Nella Giacomelli: differenze tra le versioni

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===L'ultimo periodo===
===L'ultimo periodo===
Dopo essere stata amministratore delegato della società  del [[stampa anarchica|giornale]], lascia l'incarico e contemporaneamente smette anche la collaborazione del giornale <ref name="cappone">"Petit Jardin", ''Il giudice Cappone, ovverosia: le farse della giustizia'', Milano, 1921, pag 60-63</ref>. Nonostante l'abbandono di [[Umanità  Nova]], il giudice Carboni nel febbraio [[1921]] la include tra gli indagati per «cospirazione contro i poteri dello stato», che vede coinvolti i principali redattori di [[Umanità  Nova]] ([[Errico Malatesta]], [[Armando Borghi]], [[Corrado Quaglino]], ecc.).
Dopo essere stata amministratore delegato della società  del [[stampa anarchica|giornale]], lascia l'incarico e contemporaneamente smette anche la collaborazione del giornale <ref name="cappone">"Petit Jardin", ''Il giudice Cappone, ovverosia: le farse della giustizia'', Milano, 1921, pag. 60-63</ref>. Nonostante l'abbandono di [[Umanità  Nova]], il giudice Carboni nel febbraio [[1921]] la include tra gli indagati per «cospirazione contro i poteri dello stato», che vede coinvolti i principali redattori di [[Umanità  Nova]] ([[Errico Malatesta]], [[Armando Borghi]], [[Corrado Quaglino]], ecc.).


Assolta il [[25 marzo]] [[1921]], è nuovamente denunciata dopo la [[strage del teatro Diana]] di Milano per «associazione a delinquere», accusa da cui verrà  scagionata il [[1 maggio|1° maggio]] seguente. Nei due anni seguenti, dopo il trasferimento di [[Umanità  Nova]] a Roma, collabora alla [[stampa anarchica|rivista]] milanese «Pagine libertarie» di Carlo Molaschi "Inkyo" e "vice Rudel" (Rudel era lo pseudonimo di [[Henry Molinari]]). Morto [[Ettore Molinari]] (Milano, [[9 novembre]] [[1926]]), è accusata di aver stretto rapporti con [[Camillo Berneri]], a sua volta sospettato di aver sostenuto [[Gino Lucetti]] nel suo tentativo di uccidere Mussolini, e quindi arrestata nel [[1928]] insieme a [[Libero Molinari|Libero]] ed [[Henry Molinari]], figli di Ettore.
Assolta il [[25 marzo]] [[1921]], è nuovamente denunciata dopo la [[strage del teatro Diana]] di Milano per «associazione a delinquere», accusa da cui verrà  scagionata il [[1 maggio|1° maggio]] seguente. Nei due anni seguenti, dopo il trasferimento di [[Umanità  Nova]] a Roma, collabora alla [[stampa anarchica|rivista]] milanese «Pagine libertarie» di Carlo Molaschi "Inkyo" e "vice Rudel" (Rudel era lo pseudonimo di [[Henry Molinari]]). Morto [[Ettore Molinari]] (Milano, [[9 novembre]] [[1926]]), è accusata di aver stretto rapporti con [[Camillo Berneri]], a sua volta sospettato di aver sostenuto [[Gino Lucetti]] nel suo tentativo di uccidere Mussolini, e quindi arrestata nel [[1928]] insieme a [[Libero Molinari|Libero]] ed [[Henry Molinari]], figli di Ettore.
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