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Nato a Losanna nel [[1865]], a diaciasette anni si trasferirà a Parigi per perfezionare la sua tecnica pittorica. Si iscrive all'Accademia Julian dove è presto notato da [[Jules Lefèvre]] e [[Gustave Boulanger]]. Superà il concorso per entrare alla Scuola di Belle Arti, dove è ricevuto tra i primi nel marzo del [[1883]]. Copia le opere dei grandi maestri al Louvre, si appassiona per il ritratto. Dopo tre anni di difficoltà finanziarie, espone al ''Salon des Artistes français'' nel [[1885]]. Fa ritorno periodicamente in [[Svizzera]] dove dipinge paesaggi. | Nato a Losanna nel [[1865]], a diaciasette anni si trasferirà a Parigi per perfezionare la sua tecnica pittorica. Si iscrive all'Accademia Julian dove è presto notato da [[Jules Lefèvre]] e [[Gustave Boulanger]]. Superà il concorso per entrare alla Scuola di Belle Arti, dove è ricevuto tra i primi nel marzo del [[1883]]. Copia le opere dei grandi maestri al Louvre, si appassiona per il ritratto. Dopo tre anni di difficoltà finanziarie, espone al ''Salon des Artistes français'' nel [[1885]]. Fa ritorno periodicamente in [[Svizzera]] dove dipinge paesaggi. | ||
A partire dal [[1891]] si interessa alla xilografia grazie a [[Charles Maurin]] (che lo avvicinerà pure all'[[anarchismo]]) e realizza delle acqueforti che avranno un successo internazionale apparendo su ''La Revue blanche'', ''Le Mercure de France'' o la celebre [[L'Assiette au Beurre]] di Parigi che ospitavano spesso artisti, scrittori e critici libertari, e anche su riviste all'estero come Chap Book di Chicago, Jugend di Monaco e Scribner di New York. In molte delle sue opere di questo periodo mostra chiaramente le sue simpatie anarchiche e denuncia la [[violenza]] della [[civiltà ]] borghese. | A partire dal [[1891]] si interessa alla xilografia grazie a [[Charles Maurin]] (che lo avvicinerà pure all'[[anarchismo]]) e realizza delle acqueforti che avranno un successo internazionale apparendo su ''La Revue blanche'', ''Le Mercure de France'' o la celebre [[L'Assiette au Beurre]] di Parigi che ospitavano spesso artisti, scrittori e critici libertari, e anche su riviste all'estero come Chap Book di Chicago, Jugend di Monaco e Scribner di New York. In molte delle sue opere di questo periodo mostra chiaramente le sue simpatie anarchiche e denuncia la [[violenza]] della [[civiltà]] borghese. | ||
Il suo gusto senza sofisticazioni di arte naif, si basa sulla semplificazione delle forme e l'eliminazione delle sfumature come nella pittura dei cosiddetti ''nabis'' di cui entrerà a far parte nel [[1897]]. Le sue tele sono a volte realiste, ritraggono spesso la bruttezza e il ridicolo dell'umanità. I suoi nudi sono di un erotismo glaciale e sembrano a volte anticipare Magritte o Balthus, alcune scene invece rimandano all'intimismo tipico dei nabis come Vuillard o Bonnard. | Il suo gusto senza sofisticazioni di arte naif, si basa sulla semplificazione delle forme e l'eliminazione delle sfumature come nella pittura dei cosiddetti ''nabis'' di cui entrerà a far parte nel [[1897]]. Le sue tele sono a volte realiste, ritraggono spesso la bruttezza e il ridicolo dell'umanità. I suoi nudi sono di un erotismo glaciale e sembrano a volte anticipare Magritte o Balthus, alcune scene invece rimandano all'intimismo tipico dei nabis come Vuillard o Bonnard. |