Matthias Sindelar: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==


'''Matthias Sindelar''', di origine ebraica, nasce il [[10 febbraio]] [[1903]] a Kozlov, un villaggio della Moravia.<ref name="kozlov"> Kozlov è nella Repubblica Ceca, ma nel [[1903]] faceva parte del regno austro-ungarico.</ref> Nel [[1905]], in cerca di maggiori fortune, la sua famiglia emigra a Vienna, capitale dell'impero austriaco, risiedendo per lungo tempo nel quartiere operaio di Favoriten. Dopo la morte del padre nel [[1917]] sull'Isonzo, durante la Prima Guerra Mondiale, la famiglia vive in ristrettezze economiche. La madre apre una lavanderia con la quale mantiene Matthias e le tre sorelle.
'''Matthias Sindelar''', di origine ebraica, nasce il [[10 febbraio]] [[1903]] a Kozlov, un villaggio della Moravia. <ref name="kozlov"> Kozlov è nella Repubblica Ceca, ma nel [[1903]] faceva parte del regno austro-ungarico.</ref> Nel [[1905]], in cerca di maggiori fortune, la sua famiglia emigra a Vienna, capitale dell'impero austriaco, risiedendo per lungo tempo nel quartiere operaio di Favoriten. Dopo la morte del padre nel [[1917]] sull'Isonzo, durante la Prima Guerra Mondiale, la famiglia vive in ristrettezze economiche. La madre apre una lavanderia con la quale mantiene Matthias e le tre sorelle.
   
   
Il piccolo Matthias passa l'infanzia giocando a pallone per le strade del suo quartiere venendo immediatamente notato da alcuni osservatori per la sua abilità. Tesserato dall'Herta Vienna, che poi prenderà  il nome di Austria Vienna, Sindelar mostra subito le sue grandi capacità  tecniche. Soprannominato "Cartavelina", per la sua figura slanciata e sottile, ed anche il "Mozart del pallone", è stato non solo il più grande calciatore austriaco di ogni tempo ma anche uno dei più forti della storia del calcio.  
Il piccolo Matthias passa l'infanzia giocando a pallone per le strade del suo quartiere venendo immediatamente notato da alcuni osservatori per la sua abilità. Tesserato dall'Herta Vienna, che poi prenderà  il nome di Austria Vienna, Sindelar mostra subito le sue grandi capacità  tecniche. Soprannominato "Cartavelina", per la sua figura slanciata e sottile, ed anche il "Mozart del pallone", è stato non solo il più grande calciatore austriaco di ogni tempo ma anche uno dei più forti della storia del calcio.  
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Con l'avvento del [[Nazionalsocialismo|nazismo]] e la forzata annessione austriaca al Reich (ci furono diverse centinaia di morti tra gli austriaci che rifiutavano l'annessione al regime nazista), il [[12 marzo]] [[1938]], [[Adolfh Hitler|Hitler]], che ben aveva compreso il potere propagandistico del calcio (così come il [[Fascismo|fascismo]] del resto), impone la disputa di una partita di calcio tra [[Germania]] e [[Austria]] con l'intento di celebrare l'''Anschluss'' (annessione).
Con l'avvento del [[Nazionalsocialismo|nazismo]] e la forzata annessione austriaca al Reich (ci furono diverse centinaia di morti tra gli austriaci che rifiutavano l'annessione al regime nazista), il [[12 marzo]] [[1938]], [[Adolfh Hitler|Hitler]], che ben aveva compreso il potere propagandistico del calcio (così come il [[Fascismo|fascismo]] del resto), impone la disputa di una partita di calcio tra [[Germania]] e [[Austria]] con l'intento di celebrare l'''Anschluss'' (annessione).


Sindelar gioca una grandissima partita, portando la sua squadra alla vittoria. Ma quando gli altri calciatori si accodano per salutare il ''Fuhrer'', Sindelar e Karl Sesta ‘Schasti'si rifiutano di fare il saluto nazista suscitando clamore per l'ostentatezza del loro gesto.<ref name="adolf">Su questo aspetto vi sono versioni discordanti, secondo alcune [http://it.wikipedia.org/wiki/Matthias_Sindelar versioni] Sindelar avrebbe salutato Hitler ol pugno chiuso, ma secondo [http://www.arivista.org/?nr=377&pag=123.htm altre] (che appaiono più accreditate) Matthias Sindelar e il suo grande amico Schasti Sesta tennero «le braccia ostentatamente lungo i fianchi» quando i loro compagni di squadra salutarono il Fuhrer col saluto nazista.</ref>
Sindelar gioca una grandissima partita, portando la sua squadra alla vittoria. Ma quando gli altri calciatori si accodano per salutare il ''Fuhrer'', Sindelar e Karl Sesta ‘Schasti'si rifiutano di fare il saluto nazista suscitando clamore per l'ostentatezza del loro gesto. <ref name="adolf">Su questo aspetto vi sono versioni discordanti, secondo alcune [http://it.wikipedia.org/wiki/Matthias_Sindelar versioni] Sindelar avrebbe salutato Hitler ol pugno chiuso, ma secondo [http://www.arivista.org/?nr=377&pag=123.htm altre] (che appaiono più accreditate) Matthias Sindelar e il suo grande amico Schasti Sesta tennero «le braccia ostentatamente lungo i fianchi» quando i loro compagni di squadra salutarono il Fuhrer col saluto nazista.</ref>


: «Sindelar rifiuta di fare il saluto nazista alla folla e alle autorità» (Rà ul Woscoff – Centro Raoul Wallemberg <ref name="sito">Raoul Gustav Wallenberg Raoul Gustav Wallenberg (Kappsta, 4 agosto 1912 – 16 luglio 1947) fu un diplomatico e filantropo svedese, attivo durante la seconda guerra mondiale. [http://www.raoul-wallenberg.asso.fr Sito dell'Associazione Raoul Wallenberg]</ref>)
: «Sindelar rifiuta di fare il saluto nazista alla folla e alle autorità» (Rà ul Woscoff – Centro Raoul Wallemberg <ref name="sito">Raoul Gustav Wallenberg Raoul Gustav Wallenberg (Kappsta, 4 agosto 1912 – 16 luglio 1947) fu un diplomatico e filantropo svedese, attivo durante la seconda guerra mondiale. [http://www.raoul-wallenberg.asso.fr Sito dell'Associazione Raoul Wallenberg]</ref>)
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