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Gigi Damiani non fu un teorico ma ebbe idee chiare, diffidò di qualsiasi organizzazione non perché possibile limitatrice della [[libertà]] individuale, ma perché sollecitava la tendenza umana a delegare (cioè a scegliere la via più comoda) a un'ipotetica realtà. Sperimentalista, diffidò di qualsiasi «specializzazione» nel movimento ([[sindacalismo]], [[educazionismo]] ecc.) e di qualsiasi formula data per scontata; ad esempio si occupò di pedagogia libertaria, fondando a San Paolo ([[13 maggio]] [[1912]]) una Scuola Moderna, basata sui principi di [[Francisco Ferrer y Guardia]], insieme a [[Neno Vasco]], [[Edgard Leuenroth]] e [[Oreste Ristori]]. Damiani pensava che l'assetto economico in una società anarchica fosse ancora tutto da inventare, non rispondendo in maniera specifica né al [[socialismo]] né al [[comunismo]] né quant'altro. La sua produzione consiste soprattutto nei tanti articoli; in testi per il [[Teatro]] sociale; in raccolte di versi e in pochi ma essenziali opuscoli, tra i quali: ''Il problema della Libertà '' ([[1924]] e [[1946]]), ''Saggio su una concezione filosofica dell'anarchismo'' ([[1941]] poi [[1991]]), ''La mia bella Anarchia'' ([[1953]]). Non esiste alcuna ristampa di questi lavori né raccolte dei suoi scritti. | Gigi Damiani non fu un teorico ma ebbe idee chiare, diffidò di qualsiasi organizzazione non perché possibile limitatrice della [[libertà]] individuale, ma perché sollecitava la tendenza umana a delegare (cioè a scegliere la via più comoda) a un'ipotetica realtà. Sperimentalista, diffidò di qualsiasi «specializzazione» nel movimento ([[sindacalismo]], [[educazionismo]] ecc.) e di qualsiasi formula data per scontata; ad esempio si occupò di pedagogia libertaria, fondando a San Paolo ([[13 maggio]] [[1912]]) una Scuola Moderna, basata sui principi di [[Francisco Ferrer y Guardia]], insieme a [[Neno Vasco]], [[Edgard Leuenroth]] e [[Oreste Ristori]]. Damiani pensava che l'assetto economico in una società anarchica fosse ancora tutto da inventare, non rispondendo in maniera specifica né al [[socialismo]] né al [[comunismo]] né a quant'altro. La sua produzione consiste soprattutto nei tanti articoli; in testi per il [[Teatro]] sociale; in raccolte di versi e in pochi ma essenziali opuscoli, tra i quali: ''Il problema della Libertà '' ([[1924]] e [[1946]]), ''Saggio su una concezione filosofica dell'anarchismo'' ([[1941]] poi [[1991]]), ''La mia bella Anarchia'' ([[1953]]). Non esiste alcuna ristampa di questi lavori né raccolte dei suoi scritti. | ||
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