Emilio Canzi: differenze tra le versioni

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In [[Francia]], Canzi si occupa anche di organizzare l'esilio delle frange [[antifascismo|antifasciste]] verso la [[Francia]] e il [[Belgio]], ma viene arrestato dai tedeschi il [[26 ottobre]] [[1940]] a Parigi e in seguito deportato nel campo di Hinzer. Nel [[1942]], su richiesta dell'[[OVRA]], viene estradato in [[Italia]] e inviato al [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari|campo di concentramento di Anghiari]], da cui viene poi condannato a scontare cinque anni di confino a Ventotene. Alla caduta del [[Fascismo|fascismo]] fa parte di quelli del gruppo di Ventotene che viene liberato durante il trasferimento verso Arezzo dall'alpino tenente Rouep <ref name="renicci"> Si veda [https://www.anarcopedia.org/index.php/Alfonso_Failla#L.27abbandono_di_Renicci L'abbandono di Renicci]</ref>, che seppur ancora idealmente vicino al [[Fascismo|fascismo]] aveva deciso di liberare il gruppo [[antifascismo|antifascista]] e di consegnare i documenti a [[Mario Perelli]], uno dei successivi comandanti delle [[Brigate Bruzzi e Malatesta]] operanti a Milano di concerto con i socialisti delle [[Brigate Matteotti]].
In [[Francia]], Canzi si occupa anche di organizzare l'esilio delle frange [[antifascismo|antifasciste]] verso la [[Francia]] e il [[Belgio]], ma viene arrestato dai tedeschi il [[26 ottobre]] [[1940]] a Parigi e in seguito deportato nel campo di Hinzer. Nel [[1942]], su richiesta dell'[[OVRA]], viene estradato in [[Italia]] e inviato al [[Testimonianza sul campo di concentramento di Renicci d'Anghiari|campo di concentramento di Anghiari]], da cui viene poi condannato a scontare cinque anni di confino a Ventotene. Alla caduta del [[Fascismo|fascismo]] fa parte di quelli del gruppo di Ventotene che viene liberato durante il trasferimento verso Arezzo dall'alpino tenente Rouep <ref name="renicci"> Si veda [https://www.anarcopedia.org/index.php/Alfonso_Failla#L.27abbandono_di_Renicci L'abbandono di Renicci]</ref>, che seppur ancora idealmente vicino al [[Fascismo|fascismo]] aveva deciso di liberare il gruppo [[antifascismo|antifascista]] e di consegnare i documenti a [[Mario Perelli]], uno dei successivi comandanti delle [[Brigate Bruzzi e Malatesta]] operanti a Milano di concerto con i socialisti delle [[Brigate Matteotti]].
[[File:ANPI_CANZI.jpg|200px|thumb|Manifesto ANPI su reintegrazione del compagno Canzi a comandante unico della XIII zona operativa]]
[[File:ANPI_CANZI.jpg|200px|thumb|Manifesto ANPI su reintegrazione del compagno Canzi a comandante unico della XIII zona operativa]]
Raggiunta Piacenza nel settembre [[1943]], "il colonnello anarchico" incomincia ad organizzare la costituzione di alcune Bande Partigiane. Arrestato ancora una volta dai tedeschi nel [[1944]], ottiene nuovamente la [[libertà]] grazie ad uno scambio di prigionieri che gli permette di riprendere posto nelle fila delle formazioni partigiane della XIII° zona operativa del piacentino. La sua formazione, che opera autonomamente, viene inserita in una brigata Garibaldi <ref>[http://www.romacivica.net/anpiroma/deportazione/deportazionecampi8.htm da sito ANPI] e [http://www.ecn.org/filiarmonici/lager-italia.html Lager italiani sempre]. I campi di concentramento italiani sottoposti all'[[autorità]] civile, tra il giugno del [[1940]] e l'agosto del [[1943]], furono complessivamente una cinquantina. La loro direzione era affidata a un commissario o a un maresciallo di pubblica sicurezza, oppure al locale podestà, coadiuvato da carabinieri, questurini o militi [[fascismo|fascisti]].
Raggiunta Piacenza nel settembre [[1943]], "il colonnello anarchico" incomincia ad organizzare la costituzione di alcune Bande Partigiane. Arrestato ancora una volta dai tedeschi nel [[1944]], ottiene nuovamente la [[libertà]] grazie ad uno scambio di prigionieri che gli permette di riprendere posto nelle fila delle formazioni partigiane della XIII° zona operativa del piacentino. La sua formazione, che opera autonomamente, viene inserita in una brigata Garibaldi <ref>[https://web.archive.org/web/20090215012055/http://www.romacivica.net/ANPIROMA/DEPORTAZIONE/deportazionecampi8.htm da sito ANPI] e [http://www.ecn.org/filiarmonici/lager-italia.html Lager italiani sempre]. I campi di concentramento italiani sottoposti all'[[autorità]] civile, tra il giugno del [[1940]] e l'agosto del [[1943]], furono complessivamente una cinquantina. La loro direzione era affidata a un commissario o a un maresciallo di pubblica sicurezza, oppure al locale podestà, coadiuvato da carabinieri, questurini o militi [[fascismo|fascisti]].


Questo non deve farci dimenticare che il regime fascista praticò fin dal [[1938]] una politica autonoma antiebraica e che dal [[1943]] al [[1945]] il [[Fascismo|fascismo]] repubblicano di Salò attuò procedure di arresto e concentramento che portano allo sterminio di oltre ottomila ebrei.
Questo non deve farci dimenticare che il regime fascista praticò fin dal [[1938]] una politica autonoma antiebraica e che dal [[1943]] al [[1945]] il [[Fascismo|fascismo]] repubblicano di Salò attuò procedure di arresto e concentramento che portano allo sterminio di oltre ottomila ebrei.
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