Centri sociali autogestiti dell'Emilia-Romagna: differenze tra le versioni

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==Bologna==
==Bologna==
===Atlantide===
===Atlantide===
Occupato nel [[1997]] lo spazio è autogestito dal [[1999]] dai collettivi "''Clitoristrix - femministe e lesbiche''", "''Antagonismogay''" e "''NullaOsta''"<ref>[http://www.ecn.org/agaybologna/ASSEMBLEA_cittadina.pdf Volantino Atlantide per iniziativa pubblica del 14-7-2006]</ref>. Si trova all'interno della [[porta Santo Stefano]] e svolge attività politico-culturale principalmente incentrata sul problema dal genere e sull'attivismo [[GLBT]] e [[queer]]. ''NullaOsta'' è invece legata al movimento [[Hardcore punk]], e produce un'omonima rivista. Atlantide è stato a lungo sotto minaccia di sgombero, fino al [[2007]] quando sono iniziati i lavori di restauro della porta, dopo un accordo che prevede l'assegnazione dello spazio ai collettivi da parte del quartiere<ref>[http://it.notizie.yahoo.com/quotidi/20080218/tit-an-contro-multe-e-spesa-pubblica-13-e23ea19_1.html An contro multe e spesa pubblica: 13 emendamenti alla manovra], Quotidiano.net, 18-2-2008</ref>.
Occupato nel [[1997]] lo spazio è autogestito dal [[1999]] dai collettivi "''Clitoristrix - femministe e lesbiche''", "''Antagonismogay''" e "''NullaOsta''"<ref>[http://www.ecn.org/agaybologna/ASSEMBLEA_cittadina.pdf Volantino Atlantide per iniziativa pubblica del 14-7-2006]</ref>. Si trova all'interno della [[porta Santo Stefano]] e svolge attività politico-culturale principalmente incentrata sul problema dal genere e sull'attivismo [[GLBT]] e [[queer]]. ''NullaOsta'' è invece legata al movimento [[Hardcore punk]], e produce un'omonima rivista. Atlantide è stato a lungo sotto minaccia di sgombero, fino al [[2007]] quando sono iniziati i lavori di restauro della porta, dopo un accordo che prevede l'assegnazione dello spazio ai collettivi da parte del quartiere <ref>[http://it.notizie.yahoo.com/quotidi/20080218/tit-an-contro-multe-e-spesa-pubblica-13-e23ea19_1.html An contro multe e spesa pubblica: 13 emendamenti alla manovra], Quotidiano.net, 18-2-2008</ref>.
Nella primavera del [[2011]], il commissario prefettizio della città Anna Maria Cancellieri ha dato lo sfratto alle associazioni presenti in ''Atlantide'', annunciando di voler assegnare lo spazio di [[porta Santo Stefano]] tramite un bando pubblico.
Nella primavera del [[2011]], il commissario prefettizio della città Anna Maria Cancellieri ha dato lo sfratto alle associazioni presenti in ''Atlantide'', annunciando di voler assegnare lo spazio di [[porta Santo Stefano]] tramite un bando pubblico.
Il 15 Ottobre 2015 Atlantide è stato sgomberato.
Il 15 Ottobre 2015 Atlantide è stato sgomberato.


===A.U.L.A.===
===A.U.L.A.===
Aula della Facoltà di Economia occupata di piazza Scaravilli in zona universitaria, occupata <ref>[http://uniboom.gnumerica.org/vogliamotutto.html#2610:_Aula_Occupata_in_Piazza :uN((i))b00m:<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> da più collettivi nell'ottobre 2005 viene sgomberata a distanza di quattro settimane<ref>[http://uniboom.gnumerica.org/vogliamotutto.html#2311:_SGOMBERATA_LA.U.L.A._OCCUPATA :uN((i))b00m:<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Aula della Facoltà di Economia occupata di piazza Scaravilli in zona universitaria, occupata <ref>[http://uniboom.gnumerica.org/vogliamotutto.html#2610:_Aula_Occupata_in_Piazza :uN((i))b00m:<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> da più collettivi nell'ottobre 2005 viene sgomberata a distanza di quattro settimane <ref>[http://uniboom.gnumerica.org/vogliamotutto.html#2311:_SGOMBERATA_LA.U.L.A._OCCUPATA :uN((i))b00m:<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.


===Aula C===
===Aula C===
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===Circolo anarchico Berneri===
===Circolo anarchico Berneri===
Circolo [[anarchismo|anarchico]] posizionato dentro il cassero di Porta Santo Stefano (nella metà opposta a quella dove si trova ''Atlantide''). La sede venne concessa ad un affitto simbolico dal Comune di Bologna come risarcimento per l'esproprio avvenuto in epoca fascista della sede dell'[[Unione Sindacale Italiana|USI]], presso la Vecchia Camera del Lavoro di Via delle Lame<ref>[http://www.horstfantazzini.net/libero_fantazzini.htm Biografia di Libero Fantazzini], Tomaso Marabini, Roberto Zani, 24 aprile 2003</ref>. Grazie anche al sostegno dell'[[ANPI]], con cui avevano mantenuto buoni rapporti, i militanti anarchici bolognesi, tra cui [[Libero Fantazzini]] e [[Elio Xerri]], riuscirono ad ottenere l'edificio ed inaugurare la sede il [[5 agosto]] [[1972]]. Il circolo, che fu intitolato a [[Camillo Berneri]], andò ad affiancare l'altra sede anarchica bolognese "''Cafiero''" di via Paglietta.  
Circolo [[anarchismo|anarchico]] posizionato dentro il cassero di Porta Santo Stefano (nella metà opposta a quella dove si trova ''Atlantide''). La sede venne concessa ad un affitto simbolico dal Comune di Bologna come risarcimento per l'esproprio avvenuto in epoca fascista della sede dell'[[Unione Sindacale Italiana|USI]], presso la Vecchia Camera del Lavoro di Via delle Lame <ref>[http://www.horstfantazzini.net/libero_fantazzini.htm Biografia di Libero Fantazzini], Tomaso Marabini, Roberto Zani, 24 aprile 2003</ref>. Grazie anche al sostegno dell'[[ANPI]], con cui avevano mantenuto buoni rapporti, i militanti anarchici bolognesi, tra cui [[Libero Fantazzini]] e [[Elio Xerri]], riuscirono ad ottenere l'edificio ed inaugurare la sede il [[5 agosto]] [[1972]]. Il circolo, che fu intitolato a [[Camillo Berneri]], andò ad affiancare l'altra sede anarchica bolognese "''Cafiero''" di via Paglietta.  
Attorno al circolo ''Berneri'' ruotarono le principali esperienze della Bologna anarchica degli anni successivi: la ''libreria del Picchio'', la ''libreria-osteria dell'Onagro'', l'''osteria-music hall della Talpa'' (in seguito ''Punkreas''), i ''Nuclei Libertari di Fabbrica'', i ''Nuclei Liberari degli studenti'', il ''Nucleo Anarchico Universitario'', i gruppi "''Pensiero e Azione''", "''Azione Anarchica''", "''Autogestione''" fino alla costituzione della ''Federazione Anarchica Bolognese'' nel [[1975]]<ref>[http://libreriailpicchio.blogspot.com/2006/12/blog-post_21.html Se trent'anni vi sembran pochi... Iniziative per i 30 anni di attività del circolo anarchico "Camillo Berneri"]</ref>.  
Attorno al circolo ''Berneri'' ruotarono le principali esperienze della Bologna anarchica degli anni successivi: la ''libreria del Picchio'', la ''libreria-osteria dell'Onagro'', l'''osteria-music hall della Talpa'' (in seguito ''Punkreas''), i ''Nuclei Libertari di Fabbrica'', i ''Nuclei Liberari degli studenti'', il ''Nucleo Anarchico Universitario'', i gruppi "''Pensiero e Azione''", "''Azione Anarchica''", "''Autogestione''" fino alla costituzione della ''Federazione Anarchica Bolognese'' nel [[1975]]<ref>[http://libreriailpicchio.blogspot.com/2006/12/blog-post_21.html Se trent'anni vi sembran pochi... Iniziative per i 30 anni di attività del circolo anarchico "Camillo Berneri"]</ref>.  
Negli [[anni 1990]] a Bologna si è andata delineando una spaccatura tra i militanti anarchici legati alla [[Federazione Anarchica Italiana]], alla quale è sempre stato legato il Circolo Berneri, e gruppi anarchici non organizzati, spesso definiti dai [[media]] «[[anarco-insurrezionalismo|anarco-insurrezionalisti]]». Nella notte del [[31 agosto]] [[1996]] un episodio sancisce la rottura: una festa di protesta organizzata dai gruppi autonomi al circolo Berneri, prestato per l'occasione, degenera a causa di alcuni militanti ubriachi che richiedono soldi alle auto che transitano. Intervengono le forze dell'ordine che assediano fino al mattino i partecipanti all'iniziativa barricati dentro al Berneri ed un centinaio di militanti del circolo e delle realtà di movimento bolognesi che tentano di frapporsi tra polizia e assediati, mentre dal tetto dell'edificio vengono lanciate tegole e vengono contestati anche i militanti sopraggiunti. Il circolo Berneri e la [[FAI]] condannarono «certi atti teppistici e provocatori, lontani dall'etica anarchica, che hanno messo a repentaglio l'incolumità della sede», provocando la rottura definitiva <ref>[http://squat.net/tmc/msg02445.html Repubblica on-line del 13-1-2002]<br />[http://www.tmcrew.org/news/cassero.htm Assediato il Cassero Anarchico]<br />''Pacchi bomba, indagini a Bologna'', Sara Menafra, Il Manifesto, 14 gennaio 2004</ref>.
Negli [[anni 1990]] a Bologna si è andata delineando una spaccatura tra i militanti anarchici legati alla [[Federazione Anarchica Italiana]], alla quale è sempre stato legato il Circolo Berneri, e gruppi anarchici non organizzati, spesso definiti dai [[media]] «[[anarco-insurrezionalismo|anarco-insurrezionalisti]]». Nella notte del [[31 agosto]] [[1996]] un episodio sancisce la rottura: una festa di protesta organizzata dai gruppi autonomi al circolo Berneri, prestato per l'occasione, degenera a causa di alcuni militanti ubriachi che richiedono soldi alle auto che transitano. Intervengono le forze dell'ordine che assediano fino al mattino i partecipanti all'iniziativa barricati dentro al Berneri ed un centinaio di militanti del circolo e delle realtà di movimento bolognesi che tentano di frapporsi tra polizia e assediati, mentre dal tetto dell'edificio vengono lanciate tegole e vengono contestati anche i militanti sopraggiunti. Il circolo Berneri e la [[FAI]] condannarono «certi atti teppistici e provocatori, lontani dall'etica anarchica, che hanno messo a repentaglio l'incolumità della sede», provocando la rottura definitiva <ref>[http://squat.net/tmc/msg02445.html Repubblica on-line del 13-1-2002]<br />[http://www.tmcrew.org/news/cassero.htm Assediato il Cassero Anarchico]<br />''Pacchi bomba, indagini a Bologna'', Sara Menafra, Il Manifesto, 14 gennaio 2004</ref>.
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Continua nella nuova sede l'attività di informazione e propaganda antiproibizionista, con la nascita del "Laboratorio Antiproibizionista" (Lab57), la collaborazioni con i [[SERT]] per l'informazione sulle sostanze stupefacenti, progetto che ottiene anche un finanziamento dalla [[Comunità Europea]].
Continua nella nuova sede l'attività di informazione e propaganda antiproibizionista, con la nascita del "Laboratorio Antiproibizionista" (Lab57), la collaborazioni con i [[SERT]] per l'informazione sulle sostanze stupefacenti, progetto che ottiene anche un finanziamento dalla [[Comunità Europea]].
Nel centro nascono nuove realtà che portano avanti le esperienze artistiche: nella musica e arte elettronica "''Mutek''" (creato dal fondatore di [[Mutoidi]], Joe Rush) e nell'hip-hop la "''Zona Dopa'', che realizzò anche la più grande rampa per skate presente in [[Italia]] in quel periodo.  
Nel centro nascono nuove realtà che portano avanti le esperienze artistiche: nella musica e arte elettronica "''Mutek''" (creato dal fondatore di [[Mutoidi]], Joe Rush) e nell'hip-hop la "''Zona Dopa'', che realizzò anche la più grande rampa per skate presente in [[Italia]] in quel periodo.  
Dal [[1997]] il Livello organizza la più grande manifestazione musicale di strada: la "''Street rave parade antiproibizionista''". Il festival musicale negli anni è giunta a raccogliere oltre 100.000 persone<ref>[http://www.sentireascoltare.com/CriticaMusicale/Recensioni/2005/livello%203/Album/StreetRave.htm Street Rave Parade Antiproibizionista, Bologna (25 – 26 giugno 2005)] recensione per SentireAscoltare di Daniele Follero</ref> che sfilano per le strade del centro di Bologna, con decine di carri di musica elettronica ed uso massiccio di sostanze stupefacenti.  
Dal [[1997]] il Livello organizza la più grande manifestazione musicale di strada: la "''Street rave parade antiproibizionista''". Il festival musicale negli anni è giunta a raccogliere oltre 100.000 persone <ref>[http://www.sentireascoltare.com/CriticaMusicale/Recensioni/2005/livello%203/Album/StreetRave.htm Street Rave Parade Antiproibizionista, Bologna (25 – 26 giugno 2005)] recensione per SentireAscoltare di Daniele Follero</ref> che sfilano per le strade del centro di Bologna, con decine di carri di musica elettronica ed uso massiccio di sostanze stupefacenti.  
Tra la fine del [[1998]] e l'ottobre del [[1999]] il centro sociale chiude per problemi e spaccature interne, aggravate dai persistenti problemi con spacciatori e microcriminalità. Con l'arrivo della giunta guidata da Giorgio Guazzaloca iniziano dal [[2000]] delle trattative che portano alla firma di una convenzione con il comune, con la quale vengono date in affitto la sede di via Muggia, da utilizzare per iniziative con un basso impatto sonoro e di affollamento, ed una sede in via del Battirame per i grossi eventi.  
Tra la fine del [[1998]] e l'ottobre del [[1999]] il centro sociale chiude per problemi e spaccature interne, aggravate dai persistenti problemi con spacciatori e microcriminalità. Con l'arrivo della giunta guidata da Giorgio Guazzaloca iniziano dal [[2000]] delle trattative che portano alla firma di una convenzione con il comune, con la quale vengono date in affitto la sede di via Muggia, da utilizzare per iniziative con un basso impatto sonoro e di affollamento, ed una sede in via del Battirame per i grossi eventi.  
Con l'elezione a sindaco di Bologna di [[Sergio Cofferati]] nel [[2004]] iniziano nuovi problemi per il Livello. La nuova amministrazione non vuole concedere i permessi per il transito della Street Rave Parade per le strade del centro. Nelle edizioni del [[2006]] e soprattutto nel [[2007]] il corteo è stato limitato a strade periferiche ed alla location finale, con conseguente calo nelle partecipazioni. A partire dal [[2006]] Cofferati mette in discussione la convenzione stipulata per il mancato rispetto di alcuni accordi. Il [[26 maggio]] [[2006]] la sede di via Muggia venne perquisita dai carabinieri, che arrestarono due occupanti per possesso di sostanze stupefacenti, di cui uno immediatamente prosciolto per la modica quantità e la seconda, l'avvocato del Livello ''Maria Pia Scarciglia'' accusata del possesso di oltre 500 g di [[hashish]], prosciolta in appello <ref>[http://www.confinizero.it/?q=node/606 Sito consultato il 24-2-2008]</ref>. A seguito della perquisizione entrambe le sedi del centro sociale vennero messe sotto sequestro il [[25 luglio]], ed i portavoce del Livello accusarono Cofferati di aver messo in piedi un "disegno persecutorio" per chiudere il Livello <ref>[http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15188 Livello57 accusa Cofferati per il sequestro], 26-07-2006</ref>. Una nuova occupazione nell'ottobre del [[2007]] in via Stalingrado viene sgomberata dopo pochi giorni <ref>[http://gazzettadimodena.repubblica.it/notizie-dal-web/dettaglio/Livello-57:-altro-sgombero-a-Bologna/4163997 Livello 57: altro sgombero a Bologna], Gazzetta di Modena, 29-10-2007</ref>.
Con l'elezione a sindaco di Bologna di [[Sergio Cofferati]] nel [[2004]] iniziano nuovi problemi per il Livello. La nuova amministrazione non vuole concedere i permessi per il transito della Street Rave Parade per le strade del centro. Nelle edizioni del [[2006]] e soprattutto nel [[2007]] il corteo è stato limitato a strade periferiche ed alla location finale, con conseguente calo nelle partecipazioni. A partire dal [[2006]] Cofferati mette in discussione la convenzione stipulata per il mancato rispetto di alcuni accordi. Il [[26 maggio]] [[2006]] la sede di via Muggia venne perquisita dai carabinieri, che arrestarono due occupanti per possesso di sostanze stupefacenti, di cui uno immediatamente prosciolto per la modica quantità e la seconda, l'avvocato del Livello ''Maria Pia Scarciglia'' accusata del possesso di oltre 500 g di [[hashish]], prosciolta in appello <ref>[http://www.confinizero.it/?q=node/606 Sito consultato il 24-2-2008]</ref>. A seguito della perquisizione entrambe le sedi del centro sociale vennero messe sotto sequestro il [[25 luglio]], ed i portavoce del Livello accusarono Cofferati di aver messo in piedi un "disegno persecutorio" per chiudere il Livello <ref>[http://droghe.aduc.it/php/articolo.php?id=15188 Livello57 accusa Cofferati per il sequestro], 26-07-2006</ref>. Una nuova occupazione nell'ottobre del [[2007]] in via Stalingrado viene sgomberata dopo pochi giorni <ref>[http://gazzettadimodena.repubblica.it/notizie-dal-web/dettaglio/Livello-57:-altro-sgombero-a-Bologna/4163997 Livello 57: altro sgombero a Bologna], Gazzetta di Modena, 29-10-2007</ref>.
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===Vag61===
===Vag61===
Vag61 nacque con l'occupazione del ex Dopolavoro dei Monopoli di Stato in Via Azzo Gardino 61 il [[6 dicembre]] [[2003]], allo scopo di creare un ''media center''. Dopo le proteste dei proprietari dello stabile, i Monopoli di Stato, e nonostante un appello con migliaia di firmatari per la salvaguardia del Vag, il centro fu sgomberato il [[29 dicembre]] successivo <ref>[http://www.vag61.info/vag61/indices/index_43.html Un Media Center per la città. Un po' di storia...] dal sito del Vag61</ref>. Iniziarono le trattative con l'amministrazione comunale, in particolare tramite ''Valerio Monteventi'', consigliere comunale dal [[1990]] e rieletto nel [[2004]] come indipendente nelle liste di [[Rifondazione Comunista]], attivista del centro, per ottenere una nuova sede. Fu così assegnato al Vag l'edificio in via Paolo Fabbri 110, archivio della Procura della Repubblica del Tribunale in via di smantellamento. Dopo la ristrutturazione dello stabile il [[9 ottobre]] [[2004]] riaprì nella nuova sede, per la quale corrisponde al comune un affitto annuo di 14.000€. <ref>[http://urp.comune.bologna.it/AlboPretorio/Albo.nsf/2e18b8b75084251541256b030063b599/fee6b5d5b39a4a1ac1256eb100254257?OpenDocument Comune di Bologna, Deliberazioni di giunta e consiglio n.231/2004 del 10/06/2004]</ref>.  Nel 2008 i pagamenti vennero sospesi per qualche tempo, in risposta <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2397.html Vag61 di nuovo sotto attacco<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> ad un'ordinanza comunale che autorizza la Polizia Giudiziaria a porre i sigilli allo stabile qualora venissero somministrati cibi o bevande o riprodotta musica senza le dovute autorizzazioni. La convenzione è scaduta nell'agosto 2010 e non è ancora stata rinnovata. A novembre 2010 il centro sociale rese nota l'intenzione del Comune di Bologna, allora amministrato dal Commissario [[Anna Maria Cancellieri]] di trasferire la sede altrove. Ci furono proteste<ref>[http://vag61.noblogs.org/post/2010/11/29/vag61-ancora-sotto-tiro-ma-lanomalia-non-si-arrende/ VAG61 ANCORA SOTTO TIRO, MA L'ANOMALIA NON SI ARRENDE (comunicato) | Vag61 Spazio Libero Autogestito<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e l'amministrazione commissariale tornò sui suoi passi
Vag61 nacque con l'occupazione del ex Dopolavoro dei Monopoli di Stato in Via Azzo Gardino 61 il [[6 dicembre]] [[2003]], allo scopo di creare un ''media center''. Dopo le proteste dei proprietari dello stabile, i Monopoli di Stato, e nonostante un appello con migliaia di firmatari per la salvaguardia del Vag, il centro fu sgomberato il [[29 dicembre]] successivo <ref>[http://www.vag61.info/vag61/indices/index_43.html Un Media Center per la città. Un po' di storia...] dal sito del Vag61</ref>. Iniziarono le trattative con l'amministrazione comunale, in particolare tramite ''Valerio Monteventi'', consigliere comunale dal [[1990]] e rieletto nel [[2004]] come indipendente nelle liste di [[Rifondazione Comunista]], attivista del centro, per ottenere una nuova sede. Fu così assegnato al Vag l'edificio in via Paolo Fabbri 110, archivio della Procura della Repubblica del Tribunale in via di smantellamento. Dopo la ristrutturazione dello stabile il [[9 ottobre]] [[2004]] riaprì nella nuova sede, per la quale corrisponde al comune un affitto annuo di 14.000€. <ref>[http://urp.comune.bologna.it/AlboPretorio/Albo.nsf/2e18b8b75084251541256b030063b599/fee6b5d5b39a4a1ac1256eb100254257?OpenDocument Comune di Bologna, Deliberazioni di giunta e consiglio n.231/2004 del 10/06/2004]</ref>.  Nel 2008 i pagamenti vennero sospesi per qualche tempo, in risposta <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2397.html Vag61 di nuovo sotto attacco<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> ad un'ordinanza comunale che autorizza la Polizia Giudiziaria a porre i sigilli allo stabile qualora venissero somministrati cibi o bevande o riprodotta musica senza le dovute autorizzazioni. La convenzione è scaduta nell'agosto 2010 e non è ancora stata rinnovata. A novembre 2010 il centro sociale rese nota l'intenzione del Comune di Bologna, allora amministrato dal Commissario [[Anna Maria Cancellieri]] di trasferire la sede altrove. Ci furono proteste <ref>[http://vag61.noblogs.org/post/2010/11/29/vag61-ancora-sotto-tiro-ma-lanomalia-non-si-arrende/ VAG61 ANCORA SOTTO TIRO, MA L'ANOMALIA NON SI ARRENDE (comunicato) | Vag61 Spazio Libero Autogestito<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e l'amministrazione commissariale tornò sui suoi passi
Il '' progetto media center'' si propone di fornire libero accesso alla comunicazione indipendente alla cittadinanza, e in particolare ai migranti, studenti, minoranze, associazioni no-profit. Hanno inoltre sede nel centro sociale il ''Centro di documentazione dei Movimenti Francesco Lorusso/Carlo Giuliani'', il ''Collettivo studenti medi Utòpia''<ref>[http://vag61.noblogs.org/utopia/ Utopia | Vag61 Spazio Libero Autogestito<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, il ''Gruppo video Occhiovago'', le autoproduzioni musicali ''Studio61'', la ''Brigata cucinieri della Cirenaica'', un mercato settimanale dei produttori biologici organizzato dall'associazione Campiaperti <ref>[http://www.campiaperti.org/Mercati.htm Campiaperti.org]</ref>, la redazione del giornale cartaceo e online ''Zic.it - Zero in Condotta''<ref>[http://www.zic.it/chi-siamo/ Chi siamo]</ref>, il progetto di produzioni di spettacolo per adolescenti a rischio del quartiere Pilastro ''Katun Party''. Vag61 è stato in passato anche sede della ''Rete Universitaria'', collettivo studentesco attivo dal novembre 2003, fino al suo scioglimento nel febbraio 2007<ref>[http://reteuniversitariabologna.noblogs.org/post/2006/12/22/chisiamo Chi siamo | reteuniversitariabologna<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, dell'emittente ''Radio Città Fujiko'', che trasmetteva dal primo piano dello stabile, e che ha traslocato in una nuova sede nel 2008 a seguito di dissidi sulla trasmissione di spot elettorali di estrema destra <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2511.html Vag61 sugli spot elettorali fascisti su Radiocittà fujiko<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, e di altre realtà come il ''network della comunicazione antagonista Malabocca'' (attivo per circa un anno nel 2007-2008), il ''Bologna Free Software Forum'', il progetto informatico ''Comodino'', l'''UFO - unione fotografi organizzati''.
Il '' progetto media center'' si propone di fornire libero accesso alla comunicazione indipendente alla cittadinanza, e in particolare ai migranti, studenti, minoranze, associazioni no-profit. Hanno inoltre sede nel centro sociale il ''Centro di documentazione dei Movimenti Francesco Lorusso/Carlo Giuliani'', il ''Collettivo studenti medi Utòpia''<ref>[http://vag61.noblogs.org/utopia/ Utopia | Vag61 Spazio Libero Autogestito<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, il ''Gruppo video Occhiovago'', le autoproduzioni musicali ''Studio61'', la ''Brigata cucinieri della Cirenaica'', un mercato settimanale dei produttori biologici organizzato dall'associazione Campiaperti <ref>[http://www.campiaperti.org/Mercati.htm Campiaperti.org]</ref>, la redazione del giornale cartaceo e online ''Zic.it - Zero in Condotta''<ref>[http://www.zic.it/chi-siamo/ Chi siamo]</ref>, il progetto di produzioni di spettacolo per adolescenti a rischio del quartiere Pilastro ''Katun Party''. Vag61 è stato in passato anche sede della ''Rete Universitaria'', collettivo studentesco attivo dal novembre 2003, fino al suo scioglimento nel febbraio 2007<ref>[http://reteuniversitariabologna.noblogs.org/post/2006/12/22/chisiamo Chi siamo | reteuniversitariabologna<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, dell'emittente ''Radio Città Fujiko'', che trasmetteva dal primo piano dello stabile, e che ha traslocato in una nuova sede nel 2008 a seguito di dissidi sulla trasmissione di spot elettorali di estrema destra <ref>[http://www.vag61.info/vag61/articles/art_2511.html Vag61 sugli spot elettorali fascisti su Radiocittà fujiko<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>, e di altre realtà come il ''network della comunicazione antagonista Malabocca'' (attivo per circa un anno nel 2007-2008), il ''Bologna Free Software Forum'', il progetto informatico ''Comodino'', l'''UFO - unione fotografi organizzati''.
Nel maggio [[2011]], con altri collettivi e centri sociali cittadini, Vag61 costituisce la Rete ''TimeOut''<ref name=autogenerato1 />, che a sua volta si riconosce, a livello nazionale, negli ''Stati generali della precarietà '', di cui a settembre proprio negli spazi di via Paolo Fabbri viene ospitata la quarta assemblea nazionale<ref>[http://www.scioperoprecario.org/2011/09/bologna-25-settembre-costituente-dello-sciopero-precario/ BOLOGNA, 25 SETTEMBRE: COSTITUENTE DELLO SCIOPERO PRECARIO » Sciopero Precario<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
Nel maggio [[2011]], con altri collettivi e centri sociali cittadini, Vag61 costituisce la Rete ''TimeOut''<ref name=autogenerato1 />, che a sua volta si riconosce, a livello nazionale, negli ''Stati generali della precarietà '', di cui a settembre proprio negli spazi di via Paolo Fabbri viene ospitata la quarta assemblea nazionale <ref>[http://www.scioperoprecario.org/2011/09/bologna-25-settembre-costituente-dello-sciopero-precario/ BOLOGNA, 25 SETTEMBRE: COSTITUENTE DELLO SCIOPERO PRECARIO » Sciopero Precario<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.


===Villa Serena Occupata===
===Villa Serena Occupata===
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===Al Confino===
===Al Confino===
L'ex scuola elementare della frazione di Pontecucco (nella campagna cesenate), abbandonata da anni, nel [[1994]] venne concessa dal comune di Cesena al "''Centro di comunicazione antagonista''"<ref>[http://www.corrierecesenate.com/2008/01/18/ordinanze-di-carta-straccia/ Ordinanze di carta straccia?] di Michelangelo Bucci, dal Corriere Cesenate, 18-1-2008</ref>, un'organizzazione impegnata prevalentemente in battaglie di [[controinformazione]], in parte vicina alle posizioni [[zapatismo|zapatiste]]. La gestione dello spazio proseguì per alcuni anni in collaborazione con diverse anime del movimento cesenate e ravennate (ad esempio il collettivo ''Estrella Roja'' ed il ''Comitato internazionalista di Cesena''), ed il centro sociale prese il nome "Al Confino".  Nel [[1998]] la parte degli attivisti più politicizzati del centro fuoriuscirono e si spostarono in uno spazio in affitto in zona centrale a Cesena, il ''Pellerossa''. Verso fine anni 1990 rimasero così al Confino prevalentemente dei giovani delle scuole superiori, legati in gran parte alla musica hard core, emocore e indie rock, fu un breve ma intenso periodo, ricco di concerti di artisti italiani e internazionali.
L'ex scuola elementare della frazione di Pontecucco (nella campagna cesenate), abbandonata da anni, nel [[1994]] venne concessa dal comune di Cesena al "''Centro di comunicazione antagonista''"<ref>[http://www.corrierecesenate.com/2008/01/18/ordinanze-di-carta-straccia/ Ordinanze di carta straccia?] di Michelangelo Bucci, dal Corriere Cesenate, 18-1-2008</ref>, un'organizzazione impegnata prevalentemente in battaglie di [[controinformazione]], in parte vicina alle posizioni [[zapatismo|zapatiste]]. La gestione dello spazio proseguì per alcuni anni in collaborazione con diverse anime del movimento cesenate e ravennate (ad esempio il collettivo ''Estrella Roja'' ed il ''Comitato internazionalista di Cesena''), ed il centro sociale prese il nome "Al Confino".  Nel [[1998]] la parte degli attivisti più politicizzati del centro fuoriuscirono e si spostarono in uno spazio in affitto in zona centrale a Cesena, il ''Pellerossa''. Verso fine anni 1990 rimasero così al Confino prevalentemente dei giovani delle scuole superiori, legati in gran parte alla musica hard core, emocore e indie rock, fu un breve ma intenso periodo, ricco di concerti di artisti italiani e internazionali.
Il Confino diventò successivamente centro di aggregazione prevalentemente di militanti [[anarchici]], e si intensificò la collaborazione con il ''Casello Occupato'' di [[Lido di Savio]]. Nel [[2001]] ci furono trattative con il comune per la riassegnazione formale dello spazio, ma non venne poi firmato l'accordo ed il centro sociale divenne di fatto occupato. Negli anni successivi Al Confino diventa uno dei centri più importanti del circuito [[hardcore punk]] italiano, ospitando innumerevoli concerti con gruppi internazionali. Il gruppo musicale hc [[Contrasto (gruppo musicale)|Contrasto]] (autore di concerti nei centri sociali di tutta Europa e di numerose uscite discografiche, autoprodotte come da tradizione per il genere, una delle quali in split con gli storici [[Sin Dios]]) diviene una delle colonne dell'occupazione<ref>[http://www.contrastohc.com/download/testi/CONTRASTO-intervista-2005.pdf Intervista ai CONTRASTO] da parte di Cccapo'(T.M.D.) – Gennaio 2005 (PDF)</ref>. Vengono inoltre organizzate iniziative in particolari sui temi dell'[[antipsichiatria]], contro il sistema carcerario (spesso in collaborazione con ''Giù mura/Giù box'') ed animaliste (in collaborazione con ''Equal Rights'' di [[Forlì]]).
Il Confino diventò successivamente centro di aggregazione prevalentemente di militanti [[anarchici]], e si intensificò la collaborazione con il ''Casello Occupato'' di [[Lido di Savio]]. Nel [[2001]] ci furono trattative con il comune per la riassegnazione formale dello spazio, ma non venne poi firmato l'accordo ed il centro sociale divenne di fatto occupato. Negli anni successivi Al Confino diventa uno dei centri più importanti del circuito [[hardcore punk]] italiano, ospitando innumerevoli concerti con gruppi internazionali. Il gruppo musicale hc [[Contrasto (gruppo musicale)|Contrasto]] (autore di concerti nei centri sociali di tutta Europa e di numerose uscite discografiche, autoprodotte come da tradizione per il genere, una delle quali in split con gli storici [[Sin Dios]]) diviene una delle colonne dell'occupazione <ref>[http://www.contrastohc.com/download/testi/CONTRASTO-intervista-2005.pdf Intervista ai CONTRASTO] da parte di Cccapo'(T.M.D.) – Gennaio 2005 (PDF)</ref>. Vengono inoltre organizzate iniziative in particolari sui temi dell'[[antipsichiatria]], contro il sistema carcerario (spesso in collaborazione con ''Giù mura/Giù box'') ed animaliste (in collaborazione con ''Equal Rights'' di [[Forlì]]).


L'amministrazione comunale e le forze dell'ordine minacciano più volte lo sgombero, e vengono emesse ordinanze per richiedere che la struttura venga abbandonata. Nel [[2008]] riparte una nuova ondata di polemiche, in particolare per gli attacchi dell'opposizione di centrodestra all'amministrazione comunale per la tolleranza verso la situazione di illegalità e per la pressione dell'ente proprietario dello stabile. In seguito ad un nuovo rifiuto da parte degli occupanti di firmare un accordo con l'amministrazione comunale, il [[6 maggio]] del [[2008]] l'ex scuola viene sgomberata dai vigili urbani di Cesena e l'edificio viene destinato alla vendita a privati.
L'amministrazione comunale e le forze dell'ordine minacciano più volte lo sgombero, e vengono emesse ordinanze per richiedere che la struttura venga abbandonata. Nel [[2008]] riparte una nuova ondata di polemiche, in particolare per gli attacchi dell'opposizione di centrodestra all'amministrazione comunale per la tolleranza verso la situazione di illegalità e per la pressione dell'ente proprietario dello stabile. In seguito ad un nuovo rifiuto da parte degli occupanti di firmare un accordo con l'amministrazione comunale, il [[6 maggio]] del [[2008]] l'ex scuola viene sgomberata dai vigili urbani di Cesena e l'edificio viene destinato alla vendita a privati.
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===Libera===
===Libera===
{{vedi|Libera}}
{{vedi|Libera}}
Il collettivo anarchico degli "''agitati''", che dal [[26 settembre]] [[1998]] gestisce la biblioteca "''Unidea''" a Modena, ha occupato nel giugno del [[2000]] un casolare nella campagna modenese, vicino a Marzaglia. Dal [[2003]] si profila la volontà dell'amministrazione comunale di procedere allo sgombero, in quanto l'edificio si trova nell'area sulla quale dovrebbe sorgere un nuovo autodromo. Libera, assieme alle associazioni ecologiste, inizia una battaglia contro la pista, che andrebbe a distruggere un'area di 25 ettari di verde. Contro di essa e contro le cave di ghiaia che mettono a rischio le falde acquifere della zona negli anni successivi vengono organizzate dal centro sociale numerose iniziative, tra cui sei cortei a Modena <ref>[http://www.senzagoverno.org/n1/pdf/lottadilibera.pdf La lotta di Libera], Pdf consultato il 23-2-2008</ref>. Le amministrazioni locali si sono offerte di trovare un nuovo spazio per il centro sociale<ref>[http://www.ainfos.ca/04/sep/ainfos00417.html Comunicato di Libera del 23-9-2004] Sito consultato il 23-2-2008</ref>, ma l'opposizione al progetto è continuata, rivendicando un preesistente vincolo nel lascito dei terreni interessati che dovrebbero essere usati per "impianti sportivi, ricreativi ad uso pubblico"<ref>[http://archive.is/OlG3 4 NO all'Autodromo di Marzaglia] Consultato il 23-2-2008</ref>. Nel gennaio del [[2008]] il progetto ha ricevuto una valutazione di impatto ambientale positiva <ref>[http://www.modena2000.it/modules.php?name=News&file=article&sid=68052&mode=thread&order=1 Valutazione impatto ambientale pista Marzaglia], Modena 2000, 15-01-2008</ref> ed i lavori dovrebbero partire nei mesi seguenti.  
Il collettivo anarchico degli "''agitati''", che dal [[26 settembre]] [[1998]] gestisce la biblioteca "''Unidea''" a Modena, ha occupato nel giugno del [[2000]] un casolare nella campagna modenese, vicino a Marzaglia. Dal [[2003]] si profila la volontà dell'amministrazione comunale di procedere allo sgombero, in quanto l'edificio si trova nell'area sulla quale dovrebbe sorgere un nuovo autodromo. Libera, assieme alle associazioni ecologiste, inizia una battaglia contro la pista, che andrebbe a distruggere un'area di 25 ettari di verde. Contro di essa e contro le cave di ghiaia che mettono a rischio le falde acquifere della zona negli anni successivi vengono organizzate dal centro sociale numerose iniziative, tra cui sei cortei a Modena <ref>[http://www.senzagoverno.org/n1/pdf/lottadilibera.pdf La lotta di Libera], Pdf consultato il 23-2-2008</ref>. Le amministrazioni locali si sono offerte di trovare un nuovo spazio per il centro sociale <ref>[http://www.ainfos.ca/04/sep/ainfos00417.html Comunicato di Libera del 23-9-2004] Sito consultato il 23-2-2008</ref>, ma l'opposizione al progetto è continuata, rivendicando un preesistente vincolo nel lascito dei terreni interessati che dovrebbero essere usati per "impianti sportivi, ricreativi ad uso pubblico"<ref>[http://archive.is/OlG3 4 NO all'Autodromo di Marzaglia] Consultato il 23-2-2008</ref>. Nel gennaio del [[2008]] il progetto ha ricevuto una valutazione di impatto ambientale positiva <ref>[http://www.modena2000.it/modules.php?name=News&file=article&sid=68052&mode=thread&order=1 Valutazione impatto ambientale pista Marzaglia], Modena 2000, 15-01-2008</ref> ed i lavori dovrebbero partire nei mesi seguenti.  


Peculiarità del centro sociale anarchico è stato negli anni l'impegno all'autoproduzione: gran parte delle necessità per la vita del centro vengono soddisfatte dall'orto, frutteto, dai pannelli solari autocostruiti, dall'impianto di fito-depurazione per l'acqua. Viene inoltre prodotto il giornale informativo "''Stellanera''" ed è in corso un'operazione di rimboschimento del vicino boschetto minacciato dall'autodromo.
Peculiarità del centro sociale anarchico è stato negli anni l'impegno all'autoproduzione: gran parte delle necessità per la vita del centro vengono soddisfatte dall'orto, frutteto, dai pannelli solari autocostruiti, dall'impianto di fito-depurazione per l'acqua. Viene inoltre prodotto il giornale informativo "''Stellanera''" ed è in corso un'operazione di rimboschimento del vicino boschetto minacciato dall'autodromo.
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===Valtorto===
===Valtorto===
Locale in via Faentina, in zona Fornace Zarattini, occupato e sgomberato tre volte a partire dal [[1990]], dal [[1997]] collabora con l'amministrazione comunale<ref>[http://www.comune.ravenna.it/binary/com_ravenna/ravenna_oggi/insertogiovani_ottobre2005.1130319854.pdf I duemila del Valtorto], in ''Speciale Giovani'' dell'Informagiovani di Ravenna</ref>. In seguito ad una nuova occupazione e ad un incendio avvenuto nel [[1999]] si è stabilito un accordo con il comune, con uno stanziamento di 350.000.0000 di lire per il restauro e l'assegnazione dello stabile all'associazione Valtorto, costituitasi nel [[2000]]<ref name= delibera>[http://www.globalproject.info/IMG/rtf/delibera_centri_sociali.rtf Delibera della Giunta Regionale della Regione EmiliaRomagna 01/46491]</ref>, adottando un'organizzazione da associazione tradizionale e lasciandosi alle spalle la qualifica di centro sociale.
Locale in via Faentina, in zona Fornace Zarattini, occupato e sgomberato tre volte a partire dal [[1990]], dal [[1997]] collabora con l'amministrazione comunale <ref>[http://www.comune.ravenna.it/binary/com_ravenna/ravenna_oggi/insertogiovani_ottobre2005.1130319854.pdf I duemila del Valtorto], in ''Speciale Giovani'' dell'Informagiovani di Ravenna</ref>. In seguito ad una nuova occupazione e ad un incendio avvenuto nel [[1999]] si è stabilito un accordo con il comune, con uno stanziamento di 350.000.0000 di lire per il restauro e l'assegnazione dello stabile all'associazione Valtorto, costituitasi nel [[2000]]<ref name= delibera>[http://www.globalproject.info/IMG/rtf/delibera_centri_sociali.rtf Delibera della Giunta Regionale della Regione EmiliaRomagna 01/46491]</ref>, adottando un'organizzazione da associazione tradizionale e lasciandosi alle spalle la qualifica di centro sociale.


===C.S.A. Capolinea===
===C.S.A. Capolinea===
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===Laboratorio Occupato PAZ===
===Laboratorio Occupato PAZ===
Il [[25 aprile]] [[2001]] fu occupato l'ex ostello della gioventù di Miramare da parte del collettivo ''Squasso''. Nei mesi seguenti si stabilì una trattativa con l'amministrazione comunale di Rimini che si impegnò alla realizzazione in due anni di un centro sociale da destinare all'autogestione in cambio dello sgombero dello stabile, individuando uno spazio in zona ''Grotta Rossa''. In seguito al tagli di luce e acqua la proposta fu accettata dagli occupanti che chiedevano anche uno spazio ove continuare temporaneamente l'attività ma che non ottennero. Gran parte degli attivisti continuò l'attività nel ''Rimini Social Forum'', nato l'anno seguente. Successivamente l'amministrazione comunale decise di dare il via ad un bando pubblico per la gestione dello spazio che stava approntando anziché concederlo in autogestione. Così il [[17 settembre]] [[2004]] un gruppo di persone provenienti dal collettivo ''Squasso'' e dall'occupazione dell'ex ostello diedero vita ad una nuova occupazione in protesta con la decisione. Nacque così il Laboratorio Occupato PAZ, inizialmente presso la scuola abbandonata di Spadarolo. L'edificio fu sgomberato pochi giorni dopo ma gli attivisti occuparono un'altra ex-scuola in via Montevecchio 7<ref>[http://www.autistici.org/lopaz/articles.php?lng=en&pg=281 ''Rimini - Dall'EX Ostello Occupato Autogestito fino al P.A.z.''] di Global Project Rimini</ref>. Iniziò così l'attività del centro sociale, vicino alle posizioni dei [[Disobbedienti]] e alla rete Global Project. Il [[24 settembre]] [[2007]] vennero arrestate undici persone, tra cui alcuni tesserati di [[Forza Nuova]], per ''tentato incendio e tentato sequestro di persona aggravati e con finalità di terrorismo e eversione dell'ordine democratico'' ai danni del L.O. PAZ<ref>[http://www.globalproject.info/art-13324.html ''Rimini: Per il tentato assalto al 'Paz', il Gip convalida gli undici fermi''] di Global Project Rimini</ref>.
Il [[25 aprile]] [[2001]] fu occupato l'ex ostello della gioventù di Miramare da parte del collettivo ''Squasso''. Nei mesi seguenti si stabilì una trattativa con l'amministrazione comunale di Rimini che si impegnò alla realizzazione in due anni di un centro sociale da destinare all'autogestione in cambio dello sgombero dello stabile, individuando uno spazio in zona ''Grotta Rossa''. In seguito al tagli di luce e acqua la proposta fu accettata dagli occupanti che chiedevano anche uno spazio ove continuare temporaneamente l'attività ma che non ottennero. Gran parte degli attivisti continuò l'attività nel ''Rimini Social Forum'', nato l'anno seguente. Successivamente l'amministrazione comunale decise di dare il via ad un bando pubblico per la gestione dello spazio che stava approntando anziché concederlo in autogestione. Così il [[17 settembre]] [[2004]] un gruppo di persone provenienti dal collettivo ''Squasso'' e dall'occupazione dell'ex ostello diedero vita ad una nuova occupazione in protesta con la decisione. Nacque così il Laboratorio Occupato PAZ, inizialmente presso la scuola abbandonata di Spadarolo. L'edificio fu sgomberato pochi giorni dopo ma gli attivisti occuparono un'altra ex-scuola in via Montevecchio 7<ref>[http://www.autistici.org/lopaz/articles.php?lng=en&pg=281 ''Rimini - Dall'EX Ostello Occupato Autogestito fino al P.A.z.''] di Global Project Rimini</ref>. Iniziò così l'attività del centro sociale, vicino alle posizioni dei [[Disobbedienti]] e alla rete Global Project. Il [[24 settembre]] [[2007]] vennero arrestate undici persone, tra cui alcuni tesserati di [[Forza Nuova]], per ''tentato incendio e tentato sequestro di persona aggravati e con finalità di terrorismo e eversione dell'ordine democratico'' ai danni del L.O. PAZ<ref>[http://www.globalproject.info/art-13324.html ''Rimini: Per il tentato assalto al 'Paz', il Gip convalida gli undici fermi''] di Global Project Rimini</ref>.
Dopo un primo tentativo andato a vuoto il [[3 giugno]] 2008 <ref>[http://www.globalproject.info/art-16211.html Rimini, PaZ - Le barricate fermano lo sgombero!]</ref>, il Lo Paz è stato sgomberato dalle forze dell'ordine il [[9 giugno]] 2008, proprio un giorno prima della sentenza del Tribunale di Bologna contro [[Forza Nuova]] che vede imputati 13 persone iscritte a questo movimento, fra cui il segretorio provinciale Cesare Bonetti e il vicino di casa del Paz, Camillo Borriello, che durante lo sgombero ha accolto le forze dell'ordine applaudendo dalla finestra di casa <ref>[http://www.globalproject.info/art-16289.html Rimini - Sgomberato il Laboratorio Sociale Paz]</ref>. Dopo tale sentenza per i militanti forzanuovisti è caduta l'accusa di eversione<ref>[http://www.globalproject.info/art-16303.html Rimini - Sentenza su Forza Nuova, cade l'aggravante di eversione. Il Paz davanti al Comune per rilanciare il suo progetto]</ref>.
Dopo un primo tentativo andato a vuoto il [[3 giugno]] 2008 <ref>[http://www.globalproject.info/art-16211.html Rimini, PaZ - Le barricate fermano lo sgombero!]</ref>, il Lo Paz è stato sgomberato dalle forze dell'ordine il [[9 giugno]] 2008, proprio un giorno prima della sentenza del Tribunale di Bologna contro [[Forza Nuova]] che vede imputati 13 persone iscritte a questo movimento, fra cui il segretorio provinciale Cesare Bonetti e il vicino di casa del Paz, Camillo Borriello, che durante lo sgombero ha accolto le forze dell'ordine applaudendo dalla finestra di casa <ref>[http://www.globalproject.info/art-16289.html Rimini - Sgomberato il Laboratorio Sociale Paz]</ref>. Dopo tale sentenza per i militanti forzanuovisti è caduta l'accusa di eversione <ref>[http://www.globalproject.info/art-16303.html Rimini - Sentenza su Forza Nuova, cade l'aggravante di eversione. Il Paz davanti al Comune per rilanciare il suo progetto]</ref>.


===Grotta Rossa Spa===
===Grotta Rossa Spa===
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