Olga Taratuta: differenze tra le versioni

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L'anarchica ucraina è nuovamente arrestata nell'ottobre [[1905]], ma dopo la [[La_Rivoluzione_Russa#La_rivoluzione_del_1905|rivoluzione russa del 1905]] l'amnistia politica le permette di riconquistare la [[libertà]]. Diviene un'attivista del gruppo [[anarco-comunismo|anarco-comunista]] del sud della [[Russia]], che faceva ampio uso di [[azione diretta|azioni dirette]] violente volte a colpire istituzioni e rappresentanti della [[borghesia]]. Proprio a causa di queste azioni, Olga Taratuta viene accusata insieme ad altri compagni ''bezmotivniki'' (la fazione radicale di [[Chernoe Znamia]]) di aver partecipato all'attacco contro il Libman Café di Odessa (dicembre [[1905]]) e per questo viene condannata condannata a 17 anni di [[carcere]].
L'anarchica ucraina è nuovamente arrestata nell'ottobre [[1905]], ma dopo la [[La_Rivoluzione_Russa#La_rivoluzione_del_1905|rivoluzione russa del 1905]] l'amnistia politica le permette di riconquistare la [[libertà]]. Diviene un'attivista del gruppo [[anarco-comunismo|anarco-comunista]] del sud della [[Russia]], che faceva ampio uso di [[azione diretta|azioni dirette]] violente volte a colpire istituzioni e rappresentanti della [[borghesia]]. Proprio a causa di queste azioni, Olga Taratuta viene accusata insieme ad altri compagni ''bezmotivniki'' (la fazione radicale di [[Chernoe Znamia]]) di aver partecipato all'attacco contro il Libman Café di Odessa (dicembre [[1905]]) e per questo viene condannata condannata a 17 anni di [[carcere]].


Fuggita dal [[carcere]] nel dicembre [[1906]], si dirige verso Ginevra dove si unisce al gruppo ''Buntar'' (Gli ammutinati), con il quale collabora nella pubblicazione di un omonimo giornale <ref>[[Paul Avrich]] (1967). ''The Russian Anarchists''. Princeton: Princeton University Press. Pag. 67-69</ref>. Alla fine del [[1907]] ritorna nuovamente ad Odessa e partecipa al piano per attentare alla vita dei Generali Aleksandr Kaulbars e Tolmachev e agli attacchi esplosivi contro vari tribunali di Odessa.  
Fuggita dal [[carcere]] nel dicembre [[1906]], si dirige verso Ginevra dove si unisce al gruppo ''Buntar'' (Gli ammutinati), con il quale collabora nella pubblicazione di un omonimo giornale. <ref>[[Paul Avrich]] (1967). ''The Russian Anarchists''. Princeton: Princeton University Press. Pag. 67-69</ref> Alla fine del [[1907]] ritorna nuovamente ad Odessa e partecipa al piano per attentare alla vita dei Generali Aleksandr Kaulbars e Tolmachev e agli attacchi esplosivi contro vari tribunali di Odessa.  


Arrestata ancora una volta nel [[1908]] ad Ekaterinoslav, viene condannata a 21 anni di [[carcere]]. <ref name="cedema"> [[Paul Avrich]] (1967). ''The Russian Anarchists''. Princeton: Princeton University Press. Pag. 69</ref> Riconquistata la [[libertà]] come conseguenza della [[La_Rivoluzione_Russa#La_rivoluzione_del_1905|rivoluzione di febbraio]], <ref>[[Paul Avrich]] (1967). ''The Russian Anarchists''. Princeton: Princeton University Press. Pag. 124</ref> si dedica a partire dal maggio [[1918]] ad un lavoro per la [[Croce_Nera_Anarchica#Breve_storia|Croce Rossa]] di Kiev, che sosteneva tutti i prigionieri politici rivoluzionari. <ref> [[Paul Avrich]] (1967). ''The Russian Anarchists''. Princeton: Princeton University Press. Pag. 207</ref>
Arrestata ancora una volta nel [[1908]] ad Ekaterinoslav, viene condannata a 21 anni di [[carcere]]. <ref name="cedema"> [[Paul Avrich]] (1967). ''The Russian Anarchists''. Princeton: Princeton University Press. Pag. 69</ref> Riconquistata la [[libertà]] come conseguenza della [[La_Rivoluzione_Russa#La_rivoluzione_del_1905|rivoluzione di febbraio]], <ref>[[Paul Avrich]] (1967). ''The Russian Anarchists''. Princeton: Princeton University Press. Pag. 124</ref> si dedica a partire dal maggio [[1918]] ad un lavoro per la [[Croce_Nera_Anarchica#Breve_storia|Croce Rossa]] di Kiev, che sosteneva tutti i prigionieri politici rivoluzionari. <ref> [[Paul Avrich]] (1967). ''The Russian Anarchists''. Princeton: Princeton University Press. Pag. 207</ref>
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