Correnti anarchiche: differenze tra le versioni

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*'''[[Anarchismo sociale]]''': L'anarchismo sociale è un termine usato da alcuni pensatori anarchici per differenziare due grandi categorie all'interno [[anarchismo]], quello [[collettivismo|collettivista]]-[[comunista]] (anarchismo sociale) e l'altro [[anarco-individualismo|individualista]]. [[Image:Luigi Fabbri.jpg|thumb|left|150 px|[[Luigi Fabbri]], [[anarco-comunismo|comunista anarchico]]]]L'anarchismo sociale include (ma non solo) l'anarco[[collettivismo]], l'[[anarco-comunismo]] <ref>[https://web.archive.org/web/20141123031411/http://www.emsf.rai.it/aforismi/aforismi.asp?d=318 Louis Althusser: L'anarchismo sociale]</ref>, l'[[anarco-sindacalismo]], l'[[ecologia sociale]] e l'[[economia partecipativa]]. Anche alcune tendenze dell'[[anarco-individualismo]], come l'[[anarchismo proudhoniano]] spesso definito da [[Proudhon]] come «[[individualismo sociale]]», possono rientrare tranquillamente nell'ambito del'anarchismo sociale.
*'''[[Anarchismo sociale]]''': L'anarchismo sociale è un termine usato da alcuni pensatori anarchici per differenziare due grandi categorie all'interno [[anarchismo]], quello [[collettivismo|collettivista]]-[[comunista]] (anarchismo sociale) e l'altro [[anarco-individualismo|individualista]]. [[Image:Luigi Fabbri.jpg|thumb|left|150 px|[[Luigi Fabbri]], [[anarco-comunismo|comunista anarchico]]]]L'anarchismo sociale include (ma non solo) l'anarco[[collettivismo]], l'[[anarco-comunismo]] <ref>[https://web.archive.org/web/20141123031411/http://www.emsf.rai.it/aforismi/aforismi.asp?d=318 Louis Althusser: L'anarchismo sociale]</ref>, l'[[anarco-sindacalismo]], l'[[ecologia sociale]] e l'[[economia partecipativa]]. Anche alcune tendenze dell'[[anarco-individualismo]], come l'[[anarchismo proudhoniano]] spesso definito da [[Proudhon]] come «[[individualismo sociale]]», possono rientrare tranquillamente nell'ambito del'anarchismo sociale.
Gli anarco-comunisti sono la tendenza maggioritaria all'interno di questa corrente e così come i [[comunismo|comunisti]] marxisti essi portano avanti una pratica rivoluzionaria tendente a distruggere il sistema [[capitalismo| capitalistico]]-borghese, definibile con la massima «'''''da ognuno secondo le sue possibilità a ognuno secondo i suoi bisogni'''''».  
Gli anarco-comunisti sono la tendenza maggioritaria all'interno di questa corrente e così come i [[comunismo|comunisti]] marxisti essi portano avanti una pratica rivoluzionaria tendente a distruggere il sistema [[capitalismo| capitalistico]]-borghese, definibile con la massima «'''''da ognuno secondo le sue possibilità a ognuno secondo i suoi bisogni'''''».  
Le idee e i mezzi adoperati dai comunisti anarchici, che vedono nell'[[azione diretta]] ([[sabotaggio|sabotaggi]], [[sciopero generale]] ecc.), ma anche nell'organizzazione politica delle masse ([[Piattaforma dei Comunisti Anarchici (1926)|piattaformismo comunista anarchico]]) il mezzo per abbattere il [[capitalismo|sistema capitalistico]], tuttavia divergono su due punti fondamentali rispetto al [[marxismo]]:
Le idee e i mezzi adoperati dai comunisti anarchici, che vedono nell'[[azione diretta]] ([[sabotaggio|sabotaggi]], [[sciopero generale]] ecc.), ma anche nell'organizzazione politica delle masse ([[Piattaforma dei Comunisti Anarchici (1926)|piattaformismo comunista anarchico]]) il mezzo per abbattere il [[capitalismo|sistema capitalistico]], tuttavia divergono su due punti fondamentali rispetto al [[marxismo]]:


# la modalità d'azione all'interno dello [[Stato]] borghese: per gli anarchici lo stato è da abbattere immediatamente, seppur attraverso mezzi diversi; al contrario per i marxisti è necessaria una fase “transitoria” in cui occorre “'''farsi Stato'''”;
# la modalità d'azione all'interno dello [[Stato]] borghese: per gli anarchici lo stato è da abbattere immediatamente, seppur attraverso mezzi diversi; al contrario per i marxisti è necessaria una fase “transitoria” in cui occorre “'''farsi Stato'''”;
# il passaggio dalla fase di distruzione del sistema borghese a quella costruttiva della nuova società: attraverso l'egemonia del partito-guida per i marxisti; per gli anarchici con l'[[autogestione]] e la partecipazione popolare (mediante un'organizzazione più o meno strutturata, secondo gli organizzatori, attraverso la libera iniziativa individuale, per gli antiorganizzatori).
# il passaggio dalla fase di distruzione del sistema borghese a quella costruttiva della nuova società: attraverso l'egemonia del partito-guida per i marxisti; per gli anarchici con l'[[autogestione]] e la partecipazione popolare (mediante un'organizzazione più o meno strutturata, secondo gli organizzatori, attraverso la libera iniziativa individuale, per gli antiorganizzatori).


==Organizzatori e antiorganizzatori  ==
==Organizzatori e antiorganizzatori  ==


*'''Gli antiorganizzatori''' (generalmente, ma non necessariamente, [[anarco-individualismo  |individualisti anarchici]]) ritengono che l'organizzazione strutturata e formale contenga i germi dell'[[autorità |autoritarismo]], per questo essi sono tenacemente contrari ad ogni forma di organizzazione stabile e strutturata. Alcuni di questi militanti non credono che il [[proletariato]] debba assolvere ad una storica ed improrogabile funzione rivoluzionaria e comunque essi ritengono che l'[[anarchia]] sia da attuare immediatamente, nel quotidiano, e non che si debba aspettare il fatidico momento in cui scoppierà la [[rivoluzione sociale]]. Per questo rifiutano l'organizzazione, perché ritengono che essa sia nemica della [[libertà]] d'azione. Altri, non ascrivibili all'[[individualismo]], come per esempio la corrente di [[Pëtr Kropotkin | pensiero kropotkiniana]] (attualmente sostanzialmente marginale, se non del tutto inesistente) ritiene l'organizzazione un ostacolo al libero fluire degli eventi che dovrebbero naturalmente e [[determinismo|deterministicamente]] condurre al [[anarco-comunismo|comunismo anarchico]]. Anche i [[anarco-comunismo|comunisti-anarchici]] [[Giuseppe Ciancabilla]] e [[Luigi Galleani]] ritenevano che l'uomo fosse naturalmente portato al [[mutualismo|mutuo appoggio]] e alla [[solidarietà]], ritenendo che l'organizzazione non solo superflua ma addirittura un ostacolo verso questa istintiva tendenza naturale. La [[propaganda col fatto]], l'[[azione diretta]] mediante [[gruppi d'affinità]] e le parole (scritte e verbali) sono il mezzo attraverso cui coordinare lo [[spontaneismo]] delle masse.
*'''Gli antiorganizzatori''' (generalmente, ma non necessariamente, [[anarco-individualismo  |individualisti anarchici]]) ritengono che l'organizzazione strutturata e formale contenga i germi dell'[[autorità |autoritarismo]], per questo essi sono tenacemente contrari ad ogni forma di organizzazione stabile e strutturata. Alcuni di questi militanti non credono che il [[proletariato]] debba assolvere ad una storica ed improrogabile funzione rivoluzionaria e comunque essi ritengono che l'[[anarchia]] sia da attuare immediatamente, nel quotidiano, e non che si debba aspettare il fatidico momento in cui scoppierà la [[rivoluzione sociale]]. Per questo rifiutano l'organizzazione, perché ritengono che essa sia nemica della [[libertà]] d'azione. Altri, non ascrivibili all'[[individualismo]], come per esempio la corrente di [[Pëtr Kropotkin | pensiero kropotkiniana]] (attualmente sostanzialmente marginale, se non del tutto inesistente) ritiene l'organizzazione un ostacolo al libero fluire degli eventi che dovrebbero naturalmente e [[determinismo|deterministicamente]] condurre al [[anarco-comunismo|comunismo anarchico]]. Anche i [[anarco-comunismo|comunisti-anarchici]] [[Giuseppe Ciancabilla]] e [[Luigi Galleani]] ritenevano che l'uomo fosse naturalmente portato al [[mutualismo|mutuo appoggio]] e alla [[solidarietà]], ritenendo che l'organizzazione non solo superflua ma addirittura un ostacolo verso questa istintiva tendenza naturale. La [[propaganda col fatto]], l'[[azione diretta]] mediante [[gruppi d'affinità]] e le parole (scritte e verbali) sono il mezzo attraverso cui coordinare lo [[spontaneismo]] delle masse.
[[File:Bandierafdca.jpg|thumb|Bandiera della [[Federazione dei Comunisti Anarchici]]]]
[[File:Bandierafdca.jpg|thumb|Bandiera della [[Federazione dei Comunisti Anarchici]]]]
*'''Gli organizzatori''' (generalmente [[anarco-comunismo  |comunisti anarchici]]) affondano le loro radici storiche nell'[[Internazionale antiautoritaria]], la prima organizzazione internazionale anarchica della storia. Prima di allora c'erano state piccole organizzazioni locali o nazionali più o meno relazionate tra loro. Le organizzazioni si differenziano in base alle modalità di operazione della stessa: [[organizzazione di sintesi|organizzazioni di sintesi]] e [[organizzazione di tendenza|organizzazioni di tendenza]]. [[organizzazione di sintesi|Le prime]] sono le organizzazioni in cui si entra in quanto anarchici, senza altra distinzione, vi convivono quindi [[educazionismo|educazionisti]], [[comunismo| comunisti]], [[sindacalismo|sindacalisti]], [[anarchismo insurrezionalista | insurrezionalisti]] e persino individualisti (es. [[Federazione Anarchica Italiana]]); l'[[organizzazione di tendenza]] è invece quella in cui si richiede omogeneità, teorica e pratica, ai militanti (es. [[Federazione dei Comunisti Anarchici]]). Alcuni organizzatori fanno del [[volontarismo]] il principio della propria organizzazione (vedi [[Malatesta]]), altri invece ritengono che l'organizzazione debba essere strutturata rigidamente, come per esempio coloro che si ispirano al [[piattaformismo]].
*'''Gli organizzatori''' (generalmente [[anarco-comunismo  |comunisti anarchici]]) affondano le loro radici storiche nell'[[Internazionale antiautoritaria]], la prima organizzazione internazionale anarchica della storia. Prima di allora c'erano state piccole organizzazioni locali o nazionali più o meno relazionate tra loro. Le organizzazioni si differenziano in base alle modalità di operazione della stessa: [[organizzazione di sintesi|organizzazioni di sintesi]] e [[organizzazione di tendenza|organizzazioni di tendenza]]. [[organizzazione di sintesi|Le prime]] sono le organizzazioni in cui si entra in quanto anarchici, senza altra distinzione, vi convivono quindi [[educazionismo|educazionisti]], [[comunismo| comunisti]], [[sindacalismo|sindacalisti]], [[anarchismo insurrezionalista | insurrezionalisti]] e persino individualisti (es. [[Federazione Anarchica Italiana]]); l'[[organizzazione di tendenza]] è invece quella in cui si richiede omogeneità, teorica e pratica, ai militanti (es. [[Federazione dei Comunisti Anarchici]]). Alcuni organizzatori fanno del [[volontarismo]] il principio della propria organizzazione (vedi [[Malatesta]]), altri invece ritengono che l'organizzazione debba essere strutturata rigidamente, come per esempio coloro che si ispirano al [[piattaformismo]].
*'''«L'informalità», ovvero il superamento del dualismo'''. Una forma particolare di organizzazione, che può anche essere considerata un'"antiorganizzazione" o, meglio, come il tentativo di superare la dicotomia fra individualismo e comunismo, organizzatori e antiorganizzatori, è quella informale, fondata sui [[gruppi d'affinità]]. Essa si basa sul coinvolgimento di una cerchia di persone affini che, conoscendo le proprie forze, debolezze e origini, e avendo già stabilito un linguaggio comune e una sana dinamica interna, si propone di realizzare un obiettivo o una serie di obiettivi. L'informalità è stata fatta propria da diversi gruppi, come per esempio la tanto discussa [[Federazione Anarchica Informale]], e si basa sulle elaborazioni di pensatori anarchici come [[Wolfi Landstreicher]] e soprattutto [[Alfredo Maria Bonanno]]. Quest'ultimo ritiene del tutto superate le diatribe tra comunisti e inbdividualisti, proponendo l'informalità quale sintesi fra individualismo e organizzativismo.
*'''«L'informalità», ovvero il superamento del dualismo'''. Una forma particolare di organizzazione, che può anche essere considerata un'"antiorganizzazione" o, meglio, come il tentativo di superare la dicotomia fra individualismo e comunismo, organizzatori e antiorganizzatori, è quella informale, fondata sui [[gruppi d'affinità]]. Essa si basa sul coinvolgimento di una cerchia di persone affini che, conoscendo le proprie forze, debolezze e origini, e avendo già stabilito un linguaggio comune e una sana dinamica interna, si propone di realizzare un obiettivo o una serie di obiettivi. L'informalità è stata fatta propria da diversi gruppi, come per esempio la tanto discussa [[Federazione Anarchica Informale]], e si basa sulle elaborazioni di pensatori anarchici come [[Wolfi Landstreicher]] e soprattutto [[Alfredo Maria Bonanno]]. Quest'ultimo ritiene del tutto superate le diatribe tra comunisti e inbdividualisti, proponendo l'informalità quale sintesi fra individualismo e organizzativismo.


:«Nei compagni anarchici c'è un rapporto ambivalente con il problema dell'organizzazione. Ai due estremi si collocano l'accettazione della struttura permanente, dotata di un programma ben delineato, con mezzi a disposizione (anche se pochi) e suddivisa in commissioni; e il rifiuto di ogni rapporto stabile anche nel breve periodo. Le federazioni anarchiche classiche (vecchia e nuova maniera) e gli individualisti, costituiscono i due estremi di qualcosa che cerca comunque di sfuggire alla realtà dello scontro.»  (''Affinità e organizzazione informale'', 1985) <ref>[https://feartosleep.espivblogs.net/2012/06/06/3000/ Insurrezionalismo e individualismo. Non facciamo confusione]</ref>
:«Nei compagni anarchici c'è un rapporto ambivalente con il problema dell'organizzazione. Ai due estremi si collocano l'accettazione della struttura permanente, dotata di un programma ben delineato, con mezzi a disposizione (anche se pochi) e suddivisa in commissioni; e il rifiuto di ogni rapporto stabile anche nel breve periodo. Le federazioni anarchiche classiche (vecchia e nuova maniera) e gli individualisti, costituiscono i due estremi di qualcosa che cerca comunque di sfuggire alla realtà dello scontro.»  (''Affinità e organizzazione informale'', 1985) <ref>[https://feartosleep.espivblogs.net/2012/06/06/3000/ Insurrezionalismo e individualismo. Non facciamo confusione]</ref>


== Altre tendenze anarchiche ==
== Altre tendenze anarchiche ==
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*[[Murray Bookchin]] pone le basi del suo pensiero libertario nel classico conflitto "capitale-lavoro" allargato a quello "[[Stato]]-comune", il tutto inserito in una visione olistica ed ecologica ([[ecologia sociale]] e [[municipalismo libertario]]).
*[[Murray Bookchin]] pone le basi del suo pensiero libertario nel classico conflitto "capitale-lavoro" allargato a quello "[[Stato]]-comune", il tutto inserito in una visione olistica ed ecologica ([[ecologia sociale]] e [[municipalismo libertario]]).


*L'[[anarco-femminismo]] è un movimento, sviluppatosi a partire dagli "anni 60" del XX secolo, che unisce i principi dell'[[anarchismo]] con quelli del [[femminismo|movimento femminista]]. Questa tendenza antiautoritaria ha gli stessi fini dell'anarchismo: lotta al [[patriarcato]], all'[[autorità]], alla [[gerarchia]], al [[sessismo]] ecc. e costruzione di una società fondata sulla [[libertà]], l'[[uguaglianza|egualitarismo]], l'[[autogestione]] ecc.
*L'[[anarco-femminismo]] è un movimento, sviluppatosi a partire dagli "anni 60" del XX secolo, che unisce i principi dell'[[anarchismo]] con quelli del [[femminismo|movimento femminista]]. Questa tendenza antiautoritaria ha gli stessi fini dell'anarchismo: lotta al [[patriarcato]], all'[[autorità]], alla [[gerarchia]], al [[sessismo]] ecc. e costruzione di una società fondata sulla [[libertà]], l'[[uguaglianza|egualitarismo]], l'[[autogestione]] ecc.


*Il [[Post-anarchismo|post-anarchismo]] indica quelle filosofie anarchiche sviluppate nel quadro del pensiero post-strutturalista (es. [[Gilles Deleuze]] e [[Michel Foucault]]), di quello post-femminista (es. [[Judith Butler]]) e di quello post-marxista (es. [[Ernesto Laclau]], [[Jean Baudrillard]] e [[Chantal Mouffe]]), senza tuttavia dimenticare l'[[anarchismo]] classico (es. [[Emma Goldman]] e [[Max Stirner]] soprattutto) e la psicanalisi.  Il termine '''post-anarchismo''' è stato coniato da [[Saul Newman]] nel saggio ''[[Da Bakunin a Lacan]]'', in cui l'[[anarchismo]] del 19° secolo viene riletto soprattutto alla luce del [[post-strutturalismo]] (di cui egli vede in [[Max Stirner]] un precursore). Il post-anarchismo non intende quindi superare l'[[anarchismo]] ma fornirgli nuovi strumenti di comprensione della realtà, trovando quindi nuove teorie e pratiche con cui rapportarsi al sistema autoritario attualmente in atto, che è diverso rispetto a quello del XIX° e XX° secolo.
*Il [[Post-anarchismo|post-anarchismo]] indica quelle filosofie anarchiche sviluppate nel quadro del pensiero post-strutturalista (es. [[Gilles Deleuze]] e [[Michel Foucault]]), di quello post-femminista (es. [[Judith Butler]]) e di quello post-marxista (es. [[Ernesto Laclau]], [[Jean Baudrillard]] e [[Chantal Mouffe]]), senza tuttavia dimenticare l'[[anarchismo]] classico (es. [[Emma Goldman]] e [[Max Stirner]] soprattutto) e la psicanalisi.  Il termine '''post-anarchismo''' è stato coniato da [[Saul Newman]] nel saggio ''[[Da Bakunin a Lacan]]'', in cui l'[[anarchismo]] del 19° secolo viene riletto soprattutto alla luce del [[post-strutturalismo]] (di cui egli vede in [[Max Stirner]] un precursore). Il post-anarchismo non intende quindi superare l'[[anarchismo]] ma fornirgli nuovi strumenti di comprensione della realtà, trovando quindi nuove teorie e pratiche con cui rapportarsi al sistema autoritario attualmente in atto, che è diverso rispetto a quello del XIX° e XX° secolo.
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L'abolizione dello [[Stato]] e di ogni forma di “transitorietà” dello stesso, il rifiuto della [[gerarchia]] e dell'[[autorità]], il [[federalismo | principio federativo]], l'associazionismo e l'[[autogestione]], '''sono tutti elementi comuni al pensiero anarchico'''.  
L'abolizione dello [[Stato]] e di ogni forma di “transitorietà” dello stesso, il rifiuto della [[gerarchia]] e dell'[[autorità]], il [[federalismo | principio federativo]], l'associazionismo e l'[[autogestione]], '''sono tutti elementi comuni al pensiero anarchico'''.  


È tuttavia innegabile che queste divisioni in correnti, tendenze e sottotendenze varie non abbiano giovato agli anarchici, soprattutto se queste sono state utilizzate per dividere il movimento e non per arricchirlo con le sue diverse peculiarità, e per questo, alcuni di essi, preferiscono definirsi "'''[[Anarchismo senza aggettivi|anarchici senza aggettivi]]'''". Lo stesso [[Errico Malatesta]] comprese bene la vacuità di queste divisioni:<br />
È tuttavia innegabile che queste divisioni in correnti, tendenze e sottotendenze varie non abbiano giovato agli anarchici, soprattutto se queste sono state utilizzate per dividere il movimento e non per arricchirlo con le sue diverse peculiarità, e per questo, alcuni di essi, preferiscono definirsi "'''[[Anarchismo senza aggettivi|anarchici senza aggettivi]]'''". Lo stesso [[Errico Malatesta]] comprese bene la vacuità di queste divisioni:<br />
: «Per conto mio non vi è differenza sostanziale, differenza di principi tra “individualisti” e “comunisti anarchici”, tra “organizzatori” e “antiorganizzatori”; e si tratta più che altro di questioni di parole e di malintesi, inaspriti ed ingigantiti da questioni personali. (...) Ed in quanto all'organizzazione o alle organizzazioni nel senso del partito, vi è forse chi vorrebbe che gli anarchici restassero isolati gli uni dagli altri? Certamente che no. (...) Io dissi che “nei loro moventi morali e nei loro fini ultimi anarchismo individualista e anarchismo comunista sono la stessa cosa o quasi”. La questione, secondo me, non è dunque tra “comunisti” e “individualisti”, ma tra anarchici e non anarchici.» ([http://www.liberliber.it/biblioteca/m/malatesta/rivoluzione_e_lotta_quotidiana/rtf/rivolu_r.zip Lotta e rivoluzione quotidiana])
: «Per conto mio non vi è differenza sostanziale, differenza di principi tra “individualisti” e “comunisti anarchici”, tra “organizzatori” e “antiorganizzatori”; e si tratta più che altro di questioni di parole e di malintesi, inaspriti ed ingigantiti da questioni personali. (...) Ed in quanto all'organizzazione o alle organizzazioni nel senso del partito, vi è forse chi vorrebbe che gli anarchici restassero isolati gli uni dagli altri? Certamente che no. (...) Io dissi che “nei loro moventi morali e nei loro fini ultimi anarchismo individualista e anarchismo comunista sono la stessa cosa o quasi”. La questione, secondo me, non è dunque tra “comunisti” e “individualisti”, ma tra anarchici e non anarchici.» ([http://www.liberliber.it/biblioteca/m/malatesta/rivoluzione_e_lotta_quotidiana/rtf/rivolu_r.zip Lotta e rivoluzione quotidiana])
==Note==
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