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A partire dall'ottobre del [[1917]] il potere fu retto da « commissari del popolo », eletti dal Congresso dei Soviets (delegati eletti dai soviets) e diretti da Lenin. Secondo [[Hannah Arendt]] «il regime bolscevico ha spogliato i consigli (soviet, in base al nome russo) del loro potere quando era ancora diretto da Lenin, e ha rubato il loro nome per appropriarsene, mentre era in realtà un regime anti-sovietico».<ref>[[Hannah Arendt]], [http://perso.ovh.net/~lesamisdam/?p=88 ''A propos des Conseils Ouvriers en Hongrie'']</ref>. | A partire dall'ottobre del [[1917]] il potere fu retto da « commissari del popolo », eletti dal Congresso dei Soviets (delegati eletti dai soviets) e diretti da Lenin. Secondo [[Hannah Arendt]] «il regime bolscevico ha spogliato i consigli (soviet, in base al nome russo) del loro potere quando era ancora diretto da Lenin, e ha rubato il loro nome per appropriarsene, mentre era in realtà un regime anti-sovietico».<ref>[[Hannah Arendt]], [http://perso.ovh.net/~lesamisdam/?p=88 ''A propos des Conseils Ouvriers en Hongrie'']</ref>. | ||
La distruzione di ogni principio libertario e autogestionario dei soviet fu esemplificato con l'introduzione del concetto di [[dittatura del proletariato]], che significava sottomettere il soviet alla volontà dei bolscevichi. L'idea originaria dei soviet era invece del tutto inconciliabile con qualsiasi concetto di dittatura, ovvero di dominio [[gerarchia|gerarchico]] di una minoranza sulla maggioranza. Che i bolscevichi non avessero alcuna intenzione di concedere [[libertà ]] di [[autogestione]] ai soviet fu chiaro a tutti con la [[repressione]] di [[Kronstadt]]. Infatti, di fronte alle richieste dei marinai e degli operai dell'isolotto di applicare lo slogan [[Lenin|leninista]]: «Tutto il potere ai soviet!», i bolscevichi reagirono massacrandoli sprezzantemente e infamandoli con l'accusa di essere controrivoluzionari. | La distruzione di ogni principio libertario e autogestionario dei soviet fu esemplificato con l'introduzione del concetto di [[dittatura del proletariato]], che significava sottomettere il soviet alla volontà dei bolscevichi. L'idea originaria dei soviet era invece del tutto inconciliabile con qualsiasi concetto di dittatura, ovvero di dominio [[gerarchia|gerarchico]] di una minoranza sulla maggioranza. Che i bolscevichi non avessero alcuna intenzione di concedere [[libertà]] di [[autogestione]] ai soviet fu chiaro a tutti con la [[repressione]] di [[Kronstadt]]. Infatti, di fronte alle richieste dei marinai e degli operai dell'isolotto di applicare lo slogan [[Lenin|leninista]]: «Tutto il potere ai soviet!», i bolscevichi reagirono massacrandoli sprezzantemente e infamandoli con l'accusa di essere controrivoluzionari. | ||
Pur essendo morta, nella sostanza ma non nella forma, l'idea dei soviet nella [[Russia]] bolscevica, il [[consiliarismo]] (soviet=consiglio) trovò applicazione, in maniera più o meno libertaria, nelle fabbriche [[Italia|italiane]], durante il [[biennio rosso]] ([[1919]]-[[1920|20]]), e in [[Germania]], nella [[Repubblica dei Consigli di Baviera]] (1918). | Pur essendo morta, nella sostanza ma non nella forma, l'idea dei soviet nella [[Russia]] bolscevica, il [[consiliarismo]] (soviet=consiglio) trovò applicazione, in maniera più o meno libertaria, nelle fabbriche [[Italia|italiane]], durante il [[biennio rosso]] ([[1919]]-[[1920|20]]), e in [[Germania]], nella [[Repubblica dei Consigli di Baviera]] (1918). |