Convegno di Palermo: rapporti tra istituzioni, fascismo e criminalità: differenze tra le versioni

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=== Intervento di Giuseppe Casarrubea ===
=== Intervento di Giuseppe Casarrubea ===
==== La questione degli agenti ====
«Nella Sicilia degli anni che vanno dal '43 al ’48, gli agenti hanno una funzione abbastanza decisa. Sono ben pagati dal dipartimento di Stato americano per non vanificare l'esperienza dell'occupazione. Questi signori sono citati ampliamente nell'antologia di Tranfaglia, che rappresenta per noi studiosi dei fatti un incipit, una fase di avvio preliminare per future ricerche. Il suo libro, infatti, non è un libro che conclude ma che apre un percorso, che è fondato sotto il profilo scientifico, in quanto ci sono corrispondenze di fonti, che vengo a certificare».


Citazione, a titolo esemplificativo e come conferma alle ipotesi formulate nella documentazione, di un rappresentante della Decima Mas, un tale Nino Cuttazzoni, che comandava il battaglione Pega (un battaglione ricavato dalla Decima Mas), ultrà specializzato in certe operazioni. L'obiettivo non era tecnico ma quello politico del sabotaggio: uso di strumentazione tecnica, funzionale al raggiungimento dell'obiettivo politico, ossia la lotta contro il partito comunista. Quindi un uomo della destra ultrà dà vita ad un esercito clandestino anticomunista. Scrive infatti: ''Abbiamo a disposizione armi, depositi al completo, faccio contattare anche gruppi di nuotatori paracadutisti dal sud''.
Altro esempio, altro nome: da altri documenti semerge che il battaglione Vega aveva al suo interno un personaggio di nome Salvatore Sapienza, di Montelepre, che si esercita come parà a Verona e che è imparentato con alcuni membri della banda monteleprina, tra cui Giuseppe Sapienza. Questo signore se ne stava a Verona e per circa 8 mesi si era esercitato nell'uso delle armi per guidare i gruppi dei battaglioni Vega, certamente presenti in Sicilia, anche con un altro personaggio citato dai documenti, un certo Fortunato Colbani. L'Alta mafia non solo è presente in Sicilia con Calò Vizzini, Genco Russo... ci sono anche nomi di persone autorevoli salite poi ai vertici del comando. Questi signori che sono dell'Alta mafia fanno un'operazione importante sotto la  guida del generale Giuseppe Castellano,  quello che firma l'armistizio e poi dà origine alla nascita del percorso statuale in loco. Questo signore convoca tutti i capimafia, come risulta da fonti di documentazione, resi noti dalla desecretazione alle carte. I rappresentanti dell'Alta mafia convocati da Castellano fondano un partito politico, il Fronte Democratico dell'ordine siciliano, presidente don Calò Vizzini, con il compito di mettere ordine nelle cose siciliane. Gli americani trovano la Sicilia in un grande disordine e veramente volgliono mettere ordine. Commettono solo il “piccolo” errore di fare in modo che siano i capimafia a mettere ordine sociale e la pax in Sicilia costa molto sangue! Perché l'Alta mafia che decide era perfettamente d'accordo con l'esercito e con le forze di occupazione, che avevano assieme concordato il progetto dell'ordine futuro della Sicilia. Quell'ordine che invece le sommosse popolari, le conferenze, i bisogni cercavano di impostare su un piano diverso.


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