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== Ipotesi sulla sua morte == | == Ipotesi sulla sua morte == | ||
Una versione della vicenda e che sembrerebbe presagire i tragici fatti a danno di [[Personalità anarchiche|anarchici]], comunisti del [[POUM]], e/o comunisti antistalinisti in genere, è quella riportata su un articolo di «La Repubblica» a firma di Giancarlo Bocchi <ref>[http://espresso.repubblica.it/dettaglio/ | Una versione della vicenda e che sembrerebbe presagire i tragici fatti a danno di [[Personalità anarchiche|anarchici]], comunisti del [[POUM]], e/o comunisti antistalinisti in genere, è quella riportata su un articolo di «La Repubblica» a firma di Giancarlo Bocchi <ref>[http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2043047/16&print=true ''Quel Togliatti mai visto''] di [[Giancarlo Bocchi]]</ref>: | ||
: «Il [[5 gennaio]] del [[1937]], dopo aver conquistato le alture di El Matoral, viene colpito alle spalle da una pallottola 'vagante'. Dopo tre funerali di Stato, a Madrid, Valencia e Barcellona, questi ultimi imponenti e ai quali partecipano 100 mila persone, che [[POUM|Andrés Nin]] e [[POUM|Julian Gorkin]] del [[POUM|Poum]] leggeranno come un avvertimento nei loro confronti, Togliatti scriverà un ampio necrologio sull'Internazionale comunista, e l'Unità clandestina pubblicherà l'ultima lettera (11 dicembre 1936) di Picelli alla moglie. Uno scritto molto strano alla luce dei documenti oggi ritrovati, che egli così conclude: "(.) Salutami Lusignoli e tutti i parmensi". Solo un saluto o un ultimo messaggio in codice ai suoi [[Arditi del Popolo]] a Parigi?» | : «Il [[5 gennaio]] del [[1937]], dopo aver conquistato le alture di El Matoral, viene colpito alle spalle da una pallottola 'vagante'. Dopo tre funerali di Stato, a Madrid, Valencia e Barcellona, questi ultimi imponenti e ai quali partecipano 100 mila persone, che [[POUM|Andrés Nin]] e [[POUM|Julian Gorkin]] del [[POUM|Poum]] leggeranno come un avvertimento nei loro confronti, Togliatti scriverà un ampio necrologio sull'Internazionale comunista, e l'Unità clandestina pubblicherà l'ultima lettera (11 dicembre 1936) di Picelli alla moglie. Uno scritto molto strano alla luce dei documenti oggi ritrovati, che egli così conclude: "(.) Salutami Lusignoli e tutti i parmensi". Solo un saluto o un ultimo messaggio in codice ai suoi [[Arditi del Popolo]] a Parigi?» |