Libertinismo: differenze tra le versioni

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Si comprende meglio perché “l'edonista” libertario [[Michel Onfray]] lo definisca «un libertino erudito», «un esempio di ribellione»” e dunque un «libertario» che può presentarsi come «una pre-incarnazione del dandismo» ed un rivoltoso di stampo baudelairiano che rimette in discussione la morale costrittiva del suo tempo. <ref>Si veda Michel Onfray, ''Le désir d'être un volcan. Journal hédoniste'', Parigi, Grasset, 392 pp., 1996, pp. 20-22</ref>
Si comprende meglio perché “l'edonista” libertario [[Michel Onfray]] lo definisca «un libertino erudito», «un esempio di ribellione»” e dunque un «libertario» che può presentarsi come «una pre-incarnazione del dandismo» ed un rivoltoso di stampo baudelairiano che rimette in discussione la morale costrittiva del suo tempo. <ref>Si veda Michel Onfray, ''Le désir d'être un volcan. Journal hédoniste'', Parigi, Grasset, 392 pp., 1996, pp. 20-22</ref>


Cyrano è ugualmente uno degli scrittori che più insiste per trovare misure che limitino il potere: per Cyrano «la libertà del cittadino è inversamente proporzionale a quella del sovrano» <ref>Si veda Fernandez-Récatala, ''Denis Mémoires du futur''. 1991, p.112</ref> e la scelta del sovrano deve essere concepita per far sì che per il popolo valga il motto: «pensate a vivere liberamente».  Il principe per Cyrano dovrebbe essere «il più debole, il più morbido ed il più pacifico», di modo che il potere possa subire il sistema di rotazione e cambiare «ogni 6 mesi» ed il sovrano debba essere deposto in caso di reclami almeno di 3 persone, cosa che comporta automaticamente altre elezioni. Egli quindi concepisce un monarca con forti responsabilità dinanzi al soggetto-cittadino, annunciando e descrivendo uno dei regimi più democratici dell'epoca. Non è un caso che il suo lavoro fu giudicato troppo duro riguardo al potere e Cyrano è costretto ad autocensurarsi per non incorrere nella violenza istituzionale. Per precauzione egli sceglie quindi di utilizzare la favola come metafora, raccontando, per esempio nel suo secondo romanzo, un governo degli uccelli il cui “capo” era uno dei più deboli, dunque facilmente sostituibile se non decide o cerca di rafforzare i suoi poteri.  
Cyrano è ugualmente uno degli scrittori che più insiste per trovare misure che limitino il potere: per Cyrano «la libertà del cittadino è inversamente proporzionale a quella del sovrano» <ref>Si veda Fernandez-Récatala, ''Denis Mémoires du futur''. 1991, p. 112</ref> e la scelta del sovrano deve essere concepita per far sì che per il popolo valga il motto: «pensate a vivere liberamente».  Il principe per Cyrano dovrebbe essere «il più debole, il più morbido ed il più pacifico», di modo che il potere possa subire il sistema di rotazione e cambiare «ogni 6 mesi» ed il sovrano debba essere deposto in caso di reclami almeno di 3 persone, cosa che comporta automaticamente altre elezioni. Egli quindi concepisce un monarca con forti responsabilità dinanzi al soggetto-cittadino, annunciando e descrivendo uno dei regimi più democratici dell'epoca. Non è un caso che il suo lavoro fu giudicato troppo duro riguardo al potere e Cyrano è costretto ad autocensurarsi per non incorrere nella violenza istituzionale. Per precauzione egli sceglie quindi di utilizzare la favola come metafora, raccontando, per esempio nel suo secondo romanzo, un governo degli uccelli il cui “capo” era uno dei più deboli, dunque facilmente sostituibile se non decide o cerca di rafforzare i suoi poteri.  
<ref>Fonte capitolo: [http://rousseaustudies.free.fr/articlefermentslibertaires.html La fantaisie libertaire de Cyrano. 1657]</ref>
<ref>Fonte capitolo: [http://rousseaustudies.free.fr/articlefermentslibertaires.html La fantaisie libertaire de Cyrano. 1657]</ref>
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