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==Biografia== | ==Biografia== | ||
Nacque a Reus, in [[Catalogna]], figlio di operai del settore tessile. Cominciò giovanissimo a lavorare come cameriere. All'età | Nacque a Reus, in [[Catalogna]], figlio di operai del settore tessile. Cominciò giovanissimo a lavorare come cameriere. All'età di 16 anni si trasferì nella città di Barcellona, dove cominciò la sua [[sindacalismo|attività sindacale]] e politica. Inizialmente vicino alla Società dei Camerieri ''L'Aliança'', legata alla socialista [[UGT]] <ref>[http://www.estelnegre.org/anarcoefemerides/2001.html ''Anarcoefemèrides del 20 de gener - Juan Garcia Oliver''], da Anarcoefemèrides</ref>, si avvicinò all'anarchismo cominciando a frequentare il gruppo "Bandera Negra", affiliato alla Federazione dei Gruppi Anarchici di Barcellona. Il gruppo era ostile a ogni forma di sindacalismo, compreso quello libertario, e fu per questo che García Oliver se ne allontanò <ref name="gomez">F. Gomez, [http://libcom.org/history/%E2%80%9Crevolutionary-syndicalism-serves-proletariat-whereas-anarchism-one-brand-humanism%E2%80%9D-inte ''“Revolutionary syndicalism serves the proletariat, whereas anarchism is one brand of humanism” - interview with Juan Garcia Oliver''], da libcom.org</ref>, trovando in seguito ciò che cercava nella [[CNT]]. La posizione di Oliver sul rapporto tra anarchismo e lotta di classe può essere sintetizzata in questa sua dichiarazione: | ||
:«''La nozione di ''anarco-sindacalismo'' è un tentativo di giungere ad una possibile unione tra i metodi della lotta di classe e l'anarchismo, nella consapevolezza che il [[sindacalismo rivoluzionario]] è al servizio del proletariato, mentre l'anarchismo è una forma di umanismo.''» <ref name="gomez">F. Gomez, [http://libcom.org/history/%E2%80%9Crevolutionary-syndicalism-serves-proletariat-whereas-anarchism-one-brand-humanism%E2%80%9D-inte ''“Revolutionary syndicalism serves the proletariat, whereas anarchism is one brand of humanism” - interview with Juan Garcia Oliver''], da libcom.org</ref> | :«''La nozione di ''anarco-sindacalismo'' è un tentativo di giungere ad una possibile unione tra i metodi della lotta di classe e l'anarchismo, nella consapevolezza che il [[sindacalismo rivoluzionario]] è al servizio del proletariato, mentre l'anarchismo è una forma di umanismo.''» <ref name="gomez">F. Gomez, [http://libcom.org/history/%E2%80%9Crevolutionary-syndicalism-serves-proletariat-whereas-anarchism-one-brand-humanism%E2%80%9D-inte ''“Revolutionary syndicalism serves the proletariat, whereas anarchism is one brand of humanism” - interview with Juan Garcia Oliver''], da libcom.org</ref> | ||
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===''Los Solidarios''=== | ===''Los Solidarios''=== | ||
Il sindacalismo spagnolo era allora ferocemente represso dalle autorità | Il sindacalismo spagnolo era allora ferocemente represso dalle autorità reali. I ''[[Sindicatos libres]]'', sindacati gialli d'impronta carlista, e le aurtorità ecclesiastiche commissionavano ai loro ''pistoleros'' omicidi e punizioni ai danni dei sindacalisti socialisti e libertari. Juan García Oliver, assieme a molti altri compagni e compagne (come [[Buenaventura Durruti]], [[Pepita Not]], [[Miguel García Vivancos]]...), decise di costituire il gruppo dei ''[[Los Solidarios]]'', una formazione d'autodifesa che rispondeva alla violenza padronale con l'[[azione diretta]]. Probabilmente prese parte all'esecuzione dell'arcivescovo di Saragozza Juan Soldevila Romero. <ref>[http://archive.is/DVNun ''Juan Garcia Oliver''], da ''Spartacus.schoolnet''</ref> García Oliver ricordò così, negli anni della rivoluzione, l'esperienza dei gruppi armati d'autodifesa: | ||
:«''Erano caduti vecchi militanti, [...] quando comprendemmo che probabilmente sarebbe potuto arrivare il momento in cui saremmo stati sconfitti del tutto, ci unimmo in quel momento in quello che definisco senza vergogna e che confesso con orgoglio: i re della pistola operaia di Barcellona!''» <ref>[http://www.youtube.com/watch?v=g7rzaYj13Sc Juan García Oliver en 1937, los Reyes de la Pistola Obrera], da YouTube</ref> | :«''Erano caduti vecchi militanti, [...] quando comprendemmo che probabilmente sarebbe potuto arrivare il momento in cui saremmo stati sconfitti del tutto, ci unimmo in quel momento in quello che definisco senza vergogna e che confesso con orgoglio: i re della pistola operaia di Barcellona!''» <ref>[http://www.youtube.com/watch?v=g7rzaYj13Sc Juan García Oliver en 1937, los Reyes de la Pistola Obrera], da YouTube</ref> | ||
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===Il ministro anarchico=== | ===Il ministro anarchico=== | ||
Assieme a [[Federica Montseny]], [[Juan Lopez]] e [[Juan Peirò]], García Oliver partecipò al [[La Rivoluzione spagnola (1936-39)#Gli anarchici entrano nel secondo governo Caballero (novembre 1936 - gennaio 1937)|secondo governo Largo Caballero]] come Ministro della Giustizia. Un anarchico a capo di un Ministero - della Giustizia, per di più? A questa obiezione Oliver rispose che un anarchico poteva essere ministro «''se afferma la necessità | Assieme a [[Federica Montseny]], [[Juan Lopez]] e [[Juan Peirò]], García Oliver partecipò al [[La Rivoluzione spagnola (1936-39)#Gli anarchici entrano nel secondo governo Caballero (novembre 1936 - gennaio 1937)|secondo governo Largo Caballero]] come Ministro della Giustizia. Un anarchico a capo di un Ministero - della Giustizia, per di più? A questa obiezione Oliver rispose che un anarchico poteva essere ministro «''se afferma la necessità del diritto, l'abolizione delle carceri e delle catene [...] se me lo hanno permesso potremo distruggere tutte le carceri''» <ref>M. Ortalli, [http://www.arivista.org/?nr=304&pag=68.htm "''Il ministro anarchico''"], da ''A - rivista anarchica'', anno 34 n° 304, dicembe 2004-gennaio 2005</ref>. Ovviamente l'entrata nel governo di quattro compagni scosse profondamente il movimento anarchico, che si divise tra critica della scelta della CNT di sostenere il [[Fronte Popolare Antifascista|Fronte Popolare]] e sostegno al governo in virtù della necessità di sconfiggere i fascisti e i legionari di Franco. | ||
Il "ministro anarchico" tentò di mediare tra le parti nell'ambito delle [[La Rivoluzione spagnola (1936-39)#L'autoritarismo degli stalinisti: repressione degli anarchici e del POUM (maggio 1937)|Giornate di maggio del 1937]]. Propose il cessate-il-fuoco in nome dell'unità | Il "ministro anarchico" tentò di mediare tra le parti nell'ambito delle [[La Rivoluzione spagnola (1936-39)#L'autoritarismo degli stalinisti: repressione degli anarchici e del POUM (maggio 1937)|Giornate di maggio del 1937]]. Propose il cessate-il-fuoco in nome dell'unità [[antifascismo|antifascista]]: in realtà, il sostegno dato alle scelte del governo (che inviò 10.000 soldati a Barcellona per reprimere gli scontri) venne pagato con una perdita di fiducia nella CNT e nelle forze anarchiche. Quello stesso mese Juan García Oliver si dimise dall'incarico. Di lì a poco sarebbe caduto il governo Largo Caballero per fare spazio a quello palesemente filomoscovita di [[Juan Negrin]]. | ||
Lasciato il ministero, García Oliver continuò a combattere assieme alle colonne anarchiche: | Lasciato il ministero, García Oliver continuò a combattere assieme alle colonne anarchiche: | ||
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:«''Ventiquattr'ore prima che saltasse il Ponte dei francesi mi incontrai, nel bel mezzo della battaglia di Madrid, con Durruti. Ci dividemmo il rancio dei soldati: pane e un po' di carne di bue. Durruti era di buon umore, rideva e diceva non senza ironia, a proposito del mio ufficio di una volta, addentando il suo sandwich: "Un vero prano da ministro!" Un miliziano scettico gli rispose: "Ma che dici, roba del genere i ministri non la mangerebbero mai. Non ne sanno niente, loro, di come vanno le cose qui." Durruti rideva sempre più forte: "Guarda qui, eccolo, un ministro." Ma il miliziano si rifiutò di credere che un ministro, in trincea, potesse mangiare un pezzo di pane con carne di manzo in scatola.''» <ref>H.M. Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia. Vita e morte di Buenaventura Durruti'' (3° edizione Feltrinelli, Milano 2007), pag. 247</ref> | :«''Ventiquattr'ore prima che saltasse il Ponte dei francesi mi incontrai, nel bel mezzo della battaglia di Madrid, con Durruti. Ci dividemmo il rancio dei soldati: pane e un po' di carne di bue. Durruti era di buon umore, rideva e diceva non senza ironia, a proposito del mio ufficio di una volta, addentando il suo sandwich: "Un vero prano da ministro!" Un miliziano scettico gli rispose: "Ma che dici, roba del genere i ministri non la mangerebbero mai. Non ne sanno niente, loro, di come vanno le cose qui." Durruti rideva sempre più forte: "Guarda qui, eccolo, un ministro." Ma il miliziano si rifiutò di credere che un ministro, in trincea, potesse mangiare un pezzo di pane con carne di manzo in scatola.''» <ref>H.M. Enzensberger, ''La breve estate dell'anarchia. Vita e morte di Buenaventura Durruti'' (3° edizione Feltrinelli, Milano 2007), pag. 247</ref> | ||
Alla fine della guerra civile, si rifugiò, assieme a molti altri antifranchisti, in [[Francia]]. Si spostò poi in [[Svezia]] e si stabilì a Guadalajara, in [[Messico]], dove lavorò come rappresentante di coloranti per tessuti. Continuò per anni a scrivere articoli per riviste e [[stampa anarchica|giornali anarchici]], come ''[[Libre Studio]]'', ''[[Tierra y Libertad (periodico)|Tierra y Libertad]]'' ed ''[[El Luchador]]''; nel [[1978]] ultimò anche un'autobiografia, "''El eco de los pasos''", nella quale descrive e rivendica le sue scelte politiche ed esistenziali, dall'attività | Alla fine della guerra civile, si rifugiò, assieme a molti altri antifranchisti, in [[Francia]]. Si spostò poi in [[Svezia]] e si stabilì a Guadalajara, in [[Messico]], dove lavorò come rappresentante di coloranti per tessuti. Continuò per anni a scrivere articoli per riviste e [[stampa anarchica|giornali anarchici]], come ''[[Libre Studio]]'', ''[[Tierra y Libertad (periodico)|Tierra y Libertad]]'' ed ''[[El Luchador]]''; nel [[1978]] ultimò anche un'autobiografia, "''El eco de los pasos''", nella quale descrive e rivendica le sue scelte politiche ed esistenziali, dall'attività con ''Los Solidarios'' al suo operato come ministro nella Spagna rivoluzionaria. Morì nel [[1980]]. | ||
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