di scappellotti, cercavano di tirarmi fuori qualche parola dalla bocca. Io non ho parlato mai, sono rimasta sempre in silenzio, ho sempre detto che quello che ho fatto, l'ho sempre fatto per conto di Walter, mio fratello [...] Mi sono assunta tutte le responsabilità...Dai Gesuiti sono rimasta due mesi, poi mi hanno portato alle carceri del Coroneo, a Trieste, dove, dopo un paio di giorni, sono stata nuovamente interrogata dai tedeschi. Ho subito l'interrogatorio giù, nel bunker del Coroneo. Una cosa tremenda, altre botte, altro tormento» <ref>[http://www.istitutomontessori.it/Progetti/Luoghi%20della%20memoria/pdf/19_wolk.pdf da Istituto Montessori fondato da Maria Montessori], [http://www.nuovaalabarda.org/foto-gallery/galleria6_foto3.php Foto di Villa Triste in via Bellosguardo]</ref>.


All'interno dell'Ispettorato che ha sede a Trieste in via Bellosguardo n. 8, nella cosiddetta "Villa Triste ", comandanta da '''Giuseppe Gueli''' <ref>[http://www.nuovaalabarda.org/leggi-articolo-riciclaggi_e_mancate_epurazioni_nel_dopoguerra..php Riciclaggi e Mancate Epurazioni nel Dopoguerra.]</ref>, fu cosituita la cosiddetta "Banda Colotti", responsabile di inenarrabili torture nei confronti dei triestini di madrelingua slovena, colpevoli di parlare nel proprio idioma. Colotti alla fine della guerra tentò la fuga, ma venne catturato il [[29 aprile]] [[1945]] assieme ad alcuni suoi agenti e all'amante, giorno in cui fu immediatamente giustiziato dai partigiani.
All'interno dell'Ispettorato che ha sede a Trieste in via Bellosguardo n. 8, nella cosiddetta "Villa Triste ", comandanta da '''Giuseppe Gueli''' <ref>[http://www.nuovaalabarda.org/leggi-articolo-riciclaggi_e_mancate_epurazioni_nel_dopoguerra..php Riciclaggi e Mancate Epurazioni nel Dopoguerra.]</ref>, fu cosituita la cosiddetta "Banda Colotti", responsabile di inenarrabili torture nei confronti dei triestini di madrelingua slovena, colpevoli di parlare nel proprio idioma. Colotti alla fine della guerra tentò la fuga, ma venne catturato il [[29 aprile]] [[1945]] assieme ad alcuni suoi agenti e all'amante, giorno in cui fu immediatamente giustiziato dai partigiani.
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*Il dottor Paul Messiner, di nazionalità austriaca, nel 1944 aveva l'incarico di capo-sezione Giustizia del Supremo Commissariato della Zona di Operazioni del Litorale Adriatico:  
*Il dottor Paul Messiner, di nazionalità austriaca, nel 1944 aveva l'incarico di capo-sezione Giustizia del Supremo Commissariato della Zona di Operazioni del Litorale Adriatico:  
: «[...] Mi è stato riferito che nell'anno 1944 l'Ispettorato di P.S. di via Bellosguardo, trasferitosi dopo in via Cologna, procedette all'arresto dei fratelli Antonio e Augusto Cosulich [armatori che avevano finanziato il C.L.N.]. Il barone Economo si rivolse al Supremo Commissario dott. Rainer per ottenere l'immediato trasferimento dei detenuti dall'Ispettorato alla sede delle S.S. di piazza Oberdan, a causa dei noti sistemi di tortura dei detti agenti italiani, usati contro patrioti. Il Supremo Commissario accolse subito la richiesta e disse che la polizia tedesca non usava i metodi crudeli e le sevizie escogitati dall'Ispettorato [...] Ho saputo da diverse persone e tra queste dall'avv. Tončič, che la polizia italiana usava metodi barbari e sadici contro i detenuti. Ho parlato e fatto rapporto scritto al dott. Rainer... Mi sono state date assicurazioni in merito. [...] Il giudice Anasipoli sa che ho fatto arrestare due agenti dell'Ispettorato pur non rientrando nelle mie attribuzioni. [...] Ho dato ordine che i tribunali provinciali italiani non potessero giudicare antifascisti e che se avessero violato tale ordine sarebbero stati arrestati [...]» (da [http://www.didaweb.net/fuoriregistro/leggi.php?a=6811 da Didaweb]).  
: «[...] Mi è stato riferito che nell'anno 1944 l'Ispettorato di P.S. di via Bellosguardo, trasferitosi dopo in via Cologna, procedette all'arresto dei fratelli Antonio e Augusto Cosulich [armatori che avevano finanziato il C.L.N.]. Il barone Economo si rivolse al Supremo Commissario dott. Rainer per ottenere l'immediato trasferimento dei detenuti dall'Ispettorato alla sede delle S.S. di piazza Oberdan, a causa dei noti sistemi di tortura dei detti agenti italiani, usati contro patrioti. Il Supremo Commissario accolse subito la richiesta e disse che la polizia tedesca non usava i metodi crudeli e le sevizie escogitati dall'Ispettorato [...] Ho saputo da diverse persone e tra queste dall'avv. Tončič, che la polizia italiana usava metodi barbari e sadici contro i detenuti. Ho parlato e fatto rapporto scritto al dott. Rainer [...] Mi sono state date assicurazioni in merito. [...] Il giudice Anasipoli sa che ho fatto arrestare due agenti dell'Ispettorato pur non rientrando nelle mie attribuzioni. [...] Ho dato ordine che i tribunali provinciali italiani non potessero giudicare antifascisti e che se avessero violato tale ordine sarebbero stati arrestati [...]» ([http://www.didaweb.net/fuoriregistro/leggi.php?a=6811 da Didaweb]).  
*L'avvocato Tončič:
*L'avvocato Tončič:
: «Slavik mi disse di aver fatto un esposto al capo della sezione giustizia dell'ex-Commissariato dott. Paul Messiner e me lo mostrò. In tale esposto oltre a narrare quanto contro di lui era stato commesso dagli agenti [dell'Ispettorato], espose anche i maltrattamenti e le violenze carnali commesse ai danni di una ragazza diciassettenne e di una signora di Trieste... Il dott. Slavik fu arrestato poco tempo dopo dalle S.S. germaniche e deportato a Mauthausen dove purtroppo trovò la morte» (da [http://www.didaweb.net/fuoriregistro/leggi.php?a=6811 da Didaweb]).  
: «Slavik mi disse di aver fatto un esposto al capo della sezione giustizia dell'ex-Commissariato dott. Paul Messiner e me lo mostrò. In tale esposto oltre a narrare quanto contro di lui era stato commesso dagli agenti [dell'Ispettorato], espose anche i maltrattamenti e le violenze carnali commesse ai danni di una ragazza diciassettenne e di una signora di Trieste [...] Il dott. Slavik fu arrestato poco tempo dopo dalle S.S. germaniche e deportato a Mauthausen dove purtroppo trovò la morte» ([http://www.didaweb.net/fuoriregistro/leggi.php?a=6811 da Didaweb]).  
*Arresto all'età di 16 anni Pietro Prodan nel '44, con  Nives e Nerina sue sorelle:  
*Arresto all'età di 16 anni Pietro Prodan nel '44, con  Nives e Nerina sue sorelle:  
: «...Tra i poliziotti che procedettero al nostro arresto c'era anche Sigfrido Mazzuccato. Dopo un periodo ci circa un mese negli uffici del "gruppo Olivares" dove i tre furono percossi anche da [[Gaetano Collotti]]: Mi hanno portato in [[Germania]] al campo di [[Buchenwald]] dove sono stato liberato dagli alleati. Nello stesso campo di concentramento è venuto nel novembre del 1944 anche il maresciallo Mazzuccato che la vigilia di Natale è stato, verso mezzanotte, trasportato nel forno crematorio e gettato in esso. Ho visto coi miei occhi la cartella scritta dai tedeschi in cui si diceva: “Mazzuccato, deceduto per catarro intestinale il 24 dicembre 1944» (da [http://www.didaweb.net/fuoriregistro/leggi.php?a=6811 Didaweb]).  
: «...Tra i poliziotti che procedettero al nostro arresto c'era anche Sigfrido Mazzuccato. Dopo un periodo ci circa un mese negli uffici del "gruppo Olivares" dove i tre furono percossi anche da [[Gaetano Collotti]]: Mi hanno portato in [[Germania]] al campo di [[Buchenwald]] dove sono stato liberato dagli alleati. Nello stesso campo di concentramento è venuto nel novembre del 1944 anche il maresciallo Mazzuccato che la vigilia di Natale è stato, verso mezzanotte, trasportato nel forno crematorio e gettato in esso. Ho visto coi miei occhi la cartella scritta dai tedeschi in cui si diceva: “Mazzuccato, deceduto per catarro intestinale il 24 dicembre 1944» ([http://www.didaweb.net/fuoriregistro/leggi.php?a=6811 da Didaweb]).  
*Il rebus della sparizione di Mazzuccato fatto rimuovere dal comando [[SS]] dall'incarico è stato risolto.Agli atti del processo ci sono numerosissime testimonianze sui crimini ed i "metodi di interrogatorio" queste testimonianze sono agli atti sia del processo a Carico di Gueli sia di quello relativo alla [[Risiera di San Sabba]]. Da tali testimonianze si deduce che il metodo della tortura non era occasionale ma sistematico e lo stesso vescovo di Trieste Santin intervenne tentando di porre fine a tal modo nefando di agire nel 1942 dopo un periodo di incredulità su quanto era venuto a conoscenza, ovviamente il suo coraggioso intervento non ottenne gli esiti che il prelato si era prefisso. '''Per maggiori approfondimenti leggere''': [http://it.wikipedia.org/wiki/Ispettorato_Speciale_di_Pubblica_Sicurezza_per_la_Venezia_Giulia Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza per la Venezia Giulia]
*Il rebus della sparizione di Mazzuccato fatto rimuovere dal comando [[SS]] dall'incarico è stato risolto.Agli atti del processo ci sono numerosissime testimonianze sui crimini ed i "metodi di interrogatorio" queste testimonianze sono agli atti sia del processo a Carico di Gueli sia di quello relativo alla [[Risiera di San Sabba]]. Da tali testimonianze si deduce che il metodo della tortura non era occasionale ma sistematico e lo stesso vescovo di Trieste Santin intervenne tentando di porre fine a tal modo nefando di agire nel 1942 dopo un periodo di incredulità su quanto era venuto a conoscenza, ovviamente il suo coraggioso intervento non ottenne gli esiti che il prelato si era prefisso. '''Per maggiori approfondimenti leggere''': [http://it.wikipedia.org/wiki/Ispettorato_Speciale_di_Pubblica_Sicurezza_per_la_Venezia_Giulia Ispettorato Speciale di Pubblica Sicurezza per la Venezia Giulia]
*Oltre a ciò occorre ricordare che Pietro Badoglio assegnò il controllo di Mussolini, appena deposto, proprio a Gueli, che in una lettera, risalente a quel periodo, si dichiara apertamente ammiratore di Mussolini. Ebbene, appena Mussolini fuggirà, questo tristo figuro del Gueli ce lo ritroviamo in Sicilia come poliziotto dirigente al tempo dei fatti inerenti [[Portella della Ginestra]].
*Oltre a ciò occorre ricordare che Pietro Badoglio assegnò il controllo di Mussolini, appena deposto, proprio a Gueli, che in una lettera, risalente a quel periodo, si dichiara apertamente ammiratore di Mussolini. Ebbene, appena Mussolini fuggirà, questo tristo figuro del Gueli ce lo ritroviamo in Sicilia come poliziotto dirigente al tempo dei fatti inerenti [[Portella della Ginestra]].
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