66 514
contributi
K2 (discussione | contributi) m (Sostituzione testo - "[à][\s][]]" con "à]") |
K2 (discussione | contributi) m (Sostituzione testo - "à " con "à ") |
||
Riga 10: | Riga 10: | ||
=== L'attentato === | === L'attentato === | ||
Nel novembre o dicembre del [[1895]], l'amico che gli aveva trovato lavoro nella tipografia scrive una lettera anonima al prefetto in cui denuncia la possibilità | Nel novembre o dicembre del [[1895]], l'amico che gli aveva trovato lavoro nella tipografia scrive una lettera anonima al prefetto in cui denuncia la possibilità che Gallo stia preparando un attentato. | ||
Il [[5 marzo]] [[1886]], l'allora ventisettenne Charles Gallo si reca alla Camera del lavoro di Parigi, dove scaglia una bottiglia di acido prussico che semina il panico tra gli operatori soprattutto per l'odore nauseabondo rilasciato. Nel caos generale, l'anarchico allora tira fuori la pistola e spara cinque colpi senza però uccidere nessuno. | Il [[5 marzo]] [[1886]], l'allora ventisettenne Charles Gallo si reca alla Camera del lavoro di Parigi, dove scaglia una bottiglia di acido prussico che semina il panico tra gli operatori soprattutto per l'odore nauseabondo rilasciato. Nel caos generale, l'anarchico allora tira fuori la pistola e spara cinque colpi senza però uccidere nessuno. | ||
Riga 18: | Riga 18: | ||
Il [[15 luglio]] [[1886]] si ripresenta nuovamente davanti al giudice e manifesta il suo rammarico per non aver ottenuto risultati migliori: «Malauguratamente non ho ucciso persone» e dichiara di aver voluto «compiere un atto di propaganda col fatto delle dottrine anarchiche». Specificò inoltre di non aver voluto prender di mira i commessi ma solo gli agenti di cambio: | Il [[15 luglio]] [[1886]] si ripresenta nuovamente davanti al giudice e manifesta il suo rammarico per non aver ottenuto risultati migliori: «Malauguratamente non ho ucciso persone» e dichiara di aver voluto «compiere un atto di propaganda col fatto delle dottrine anarchiche». Specificò inoltre di non aver voluto prender di mira i commessi ma solo gli agenti di cambio: | ||
: «Non avevo di mira i poveri commessi, tirai nel gruppo degli agenti di cambio e dei cambieri; ma se taluni commessi ebbero le loro ferite, inseguendomi, non me ne duole. Quando si nasce al di qua non si sta coll'animo, colla devozione, coll'accanimento dell'altra riva, non si ha diritto alla nostra solidarietà | : «Non avevo di mira i poveri commessi, tirai nel gruppo degli agenti di cambio e dei cambieri; ma se taluni commessi ebbero le loro ferite, inseguendomi, non me ne duole. Quando si nasce al di qua non si sta coll'animo, colla devozione, coll'accanimento dell'altra riva, non si ha diritto alla nostra solidarietà ed alla nostra pietà. Deve bastare ai mastini del capitale, sieno birri o gendarmi, soldati o lacchè, la pietà dei padroni. Sarebbe desiderabile certo che la povera gente avesse coscienza del posto che occupa nella società e sapesse tenerlo, e non è colpa nostra quando assalendo il nemico secolare nelle sue trincee troviamo di povera gente guernito l'esercito dei suoi sgherri e difensori. Non è colpa nostra, noi siamo rimasti al nostro posto. Coltivar la pietà pei rinnegati, pei transfughi, pei traditori equivale ad organizzare il fallimento della rivoluzione.» (''[http://iconoclasta.noblogs.org/?p=94 Citazioni dal processo per l'attentato alla Borsa di Parigi]'') | ||
'''Viene condannato a 20 anni''' di lavori forzati e inviato prima ad Avignon, poi a St.Martin de Ré e infine, il [[6 dicembre]], viene imbarcato per la Nuova Caledonia, dove sbarca il [[29 marzo]] [[1887]]. | '''Viene condannato a 20 anni''' di lavori forzati e inviato prima ad Avignon, poi a St.Martin de Ré e infine, il [[6 dicembre]], viene imbarcato per la Nuova Caledonia, dove sbarca il [[29 marzo]] [[1887]]. | ||
Il suo carattere indomito e ribelle all'[[autorità]] lo porta il [[10 settembre]] ad aggredire a colpi di piccone una guardia carceraria. Durante la colluttazione, lui stesso viene ferito da due fucilate alla testa e ad un braccio; questi fatti gli costano un nuovo processo e la condanna a morte ([[30 dicembre]] [[1887]]), che il [[7 agosto]] [[1888]] sarà | Il suo carattere indomito e ribelle all'[[autorità]] lo porta il [[10 settembre]] ad aggredire a colpi di piccone una guardia carceraria. Durante la colluttazione, lui stesso viene ferito da due fucilate alla testa e ad un braccio; questi fatti gli costano un nuovo processo e la condanna a morte ([[30 dicembre]] [[1887]]), che il [[7 agosto]] [[1888]] sarà commutata ai lavori forzati perpetui. | ||
Nel [[1902]], grazie alla corrispondenza con un compagno anarchico, si scopre che Gallo è «un cadavere vivente» e viene lanciato un appello in suo favore. L'appello è appoggiato da [[Jean Grave]] in «[[Les Temps Nouveaux]]» ([[22 novembre|22]]-[[28 novembre]] [[1902]]). In seguito la “questione Gallo" non sarà | Nel [[1902]], grazie alla corrispondenza con un compagno anarchico, si scopre che Gallo è «un cadavere vivente» e viene lanciato un appello in suo favore. L'appello è appoggiato da [[Jean Grave]] in «[[Les Temps Nouveaux]]» ([[22 novembre|22]]-[[28 novembre]] [[1902]]). In seguito la “questione Gallo" non sarà più ripresa dalla stampa anarchica. | ||
Charles Gallo muore nell'isola di Nou il [[23 settembre]] [[1923]]. | Charles Gallo muore nell'isola di Nou il [[23 settembre]] [[1923]]. |