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Dopo il [[1907]] decide di ritirarsi a vita privata, dedicandosi alla sua professione di avvocato e considerando l'esperienza dell'[[anarchismo]] italiano oramai finita, in quanto assorbita dal socialismo. | Dopo il [[1907]] decide di ritirarsi a vita privata, dedicandosi alla sua professione di avvocato e considerando l'esperienza dell'[[anarchismo]] italiano oramai finita, in quanto assorbita dal socialismo. | ||
Nel primo dopoguerra, tuttavia, si riavvicina al [[movimento anarchico]], pur continuando a rimanere moderatamente critico rispetto alle antiche posizioni di venti anni prima (sarà invece molto più duro e radicale nei confronti delle altre forze della sinistra). Merlino riconosce agli anarchici il merito del loro antagonismo tanto al [[Fascismo|fascismo]] quanto al [[bolscevismo]], scrivendo numerosi articoli per la [[stampa anarchica]]. Per le edizioni | Nel primo dopoguerra, tuttavia, si riavvicina al [[movimento anarchico]], pur continuando a rimanere moderatamente critico rispetto alle antiche posizioni di venti anni prima (sarà invece molto più duro e radicale nei confronti delle altre forze della sinistra). Merlino riconosce agli anarchici il merito del loro antagonismo tanto al [[Fascismo|fascismo]] quanto al [[bolscevismo]], scrivendo numerosi articoli per la [[stampa anarchica]]. Per le edizioni «[[Pensiero e Volontà]]», nel [[1924]] pubblica un opuscolo dal titolo ''Fascismo e democrazia''. Molti suoi scritti del periodo confluiranno nel ''Il problema economico e politico del socialismo'', dove tenta di tracciare le basi di una sorta di «anarchia possibile». | ||
Francesco Saverio Merlino muore il [[30 giugno]] [[1930]] a Roma. | Francesco Saverio Merlino muore il [[30 giugno]] [[1930]] a Roma. |