Schiavismo: differenze tra le versioni

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[[File:Cédula de identificación personal o -carné de identidad- de un esclavo.jpg|thumb|230 px|Cedola di identificazione personale o carta di identità  di uno schiavo nero di 10 anni chiamato Benito Criollo, destinato a L'Avana]]Lo '''schiavismo''' è quell'ideologia su cui si fonda quel sistema sociale ed economico in cui una persona (lo schiavo) appartiene totalmente ad un'altra (il padrone). Il modello schiavistico si è sviluppato in diverse forme dalla nascita del [[patriarcato]] sino ai giorni nostri; la guerra storicamente è stato il modo più semplice attraverso il quale procurarsi schiavi da sfruttare. La parallela e funzionale diffusione di ideologie discriminatorie pseudo-scientifiche o filosofiche furono necessarie a giustificare la riduzione in stato di schiavitù di alcuni esseri umani ritenuti inferiori ai padroni perché appartenenti a classi ([[classismo]]), razze ([[razzismo]]) o [[civiltà ]] ritenute inferiori.<ref>[http://taccuinoanacronistico.blogspot.it/2013/10/razzismo-e-odio-di-classe.html Razzismo e odio di classe]</ref>  
[[File:Cédula de identificación personal o -carné de identidad- de un esclavo.jpg|thumb|230 px|Cedola di identificazione personale o carta di identità  di uno schiavo nero di 10 anni chiamato Benito Criollo, destinato a L'Avana]]Lo '''schiavismo''' è quell'ideologia su cui si fonda quel sistema sociale ed economico in cui una persona (lo schiavo) appartiene totalmente ad un'altra (il padrone). Il modello schiavistico si è sviluppato in diverse forme dalla nascita del [[patriarcato]] sino ai giorni nostri; la guerra storicamente è stato il modo più semplice attraverso il quale procurarsi schiavi da sfruttare. La parallela e funzionale diffusione di ideologie discriminatorie pseudo-scientifiche o filosofiche furono necessarie a giustificare la riduzione in stato di schiavitù di alcuni esseri umani ritenuti inferiori ai padroni perché appartenenti a classi ([[classismo]]), razze ([[razzismo]]) o [[civiltà]] ritenute inferiori.<ref>[http://taccuinoanacronistico.blogspot.it/2013/10/razzismo-e-odio-di-classe.html Razzismo e odio di classe]</ref>  


Attualmente si assiste a nuove forme di sfruttamento che diversi studiosi e intellettuali chiamano neo-schiavismo o schiavismo salariale. <ref>Maria Grazia Giammarinaro, ''Neo-schiavismo, servitù e lavoro forzato: uno sguardo internazionale''</ref>
Attualmente si assiste a nuove forme di sfruttamento che diversi studiosi e intellettuali chiamano neo-schiavismo o schiavismo salariale. <ref>Maria Grazia Giammarinaro, ''Neo-schiavismo, servitù e lavoro forzato: uno sguardo internazionale''</ref>
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La schiavitù si venne sviluppando con il disfacimento delle prime comunità  umane, le cosiddette [[società  gilaniche]], che vivevano in regime di economia collettiva prettamente agricola. Con la diffusione dei disvalori imposti dai popoli denominati [[Kurgan]], ovvero coloro che soppiantarono le pacifiche ed egualitarie [[società  gilaniche]], si arrivò ad una sempre maggiore [[gerarchia|gerarchizzazione sociale]] ed alla suddivisione dei compiti di lavoro che implicavano anche la necessità  di imporre con forza una disciplina, che, qualora non veniva accettata, si trasformava in vera e propria schiavitù.  
La schiavitù si venne sviluppando con il disfacimento delle prime comunità  umane, le cosiddette [[società  gilaniche]], che vivevano in regime di economia collettiva prettamente agricola. Con la diffusione dei disvalori imposti dai popoli denominati [[Kurgan]], ovvero coloro che soppiantarono le pacifiche ed egualitarie [[società  gilaniche]], si arrivò ad una sempre maggiore [[gerarchia|gerarchizzazione sociale]] ed alla suddivisione dei compiti di lavoro che implicavano anche la necessità  di imporre con forza una disciplina, che, qualora non veniva accettata, si trasformava in vera e propria schiavitù.  


Le guerre contribuirono non poco allo sviluppo del modello schiavistico. Infatti, i popoli vincitori potevano privilegiarsi di masse di prigionieri che venivano adibiti ai lavori più umili, senza alcun riconoscimento di diritti (schiavi). La schiavitù fu il fondamento di molte comunità  in Europa e nel Medio Oriente: per esempio all'epoca dei Sumeri (abitanti dell'area mesopotamica intorno al 4 mila a.c) gli schiavi non erano altro che prigionieri di guerra; il Codice di Hammurabi (Babilonia) distingueva gli schiavi secondo la loro derivazione: prigionieri di guerra, debitori insolventi, comperati, nati in schiavitù, ecc.; [[Image:Spartacus II.JPG|thumb|left|Rappresentazione della sconfitta di Spartaco, il gladiatore che si ribellò agli schiavisti romani]] gli ittiti, contrariamente ai babilonesi, riconoscevano lo schiavo come un uomo, anche se lo schiavo babilonese poteva riscattare la propria condizione; nell'antica società  ebraica lo schiavo per debiti era liberato dopo sette anni, se ebreo, e se per caso veniva reso inabile al lavoro da maltrattamenti ricevuti, acquistava la [[libertà ]] e il padrone-assassino veniva punito; in [[Egitto]] gli schiavi di guerra furono inizialmente poco numerosi ed aumentarono con le guerre espansionistiche della XVIII dinastia.
Le guerre contribuirono non poco allo sviluppo del modello schiavistico. Infatti, i popoli vincitori potevano privilegiarsi di masse di prigionieri che venivano adibiti ai lavori più umili, senza alcun riconoscimento di diritti (schiavi). La schiavitù fu il fondamento di molte comunità  in Europa e nel Medio Oriente: per esempio all'epoca dei Sumeri (abitanti dell'area mesopotamica intorno al 4 mila a.c) gli schiavi non erano altro che prigionieri di guerra; il Codice di Hammurabi (Babilonia) distingueva gli schiavi secondo la loro derivazione: prigionieri di guerra, debitori insolventi, comperati, nati in schiavitù, ecc.; [[Image:Spartacus II.JPG|thumb|left|Rappresentazione della sconfitta di Spartaco, il gladiatore che si ribellò agli schiavisti romani]] gli ittiti, contrariamente ai babilonesi, riconoscevano lo schiavo come un uomo, anche se lo schiavo babilonese poteva riscattare la propria condizione; nell'antica società  ebraica lo schiavo per debiti era liberato dopo sette anni, se ebreo, e se per caso veniva reso inabile al lavoro da maltrattamenti ricevuti, acquistava la [[libertà]] e il padrone-assassino veniva punito; in [[Egitto]] gli schiavi di guerra furono inizialmente poco numerosi ed aumentarono con le guerre espansionistiche della XVIII dinastia.


== Grecia antica e Impero Romano ==
== Grecia antica e Impero Romano ==
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== La tratta degli schiavi ==
== La tratta degli schiavi ==


Alla tratta degli schiavi autoctona, diffusa nelle antiche [[civiltà ]] africane come l'Impero di Songhai, si aggiunse in seguito la pratica di vendere schiave catturate nell'Africa subsahariana. Inizialmente il commercio di esseri umani fu diretto attraverso il Sahara verso il Nordafrica, poi dalle coste africane sull'Oceano Indiano verso i paesi arabi e l'oriente e infine verso le [[colonialismo|colonie europee]] nelle Americhe.
Alla tratta degli schiavi autoctona, diffusa nelle antiche [[civiltà]] africane come l'Impero di Songhai, si aggiunse in seguito la pratica di vendere schiave catturate nell'Africa subsahariana. Inizialmente il commercio di esseri umani fu diretto attraverso il Sahara verso il Nordafrica, poi dalle coste africane sull'Oceano Indiano verso i paesi arabi e l'oriente e infine verso le [[colonialismo|colonie europee]] nelle Americhe.


La tratta degli schiavi gestita dagli europei fu iniziata dai portoghesi nel XV secolo immediatamente dopo i primi contatti con le popolazioni della Guinea. La tratta ebbe un maggiore impulso nel [[1452]], quando papa Niccolò V ordinò al re del Portogallo di ridurre in schiavitù tutti i musulmani dell'Africa. La città  portoghese di Lisbona divenne assai fiorente proprio grazie al suo grande emporio di schiavi.  
La tratta degli schiavi gestita dagli europei fu iniziata dai portoghesi nel XV secolo immediatamente dopo i primi contatti con le popolazioni della Guinea. La tratta ebbe un maggiore impulso nel [[1452]], quando papa Niccolò V ordinò al re del Portogallo di ridurre in schiavitù tutti i musulmani dell'Africa. La città  portoghese di Lisbona divenne assai fiorente proprio grazie al suo grande emporio di schiavi.  
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:« Regola assoluta per le SS devono essere l'onestà, la correttezza, la lealtà, l'amicizia verso gli appartenenti alla nostra stessa razza; e verso nessun altro. La sorte d'un Russo o d'un Ceco mi è del tutto indifferente... Che le altre nazioni vivano nell'opulenza o che crepino di fame mi interessa solo nella misura in cui abbiamo bisogno di loro come schiavi al servizio della nostra ''Kultur'' ["civiltà "]; altrimenti non m'interessa. Che diecimila donne russe che lavorano a scavare una trincea anticarro cadano a terra sfinite, mi importa solo in quanto quel fossato anticarro sia portato a termine per la Germania.» ([[Heinrich Himmler]], [[4 ottobre]] [[1943]]) <ref>''Geheimreden 1933 bis 1945'', Berlino, 1974</ref>
:« Regola assoluta per le SS devono essere l'onestà, la correttezza, la lealtà, l'amicizia verso gli appartenenti alla nostra stessa razza; e verso nessun altro. La sorte d'un Russo o d'un Ceco mi è del tutto indifferente... Che le altre nazioni vivano nell'opulenza o che crepino di fame mi interessa solo nella misura in cui abbiamo bisogno di loro come schiavi al servizio della nostra ''Kultur'' ["civiltà "]; altrimenti non m'interessa. Che diecimila donne russe che lavorano a scavare una trincea anticarro cadano a terra sfinite, mi importa solo in quanto quel fossato anticarro sia portato a termine per la Germania.» ([[Heinrich Himmler]], [[4 ottobre]] [[1943]]) <ref>''Geheimreden 1933 bis 1945'', Berlino, 1974</ref>
Proprio per sfruttare i nuovi schiavi, il [[capitalismo]] tedesco appoggiò e finanziò la costruzione di campi di lavoro. Il famigerato campo di concentramento di [[Auschwitz - Birkenau]] fu finanziato anche dalla Deutsche bank. Del complesso di Auschwitz faceva parte anche il campo di lavoro di Monowitz, che sorgeva nei pressi del complesso industriale ''Buna Werke'', appartenente alla [[IG Farben]] (un agglomerato di aziende che aveva ottenuto il monopolio della produzione chimica in [[Germania]]). L'azienda, che aveva il monopolio chimico nella [[Germania]] nazista, acquistò il terreno dal Ministero del Tesoro tedesco per un prezzo basso, dopo che era stato espropriato ai proprietari polacchi del posto senza alcun indennizzo. Furono inoltre requisite tutte le case degli Ebrei di Auschwitz e vendute alla IG Farben come alloggio per i dipendenti. I funzionari della IG Farben stipularono una tariffa con le [[autorità ]] [[SS]], pagando per ogni prigioniero inviato un prezzo di 3-4 ''Reichsmark'' al giorno, per la manodopera necessaria di lavoratori ausiliari e di 6 RM per quella dei qualificati e inoltre di 1,5 RM per i bambini.<ref>''Evoluzione della IG Farben e del Campo di concentramento di Buna-Monowitz'', "-Wollheim Memorial-Ed. 11 dicembre 2012.</ref>  
Proprio per sfruttare i nuovi schiavi, il [[capitalismo]] tedesco appoggiò e finanziò la costruzione di campi di lavoro. Il famigerato campo di concentramento di [[Auschwitz - Birkenau]] fu finanziato anche dalla Deutsche bank. Del complesso di Auschwitz faceva parte anche il campo di lavoro di Monowitz, che sorgeva nei pressi del complesso industriale ''Buna Werke'', appartenente alla [[IG Farben]] (un agglomerato di aziende che aveva ottenuto il monopolio della produzione chimica in [[Germania]]). L'azienda, che aveva il monopolio chimico nella [[Germania]] nazista, acquistò il terreno dal Ministero del Tesoro tedesco per un prezzo basso, dopo che era stato espropriato ai proprietari polacchi del posto senza alcun indennizzo. Furono inoltre requisite tutte le case degli Ebrei di Auschwitz e vendute alla IG Farben come alloggio per i dipendenti. I funzionari della IG Farben stipularono una tariffa con le [[autorità]] [[SS]], pagando per ogni prigioniero inviato un prezzo di 3-4 ''Reichsmark'' al giorno, per la manodopera necessaria di lavoratori ausiliari e di 6 RM per quella dei qualificati e inoltre di 1,5 RM per i bambini.<ref>''Evoluzione della IG Farben e del Campo di concentramento di Buna-Monowitz'', "-Wollheim Memorial-Ed. 11 dicembre 2012.</ref>  


L'obiettivo dei capitalisti che sfruttavano la schiavitù era, come tutte le imprese capitalistiche, quello di ridurre il costo del lavoro, arrivando persino a risparmiare sul costo del pasto, giacché per loro la morte dello schiavo non creava nessun problema perché poteva facilmente essere sostituito con gli altri che quotidianamente giungevano nei campi di concentramento. I nazisti quindi non fecero nient'altro che reiterare il modello storicamente utilizzato da altri popoli in altre epoche.
L'obiettivo dei capitalisti che sfruttavano la schiavitù era, come tutte le imprese capitalistiche, quello di ridurre il costo del lavoro, arrivando persino a risparmiare sul costo del pasto, giacché per loro la morte dello schiavo non creava nessun problema perché poteva facilmente essere sostituito con gli altri che quotidianamente giungevano nei campi di concentramento. I nazisti quindi non fecero nient'altro che reiterare il modello storicamente utilizzato da altri popoli in altre epoche.
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