Jules Allix: differenze tra le versioni

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Allix, preoccupato delle possibile violenze che la soldatesca prussiana potrebbe usare contro le parigine una volta che la città  fosse caduta, inventò il ''dito prussico'': un ditale con un piccolo ago all'estremità  di una fiala nascosta contenente acido prussico avrebbe potuto, secondo lui, mettere fuori combattimento il molestatore. Fondò anche, con la moglie, una ''Unione delle donne'', strutturata in comitati di quartiere, alle quali spiegò i suoi progetti sui futuri ''Ateliers'', gestiti dal Comune, dove le donne disoccupate avrebbero poturo lavorare, secondo l'esempio degli ''Ateliers nationaux'' creati nel 1848 e poi eliminati dalla reazione moderata.  
Allix, preoccupato delle possibile violenze che la soldatesca prussiana potrebbe usare contro le parigine una volta che la città  fosse caduta, inventò il ''dito prussico'': un ditale con un piccolo ago all'estremità  di una fiala nascosta contenente acido prussico avrebbe potuto, secondo lui, mettere fuori combattimento il molestatore. Fondò anche, con la moglie, una ''Unione delle donne'', strutturata in comitati di quartiere, alle quali spiegò i suoi progetti sui futuri ''Ateliers'', gestiti dal Comune, dove le donne disoccupate avrebbero poturo lavorare, secondo l'esempio degli ''Ateliers nationaux'' creati nel 1848 e poi eliminati dalla reazione moderata.  


Una seconda ''Unione delle Donne'' fu successivamente fondata sotto la [[La Comune di Parigi (1871)|Comune]], senza che Allix ne avesse alcuna parte, l'[[8 aprile]] [[1871]].<ref>L'atto di fondazione della «Union des Femmes pour la Defense de Paris et les Soins aux Blessés» (Unione delle donne per la difesa di Parigi e i soccorsi ai feriti) sarebbe rappresentato da un manifesto dell'8 aprile 1871 che chiamava le donne alla difesa della Comune, firmato «Un gruppo di cittadine»: cfr. ''La Comune del 1871'', a cura di J. Bruhat, J. Dautry ed É. Tersen, p. 191. Secondo altri, l'Unione sarebbe stata formalmente fondata da Elisabeth Dmitrieff e Nathalie Lemel il successivo 11 aprile: cfr. Ch. Fauré, ''Political and historical encyclopedia of women'', p. 243.</ref> Allo stesso nome e all'eguale struttura organizzativa corrispondevano però contenuti diversi, militari e politici: la difesa della Comune e lo sviluppo della sua esperienza rivoluzionaria. Ne furono animatrici, tra le altre, [[Nathalie Lemel]] ed [[Elisabeth Dmitrieff]], che aveva anche fatto parte della ''Unione'' di Allix.  
Una seconda ''Unione delle Donne'' fu successivamente fondata sotto la [[La Comune di Parigi (1871)|Comune]], senza che Allix ne avesse alcuna parte, l'[[8 aprile]] [[1871]]. <ref>L'atto di fondazione della «Union des Femmes pour la Defense de Paris et les Soins aux Blessés» (Unione delle donne per la difesa di Parigi e i soccorsi ai feriti) sarebbe rappresentato da un manifesto dell'8 aprile 1871 che chiamava le donne alla difesa della Comune, firmato «Un gruppo di cittadine»: cfr. ''La Comune del 1871'', a cura di J. Bruhat, J. Dautry ed É. Tersen, p. 191. Secondo altri, l'Unione sarebbe stata formalmente fondata da Elisabeth Dmitrieff e Nathalie Lemel il successivo 11 aprile: cfr. Ch. Fauré, ''Political and historical encyclopedia of women'', p. 243.</ref> Allo stesso nome e all'eguale struttura organizzativa corrispondevano però contenuti diversi, militari e politici: la difesa della Comune e lo sviluppo della sua esperienza rivoluzionaria. Ne furono animatrici, tra le altre, [[Nathalie Lemel]] ed [[Elisabeth Dmitrieff]], che aveva anche fatto parte della ''Unione'' di Allix.  


Durante l'assedio, Parigi si era data con libere elezioni un governo popolare, chiamato ''Delegazione dei venti arrondissements'', che aveva auspicato la necessità  del mantenimento della Repubblica che desse « agli operai i propri strumenti di lavoro, la terra ai contadini, e realizzi la libertà  politica mediante l'eguaglianza sociale ». Thiers aveva firmato con la Prussia, il [[28 gennaio]] [[1871]], un armistizio che rappresentava una capitolazione che Parigi non intendeva accettare: il tentativo del governo di Versailles di occupare militarmente la capitale « per finirla con un comitato insurrezionale i cui membri sostengono le dottrine comuniste »<ref>Appello del generale Louis d'Aurelle de Paladines, messo da Thiers a capo delle Guardia nazionali di Parigi e fuggito a Versailles dopo il fallimento del colpo di mano del 18 marzo.</ref> era stato facilmente respinto dai parigini il [[18 marzo]]: dopo questo episodio, la Comune era costituita di fatto.
Durante l'assedio, Parigi si era data con libere elezioni un governo popolare, chiamato ''Delegazione dei venti arrondissements'', che aveva auspicato la necessità  del mantenimento della Repubblica che desse « agli operai i propri strumenti di lavoro, la terra ai contadini, e realizzi la libertà  politica mediante l'eguaglianza sociale ». Thiers aveva firmato con la Prussia, il [[28 gennaio]] [[1871]], un armistizio che rappresentava una capitolazione che Parigi non intendeva accettare: il tentativo del governo di Versailles di occupare militarmente la capitale « per finirla con un comitato insurrezionale i cui membri sostengono le dottrine comuniste »<ref>Appello del generale Louis d'Aurelle de Paladines, messo da Thiers a capo delle Guardia nazionali di Parigi e fuggito a Versailles dopo il fallimento del colpo di mano del 18 marzo.</ref> era stato facilmente respinto dai parigini il [[18 marzo]]: dopo questo episodio, la Comune era costituita di fatto.
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