Anarchismo in Svizzera: differenze tra le versioni

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L'anarchica [[Margarethe Hardegger]] riuscì a conciliare il suo impegno sindacalista con quello [[femminista]] ed in favore dell'[[amore libero]] (sull'educazione sessuale notevole fu il lavoro di [[Fritz Brupbacher|Fritz]] e [[Paulette Brupbacher]]), grazie anche ad un'instancabile attività  propagandistica portata avanti attraverso la militanza in vari gruppi e la collaborazione a numerose riviste.
L'anarchica [[Margarethe Hardegger]] riuscì a conciliare il suo impegno sindacalista con quello [[femminista]] ed in favore dell'[[amore libero]] (sull'educazione sessuale notevole fu il lavoro di [[Fritz Brupbacher|Fritz]] e [[Paulette Brupbacher]]), grazie anche ad un'instancabile attività  propagandistica portata avanti attraverso la militanza in vari gruppi e la collaborazione a numerose riviste.


Durante gli anni '20, con l'avvento del [[fascismo]] in [[Italia]], diversi gruppi svizzeri, tra cui quello di Biasca (fondato da [[Carlo Vanza]]) e di Bellinzona ([[Giuseppe Peretti]], [[Antonio Gagliardi]], [[Giuseppe Bonaria]] ed [[Antonietta Griffith]], [[Franz Moser]], [[Rosalia Griffith]]), si attivarono per accogliere gli esuli antifascisti o consentir loro di espatriare nelle Americhe. L'[[antifascismo]] fu spesso argomento di discussione anche nella rivista ''Vogliamo!'', fondata da [[Carlo Vanza]] ed attiva tra il [[1929]] e il [[1931]]. Le stesse attività  della [[Federazione Anarchica Ticinese]], fondata a Bellinzona il [[23 novembre]] [[1930]] (prima con sede a Lugano poi a Biasca), e della ''[[Fédération Anarchiste Romande]]'' <ref>[http://bianco.ficedl.info/article309.html Bulletin de la Fédération anarchiste romande]</ref>, furono improntate in quel periodo all'attività  antifascista, che spesso veniva duramente repressa dall'[[esercito]], come quando il [[31 novembre]] [[1931]] i militari spararono sui manifestanti uccidendo ben 13 persone e ferendone 65.<ref>[http://militants-anarchistes.info/spip.php?article9754 Biografia Lucien Tronchet]</ref>
Durante gli anni '20, con l'avvento del [[fascismo]] in [[Italia]], diversi gruppi svizzeri, tra cui quello di Biasca (fondato da [[Carlo Vanza]]) e di Bellinzona ([[Giuseppe Peretti]], [[Antonio Gagliardi]], [[Giuseppe Bonaria]] ed [[Antonietta Griffith]], [[Franz Moser]], [[Rosalia Griffith]]), si attivarono per accogliere gli esuli antifascisti o consentir loro di espatriare nelle Americhe. L'[[antifascismo]] fu spesso argomento di discussione anche nella rivista ''Vogliamo!'', fondata da [[Carlo Vanza]] ed attiva tra il [[1929]] e il [[1931]]. Le stesse attività  della [[Federazione Anarchica Ticinese]], fondata a Bellinzona il [[23 novembre]] [[1930]] (prima con sede a Lugano poi a Biasca), e della ''[[Fédération Anarchiste Romande]]'' <ref>[http://bianco.ficedl.info/article309.html Bulletin de la Fédération anarchiste romande]</ref>, furono improntate in quel periodo all'attività  antifascista, che spesso veniva duramente repressa dall'[[esercito]], come quando il [[31 novembre]] [[1931]] i militari spararono sui manifestanti uccidendo ben 13 persone e ferendone 65. <ref>[http://militants-anarchistes.info/spip.php?article9754 Biografia Lucien Tronchet]</ref>


''[[Il Risveglio Anarchico]]'', che cambiò ripetutamente testata, rimase il vero punto di riferimento per tutto il movimento anarchico svizzero sino a quando fu soppresso nel [[1940]] (proseguì le pubblicazioni clandestinamente sino al [[1946]]), e durante lo scoppio della [[rivoluzione spagnola]] (1936-39) pubblicò una serie di articoli in favore degli anarchici spagnoli. Alcuni militanti svizzeri andarono fisicamente a combattere sulle barricate spagnole, mentre molti altri diedero comunque il loro contributo solidale attraverso diverse azioni teoriche e pratiche.
''[[Il Risveglio Anarchico]]'', che cambiò ripetutamente testata, rimase il vero punto di riferimento per tutto il movimento anarchico svizzero sino a quando fu soppresso nel [[1940]] (proseguì le pubblicazioni clandestinamente sino al [[1946]]), e durante lo scoppio della [[rivoluzione spagnola]] (1936-39) pubblicò una serie di articoli in favore degli anarchici spagnoli. Alcuni militanti svizzeri andarono fisicamente a combattere sulle barricate spagnole, mentre molti altri diedero comunque il loro contributo solidale attraverso diverse azioni teoriche e pratiche.
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Nell'OAT, che pubblicava la rivista ''Azione Diretta'', convissero tra mille conflitti i vecchi ([[Carlo Frigerio]], [[Carlo Vanza]], [[Clelia Dotta]]...) ed i giovani reduci dal [[Maggio 1968|maggio 1968]]. Negli stessi anni, sul fronte opposto a quello organizzativo, si diffusero i principi maggiormente legati all'[[gruppi d'affinità |informalità]] e all'[[anarchismo verde]]. In quest'ambito l'anarchico [[Marco Camenisch]] divenne conosciuto per una serie di azioni che lo portarono prima a vivere in latitanza e poi a subire pesantissime condanne carcerarie.  Intanto nel [[1978]] nascevano le [[Edizioni La Baronata]]<ref>[http://www.anarca-bolo.ch/baronata/ Ed. La Baronata]</ref> e nel [[1986]] l'associazione in ricordo di [[Carlo Vanza]] diventava un [[Circolo Carlo Vanza|omonimo circolo]]. Grazie alle politiche tolleranti dell'epoca, negli anni '80 e '90 nacque un vivace movimento [[squat]], tanto che intorno al [[1993]] ben 160 edifici risultavano occupati.  
Nell'OAT, che pubblicava la rivista ''Azione Diretta'', convissero tra mille conflitti i vecchi ([[Carlo Frigerio]], [[Carlo Vanza]], [[Clelia Dotta]]...) ed i giovani reduci dal [[Maggio 1968|maggio 1968]]. Negli stessi anni, sul fronte opposto a quello organizzativo, si diffusero i principi maggiormente legati all'[[gruppi d'affinità |informalità]] e all'[[anarchismo verde]]. In quest'ambito l'anarchico [[Marco Camenisch]] divenne conosciuto per una serie di azioni che lo portarono prima a vivere in latitanza e poi a subire pesantissime condanne carcerarie.  Intanto nel [[1978]] nascevano le [[Edizioni La Baronata]]<ref>[http://www.anarca-bolo.ch/baronata/ Ed. La Baronata]</ref> e nel [[1986]] l'associazione in ricordo di [[Carlo Vanza]] diventava un [[Circolo Carlo Vanza|omonimo circolo]]. Grazie alle politiche tolleranti dell'epoca, negli anni '80 e '90 nacque un vivace movimento [[squat]], tanto che intorno al [[1993]] ben 160 edifici risultavano occupati.  


Il XX° secolo si chiuse con le manifestazioni di Davos contro il WTO, a cui parteciparono anche molti anarchici locali e non, che terminarono con violenti scontri tra manifestanti [[no-global|altermondialisti]] e [[polizia]].<ref>[http://qn.quotidiano.net/2000/01/29/491811-DAVOS-SCONTRI-COL--POPOLO-DI-SEATTLE-.shtml Davos: scontri col popolo di Seattle]</ref>
Il XX° secolo si chiuse con le manifestazioni di Davos contro il WTO, a cui parteciparono anche molti anarchici locali e non, che terminarono con violenti scontri tra manifestanti [[no-global|altermondialisti]] e [[polizia]]. <ref>[http://qn.quotidiano.net/2000/01/29/491811-DAVOS-SCONTRI-COL--POPOLO-DI-SEATTLE-.shtml Davos: scontri col popolo di Seattle]</ref>
[[Image:Camenish.jpg|right|thumb|300 px|[[Marco Camenisch]]]]
[[Image:Camenish.jpg|right|thumb|300 px|[[Marco Camenisch]]]]


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