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Giunto in URSS lavora come operaio, distinguendosi tuttavia dalla linea stalinista. Per questo rischia il [[carcere]], così come lo rischiano gli altri dissidenti, tra cui il compagno Dante Corneli ([[Ardito del Popolo|Ardito]], amico di [[Antonio Gramsci]], che solo dopo molti anni di [[carcere]] stalinista, alla fine della seconda guerra mondiale, potrà tornare in [[Italia]] | Giunto in URSS lavora come operaio, distinguendosi tuttavia dalla linea stalinista. Per questo rischia il [[carcere]], così come lo rischiano gli altri dissidenti, tra cui il compagno Dante Corneli ([[Ardito del Popolo|Ardito]], amico di [[Antonio Gramsci]], che solo dopo molti anni di [[carcere]] stalinista, alla fine della seconda guerra mondiale, potrà tornare in [[Italia]] | ||
"<ref name="togliatti1">[http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2043047/16&print=true Quel Togliatti mai visto di [[Giancarlo Bocchi]]]</ref>). Coinvolto nelle lotte intestine con l'opposizione trotzkista, Picelli è presto un uomo avvilito e deluso; egli sa che l'arresto di [[Emilio Guarnaschelli]] significa che il cerchio si sta stringendo sui comunisti italiani antistalinisti. Infatti, il [[9 gennaio]] [[1935]], Picelli è interrogato dall'[[Ceka|Nkvd]], la polizia segreta di [[Stalin]]. Immediatamente licenziato, gli vengono negati i ''talon'', ovvero i buoni per comprare il cibo e pagarsi l'appartamento in affitto. | " <ref name="togliatti1">[http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2043047/16&print=true Quel Togliatti mai visto di [[Giancarlo Bocchi]]]</ref>). Coinvolto nelle lotte intestine con l'opposizione trotzkista, Picelli è presto un uomo avvilito e deluso; egli sa che l'arresto di [[Emilio Guarnaschelli]] significa che il cerchio si sta stringendo sui comunisti italiani antistalinisti. Infatti, il [[9 gennaio]] [[1935]], Picelli è interrogato dall'[[Ceka|Nkvd]], la polizia segreta di [[Stalin]]. Immediatamente licenziato, gli vengono negati i ''talon'', ovvero i buoni per comprare il cibo e pagarsi l'appartamento in affitto. | ||
Scrive Guido Picelli: «Dopo il licenziamento dalla Scuola leninista avvenuto in modo singolare e quello più recente dal Comintern, sono indotto a pensare che taluno mi ritenga incapace e che l'esperienza di guerra e quella della guerra civile non mi sia servita a nulla» <ref name="togliatti2">[http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2043047/16&print=true Quel Togliatti mai visto di Giancarlo Bocchi]</ref>. | Scrive Guido Picelli: «Dopo il licenziamento dalla Scuola leninista avvenuto in modo singolare e quello più recente dal Comintern, sono indotto a pensare che taluno mi ritenga incapace e che l'esperienza di guerra e quella della guerra civile non mi sia servita a nulla» <ref name="togliatti2">[http://espresso.repubblica.it/dettaglio//2043047/16&print=true Quel Togliatti mai visto di Giancarlo Bocchi]</ref>. |