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== L'anarchismo proudhoniano == | == L'anarchismo proudhoniano == | ||
L''''[[anarchismo]] proudhoniano''' educa i seguaci ad una società | L''''[[anarchismo]] proudhoniano''' educa i seguaci ad una società libera e federata, di artigiani e piccoli contadini, che pone al centro i problemi del credito e del prestito ad interessi limitati. | ||
Per questi motivi [[Proudhon]] maturò il progetto della "Banca del popolo", che avrebbe dovuto favorire lo [[mutualismo|scambio mutualistico]] fra i lavoratori, basato su “buoni di lavoro”, e fornire credito a basso tasso d'interesse. L'idea era quella di favorire lo sviluppo di una rete associativa di lavoratori liberi e tra loro [[federalismo|federati]], che eliminasse la figura parassitaria del finanziere (che guadagna denaro prestando altro denaro), in modo che tutti potessero avere a disposizione i capitali necessari a realizzarsi (il progetto però fallì dopo che Proudhon fu arrestato da Luigi Napoleone che temeva le sue idee “troppo libertarie e egualitarie"). | Per questi motivi [[Proudhon]] maturò il progetto della "Banca del popolo", che avrebbe dovuto favorire lo [[mutualismo|scambio mutualistico]] fra i lavoratori, basato su “buoni di lavoro”, e fornire credito a basso tasso d'interesse. L'idea era quella di favorire lo sviluppo di una rete associativa di lavoratori liberi e tra loro [[federalismo|federati]], che eliminasse la figura parassitaria del finanziere (che guadagna denaro prestando altro denaro), in modo che tutti potessero avere a disposizione i capitali necessari a realizzarsi (il progetto però fallì dopo che Proudhon fu arrestato da Luigi Napoleone che temeva le sue idee “troppo libertarie e egualitarie"). | ||
Per il pensiero proudhoniano l'[[Individuo|individuo]] è il punto di partenza e la meta finale, in quanto è nella società | Per il pensiero proudhoniano l'[[Individuo|individuo]] è il punto di partenza e la meta finale, in quanto è nella società che esso deve trovare una funzione e realizzarla ("individualismo sociale"). L'[[Individuo|individuo]] può realizzarsi solo all'interno di "libere associazioni" che si sostituiscono all'idea di governo per dar spazio a quella del libero contratto. È proprio il libero contratto alla base dei due elementi caratterizzanti l'anarchismo proudhoniano: il [[mutualismo]] e il [[federalismo]] (argomenti meglio trattati nei successivi paragrafi). | ||
Il socialismo proudhoniano è quindi intriso di una forte [[individualismo|matrice individualistica]] che lo contrappone nettamente al [[comunismo]]. La differenza sostanziale tra i due pensieri è essenzialmente nel concetto di proprietà | Il socialismo proudhoniano è quindi intriso di una forte [[individualismo|matrice individualistica]] che lo contrappone nettamente al [[comunismo]]. La differenza sostanziale tra i due pensieri è essenzialmente nel concetto di proprietà e possesso: per i “proudhoniani” la proprietà è illegittima, ma non il possesso (ritenuto un fatto naturale); il [[comunismo]] è invece favorevole alla [[collettivismo|collettivizzazione]] e quindi contrario sia alla proprietà privata che al possesso dei mezzi di produzione. | ||
Tutti questi elementi dell'anarchismo proudhoniano sono realizzabili esclusivamente con la rivoluzione, ritenuta da [[Proudhon]] un fatto inevitabile e naturale, il cui fine della medesima dovesse essere quella di abolire il governo e lo [[Stato|stato]], ovvero il dominio di un uomo su un'altro uomo (questo pensiero influenzò non poco il successivo pensiero di [[Pëtr Kropotkin]] sulla società | Tutti questi elementi dell'anarchismo proudhoniano sono realizzabili esclusivamente con la rivoluzione, ritenuta da [[Proudhon]] un fatto inevitabile e naturale, il cui fine della medesima dovesse essere quella di abolire il governo e lo [[Stato|stato]], ovvero il dominio di un uomo su un'altro uomo (questo pensiero influenzò non poco il successivo pensiero di [[Pëtr Kropotkin]] sulla società come parte integrante del mondo della natura). | ||
'''Riassumendo''': | '''Riassumendo''': | ||
'''Gli elementi basilari dell'anarchismo proudhoniano sono''' il [[federalismo]], il decentramento, il controllo diretto da parte dei lavoratori, abolizione della [[La proprietà | '''Gli elementi basilari dell'anarchismo proudhoniano sono''' il [[federalismo]], il decentramento, il controllo diretto da parte dei lavoratori, abolizione della [[La proprietà |proprietà]] (ma non del possesso poiché reputato naturale), l'istruzione sotto il controllo degli insegnanti e dei genitori, l'istruzione legata all'apprendistato ecc. | ||
===Mutualismo e federalismo proudhoniano=== | ===Mutualismo e federalismo proudhoniano=== | ||
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È nell'[[anarchismo proudhoniano]] che il [[mutualismo]] diventa elemento cardine del pensiero libertario e egualitario, trasponendo poi il mutualismo economico in campo politico si viene a realizzare il [[federalismo]]. | È nell'[[anarchismo proudhoniano]] che il [[mutualismo]] diventa elemento cardine del pensiero libertario e egualitario, trasponendo poi il mutualismo economico in campo politico si viene a realizzare il [[federalismo]]. | ||
Nell'opera del [[1864]], ''[[La capacità | Nell'opera del [[1864]], ''[[La capacità politica delle classi operaie]]'', [[Pierre Joseph Proudhon]] spiega approfonditamente il concetto mutualistico: | ||
: «Il sistema del Lussemburgo - lo stesso in sostanza di quello di Cabet, di Owen, di Campanella, delle sette cristiane, di Platone, ecc. - sistema comunista, dittatoriale, autoritario parte dal principio che l'individuo è essenzialmente subordinato alla collettività... e allo Stato... egli deve in tutto obbedienza e sottomissione. In forza di questo principio fondamentale della sovranità | : «Il sistema del Lussemburgo - lo stesso in sostanza di quello di Cabet, di Owen, di Campanella, delle sette cristiane, di Platone, ecc. - sistema comunista, dittatoriale, autoritario parte dal principio che l'individuo è essenzialmente subordinato alla collettività... e allo Stato... egli deve in tutto obbedienza e sottomissione. In forza di questo principio fondamentale della sovranità collettiva e della subordinazione individuale... tutto va allo Stato per essere poi ripartito e distribuito a ciascun cittadino membro della grande famiglia, in base alle sue attitudini e ai suoi bisogni, in nome della comunità o dello Stato. Abbiamo visto precedentemente come la scuola del Lussemburgo concepisse i rapporti dell'uomo con la società, del cittadino con lo Stato: secondo essa, si tratta di rapporti di subordinazione, e ne deriva una organizzazione autoritaria e comunista. A questa concezione statale viene ad opporsi quella dei partigiani della libertà individuale, secondo i quali la società deve essere considerata non come una gerarchia di funzioni e di facoltà, ma come un sistema di equilibri tra forme libere, in cui ognuno ha la garanzia di conseguire i medesimi diritti purché sottostia agli stessi doveri, di ottenere gli stessi vantaggi in compenso dei medesimi servizi; sistema questo essenzialmente egualitario e liberale. [...] Da queste premesse, nettamente contrarie a quelle del Lussemburgo, essi deducono una organizzazione basata sull'applicazione larghissima del principio mutualista. Servizio per servizio - affermano - prodotto per prodotto, prestito per prestito, credito per credito, ecc.: tale è la legge. In questo ordinamento il lavoratore non è un servo dello Stato, inghiottito dall'oceano comunista; è invece l'uomo libero, realmente sovrano, che agisce sotto la sua responsabilità personale, e di sua iniziativa, con la certezza di ricavare dal suo lavoro un compenso adeguato e di trovare presso i concittadini, per tutto il suo consumo, la lealtà e le garanzie più complete.» | ||
==== Il federalismo ==== | ==== Il federalismo ==== | ||
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Il pensiero libertario e federativo di [[Proudhon]] affascinò e condizionò il pensiero di uomini profondamente diversi tra loro, da [[Pëtr Kropotkin]] a [[Michail Bakunin]] per finire a [[Lev Tolstoj]] (il pensiero proudhoniano e tolstojano si differenziano profondamente riguardo al rapporto uomo-Dio: Proudhon fu avverso a qualsiasi idea divina, mentre Tolstoj, pur nella sua visione antidogmatica e anticlericale, diede vita a quella corrente molto particolare dell'[[anarchismo]] definita come "[[anarchismo cristiano]]"). | Il pensiero libertario e federativo di [[Proudhon]] affascinò e condizionò il pensiero di uomini profondamente diversi tra loro, da [[Pëtr Kropotkin]] a [[Michail Bakunin]] per finire a [[Lev Tolstoj]] (il pensiero proudhoniano e tolstojano si differenziano profondamente riguardo al rapporto uomo-Dio: Proudhon fu avverso a qualsiasi idea divina, mentre Tolstoj, pur nella sua visione antidogmatica e anticlericale, diede vita a quella corrente molto particolare dell'[[anarchismo]] definita come "[[anarchismo cristiano]]"). | ||
In sostanza il federalismo è la strutturazione orizzontale della società | In sostanza il federalismo è la strutturazione orizzontale della società in cui il "Potere" è esercitato dal basso verso l'alto. | ||
L'unità | L'unità fondamentale di tale struttura sono i comuni (o l'associazione) legati gli uni agli altri mediante patti associativi in cui vige il principio di reciprocità e [[uguaglianza]]. | ||
===Altri elementi del pensiero proudhoniano=== | ===Altri elementi del pensiero proudhoniano=== | ||
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[[Proudhon]] analizza il governo non attraverso l'origine del [[potere]] e nemmeno attraverso la forma e l'organizzazione che esso assume, bensì egli punta la sua attenzione e la critica verso l'idea stessa del governo e nei confronti del "principio di [[autorità]]" necessario affinché esso persista nella sua azione, per quanto questo venga del tutto o in parte tenuto sotto silenzio dalle tradizioni politiche e giuridiche. Proudhon nei suoi studi evidenzia come i concetti di legge, [[democrazia]], [[Stato]] ecc., sono stati costruiti e come emersero, per lo più in maniera autoritaria, nel corso della storia. | [[Proudhon]] analizza il governo non attraverso l'origine del [[potere]] e nemmeno attraverso la forma e l'organizzazione che esso assume, bensì egli punta la sua attenzione e la critica verso l'idea stessa del governo e nei confronti del "principio di [[autorità]]" necessario affinché esso persista nella sua azione, per quanto questo venga del tutto o in parte tenuto sotto silenzio dalle tradizioni politiche e giuridiche. Proudhon nei suoi studi evidenzia come i concetti di legge, [[democrazia]], [[Stato]] ecc., sono stati costruiti e come emersero, per lo più in maniera autoritaria, nel corso della storia. | ||
==== Critica della proprietà | ==== Critica della proprietà privata ==== | ||
La critica proudhoniana alla [[La proprietà |proprietà | La critica proudhoniana alla [[La proprietà |proprietà privata]] si esplica a partire dall'appropriazione da parte del proprietario del ''surplus'' collettivo, ovvero la differenza tra la produttività del lavoro collettivo e la sommatoria delle forze individuali impegnate nel lavoro. | ||
La [[La proprietà |proprietà | La [[La proprietà |proprietà privata]] non trova alcuna giustificazione in alcuna teoria: non in quella secondo cui sarebbe legittima la proprietà su cui ciò la collettività non ha preso ancora possesso e non quella secondo cui sarebbe il lavoro a legittimarla (come giustificare altrimenti l'appropriazione del lavoro altrui da parte del proprietario? Come giustificare l'affitto? E il possesso di un bene pur senza usufruirne?). | ||
'''La proprietà | '''La proprietà è per sua natura contraddittoria''': | ||
: «La proprietà | : «La proprietà è il diritto di occupazione; e nel tempo stesso il diritto di esclusione. La proprietà è il premio del lavoro; e la negazione del lavoro. La proprietà è il prodotto spontaneo della società; e la dissoluzione della società. La proprietà è un'istituzione di giustizia; e '''la proprietà è un furto'''» (da ''Sistema delle contraddizioni economiche'', ed. Anarchismo, Catania, 1975). | ||
La proprietà | La proprietà privata necessita quindi dello [[Stato]] e delle sue istituzioni legislative, giudiziarie e poliziesche per legittimare l'uso e l'abuso di un bene, lo sfruttamento del lavoro altrui, l'imposizione di una forza dispostica legata a questa [[La proprietà |proprietà]] ecc. | ||
Tutte queste critiche non fanno però di [[Proudhon]] un [[comunismo|comunista]] o un collettivista, al contrario egli pensa che la collettivizzazione non faccia sparire l'ingiustizia alla base di questo concetto, per questo auspica il possesso ('''usufrutto''') dei beni e la riorganizzazione dell'[[economia]], in modo che i lavoratori possano diventare proprietari dei mezzi di produzione e possano così [[autogestione|autogestire]] il processo produttivo, che si costituirebbe come una pluralità | Tutte queste critiche non fanno però di [[Proudhon]] un [[comunismo|comunista]] o un collettivista, al contrario egli pensa che la collettivizzazione non faccia sparire l'ingiustizia alla base di questo concetto, per questo auspica il possesso ('''usufrutto''') dei beni e la riorganizzazione dell'[[economia]], in modo che i lavoratori possano diventare proprietari dei mezzi di produzione e possano così [[autogestione|autogestire]] il processo produttivo, che si costituirebbe come una pluralità di centri, gruppi o produttori in equilibrio vicendevolmente. | ||
====Critica dello Stato e del comunismo==== | ====Critica dello Stato e del comunismo==== | ||
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Secondo [[Proudhon]] lo [[Stato]] è la condizione prima per il mantenimento delle disuguaglianze sociali, così come anche le disuguaglianze sociali sono la condizione imprescindibile per l'esistenza dello stesso [[Stato]]. Per questi motivi esso, per farsi accettare dal popolo non può che fondarsi su una serie di astrazioni a carattere mistico-religisoso. Proudhon pensa quindi che lo [[Stato]] non possa essere riformato ma debba essere necessariamente abbattuto: | Secondo [[Proudhon]] lo [[Stato]] è la condizione prima per il mantenimento delle disuguaglianze sociali, così come anche le disuguaglianze sociali sono la condizione imprescindibile per l'esistenza dello stesso [[Stato]]. Per questi motivi esso, per farsi accettare dal popolo non può che fondarsi su una serie di astrazioni a carattere mistico-religisoso. Proudhon pensa quindi che lo [[Stato]] non possa essere riformato ma debba essere necessariamente abbattuto: | ||
: «Al di sopra di questo sistema di governo, del tutto misterioso, aleggia un sistema religioso, del quale ogni cosa, il dogma, il rito, lo scopo, sulla terra e in cielo,rimangono altrettanto misteriosi [...]dovrà | : «Al di sopra di questo sistema di governo, del tutto misterioso, aleggia un sistema religioso, del quale ogni cosa, il dogma, il rito, lo scopo, sulla terra e in cielo,rimangono altrettanto misteriosi [...]dovrà lo Stato continuare a esistere una volta risolto il problema del lavoro e del capitale? Noi rispondiamo di no. Sosteniamo che, una volta identificati il capitale e il lavoro, la società sussiste da sola e non ha più bisogno del governo. Noi siamo, di conseguenza, e l'abbiamo proclamato più di una volta, anarchici» (da ''Les confessions d'un révolutionnaire''). | ||
La critica al [[comunismo]] si sviluppa su due piani: da un lato è un'illusione ideologica pensare di poter eliminare la [[La proprietà |proprietà | La critica al [[comunismo]] si sviluppa su due piani: da un lato è un'illusione ideologica pensare di poter eliminare la [[La proprietà |proprietà privata]] e dall'altro [[Proudhon]] intende evidenziare la natura proprietaria dei comunisti che intendono diventare padroni (servendosi dello [[Stato]]) di ciò che prima era privato, nascondendo questa volontà dispotica dietro l'[[collettivismo|ideologia collettivista]]. | ||
==== La questione della pena ==== | ==== La questione della pena ==== | ||
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== Diffusione dell'anarchismo proudhoniano == | == Diffusione dell'anarchismo proudhoniano == | ||
[[Image:Pisacane.jpg|right|thumb|[[Carlo Pisacane]]]] | [[Image:Pisacane.jpg|right|thumb|[[Carlo Pisacane]]]] | ||
Inizialmente, nella seconda metà | Inizialmente, nella seconda metà dell'ottocento, il pensiero proudhoniano fu fortemente osteggiato dal [[marxismo]]. In particolare fu la [[l'Internazionale dei lavoratori | Prima Internazionale]] ad esser lacerata, fin dall'inizio, da forti dissensi interni tra i seguaci di [[Proudhon]] e quelli di [[Karl Marx | Marx]]. | ||
In quel periodo, nel nascente movimento operaio, primeggiava il pensiero di [[Proudhon]]: in [[Francia]] il movimento subì a lungo le impostazioni anarchiche del [[filosofia |filosofo]] francese, mentre il [[marxismo]] stava in parte relegato ai margini; | In quel periodo, nel nascente movimento operaio, primeggiava il pensiero di [[Proudhon]]: in [[Francia]] il movimento subì a lungo le impostazioni anarchiche del [[filosofia |filosofo]] francese, mentre il [[marxismo]] stava in parte relegato ai margini; | ||
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== Colegamenti esterni == | == Colegamenti esterni == | ||
*[http://www.eleuthera.it/files/materiali/Proudhon_Critica_della_proprieta_e_dello_stato.pdf Critica della proprietà | *[http://www.eleuthera.it/files/materiali/Proudhon_Critica_della_proprieta_e_dello_stato.pdf Critica della proprietà dello Stato] | ||
*[http://www.socialismolibertario.it/Proudhon2.htm Del Principio federativo] | *[http://www.socialismolibertario.it/Proudhon2.htm Del Principio federativo] | ||
*[http://web.archive.org/web/20160305100812/http://movimentocooperativo.it/fileadmin/coop/uploads/pierre-josef_proudhon.pdf La questione sociale, Varese, Veronelli, 1957, pp. 312-318] Edizione originale: "'''''De la capacité politique des classes ouvrières'''''" Paris, 1865. | *[http://web.archive.org/web/20160305100812/http://movimentocooperativo.it/fileadmin/coop/uploads/pierre-josef_proudhon.pdf La questione sociale, Varese, Veronelli, 1957, pp. 312-318] Edizione originale: "'''''De la capacité politique des classes ouvrières'''''" Paris, 1865. |