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Durante questo periodo incontra l'uomo della sua vita: si chiama Leo Jogiches e con lui stabilirà una relazione sentimentale e politica. La sua attività politico-sociale è molto frenetica: nel biennio [[1902]]-[[1904|04]] lavora alla ''Gazeta Ludowa''; nel [[1904]] subisce una condanna a 3 mesi di [[carcere]] per lesa maestà; nel [[1905]] si reca a Varsavia per seguire da vicino gli sviluppi della [[Rivoluzione russa del 1905|prima rivoluzione russa]], ma viene quasi immediatamente arrestata. Prima di recarsi nella città polacca, la Luxemburg aveva partecipato alla nascita del Partito Socialdemocratico polacco e lituano e si era attivamente impegnata nell'educazione al [[marxismo]] dei nuovi iscritti al partito. | Durante questo periodo incontra l'uomo della sua vita: si chiama Leo Jogiches e con lui stabilirà una relazione sentimentale e politica. La sua attività politico-sociale è molto frenetica: nel biennio [[1902]]-[[1904|04]] lavora alla ''Gazeta Ludowa''; nel [[1904]] subisce una condanna a 3 mesi di [[carcere]] per lesa maestà; nel [[1905]] si reca a Varsavia per seguire da vicino gli sviluppi della [[Rivoluzione russa del 1905|prima rivoluzione russa]], ma viene quasi immediatamente arrestata. Prima di recarsi nella città polacca, la Luxemburg aveva partecipato alla nascita del Partito Socialdemocratico polacco e lituano e si era attivamente impegnata nell'educazione al [[marxismo]] dei nuovi iscritti al partito. | ||
In quella che è una delle sue opere più importanti, ''Sciopero di Massa, partito politico e sindacato'' (1906), Rosa Luxemburg esalta lo [[sciopero generale|sciopero di massa]] come uno degli strumenti rivoluzionari più importanti in mano al proletariato. Descrive anche la sua concezione di partito e sindacato che, come già riportato, la avvicinano ad una certa idea rivoluzionaria spontaneista o comunque contraria alla burocratizzazione [[gerarchia|gerarchica]] del partito. Per la Luxemburg il compito del partito è quello avanguardistico, ma l'avanguardia non si deve porre al di fuori delle masse bensì deve loro indicare la via della [[rivoluzione]] dall'interno. Il partito quindi non deve avere il comando, anche | In quella che è una delle sue opere più importanti, ''Sciopero di Massa, partito politico e sindacato'' (1906), Rosa Luxemburg esalta lo [[sciopero generale|sciopero di massa]] come uno degli strumenti rivoluzionari più importanti in mano al proletariato. Descrive anche la sua concezione di partito e sindacato che, come già riportato, la avvicinano ad una certa idea rivoluzionaria spontaneista o comunque contraria alla burocratizzazione [[gerarchia|gerarchica]] del partito. Per la Luxemburg il compito del partito è quello avanguardistico, ma l'avanguardia non si deve porre al di fuori delle masse bensì deve loro indicare la via della [[rivoluzione]] dall'interno. Il partito quindi non deve avere il comando, anche perché lei è convinta che i passi falsi compiuti dalle masse siano più utili della presunta infallibilità del miglior comitato centrale. | ||
Per queste sue idee entrerà ben presto in conflitto con Kautsky e [[Lenin]]: il primo è accusato di vedere la [[rivoluzione]] in maniera [[determinismo|deterministica]], con la conseguenza per lei inaccettabile che la meta finale del [[socialismo]] resta indipendente dall'agire quotidiano della classe operaia; al secondo imputa la colpa di voler guidare le masse verso la [[rivoluzione sociale]] attraverso la costruzione di un partito burocratizzato e guidato da alcuni intellettuali. Nel [[1913]] scrive invece ''L'accumulazione del capitale'', nel quale descrive come inevitabilmente il capitalismo trovi sbocco verso l'[[imperialismo]]. | Per queste sue idee entrerà ben presto in conflitto con Kautsky e [[Lenin]]: il primo è accusato di vedere la [[rivoluzione]] in maniera [[determinismo|deterministica]], con la conseguenza per lei inaccettabile che la meta finale del [[socialismo]] resta indipendente dall'agire quotidiano della classe operaia; al secondo imputa la colpa di voler guidare le masse verso la [[rivoluzione sociale]] attraverso la costruzione di un partito burocratizzato e guidato da alcuni intellettuali. Nel [[1913]] scrive invece ''L'accumulazione del capitale'', nel quale descrive come inevitabilmente il capitalismo trovi sbocco verso l'[[imperialismo]]. |