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Il '''movimento Provo''' venne fondato da [[Robert Jasper Grootveld]] e dagli anarchici [[Roel van Duyn]] e [[Rob Stolk]] nel [[1965]]. Grootveld era un ex-lavavetri, artista di strada ed attivista anti-tabagista che si "divertiva" a dipingere una K (simbolo di ''Kancer'') sui manifesti pubblicitari di sigarette. Attorno alla sua figura, che aveva fondato nel [[1965]] uno pseudo centro-magico, si coagularono tantissimi giovani pacifisti, anarchici, [[antimilitarismo|antimilitaristi]] e anti-sistema in genere. Nacque così il movimento dei provo.
Il '''movimento Provo''' venne fondato da [[Robert Jasper Grootveld]] e dagli anarchici [[Roel van Duyn]] e [[Rob Stolk]] nel [[1965]]. Grootveld era un ex-lavavetri, artista di strada ed attivista anti-tabagista che si "divertiva" a dipingere una K (simbolo di ''Kancer'') sui manifesti pubblicitari di sigarette. Attorno alla sua figura, che aveva fondato nel [[1965]] uno pseudo centro-magico, si coagularono tantissimi giovani pacifisti, anarchici, [[antimilitarismo|antimilitaristi]] e anti-sistema in genere. Nacque così il movimento dei provo.
[[Image:Bicycle diagram reflectors.jpg|thumb|left|La [[bicicletta]] dipinto di bianco è stata uno dei simboli dei Provo]]
[[Image:Bicycle diagram reflectors.jpg|thumb|left|La [[bicicletta]] dipinto di bianco è stata uno dei simboli dei Provo]]
Un ruolo molto importante nella nascita del movimento lo ebbe anche [[Roen van Duyn]], un filosofo molto introverso, ispirato dall'[[anarchismo]], dal [[Dadaismo]], da [[Herbert Marcuse]] e dal [[Marchese de Sade]]. Van Duyn divenne elemento decisivo nella pubblicazione dell'omonima rivista, che portava come indicazione: «Provo, mensile degli anarchici». Fu il sociologo olandese Buikhuizen a coniare per primo il termine «Provo» (in italiano il termine può essere tradotto in "provocazione") in una descrizione assecondante dei [[Nozems]], una delle prime subculture olandesi moderne, nata e sviluppata a cavallo degli anni cinquanta-sessanta, che sarà alla base della nascita del movimento. L'anarchico Roel Van Duyn fu il primo a riconoscere il potenziale nascosto dei Nozems, affermando nel [[1965]]: «È nostro compito convertire la loro aggressione in una coscienza rivoluzionaria».  
Un ruolo molto importante nella nascita del movimento lo ebbe anche [[Roen van Duyn]], un filosofo molto introverso, ispirato dall'[[anarchismo]], dal [[Dadaismo]], da [[Herbert Marcuse]] e dal [[Marchese de Sade]]. Van Duyn divenne elemento decisivo nella pubblicazione dell'omonima rivista, che portava come indicazione: «Provo, mensile degli anarchici». Fu il sociologo olandese Buikhuizen a coniare per primo il termine «Provo» (in italiano il termine può essere tradotto in "provocazione") in una descrizione assecondante dei [[Nozems]], una delle prime subculture olandesi moderne, nata e sviluppata a cavallo degli anni cinquanta-sessanta, che sarà alla base della nascita del movimento. L'anarchico Roel Van Duyn fu il primo a riconoscere il potenziale nascosto dei Nozems, affermando nel [[1965]]: «È nostro compito convertire la loro aggressione in una coscienza rivoluzionaria».  


I simboli che li caratterizzarono furono le biciclette bianche (significante il comportamento antisociale degli automobilisti) e la mela, che veniva frequentemente offerta ai passanti e che i provos mangiavano frequentemente (secondo diverse fonti storiche la [[A cerchiata]] spesso veniva utilizzata per simboleggiare la mela dei provos). Il movimento ebbe immediatamente una caratterizzazione molto libertaria, d'altronde la città in cui spesso si riunivano, Amsterdam, era un simbolo stesso di [[libertà]] in quel periodo. La piazza in cui si incontravano era la Spuipplatz, al centro della quale c'era una piccola statua ('''Lieverdje'''), raffigurante un fanciullo. Essendo stata donata da un mercante di tabacco, i Provos si divertivano nel "profanarla" lanciandole contro oggetti vari o dipingendola di bianco. I veri e propri happenings a cui partecipavano centinaia di persone, talvolta terminavano con l'arrivo della polizia e con l'arresto di qualche persona.
I simboli che li caratterizzarono furono le biciclette bianche (significante il comportamento antisociale degli automobilisti) e la mela, che veniva frequentemente offerta ai passanti e che i provos mangiavano frequentemente (secondo diverse fonti storiche la [[A cerchiata]] spesso veniva utilizzata per simboleggiare la mela dei provos). Il movimento ebbe immediatamente una caratterizzazione molto libertaria, d'altronde la città in cui spesso si riunivano, Amsterdam, era un simbolo stesso di [[libertà]] in quel periodo. La piazza in cui si incontravano era la Spuipplatz, al centro della quale c'era una piccola statua ('''Lieverdje'''), raffigurante un fanciullo. Essendo stata donata da un mercante di tabacco, i Provos si divertivano nel "profanarla" lanciandole contro oggetti vari o dipingendola di bianco. I veri e propri happenings a cui partecipavano centinaia di persone, talvolta terminavano con l'arrivo della polizia e con l'arresto di qualche persona.


Nel giugno [[1965]] apparve ad Amsterdam per la prima volta il giornale Provo, sotto la direzione di [[Roel van Duyn]]. Annunciando l'uscita del loro giornale, pubblicarono il loro manifesto programmatico:
Nel giugno [[1965]] apparve ad Amsterdam per la prima volta il giornale Provo, sotto la direzione di [[Roel van Duyn]]. Annunciando l'uscita del loro giornale, pubblicarono il loro manifesto programmatico:
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Una delle azioni più eclatanti fu da loro compiuta il [[10 marzo]] [[1966]]: durante il passaggio del corteo nuziale della principessa Beatrice, i provos fecero esplodere alcuni fumogeni. La protesta serviva ad attirare l'attenzione sul fatto che la principessa si stava unendo in matrimonio con l'ex-[[Nazismo|nazista]] [[Claus von Amsberg]]. La polizia caricò pesantemente i giovani “provocatori”, ci furono molti feriti e qualche arresto. Il giorno seguente molti olandesi si dichiararono scandalizzati dalla [[violenza]] della polizia olandese.
Una delle azioni più eclatanti fu da loro compiuta il [[10 marzo]] [[1966]]: durante il passaggio del corteo nuziale della principessa Beatrice, i provos fecero esplodere alcuni fumogeni. La protesta serviva ad attirare l'attenzione sul fatto che la principessa si stava unendo in matrimonio con l'ex-[[Nazismo|nazista]] [[Claus von Amsberg]]. La polizia caricò pesantemente i giovani “provocatori”, ci furono molti feriti e qualche arresto. Il giorno seguente molti olandesi si dichiararono scandalizzati dalla [[violenza]] della polizia olandese.


I Provos elaborarono diverse proposte politiche conosciuti come "Progetti bianchi", attraverso i quali si intendevano socializzare i mezzi di trasporto, le abitazioni (nelle pagine della rivista ''PROVOS'' venivano elencati gli appartamenti sfitti da occupare), i metodi contraccettivi, ecc. Il primo di questi progetti prese il nome di ''Piano delle Biciclette Bianche'' ([[1965]]) <ref>Nel 1967 la cantante italiana [[Caterina Caselli]] incise un brano ispirato ai Provos dal titolo ''Biciclette bianche''</ref>, che proponeva di sostituire progressivamente le automobili e le moto con le biciclette di proprietà comune. Sulla rivista ''Provo'' n.9 del 1965 l'artista  
I Provos elaborarono diverse proposte politiche conosciuti come "Progetti bianchi", attraverso i quali si intendevano socializzare i mezzi di trasporto, le abitazioni (nelle pagine della rivista ''PROVOS'' venivano elencati gli appartamenti sfitti da occupare), i metodi contraccettivi, ecc. Il primo di questi progetti prese il nome di ''Piano delle Biciclette Bianche'' ([[1965]]) <ref>Nel 1967 la cantante italiana [[Caterina Caselli]] incise un brano ispirato ai Provos dal titolo ''Biciclette bianche''</ref>, che proponeva di sostituire progressivamente le automobili e le moto con le biciclette di proprietà comune. Sulla rivista ''Provo'' n.9 del 1965 l'artista  
[[Constant Nieuwenhuys]] (già fondatore del gruppo [[CO.BR.A.]]) pubblicò alcune progetti di urbanizzazione che mettevano in primo piano i bisogni dell'essere umano. Altri "progetti bianchi" portarono nomi curiosi, come il "Piano dei Piedi Scalzi", "Piano dei Camini Bianchi", "Piano delle Abitazioni Bianche" <ref>Francesco Ciaponi, ''Underground. Ascesa e declino di un'altra editoria'', pag. 20, Ed. Costa & Nolan, 2007</ref>.  
[[Constant Nieuwenhuys]] (già fondatore del gruppo [[CO.BR.A.]]) pubblicò alcune progetti di urbanizzazione che mettevano in primo piano i bisogni dell'essere umano. Altri "progetti bianchi" portarono nomi curiosi, come il "Piano dei Piedi Scalzi", "Piano dei Camini Bianchi", "Piano delle Abitazioni Bianche" <ref>Francesco Ciaponi, ''Underground. Ascesa e declino di un'altra editoria'', pag. 20, Ed. Costa & Nolan, 2007</ref>.  


Alle elezioni amministrative del [[1° giugno]] [[1966]] uno dei provos, De Vries, fu eletto nel consiglio comunale di Amsterdam, suscitando polemiche interne al movimento; critiche che venivano soprattutto dall'anima anarchica del movimento. Il [[22 marzo]] [[1967]] De Vries si dimise e venne sostituito da Luud Schimmelpennick, l'ideatore del piano per le biciclette bianche. Si pensava ad una sorta di cambio della guardia, invece il [[13 maggio]] [[1967]] i provos olandesi annunciarono pubblicamente il loro scioglimento.
Alle elezioni amministrative del [[1° giugno]] [[1966]] uno dei provos, De Vries, fu eletto nel consiglio comunale di Amsterdam, suscitando polemiche interne al movimento; critiche che venivano soprattutto dall'anima anarchica del movimento. Il [[22 marzo]] [[1967]] De Vries si dimise e venne sostituito da Luud Schimmelpennick, l'ideatore del piano per le biciclette bianche. Si pensava ad una sorta di cambio della guardia, invece il [[13 maggio]] [[1967]] i provos olandesi annunciarono pubblicamente il loro scioglimento.


Nel periodo successivo in molti si aspettavano la rinascita improvvisa del movimento; alla fine del [[1969]], [[Roel van Duyn]], portandosi dietro il suo saggio ''Sabotaggio come arma alternativa di difesa'', prese personalmente il posto vacante nel Consiglio Comunale di Amsterdam che spettava ai provos. Molti militanti oramai avevano preso altre strade, del gruppo originale rimasero in pochi, e questi diedero vita al movimento ''Kabouters'', che però si differenziò notevolmente nei modi e nei fini rispetto ai Provo. Questi erano sostanzialmente pessimisti mentre i Kabouters, nonostante usassero un linguaggio più aggressivo e catastrofico, pensavano che la società potesse essere cambiata e quindi si adoperavano per questo. Anche loro però furono accusati di avventurismo e di aver partecipato alle elezioni amministrative, così nel giro di pochi anni anche la loro esperienza terminò definitivamente.
Nel periodo successivo in molti si aspettavano la rinascita improvvisa del movimento; alla fine del [[1969]], [[Roel van Duyn]], portandosi dietro il suo saggio ''Sabotaggio come arma alternativa di difesa'', prese personalmente il posto vacante nel Consiglio Comunale di Amsterdam che spettava ai provos. Molti militanti oramai avevano preso altre strade, del gruppo originale rimasero in pochi, e questi diedero vita al movimento ''Kabouters'', che però si differenziò notevolmente nei modi e nei fini rispetto ai Provo. Questi erano sostanzialmente pessimisti mentre i Kabouters, nonostante usassero un linguaggio più aggressivo e catastrofico, pensavano che la società potesse essere cambiata e quindi si adoperavano per questo. Anche loro però furono accusati di avventurismo e di aver partecipato alle elezioni amministrative, così nel giro di pochi anni anche la loro esperienza terminò definitivamente.


== Critiche ==
== Critiche ==
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== I Provos nel mondo ==
== I Provos nel mondo ==
L'esperienza dei provos olandesi fu subito imitata da altre realtà che si diffusero rapidamente in tutta Europa, specialmente in [[Belgio]], [[Germania]] e nel nord Europa. Anche in [[Italia]] nacquero nel [[1967]] alcuni gruppi che si ispiravano alle azioni dei Provos: il più noto di questi è il collettivo milanese ''Onda Verde'', fondato, tra gli altri, da [[Andrea Valcarenghi]], futuro animatore della rivista ''[[Re Nudo]]''.
L'esperienza dei provos olandesi fu subito imitata da altre realtà che si diffusero rapidamente in tutta Europa, specialmente in [[Belgio]], [[Germania]] e nel nord Europa. Anche in [[Italia]] nacquero nel [[1967]] alcuni gruppi che si ispiravano alle azioni dei Provos: il più noto di questi è il collettivo milanese ''Onda Verde'', fondato, tra gli altri, da [[Andrea Valcarenghi]], futuro animatore della rivista ''[[Re Nudo]]''.
==Note==
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