Emilio Canzi: differenze tra le versioni

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Nato a Piacenza il [[14 maggio]] [[1893]], '''Emilio Canzi''' svolge il servizio militare in Libia fino a quando viene congedato il [[10 settembre]] [[1919]] come invalido di guerra. All'avvento del [[fascismo]], Canzi diviene un militante degli [[Arditi del Popolo]], un gruppo antifascista della prima che si opponeva militarmente alle squadracce di Mussolini. Inizia così la sua militanza ininterrotta nella lotta "militare" [[antifascismo|antifascista]], che lo porterà, grazie al suo passato di sergente maggiore dei bersaglieri, a diventare istruttore militare della "sezione" piacentina inquadrata nel “Battaglione Cantarana”<ref> Tagliaferri Ivano, ''Morte alla morte. Gli [[Arditi del popolo]] a Piacenza 1921-1922'', Piacenza, Vicolo del Pavone, 2004. ''Morte alla morte'' narra la vicenda degli [[Arditi del Popolo]] nel piacentino. <br />
Nato a Piacenza il [[14 maggio]] [[1893]], '''Emilio Canzi''' svolge il servizio militare in Libia fino a quando viene congedato il [[10 settembre]] [[1919]] come invalido di guerra. All'avvento del [[fascismo]], Canzi diviene un militante degli [[Arditi del Popolo]], un gruppo antifascista della prima che si opponeva militarmente alle squadracce di Mussolini. Inizia così la sua militanza ininterrotta nella lotta "militare" [[antifascismo|antifascista]], che lo porterà, grazie al suo passato di sergente maggiore dei bersaglieri, a diventare istruttore militare della "sezione" piacentina inquadrata nel “Battaglione Cantarana”<ref> Tagliaferri Ivano, ''Morte alla morte. Gli [[Arditi del popolo]] a Piacenza 1921-1922'', Piacenza, Vicolo del Pavone, 2004. ''Morte alla morte'' narra la vicenda degli [[Arditi del Popolo]] nel piacentino. <br />
Sorto entro la crisi militare della 1ª guerra mondiale, combinandosi con il profondo disagio esistenziale e sociale dei reduci nel dopoguerra, con le speranze di riscatto e di palingenesi dell'impresa fiumana e della “[[Arditi_del_Popolo#Caratteristiche_generali|Reggenza del Carnaro]]”, nutrì scelte politiche anche opposte: figliò, al contempo, tanto lo squadrismo teorizzato e praticato dal ras locale, quanto l'impeto di “difesa dei lavoratori del braccio e del pensiero” ([[Argo Secondari]], Intervista, in Appendice) degli Arditi del “Battaglione Cantarana”, organizzato militarmente, come in tante città, contro la violenza fascista. '''Approfondimenti''': [http://www.istitutostoricopc.it/Lettura/IndexLett.htm da Istituto storico resistenza ed età contemporanea]</ref> (dal nome di un quartiere proletario della città) e composto da 200 miliziani <ref> [http://www.arivista.org/?nr=316 da ''Morte alla morte'', Emilio Canzi e gli Arditi del Popolo a Piacenza]</ref>. La stima di cui godeva era tale che nel momento in cui dichiara la sua natura anarchica ai compagni socialisti e comunisti, posti sotto il suo comando, viene unanimemente acclamato con un «'''Viva Canzi'''».  
Sorto entro la crisi militare della 1ª guerra mondiale, combinandosi con il profondo disagio esistenziale e sociale dei reduci nel dopoguerra, con le speranze di riscatto e di palingenesi dell'impresa fiumana e della “[[Arditi_del_Popolo#Caratteristiche_generali|Reggenza del Carnaro]]”, nutrì scelte politiche anche opposte: figliò, al contempo, tanto lo squadrismo teorizzato e praticato dal ras locale, quanto l'impeto di “difesa dei lavoratori del braccio e del pensiero” ([[Argo Secondari]], Intervista, in Appendice) degli Arditi del “Battaglione Cantarana”, organizzato militarmente, come in tante città, contro la violenza fascista. '''Approfondimenti''': [http://archive.is/lr5jE da Istituto storico resistenza ed età contemporanea]</ref> (dal nome di un quartiere proletario della città) e composto da 200 miliziani <ref> [http://www.arivista.org/?nr=316 da ''Morte alla morte'', Emilio Canzi e gli Arditi del Popolo a Piacenza]</ref>. La stima di cui godeva era tale che nel momento in cui dichiara la sua natura anarchica ai compagni socialisti e comunisti, posti sotto il suo comando, viene unanimemente acclamato con un «'''Viva Canzi'''».  


Nel [[1922]] si trova in [[Francia]], dove è accusato di aver ucciso un [[Fascismo|fascista]]. Rientrato in [[Italia]] nell'agosto [[1927]], si ferma nella sua Piacenza. Nell'aprile [[1928]] riesce a rientrare in [[Francia]], stabilendosi a Parigi. Nel dicembre [[1933]] diviene responsabile della corrispondenza del «Comitato a favore delle vittime politiche», fondato il [[29 ottobre]] a Puteaux.  
Nel [[1922]] si trova in [[Francia]], dove è accusato di aver ucciso un [[Fascismo|fascista]]. Rientrato in [[Italia]] nell'agosto [[1927]], si ferma nella sua Piacenza. Nell'aprile [[1928]] riesce a rientrare in [[Francia]], stabilendosi a Parigi. Nel dicembre [[1933]] diviene responsabile della corrispondenza del «Comitato a favore delle vittime politiche», fondato il [[29 ottobre]] a Puteaux.  
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