Chiesa cattolica: differenze tra le versioni

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L'inizio del potere temporale dei papi risale al [[728]]. L'[[Italia]] settentrionale è allora dominata dai Longobardi, il popolo che nel [[568]] ruppe l'unità  politica della penisola scontrandosi con i Bizantini. I Longobardi ebbero in possesso anche i ducati di Spoleto e Benevento, i cui duchi però si mostrarono ribelli contro Liutprando. L'allora papa Gregorio II sostenne i ducati; Liutprando allora giunse a trattare con il papa e ricompose lo scontro donando alla Chiesa il territorio di Sutri.
L'inizio del potere temporale dei papi risale al [[728]]. L'[[Italia]] settentrionale è allora dominata dai Longobardi, il popolo che nel [[568]] ruppe l'unità  politica della penisola scontrandosi con i Bizantini. I Longobardi ebbero in possesso anche i ducati di Spoleto e Benevento, i cui duchi però si mostrarono ribelli contro Liutprando. L'allora papa Gregorio II sostenne i ducati; Liutprando allora giunse a trattare con il papa e ricompose lo scontro donando alla Chiesa il territorio di Sutri.
Per la prima volta, dunque, la Chiesa assume la [[sovranità ]] diretta e legittima su un territorio. La natura della Chiesa ci è chiara dunque fin da subito: il suo potere ha inizio grazie alla dissoluzione dell'unità  politica italiana ad opera dei longobardi; il suo potere temporale termina nel [[1870]], con la nuova unione politica dell'[[Italia]] con la presa di Roma da parte dei bersaglieri del Regno d'Italia.  
Per la prima volta, dunque, la Chiesa assume la [[sovranità]] diretta e legittima su un territorio. La natura della Chiesa ci è chiara dunque fin da subito: il suo potere ha inizio grazie alla dissoluzione dell'unità  politica italiana ad opera dei longobardi; il suo potere temporale termina nel [[1870]], con la nuova unione politica dell'[[Italia]] con la presa di Roma da parte dei bersaglieri del Regno d'Italia.  


Sappiamo bene che l'influenza politica del Pontefice continua ancora oggi, nonostante il territorio su cui possa esercitare [[sovranità ]] diretta sia quasi nullo. Questo fardello grava su tutti gli italiani in modo maggiore che su gli altri popoli, tuttavia condiziona le decisioni politiche ed economiche di buona parte del mondo; le decisioni della Chiesa raggiungono punte pericolose per la sanità  del terzo mondo (vedasi le campagne pervasive come quelle contro il profilattico, la pillola e l'aborto) ed influenzano in senso reazionario le decisioni politiche dei [[governo|governi]]: per esempio, storicamente il clero ha appoggiato pericolosi dittatori (Mussolini, Francisco Franco, Pinochet, ecc) ed ha violentemente criticato i cattolici di "sinistra" e quelli che effettivamente si sono schierati dalla parte degli oppressi (es. i preti che abbracciarono la [[Teologia della liberazione]]).
Sappiamo bene che l'influenza politica del Pontefice continua ancora oggi, nonostante il territorio su cui possa esercitare [[sovranità]] diretta sia quasi nullo. Questo fardello grava su tutti gli italiani in modo maggiore che su gli altri popoli, tuttavia condiziona le decisioni politiche ed economiche di buona parte del mondo; le decisioni della Chiesa raggiungono punte pericolose per la sanità  del terzo mondo (vedasi le campagne pervasive come quelle contro il profilattico, la pillola e l'aborto) ed influenzano in senso reazionario le decisioni politiche dei [[governo|governi]]: per esempio, storicamente il clero ha appoggiato pericolosi dittatori (Mussolini, Francisco Franco, Pinochet, ecc) ed ha violentemente criticato i cattolici di "sinistra" e quelli che effettivamente si sono schierati dalla parte degli oppressi (es. i preti che abbracciarono la [[Teologia della liberazione]]).


Essendo duemila anni di storia difficili da riassumere, quest'articolo concentrerà  particolarmente la propria attenzione sulla storia della Chiesa nell'ambito italiano.
Essendo duemila anni di storia difficili da riassumere, quest'articolo concentrerà  particolarmente la propria attenzione sulla storia della Chiesa nell'ambito italiano.
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[[Image:Leone_magno.jpg |thumb|right|311|Leone Magno ferma Attila (452 dc)]]
[[Image:Leone_magno.jpg |thumb|right|311|Leone Magno ferma Attila (452 dc)]]
A partire dall'editto di Costantino, le sorti della Chiesa sono strettamente legate a quelle della città  di Roma la quale ospiterebbe la tomba di San Pietro e la sede del più importante vescovo occidentale, che sarà  designato col nome di papa. Tuttavia, gli storici non hanno mai chiarito con certezza l'avvenuta morte di Pietro a Roma o un suo eventuale passaggio in essa; è curioso notare come anche ad Antiochia vi sia un vescovado di discendenza petrina.  
A partire dall'editto di Costantino, le sorti della Chiesa sono strettamente legate a quelle della città  di Roma la quale ospiterebbe la tomba di San Pietro e la sede del più importante vescovo occidentale, che sarà  designato col nome di papa. Tuttavia, gli storici non hanno mai chiarito con certezza l'avvenuta morte di Pietro a Roma o un suo eventuale passaggio in essa; è curioso notare come anche ad Antiochia vi sia un vescovado di discendenza petrina.  
Nel [[452]] il pontefice Leone Magno diede una grande prova di autorevolezza in Roma quando riuscì a convincere Attila, capo degli Unni, a non occupare l'Urbe. Dopo il crollo dell'Impero Romano sarà  la Chiesa ad occupare quel posto d'[[autorità ]] lasciato vacante nella Città  Eterna durante la formazione dei cosiddetti regni romano-barbarici. Il vescovo divenne una sorta di monarca con un proprio territorio e con una grande influenza sulle altre [[cristianesimo|comunità  cristiane]]. Egli fu subito un riconosciuto interlocutore da parte dei barbari invasori germanici, i quali si apprestavano a governare su un [[popolo]] romano la cui cultura era da conciliare con il nuovo potere germanico. Nel [[496]] il re franco Clodoveo si convertì a tal scopo al cattolicesimo stabilendo un rapporto d'amicizia con la [[gerarchia]] ecclesiastica destinato a durare nel tempo specie in funzione anti-longobarda. I Franchi saranno prediletti dal papa rispetto ai longobardi non per un calcolo religioso ma politico: l'espansionismo di Pavia era in grado di mettere in pericolo il potere clericale.
Nel [[452]] il pontefice Leone Magno diede una grande prova di autorevolezza in Roma quando riuscì a convincere Attila, capo degli Unni, a non occupare l'Urbe. Dopo il crollo dell'Impero Romano sarà  la Chiesa ad occupare quel posto d'[[autorità]] lasciato vacante nella Città  Eterna durante la formazione dei cosiddetti regni romano-barbarici. Il vescovo divenne una sorta di monarca con un proprio territorio e con una grande influenza sulle altre [[cristianesimo|comunità  cristiane]]. Egli fu subito un riconosciuto interlocutore da parte dei barbari invasori germanici, i quali si apprestavano a governare su un [[popolo]] romano la cui cultura era da conciliare con il nuovo potere germanico. Nel [[496]] il re franco Clodoveo si convertì a tal scopo al cattolicesimo stabilendo un rapporto d'amicizia con la [[gerarchia]] ecclesiastica destinato a durare nel tempo specie in funzione anti-longobarda. I Franchi saranno prediletti dal papa rispetto ai longobardi non per un calcolo religioso ma politico: l'espansionismo di Pavia era in grado di mettere in pericolo il potere clericale.


Nel VI secolo la condizione dell'[[Italia]] centrale era desolante: i morti per malattia si erano moltiplicati; le città  erano spopolate; le campagne erano prive di coltivatori. In questo clima di decadenza spiccò la figura di Gregorio Magno, il quale tentò di far rinascere la [[civiltà ]], sotto il controllo papale. Eletto papa nel [[590]] rafforzò il potere della Chiesa dotando essa di una forte [[gerarchia]]; riorganizzò il Patrimonio di san Pietro; trasformò la liturgia in strumento di [[educazione]] con l'introduzione di canti corali; diede ordine ai vescovi di cancellare ogni forma di [[paganesimo]]. Inoltre, spinse i Longobardi alla conversione.
Nel VI secolo la condizione dell'[[Italia]] centrale era desolante: i morti per malattia si erano moltiplicati; le città  erano spopolate; le campagne erano prive di coltivatori. In questo clima di decadenza spiccò la figura di Gregorio Magno, il quale tentò di far rinascere la [[civiltà]], sotto il controllo papale. Eletto papa nel [[590]] rafforzò il potere della Chiesa dotando essa di una forte [[gerarchia]]; riorganizzò il Patrimonio di san Pietro; trasformò la liturgia in strumento di [[educazione]] con l'introduzione di canti corali; diede ordine ai vescovi di cancellare ogni forma di [[paganesimo]]. Inoltre, spinse i Longobardi alla conversione.


In generale, fu l'Alto Medioevo l'età  in cui la Chiesa entra negli ambienti di potere; questo fu inizialmente un atto dovuto dei vescovi verso i propri fedeli a cui si volle garantire un'esistenza dignitosa. Perciò la Chiesa diviene il principale [[proprietario]] terriero ed il monastero l'unico baluardo della [[civiltà ]] in mezzo alla desolazione. Tuttavia, proprio nei monasteri l'ambiente ecclesiastico incontra i vizi del [[potere]]. Infatti il mantenimento di tali luoghi religiosi era molto dispendioso economicamente e la Chiesa fu dunque costretta a maneggiare ingenti somme di [[moneta alternativa|denaro]] ed a trovare mezzi per ricercarle.
In generale, fu l'Alto Medioevo l'età  in cui la Chiesa entra negli ambienti di potere; questo fu inizialmente un atto dovuto dei vescovi verso i propri fedeli a cui si volle garantire un'esistenza dignitosa. Perciò la Chiesa diviene il principale [[proprietario]] terriero ed il monastero l'unico baluardo della [[civiltà]] in mezzo alla desolazione. Tuttavia, proprio nei monasteri l'ambiente ecclesiastico incontra i vizi del [[potere]]. Infatti il mantenimento di tali luoghi religiosi era molto dispendioso economicamente e la Chiesa fu dunque costretta a maneggiare ingenti somme di [[moneta alternativa|denaro]] ed a trovare mezzi per ricercarle.


In questa età  fu elaborato il clamoroso falso della “donazione di Costantino”, il documento con cui l'imperatore Costantino avrebbe ceduto al papa Silvestro I il possesso, giuridico ed amministrativo, del futuro Stato Pontificio. La falsità  dello stesso fu provata nel XV secolo dallo storico e filologo Lorenzo Valla, il quale notò gravissimi errori nel testo, come la descrizione di particolari costumi non in uso all'epoca o la presenza di “Costantinopoli” quando alla data attribuita alla donazione, tale città  era nominata ancora come Bisanzio. <ref>[http://www.marzorati.org/svizzera/donazione.html La falsa donazione di Costantino]</ref>
In questa età  fu elaborato il clamoroso falso della “donazione di Costantino”, il documento con cui l'imperatore Costantino avrebbe ceduto al papa Silvestro I il possesso, giuridico ed amministrativo, del futuro Stato Pontificio. La falsità  dello stesso fu provata nel XV secolo dallo storico e filologo Lorenzo Valla, il quale notò gravissimi errori nel testo, come la descrizione di particolari costumi non in uso all'epoca o la presenza di “Costantinopoli” quando alla data attribuita alla donazione, tale città  era nominata ancora come Bisanzio. <ref>[http://www.marzorati.org/svizzera/donazione.html La falsa donazione di Costantino]</ref>
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[[Image:Chiesa55.jpg|thumb|right|577|Castello di Avignone, sede papale durante la cattività  avignonese(dal 1309 al 1377)]]
[[Image:Chiesa55.jpg|thumb|right|577|Castello di Avignone, sede papale durante la cattività  avignonese(dal 1309 al 1377)]]
[[Image:InquisizioneXXX.jpg|thumb|right|356|Tortura di una "strega" da parte della Santa Inquisizione]]
[[Image:InquisizioneXXX.jpg|thumb|right|356|Tortura di una "strega" da parte della Santa Inquisizione]]
Dopo la morte di Liutprando, la Chiesa fiuta il vento e si schiera con i nostri futuri colonizzatori: i Franchi. Papa Stefano II non vuole solo rompere con il [[popolo]] che ha dato nome alla Lombardia ma anche coi bizantini teorici padroni di Roma. [[Sovranità ]] teorica in quanto l'assenza di potere civile reale nella Città  Eterna ha favorito la brama di territori dei papi che ora hanno scorto un nuovo alleato: Pipino il Breve cui papa Zaccaria diede carattere sacro all'[[autorità ]] sua e dei suoi discendenti. I Franchi fanno comodo alla Chiesa dopo che il re longobardo Astolfo ha conquistato Ravenna e il Lazio, minacciando Roma. Nel [[754]] Stefano II incorona Pipino ed i suoi due figli; il Breve è l'unica speranza del Sommo Pastore poiché anche Bisanzio lo ha abbandonato a causa dei contrasti sull'[[iconoclasta|iconoclastia]]. Dunque in cambio della benedizione, il sovrano figlio di Carlo Martello scende in [[Italia]], a sostegno del patrono della Cristianità, sconfigge i longobardi ed obbliga il loro governante a restituire tutti i territori papalini, Ravenna compresa.  
Dopo la morte di Liutprando, la Chiesa fiuta il vento e si schiera con i nostri futuri colonizzatori: i Franchi. Papa Stefano II non vuole solo rompere con il [[popolo]] che ha dato nome alla Lombardia ma anche coi bizantini teorici padroni di Roma. [[Sovranità]] teorica in quanto l'assenza di potere civile reale nella Città  Eterna ha favorito la brama di territori dei papi che ora hanno scorto un nuovo alleato: Pipino il Breve cui papa Zaccaria diede carattere sacro all'[[autorità]] sua e dei suoi discendenti. I Franchi fanno comodo alla Chiesa dopo che il re longobardo Astolfo ha conquistato Ravenna e il Lazio, minacciando Roma. Nel [[754]] Stefano II incorona Pipino ed i suoi due figli; il Breve è l'unica speranza del Sommo Pastore poiché anche Bisanzio lo ha abbandonato a causa dei contrasti sull'[[iconoclasta|iconoclastia]]. Dunque in cambio della benedizione, il sovrano figlio di Carlo Martello scende in [[Italia]], a sostegno del patrono della Cristianità, sconfigge i longobardi ed obbliga il loro governante a restituire tutti i territori papalini, Ravenna compresa.  


I Longobardi vengono definitivamente sconfitti dal successore di Pipino, Carlo Magno, che diventerà  il nuovo signore del settentrione italiano e imperatore del Sacro Romano Impero Germanico, incoronato da papa Leone III nel [[800]] a Roma. Grazie al grande re franco il “patrimonio di San Pietro” viene notevolmente ampliato: ottiene Roma; l'esarcato di Ravenna; Toscana; Spoleto. Prende forma, durante l'era carolingia, quello che sarà  lo [[Stato]] della Chiesa, un'area territoriale che si espande nell'[[Italia]] centrale.
I Longobardi vengono definitivamente sconfitti dal successore di Pipino, Carlo Magno, che diventerà  il nuovo signore del settentrione italiano e imperatore del Sacro Romano Impero Germanico, incoronato da papa Leone III nel [[800]] a Roma. Grazie al grande re franco il “patrimonio di San Pietro” viene notevolmente ampliato: ottiene Roma; l'esarcato di Ravenna; Toscana; Spoleto. Prende forma, durante l'era carolingia, quello che sarà  lo [[Stato]] della Chiesa, un'area territoriale che si espande nell'[[Italia]] centrale.
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All'inizio del secondo millennio vi è in [[Italia]] la prima spontanea rivolta contro un invasore ad opera di Arduino d'Ivrea con il sostegno di feudatari laici. Egli nel [[1002]] cercò di ricostituire un  Regno d'Italia indipendente e assunse anche la carica regale. La Chiesa, nonostante fosse messa in pericolo dall'Impero Germanico, scelse di aiutare l'imperatore Enrico II che sconfisse il ribelle e si fece incoronare Re d'Italia a Pavia. Lo stesso sarà  proclamato imperatore da papa Benedetto VIII.  
All'inizio del secondo millennio vi è in [[Italia]] la prima spontanea rivolta contro un invasore ad opera di Arduino d'Ivrea con il sostegno di feudatari laici. Egli nel [[1002]] cercò di ricostituire un  Regno d'Italia indipendente e assunse anche la carica regale. La Chiesa, nonostante fosse messa in pericolo dall'Impero Germanico, scelse di aiutare l'imperatore Enrico II che sconfisse il ribelle e si fece incoronare Re d'Italia a Pavia. Lo stesso sarà  proclamato imperatore da papa Benedetto VIII.  


Il comportamento del pontefice nei confronti di Arduino è interessante, poiché mostra una linea d'azione clericale che si confermerà  in futuro. La Chiesa preferì sostenere l'Impero con cui erano già  affiorati dei contrasti e che, ricordiamo, giungerà  fra poco ad ottenere la nomina diretta del papa - con Enrico III - piuttosto che aiutare la [[rivolta]] spontanea italiana contro di esso. Ecco chiaro il nemico assoluto degli eredi di Pietro: l'indipendenza dell'Italia. La penisola è vista come terra necessariamente da sottoporre alla [[sovranità ]] ecclesiastica e a cui essa non può dunque rinunciare. I pontefici possono tollerare anche un periodo di soggezione esterna, ma l'[[Italia]] non intendono certo mollarla facilmente. Essa contiene Roma, centro della Cristianità  e terra in cui sarebbe stato crocifisso Pietro, e quindi non può essere abbandonata al suo [[popolo]]. La penisola appartiene al Papa il quale direttamente o meno deve esercitare l'influenza, anche contro la [[sovranità|sovranità  popolare]].
Il comportamento del pontefice nei confronti di Arduino è interessante, poiché mostra una linea d'azione clericale che si confermerà  in futuro. La Chiesa preferì sostenere l'Impero con cui erano già  affiorati dei contrasti e che, ricordiamo, giungerà  fra poco ad ottenere la nomina diretta del papa - con Enrico III - piuttosto che aiutare la [[rivolta]] spontanea italiana contro di esso. Ecco chiaro il nemico assoluto degli eredi di Pietro: l'indipendenza dell'Italia. La penisola è vista come terra necessariamente da sottoporre alla [[sovranità]] ecclesiastica e a cui essa non può dunque rinunciare. I pontefici possono tollerare anche un periodo di soggezione esterna, ma l'[[Italia]] non intendono certo mollarla facilmente. Essa contiene Roma, centro della Cristianità  e terra in cui sarebbe stato crocifisso Pietro, e quindi non può essere abbandonata al suo [[popolo]]. La penisola appartiene al Papa il quale direttamente o meno deve esercitare l'influenza, anche contro la [[sovranità|sovranità  popolare]].


La seconda metà  del secolo XI è stata caratterizzata dalla lotta per le investiture; papa Gregorio VII vuole a tutti i costi ribadire la superiorità  del papa su tutti i vescovi ed il diritto di nominarli. Gregorio vuole togliere all'imperatore ogni potere sul clero e affermare una sorta di monarchia universale a cui tutti gli uomini religiosi e laici debbano sottomettersi. Dall'altra parte della barricata c'è Enrico IV, l'imperatore, che convoca i vescovi tedeschi a Worms e dichiara decaduto il suo rivale con la mitra. Quest'ultimo di conseguenza lo scomunica. La lotta per le investiture si conclude nel [[1122]] con il “concordato di Worms” tra il nuovo papa Callisto II e il nuovo imperatore Enrico V. Con questo trattato l'Imperatore rinuncia alle investiture riconoscendo dunque al papato un peso politico paragonabile a quello imperiale. Nella prima metà  del secolo XII la Chiesa ebbe a che fare anche con gli stranieri del sud: i normanni. Questi, con Roberto il Guiscardo arrestarono il papa per due volte e riuscirono così ad ottenere la [[sovranità ]] su Puglia e Calabria e Benevento. Il Guiscardo, tuttavia, seppe precedentemente correre in aiuto del pontefice quando esso nel [[1084]] fu assediato a Castel Sant'Angelo dallo scomunicato Enrico IV.
La seconda metà  del secolo XI è stata caratterizzata dalla lotta per le investiture; papa Gregorio VII vuole a tutti i costi ribadire la superiorità  del papa su tutti i vescovi ed il diritto di nominarli. Gregorio vuole togliere all'imperatore ogni potere sul clero e affermare una sorta di monarchia universale a cui tutti gli uomini religiosi e laici debbano sottomettersi. Dall'altra parte della barricata c'è Enrico IV, l'imperatore, che convoca i vescovi tedeschi a Worms e dichiara decaduto il suo rivale con la mitra. Quest'ultimo di conseguenza lo scomunica. La lotta per le investiture si conclude nel [[1122]] con il “concordato di Worms” tra il nuovo papa Callisto II e il nuovo imperatore Enrico V. Con questo trattato l'Imperatore rinuncia alle investiture riconoscendo dunque al papato un peso politico paragonabile a quello imperiale. Nella prima metà  del secolo XII la Chiesa ebbe a che fare anche con gli stranieri del sud: i normanni. Questi, con Roberto il Guiscardo arrestarono il papa per due volte e riuscirono così ad ottenere la [[sovranità]] su Puglia e Calabria e Benevento. Il Guiscardo, tuttavia, seppe precedentemente correre in aiuto del pontefice quando esso nel [[1084]] fu assediato a Castel Sant'Angelo dallo scomunicato Enrico IV.


Nel secolo XII si affermano i [[Comuni]] e le [[Repubbliche Marinare]]. Ovviamente i fautori dell'[[autonomia]] politica cittadina furono subito invisi all'impero e con Federico Barbarossa si arrivò ad un duro scontro a partire dagli anni cinquanta. Nel [[1155]] Barbarossa scende in [[Italia]] per la prima volta allo scopo di combattere Arnaldo da Brescia. Costui, si era schierato contro il potere imperiale ma anche contro quello papale allo scopo di conseguire l'indipendenza della città  di Roma sotto la guida di una [[repubblica]]. Arnaldo sarà  sconfitto e impiccato, mentre il nemico principale della [[libertà ]] degli italiani sarà  premiato da papa Adriano IV con l'incoronazione ufficiale ad imperatore. La Chiesa stavolta si è schierata contro l'[[Italia]] pur se questo ha comportato lo scontro con un cristiano stesso: Arnaldo, predicatore agostiniano. Il [[potere]] sull'[[Italia]] viene prima di ogni altra cosa; con questa stessa logica il papa strizza l'occhio anche ai normanni, dominatori nel meridione per poter influenzare anche questa zona italica.
Nel secolo XII si affermano i [[Comuni]] e le [[Repubbliche Marinare]]. Ovviamente i fautori dell'[[autonomia]] politica cittadina furono subito invisi all'impero e con Federico Barbarossa si arrivò ad un duro scontro a partire dagli anni cinquanta. Nel [[1155]] Barbarossa scende in [[Italia]] per la prima volta allo scopo di combattere Arnaldo da Brescia. Costui, si era schierato contro il potere imperiale ma anche contro quello papale allo scopo di conseguire l'indipendenza della città  di Roma sotto la guida di una [[repubblica]]. Arnaldo sarà  sconfitto e impiccato, mentre il nemico principale della [[libertà]] degli italiani sarà  premiato da papa Adriano IV con l'incoronazione ufficiale ad imperatore. La Chiesa stavolta si è schierata contro l'[[Italia]] pur se questo ha comportato lo scontro con un cristiano stesso: Arnaldo, predicatore agostiniano. Il [[potere]] sull'[[Italia]] viene prima di ogni altra cosa; con questa stessa logica il papa strizza l'occhio anche ai normanni, dominatori nel meridione per poter influenzare anche questa zona italica.


Alla fine del secolo XII il papa è Innocenzo III; esso ribadisce la convinzione teocratica con la dottrina delle due spade: una rappresenta il potere spirituale e deve appartenere al papa; l'altra, in cui è identificato il potere temporale, viene prestata dal papa all'imperatore che deve usarla secondo i dettami della Santa Sede. Innocenzo III è l'esempio più evidente dell'opportunismo clericale finalizzato al possesso della penisola. Per il trono imperiale offre il suo sostegno prima al guelfo Ottone di Brunswick poi, quando si accorse dei suoi interessi sull'Italia, sostenne il ghibellino Federico II di Svevia che ha dichiarato l'intenzione di separare la corona imperiale da quella della Sicilia. Nessuna logica “[[morale]]” nella testa di Innocenzo III ma puro opportunismo politico sempre diretto alla pretesa di influenzare il nostro paese. Tuttavia, Federico II volterà  la faccia alla Chiesa dopo la morte del suo patrocinatore e non solo riunificherà  le sue due corone ma tenterà  di sottomettere all'Impero l'intera penisola. Ovviamente, la Santa Sede contrastò il progetto e nel [[1247]] papa Gregorio IX scomunica l'Imperatore sciogliendo i sudditi imperiali dal giuramento di fedeltà.
Alla fine del secolo XII il papa è Innocenzo III; esso ribadisce la convinzione teocratica con la dottrina delle due spade: una rappresenta il potere spirituale e deve appartenere al papa; l'altra, in cui è identificato il potere temporale, viene prestata dal papa all'imperatore che deve usarla secondo i dettami della Santa Sede. Innocenzo III è l'esempio più evidente dell'opportunismo clericale finalizzato al possesso della penisola. Per il trono imperiale offre il suo sostegno prima al guelfo Ottone di Brunswick poi, quando si accorse dei suoi interessi sull'Italia, sostenne il ghibellino Federico II di Svevia che ha dichiarato l'intenzione di separare la corona imperiale da quella della Sicilia. Nessuna logica “[[morale]]” nella testa di Innocenzo III ma puro opportunismo politico sempre diretto alla pretesa di influenzare il nostro paese. Tuttavia, Federico II volterà  la faccia alla Chiesa dopo la morte del suo patrocinatore e non solo riunificherà  le sue due corone ma tenterà  di sottomettere all'Impero l'intera penisola. Ovviamente, la Santa Sede contrastò il progetto e nel [[1247]] papa Gregorio IX scomunica l'Imperatore sciogliendo i sudditi imperiali dal giuramento di fedeltà.
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Venne il XIV secolo, il declino di Papato e Impero da cui si svilupparono gli stati nazionali. Questi cento anni si aprono con il conflitto tra papa Bonifacio VIII ed il re di Francia Filippo il Bello. Quest'ultimo è intenzionato a rivendicare la sua supremazia sul clero francese; così impone ad esso delle tasse e fa nascere la chiesa gallicana. Bonifacio VIII sulla scia di Innocenzo III, vuole affermare la teocrazia e con la bolla “Unam Sanctam” dichiara eretico chiunque professi l'idea di separazione tra potere politico e potere religioso. Con la vittoria finale del re francese, dopo lo “schiaffo di Anagni”, inizia la cattività  avignonese  ([[1309]]) che durerà  per quasi settantanni. Nel periodo di esilio da Roma la Santa Sede rafforza le sue istituzioni; si assiste così ad un accentramento monarchico, visto il forzato abbandono dell'aspirazione [[teocrazia|teocratica]] di governare tutto il mondo cristiano. Fu creata la Sacra Rota, tribunale con il compito di trattare le questioni ecclesiastiche; riorganizzarono la Camera Apostolica, gestrice delle casse pontificie; vengono imposte nuove tasse a favore della Santa Sede.
Venne il XIV secolo, il declino di Papato e Impero da cui si svilupparono gli stati nazionali. Questi cento anni si aprono con il conflitto tra papa Bonifacio VIII ed il re di Francia Filippo il Bello. Quest'ultimo è intenzionato a rivendicare la sua supremazia sul clero francese; così impone ad esso delle tasse e fa nascere la chiesa gallicana. Bonifacio VIII sulla scia di Innocenzo III, vuole affermare la teocrazia e con la bolla “Unam Sanctam” dichiara eretico chiunque professi l'idea di separazione tra potere politico e potere religioso. Con la vittoria finale del re francese, dopo lo “schiaffo di Anagni”, inizia la cattività  avignonese  ([[1309]]) che durerà  per quasi settantanni. Nel periodo di esilio da Roma la Santa Sede rafforza le sue istituzioni; si assiste così ad un accentramento monarchico, visto il forzato abbandono dell'aspirazione [[teocrazia|teocratica]] di governare tutto il mondo cristiano. Fu creata la Sacra Rota, tribunale con il compito di trattare le questioni ecclesiastiche; riorganizzarono la Camera Apostolica, gestrice delle casse pontificie; vengono imposte nuove tasse a favore della Santa Sede.
   
   
Nel 1324 il filosofo italiano Marsilio da Padova scrisse il ''Defensor Pacis'', opera in cui si illustra la natura popolare del potere sovrano e si professa il pensiero laico. Marsilio sostiene che solo alla [[autorità ]] civile spetta il potere temporale, non al papa; sostiene inoltre la necessità  della tolleranza religiosa.<ref name="A">A causa di queste idee, il pensatore italiano sarà  scomunicato nel 1326 e costretto a cercar rifugio da Ludovico il Bavaro. Oggi potrebbe sembrare irreale, ma il fondatore del pensiero laico è stato proprio un italiano</ref> La Chiesa iniziò così ad ostacolare il [[progresso]] filosofico e scientifico. Stesso copione con la vicenda di Cola di Rienzo, riformatore repubblicano di Roma, che sarà  arrestato e imprigionato ad Avignone da Clemente VI, impaurito dalla sua popolarità  e dall'eccessiva indipendenza che andava acquistando.  
Nel 1324 il filosofo italiano Marsilio da Padova scrisse il ''Defensor Pacis'', opera in cui si illustra la natura popolare del potere sovrano e si professa il pensiero laico. Marsilio sostiene che solo alla [[autorità]] civile spetta il potere temporale, non al papa; sostiene inoltre la necessità  della tolleranza religiosa.<ref name="A">A causa di queste idee, il pensatore italiano sarà  scomunicato nel 1326 e costretto a cercar rifugio da Ludovico il Bavaro. Oggi potrebbe sembrare irreale, ma il fondatore del pensiero laico è stato proprio un italiano</ref> La Chiesa iniziò così ad ostacolare il [[progresso]] filosofico e scientifico. Stesso copione con la vicenda di Cola di Rienzo, riformatore repubblicano di Roma, che sarà  arrestato e imprigionato ad Avignone da Clemente VI, impaurito dalla sua popolarità  e dall'eccessiva indipendenza che andava acquistando.  


Nel [[1454]], con la pace di Lodi, la Chiesa stringe alleanza con le altre quattro grandi potenze della penisola: Milano, Firenze, Venezia e Napoli. Il trattato sarà  decisivo per l'equilibrio delle forze italiche e pose termine per un lungo periodo ai conflitti interni per contrastare il pericolo turco o qualsiasi altra espansione straniera ai danni dell'[[Italia]]. Perciò nacque la Lega Italica. Il periodo quarantennale di pace ebbe il merito di far progredire la cultura delle signorie e dunque contribuì alla nascita e allo sviluppo del periodo umanista e rinascimentale.
Nel [[1454]], con la pace di Lodi, la Chiesa stringe alleanza con le altre quattro grandi potenze della penisola: Milano, Firenze, Venezia e Napoli. Il trattato sarà  decisivo per l'equilibrio delle forze italiche e pose termine per un lungo periodo ai conflitti interni per contrastare il pericolo turco o qualsiasi altra espansione straniera ai danni dell'[[Italia]]. Perciò nacque la Lega Italica. Il periodo quarantennale di pace ebbe il merito di far progredire la cultura delle signorie e dunque contribuì alla nascita e allo sviluppo del periodo umanista e rinascimentale.


== L'età  Moderna ==
== L'età  Moderna ==
Nel secolo XV si sviluppa in [[Italia]] il fenomeno umanista-rinascimentale che sarà  fondamentale per il progresso dell'Europa e dell'Occidentale. Senza l'umanesimo non si sarebbe mai sviluppato il [[protestantesimo]] o l'[[illuminismo]]. Le teorie umaniste terrorizzarono non poco i clericali, i quali videro attaccata la concezione cristiana nel ritorno all'ideale classico, nel legame con la terra e nel sostegno alla [[libertà ]] di coscienza. La Chiesa ha compiuto di tutto, durante questo periodo, per ostacolare il [[progresso]] culturale.
Nel secolo XV si sviluppa in [[Italia]] il fenomeno umanista-rinascimentale che sarà  fondamentale per il progresso dell'Europa e dell'Occidentale. Senza l'umanesimo non si sarebbe mai sviluppato il [[protestantesimo]] o l'[[illuminismo]]. Le teorie umaniste terrorizzarono non poco i clericali, i quali videro attaccata la concezione cristiana nel ritorno all'ideale classico, nel legame con la terra e nel sostegno alla [[libertà]] di coscienza. La Chiesa ha compiuto di tutto, durante questo periodo, per ostacolare il [[progresso]] culturale.


L'autore del ''De Hominis Dignitate'', Pico della Mirandola ([[1463]]-[[1494]]), fu rinchiuso nella Rocca di Vincennes per ordine papale. La sua colpa? Volle tenere a Roma un congresso volto all'unificazione di tutte le religioni rivelate; sette sue tesi furono giudicate eretiche e papa Innocenzo VIII lo fece arrestare e imprigionare. Era il [[1486]], il giovane filosofo si salvò grazie all'intercessione di Lorenzo il Magnifico che lo portò all'Accademia platonica fiorentina.
L'autore del ''De Hominis Dignitate'', Pico della Mirandola ([[1463]]-[[1494]]), fu rinchiuso nella Rocca di Vincennes per ordine papale. La sua colpa? Volle tenere a Roma un congresso volto all'unificazione di tutte le religioni rivelate; sette sue tesi furono giudicate eretiche e papa Innocenzo VIII lo fece arrestare e imprigionare. Era il [[1486]], il giovane filosofo si salvò grazie all'intercessione di Lorenzo il Magnifico che lo portò all'Accademia platonica fiorentina.
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La più grande botta allo sviluppo culturale arrivò nel XVI secolo. Nel [[1521]] ebbe luogo a Worms la Riforma protestante di Martin Lutero, che sarà  presto scomunicato. Grazie al monaco si ruppe la “Respublica Christianorum” europea, il diritto di scelta religiosa è stabilito non già  dai singoli individui ma dal sovrano. La Chiesa passa al contrattacco e papa Paolo III convoca il concilio di Trento che durerà  dal [[1545]] al [[1563]]. È la famosa Controriforma che impedì al nostro paese lo sbocciare del figlio dell'umanesimo: il protestantesimo. Il concilio creò in [[Italia]] una cultura [[autoritarismo|autoritaria]] e repressiva, dedita a far ottenere alla Chiesa il più ampio controllo sulle masse. La Chiesa si comportò come una vera e propria dittatura feroce, degna dei più recenti [[totalitarismo|totalitarismi]].
La più grande botta allo sviluppo culturale arrivò nel XVI secolo. Nel [[1521]] ebbe luogo a Worms la Riforma protestante di Martin Lutero, che sarà  presto scomunicato. Grazie al monaco si ruppe la “Respublica Christianorum” europea, il diritto di scelta religiosa è stabilito non già  dai singoli individui ma dal sovrano. La Chiesa passa al contrattacco e papa Paolo III convoca il concilio di Trento che durerà  dal [[1545]] al [[1563]]. È la famosa Controriforma che impedì al nostro paese lo sbocciare del figlio dell'umanesimo: il protestantesimo. Il concilio creò in [[Italia]] una cultura [[autoritarismo|autoritaria]] e repressiva, dedita a far ottenere alla Chiesa il più ampio controllo sulle masse. La Chiesa si comportò come una vera e propria dittatura feroce, degna dei più recenti [[totalitarismo|totalitarismi]].


La cultura protestante avrebbe invece affermato nel nostro paese la [[libertà ]] di coscienza religiosa e non sarebbe stata un'importazione culturale ma solo l'appropriarsi della nostra cultura generante meravigliosi eredi al di là  delle Alpi. Il protestantesimo avrebbe portato l'idea di [[laicismo|laicità ]] e di una cultura nazionale slegata dalla [[religione]] cattolica e dalle [[gerarchia|gerarchie ecclesiastiche]]. Per capirlo basti osservare attualmente paesi scismatici quali il Regno Unito, i paesi scandinavi o l'Olanda per comprendere quanto sia ampia la differenza tra paesi alieni dall'influenza papale ed il nostro. Perché si può affermare che l'umanesimo sia padre del protestantesimo? Un'idea cardine del primo è: «''la dignità  dell'uomo risiede nella sua libertà ''». Per la prima volta, nelle teorie umanistiche fu espressa la necessità  di un rapporto soggettivo tra gli uomini singoli e dio, caratteristico anche del [[protestantesimo]]. Lutero infatti rifiuta l'idea della Chiesa quale istituzione universale di origine divina e la ricompone nei termini di una struttura meramente umana a carattere pratico.<ref name="diceva">Lutero sosteneva anche che la Chiesa doveva sottomettersi al potere dello [[Stato]], ma "noi" anarchici sappiamo che è proprio il '''potere''' il problema principale, chiunque lo eserciti (N.d.r)</ref>
La cultura protestante avrebbe invece affermato nel nostro paese la [[libertà]] di coscienza religiosa e non sarebbe stata un'importazione culturale ma solo l'appropriarsi della nostra cultura generante meravigliosi eredi al di là  delle Alpi. Il protestantesimo avrebbe portato l'idea di [[laicismo|laicità]] e di una cultura nazionale slegata dalla [[religione]] cattolica e dalle [[gerarchia|gerarchie ecclesiastiche]]. Per capirlo basti osservare attualmente paesi scismatici quali il Regno Unito, i paesi scandinavi o l'Olanda per comprendere quanto sia ampia la differenza tra paesi alieni dall'influenza papale ed il nostro. Perché si può affermare che l'umanesimo sia padre del protestantesimo? Un'idea cardine del primo è: «''la dignità  dell'uomo risiede nella sua libertà ''». Per la prima volta, nelle teorie umanistiche fu espressa la necessità  di un rapporto soggettivo tra gli uomini singoli e dio, caratteristico anche del [[protestantesimo]]. Lutero infatti rifiuta l'idea della Chiesa quale istituzione universale di origine divina e la ricompone nei termini di una struttura meramente umana a carattere pratico.<ref name="diceva">Lutero sosteneva anche che la Chiesa doveva sottomettersi al potere dello [[Stato]], ma "noi" anarchici sappiamo che è proprio il '''potere''' il problema principale, chiunque lo eserciti (N.d.r)</ref>


[[Image:LuteroXXX.jpg|thumb|right|243|Martin Lutero, padre della Riforma protestante(Eisleben, 10 novembre 1483 – 18 febbraio 1546)]]
[[Image:LuteroXXX.jpg|thumb|right|243|Martin Lutero, padre della Riforma protestante(Eisleben, 10 novembre 1483 – 18 febbraio 1546)]]
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<ref name="Jung">Jung, grande psicoanalista europeo, sostenne nel suo saggio "''Tipi psicologici''" che il concetto religioso di "male" e di "peccato", consisteva nel fatto che le religioni non potevano conoscere le istanze topiche di Freud e della psicoanalisi in generale che spiegano il peccato come l'insieme dei desideri rimossi dalla coscienza nel nostro inconscio, manifestazioni psico-somatiche come l'isteria o le presunte possessioni demoniache si spiegano come sintomi di una patologia dovuta ad un sistema di difese artificiali dell'Io, costituitesi a causa dell'educazione religiosa</ref>
<ref name="Jung">Jung, grande psicoanalista europeo, sostenne nel suo saggio "''Tipi psicologici''" che il concetto religioso di "male" e di "peccato", consisteva nel fatto che le religioni non potevano conoscere le istanze topiche di Freud e della psicoanalisi in generale che spiegano il peccato come l'insieme dei desideri rimossi dalla coscienza nel nostro inconscio, manifestazioni psico-somatiche come l'isteria o le presunte possessioni demoniache si spiegano come sintomi di una patologia dovuta ad un sistema di difese artificiali dell'Io, costituitesi a causa dell'educazione religiosa</ref>


La [[morale]] cattolica tramandata di padre in figlio, è stata propedeutica ad un'altra struttura trascendente e dogmatica ma stavolta reale: il [[capitalismo]]; «i preti hanno scosso l'albero ed i [[liberismo|neoliberisti]] sono giunti a raccoglierne i frutti» <ref name="opinione"> Citazione [[Utente:Sytry82|Sytry82]]</ref>. L'educazione ecclesiastica è dannosa perché a causa di essa l'opinione di un prete la domenica o dell'alto prelato in tv può condizionare la [[sovranità ]] politica; la Chiesa è un ente esterno e nemico dei principi [[libertarismo|libertari]]. Inoltre, l'educazione cattolica ha diffuso negli italiani un approccio dogmatico e diffidente nei confronti della [[scienza]], da sempre nemica mortale della Chiesa. Il cattolicesimo dei parlamentari italiani (molte volte più formale che reale) ha limitato la considerazione per la scienza; infatti, essa necessita di libera ricerca mentre i clericali basano la propria forza sui dogmi; la scienza indaga la realtà  laddove la Chiesa non ritiene opportuno indagare giacché farebbe vacillare la tesi dell'esistenza di Dio e della creazione; la scienza elimina la necessità  di un dio visto che grazie ad essa l'uomo può dominare la natura e non averne più timore.
La [[morale]] cattolica tramandata di padre in figlio, è stata propedeutica ad un'altra struttura trascendente e dogmatica ma stavolta reale: il [[capitalismo]]; «i preti hanno scosso l'albero ed i [[liberismo|neoliberisti]] sono giunti a raccoglierne i frutti» <ref name="opinione"> Citazione [[Utente:Sytry82|Sytry82]]</ref>. L'educazione ecclesiastica è dannosa perché a causa di essa l'opinione di un prete la domenica o dell'alto prelato in tv può condizionare la [[sovranità]] politica; la Chiesa è un ente esterno e nemico dei principi [[libertarismo|libertari]]. Inoltre, l'educazione cattolica ha diffuso negli italiani un approccio dogmatico e diffidente nei confronti della [[scienza]], da sempre nemica mortale della Chiesa. Il cattolicesimo dei parlamentari italiani (molte volte più formale che reale) ha limitato la considerazione per la scienza; infatti, essa necessita di libera ricerca mentre i clericali basano la propria forza sui dogmi; la scienza indaga la realtà  laddove la Chiesa non ritiene opportuno indagare giacché farebbe vacillare la tesi dell'esistenza di Dio e della creazione; la scienza elimina la necessità  di un dio visto che grazie ad essa l'uomo può dominare la natura e non averne più timore.


=== La censura ===  
=== La censura ===  
[[Image:Bruno.jpeg|thumb|left|253|Il rogo di Giordano Bruno il 17 febbraio 1600 a Campo dei fiori in Roma, in un'opera di arte moderna.]]
[[Image:Bruno.jpeg|thumb|left|253|Il rogo di Giordano Bruno il 17 febbraio 1600 a Campo dei fiori in Roma, in un'opera di arte moderna.]]
L'altra arma della Chiesa è stata la [[censura]], la persecuzione di una cultura alternativa a quella ecclesiastica. Fu formata una speciale commissione di cardinali denominata “Congregazione dell'Indice” avente il compito di tenere un elenco di libri (Indice dei libri proibiti) destinati alla distruzione e di cui si vietava la lettura. Nessun libro poté essere stampato senza l'approvazione dell'[[autorità ]] ecclesiastica. Dopo il [[1542]], per iniziativa di Paolo III fu creata la “Sacra Congregazione del Santo Uffizio” ovvero la Santa Inquisizione <ref name="Le">Le origini di tale istituzione risalgono tra la fine del XII secolo e l'inizio del XIII in cui apparve la figura dell'Inquisitor, giudice straordinario designato dal papa per combattere l'eresia catara. La persecuzione, tuttavia, non colpì solo sospettati di eresia ma anche maghi, indovini, streghe. Il concilio di Trento nel XVI secolo decreta la nascita della Congregazione dell'Indice con il compito di bruciare i volumi censurati dalle autorità  ecclesiastiche. La Santa Inquisizione opera allo scopo di applicare le conclusioni del concilio. Pio IV (?) decretò che i condannati in casi particolari potessero chiedere la revisione del processo. Durante il pontificato di Pio V tra il 1566 ed il 1571 si tennero a Roma ben dodici autodafé. Dalla metà  del XVI secolo alla metà  del XVII si trasforma in organo ordinario amministrativo della Santa Sede come garante dell'ordine, difensore della fede e morigeratrice dei costumi. I muri delle chiese saranno col tempo preferite alle esecuzioni pubbliche, le visite di commissari presso i villaggi furono sempre più rare sino a cessare praticamente la propria attività  nel XVIII. Qui si tratta dell'Inquisizione Romana, non di quella spagnola che in Italia agiva solo in Sardegna e Sicilia ed era animata soprattutto da intenti politici più che religiosi.
L'altra arma della Chiesa è stata la [[censura]], la persecuzione di una cultura alternativa a quella ecclesiastica. Fu formata una speciale commissione di cardinali denominata “Congregazione dell'Indice” avente il compito di tenere un elenco di libri (Indice dei libri proibiti) destinati alla distruzione e di cui si vietava la lettura. Nessun libro poté essere stampato senza l'approvazione dell'[[autorità]] ecclesiastica. Dopo il [[1542]], per iniziativa di Paolo III fu creata la “Sacra Congregazione del Santo Uffizio” ovvero la Santa Inquisizione <ref name="Le">Le origini di tale istituzione risalgono tra la fine del XII secolo e l'inizio del XIII in cui apparve la figura dell'Inquisitor, giudice straordinario designato dal papa per combattere l'eresia catara. La persecuzione, tuttavia, non colpì solo sospettati di eresia ma anche maghi, indovini, streghe. Il concilio di Trento nel XVI secolo decreta la nascita della Congregazione dell'Indice con il compito di bruciare i volumi censurati dalle autorità  ecclesiastiche. La Santa Inquisizione opera allo scopo di applicare le conclusioni del concilio. Pio IV (?) decretò che i condannati in casi particolari potessero chiedere la revisione del processo. Durante il pontificato di Pio V tra il 1566 ed il 1571 si tennero a Roma ben dodici autodafé. Dalla metà  del XVI secolo alla metà  del XVII si trasforma in organo ordinario amministrativo della Santa Sede come garante dell'ordine, difensore della fede e morigeratrice dei costumi. I muri delle chiese saranno col tempo preferite alle esecuzioni pubbliche, le visite di commissari presso i villaggi furono sempre più rare sino a cessare praticamente la propria attività  nel XVIII. Qui si tratta dell'Inquisizione Romana, non di quella spagnola che in Italia agiva solo in Sardegna e Sicilia ed era animata soprattutto da intenti politici più che religiosi.


La prassi seguita era sempre la stessa. L'Inquisitor giungeva nel luogo in cui era segnalata la presenza di un eretico con lo scopo di istruire un processo. Le [[autorità ]] civili erano obbligate a collaborare, altrimenti sarebbero stati scomunicati. Il giudice inquisitore promulgava quindi due editti: uno detto “di fede” con cui si emanava l'ordine di denuncia per chiunque fosse consapevole della presenza di eretici; l'altro detto “di grazia” stabiliva un periodo di tempo (tra le due settimane e un mese) entro cui l'eretico sarebbe stato perdonato, in caso di una sua autodenuncia, dopo una penitenza. Scaduto il periodo di grazia si insediava ufficialmente il tribunale composto dall'inquisitore e il suo vicario; i commissari; alcuni “probi” nominati dal potere civile; i guardiani della prigione; un notaio e dei segretari. Tutti questi componenti avevano l'obbligo di controllarsi a vicenda per denunciare alla Santa Sede le eventuali inadempienze. Qualora il ricercato non fosse stato preso o non si presentasse, scattava la condanna alla scomunica in contumacia che diventava definitiva dopo un anno.
La prassi seguita era sempre la stessa. L'Inquisitor giungeva nel luogo in cui era segnalata la presenza di un eretico con lo scopo di istruire un processo. Le [[autorità]] civili erano obbligate a collaborare, altrimenti sarebbero stati scomunicati. Il giudice inquisitore promulgava quindi due editti: uno detto “di fede” con cui si emanava l'ordine di denuncia per chiunque fosse consapevole della presenza di eretici; l'altro detto “di grazia” stabiliva un periodo di tempo (tra le due settimane e un mese) entro cui l'eretico sarebbe stato perdonato, in caso di una sua autodenuncia, dopo una penitenza. Scaduto il periodo di grazia si insediava ufficialmente il tribunale composto dall'inquisitore e il suo vicario; i commissari; alcuni “probi” nominati dal potere civile; i guardiani della prigione; un notaio e dei segretari. Tutti questi componenti avevano l'obbligo di controllarsi a vicenda per denunciare alla Santa Sede le eventuali inadempienze. Qualora il ricercato non fosse stato preso o non si presentasse, scattava la condanna alla scomunica in contumacia che diventava definitiva dopo un anno.


All'imputato era consentito di difendersi da se, presentando memoriali e rispondendo alle domande all'interrogatorio alla presenza dei probi, la cui consultazione era d'obbligo prima di emettere una sentenza. L'accusato di eresia era sottoposto a tortura nel caso in cui non avesse reso confessione immediata e spontanea. La bolla ''Ad estirpanda'' del 1252 di papa Innocenzo IV autorizzava la tortura definendone circostanze e modi d'uso. Successivi provvedimenti di papa Alessandro IV e Urbano IV autorizzavano l'inquisitore ad assistervi per dettare ai notai le confessioni estorte. Le pratiche di [[tortura]] più utilizzate erano il cavalletto e i carboni ardenti. Non era infrequente la morte dei rei prima di confessare, mentre spesso confessavano il falso mossi dall'unico obiettivo di evitare i tormenti.
All'imputato era consentito di difendersi da se, presentando memoriali e rispondendo alle domande all'interrogatorio alla presenza dei probi, la cui consultazione era d'obbligo prima di emettere una sentenza. L'accusato di eresia era sottoposto a tortura nel caso in cui non avesse reso confessione immediata e spontanea. La bolla ''Ad estirpanda'' del 1252 di papa Innocenzo IV autorizzava la tortura definendone circostanze e modi d'uso. Successivi provvedimenti di papa Alessandro IV e Urbano IV autorizzavano l'inquisitore ad assistervi per dettare ai notai le confessioni estorte. Le pratiche di [[tortura]] più utilizzate erano il cavalletto e i carboni ardenti. Non era infrequente la morte dei rei prima di confessare, mentre spesso confessavano il falso mossi dall'unico obiettivo di evitare i tormenti.


La sentenza spettava all'inquisitore ed ai suoi commissari dopo la consultazione dei probi e di un consiglio apposito. Il giudice iniziava quindi col riassumere accuse e impressioni dell'interrogatorio ed infine enunciava la pena per l'eretico. Il giudizio era proclamato pubblicamente nel corso di un “sermo generalis”, assemblea meglio nota con il nome spagnolo di “'''[[autodafé]]'''”. In questa riunione pubblica l'inquisitor confutava l'eresia e riceveva il giuramento delle [[autorità ]] laiche che promettevano di contrastare tali teorie pericolose. La sentenza era quindi proclamata. La condanna andava dall'abiura accompagnata dalla marcatura sul corpo e sugli abiti di croci rosse, al carcere perpetuo alla consegna al “braccio secolare”, ovvero la giurisdizione civile. Nessuno è mai sopravvissuto a quest'ultima; la Chiesa formalmente invitava a non spargere sangue declinando ogni responsabilità  sulla sorte dei condannati dallo Stato a causa di essa.
La sentenza spettava all'inquisitore ed ai suoi commissari dopo la consultazione dei probi e di un consiglio apposito. Il giudice iniziava quindi col riassumere accuse e impressioni dell'interrogatorio ed infine enunciava la pena per l'eretico. Il giudizio era proclamato pubblicamente nel corso di un “sermo generalis”, assemblea meglio nota con il nome spagnolo di “'''[[autodafé]]'''”. In questa riunione pubblica l'inquisitor confutava l'eresia e riceveva il giuramento delle [[autorità]] laiche che promettevano di contrastare tali teorie pericolose. La sentenza era quindi proclamata. La condanna andava dall'abiura accompagnata dalla marcatura sul corpo e sugli abiti di croci rosse, al carcere perpetuo alla consegna al “braccio secolare”, ovvero la giurisdizione civile. Nessuno è mai sopravvissuto a quest'ultima; la Chiesa formalmente invitava a non spargere sangue declinando ogni responsabilità  sulla sorte dei condannati dallo Stato a causa di essa.


Gli eretici che rifiutavano l'abiura erano bruciati vivi. Non c'era scampo neanche per chi riusciva a sfuggire la condanna. Una volta deceduto, il cadavere dell'eretico era riesumato e sottoposto ad impiccagione, decapitazione e cremazione pubblica. Inoltre i beni erano confiscati e spesso erano abbattute le case in cui gli eretici avevano risieduto; figli e nipoti degli eretici erano esclusi dalla vita civile ed ecclesiastica.</ref> con il compito di reprimere le eresie luterane e calviniste, l'apostasia, e con lo scopo di perseguitare i fautori, complici e seguaci delle eresie. Questa sterzata repressiva ebbe la colpa di bloccare il libero pensiero ed il progresso culturale, specialmente in [[Italia]]; gli intellettuali scomodi furono annientati anche fisicamente poiché coltivavano una cultura alternativa a quella clericale. Nel XVI secolo gli eretici italiani Aonio Paleario e Pietro Carnesecchi furono uccisi sul rogo; Fausto Socini, Galeazzo Caracciolo e Giacomo Aconcio furono invece costretti ad emigrare e si concluse così la speranza di Riforma anche nel nostro paese, con la morte o l'esilio dei suoi capi. Particolare attenzione merita Socini, fautore della [[libertà ]] di coscienza e per questo contrario sia al [[luteranesimo]] e al [[calvinismo]] che alla Chiesa; fu dunque perseguitato per la sua lotta contro l'intolleranza religiosa.
Gli eretici che rifiutavano l'abiura erano bruciati vivi. Non c'era scampo neanche per chi riusciva a sfuggire la condanna. Una volta deceduto, il cadavere dell'eretico era riesumato e sottoposto ad impiccagione, decapitazione e cremazione pubblica. Inoltre i beni erano confiscati e spesso erano abbattute le case in cui gli eretici avevano risieduto; figli e nipoti degli eretici erano esclusi dalla vita civile ed ecclesiastica.</ref> con il compito di reprimere le eresie luterane e calviniste, l'apostasia, e con lo scopo di perseguitare i fautori, complici e seguaci delle eresie. Questa sterzata repressiva ebbe la colpa di bloccare il libero pensiero ed il progresso culturale, specialmente in [[Italia]]; gli intellettuali scomodi furono annientati anche fisicamente poiché coltivavano una cultura alternativa a quella clericale. Nel XVI secolo gli eretici italiani Aonio Paleario e Pietro Carnesecchi furono uccisi sul rogo; Fausto Socini, Galeazzo Caracciolo e Giacomo Aconcio furono invece costretti ad emigrare e si concluse così la speranza di Riforma anche nel nostro paese, con la morte o l'esilio dei suoi capi. Particolare attenzione merita Socini, fautore della [[libertà]] di coscienza e per questo contrario sia al [[luteranesimo]] e al [[calvinismo]] che alla Chiesa; fu dunque perseguitato per la sua lotta contro l'intolleranza religiosa.


L'[[Italia]] in questo periodo, eccetto Savoia e Repubblica di Venezia, è posta sotto il controllo degli Asburgo spagnoli cattolicissimi e a loro volta fautori dell'Inquisizione. Quindi la persecuzione del XVII secolo non si riduce al solo Stato Pontificio ma si può estendere a tutta la penisola eccetto Venezia. L'Inquisizione Spagnola controllava solo Sardegna e Sicilia; Roma aveva invece il potere su tutto il territorio peninsulare. La Serenissima riuscì a mantenere la sua indipendenza dalla Chiesa e nel [[1605]] arrestò due sacerdoti assassini; Paolo V lasciò l'interdetto contro Venezia (che non si schierò neppure con i cristiani scismatici) rappresentante un baluardo dell'indipendenza culturale italiana. Il frate Paolo Sarpi sostenne lo stato dei dogi che poi l'ebbe vinta; due anni dopo il papa ritirò l'interdetto e la [[Repubblica]] continuò ad ospitare tutti i liberi pensatori, diventando centro di cultura autonoma e avanzata organizzata nell'Università  di Padova in cui insegnò [[Galilei]]. Venezia invece diede asilo a [[Giordano Bruno]] <ref name="Il">Il [[17 febbraio]] [[1600]] Giordano Bruno fu arso al rogo a Roma, in Campo dei Fiori, condannato a morte dall'Inquisizione per aver predicato una sorta di panteismo che toglie all'uomo e alla terra il centro della creazione. Più che per la sua dottrina, la Chiesa volle ucciderlo per la sua libertà  di pensiero; non rinunciò alle proprie convinzioni neppure nel rogo e distolse lo sguardo della croce</ref> e Sarpi.
L'[[Italia]] in questo periodo, eccetto Savoia e Repubblica di Venezia, è posta sotto il controllo degli Asburgo spagnoli cattolicissimi e a loro volta fautori dell'Inquisizione. Quindi la persecuzione del XVII secolo non si riduce al solo Stato Pontificio ma si può estendere a tutta la penisola eccetto Venezia. L'Inquisizione Spagnola controllava solo Sardegna e Sicilia; Roma aveva invece il potere su tutto il territorio peninsulare. La Serenissima riuscì a mantenere la sua indipendenza dalla Chiesa e nel [[1605]] arrestò due sacerdoti assassini; Paolo V lasciò l'interdetto contro Venezia (che non si schierò neppure con i cristiani scismatici) rappresentante un baluardo dell'indipendenza culturale italiana. Il frate Paolo Sarpi sostenne lo stato dei dogi che poi l'ebbe vinta; due anni dopo il papa ritirò l'interdetto e la [[Repubblica]] continuò ad ospitare tutti i liberi pensatori, diventando centro di cultura autonoma e avanzata organizzata nell'Università  di Padova in cui insegnò [[Galilei]]. Venezia invece diede asilo a [[Giordano Bruno]] <ref name="Il">Il [[17 febbraio]] [[1600]] Giordano Bruno fu arso al rogo a Roma, in Campo dei Fiori, condannato a morte dall'Inquisizione per aver predicato una sorta di panteismo che toglie all'uomo e alla terra il centro della creazione. Più che per la sua dottrina, la Chiesa volle ucciderlo per la sua libertà  di pensiero; non rinunciò alle proprie convinzioni neppure nel rogo e distolse lo sguardo della croce</ref> e Sarpi.


[[Tommaso Campanella]], autore della ''Città  del Sole'', fu rinchiuso in [[carcere]] per trent'anni- in cui subì diverse torture- per essersi opposto al potere spagnolo, volendo fondare una [[società ]] [[comunista]] che per certi versi precorre l'[[Anarchia]]. Anche il pensiero del calabrese è ritenuto in contrasto con il cattolicesimo: pensa di poter imparare dalla natura, anticipando così la scienza moderna. Urbano VIII lo libera nel [[1626]] e gli impone il confino; nel [[1634]] il filosofo emigrò in [[Francia]] e morirà  esule. Lucilio Vanini fu invece ucciso sul rogo a Tolosa nel [[1619]] in quanto bestemmiatore e [[ateismo|ateo]]. Vanini, pensatore libertino nato a Taurisano, nei pressi di Lecce, studia a Padova e nel [[1612]] scappò in Inghilterra per convertirsi alla religione anglicana. Tornò in [[Italia]] tre anni dopo e scrisse ''Anfiteatro dell'Eterna Provvidenza'' in cui deride i dogmi cristiani. Affrontò la morte con coraggio e fu inoltre sottoposto al taglio della lingua. È considerato da alcuni un precursore dell'[[illuminismo]]. Il servita Paolo Sarpi denunciò la potenza della Chiesa dopo la Controriforma e dopo aver lavorato a Roma per conto della Chiesa che lo accusò di trattare con gli [[Eresia | eretici]], fu accolto nel [[1605]] a Venezia dove difese la [[laicità ]] dello [[Stato]].
[[Tommaso Campanella]], autore della ''Città  del Sole'', fu rinchiuso in [[carcere]] per trent'anni- in cui subì diverse torture- per essersi opposto al potere spagnolo, volendo fondare una [[società]] [[comunista]] che per certi versi precorre l'[[Anarchia]]. Anche il pensiero del calabrese è ritenuto in contrasto con il cattolicesimo: pensa di poter imparare dalla natura, anticipando così la scienza moderna. Urbano VIII lo libera nel [[1626]] e gli impone il confino; nel [[1634]] il filosofo emigrò in [[Francia]] e morirà  esule. Lucilio Vanini fu invece ucciso sul rogo a Tolosa nel [[1619]] in quanto bestemmiatore e [[ateismo|ateo]]. Vanini, pensatore libertino nato a Taurisano, nei pressi di Lecce, studia a Padova e nel [[1612]] scappò in Inghilterra per convertirsi alla religione anglicana. Tornò in [[Italia]] tre anni dopo e scrisse ''Anfiteatro dell'Eterna Provvidenza'' in cui deride i dogmi cristiani. Affrontò la morte con coraggio e fu inoltre sottoposto al taglio della lingua. È considerato da alcuni un precursore dell'[[illuminismo]]. Il servita Paolo Sarpi denunciò la potenza della Chiesa dopo la Controriforma e dopo aver lavorato a Roma per conto della Chiesa che lo accusò di trattare con gli [[Eresia | eretici]], fu accolto nel [[1605]] a Venezia dove difese la [[laicità]] dello [[Stato]].


[[Galileo Galilei]] -fondatore della [[scienza]] moderna- lavorò in grande [[libertà ]] solo nella Serenissima ed i suoi guai cominciano nel [[1610]] con il rientro in Toscana. Pur sincero cristiano, la Chiesa iniziò ad osteggiarlo in quanto sostenitore delle teorie copernicane. <ref name="Galileo">[[Galileo Galilei]] fu sottoposto a processo a causa dell'aver diffuso in [[Italia]] la teoria eliocentrica di Copernico. Essa fu duramente osteggiata dalla Chiesa in quanto, interpretando un passo della Bibbia, sarebbe il Sole a muoversi attorno la Terra, centro dell'universo. Grazie alle leggi di Keplero e alle ulteriori prove, come l'aberrazione della luce astrale o la diversa durata di giorno e notte tra Nord e Sud del mondo fino alle odierne riprese spaziali, sappiamo con certezza che la dottrina [[Eresia | eretica]] è in realtà  quella corretta. Per le leggi di Keplero: la Terra compie un'orbita ellittica in senso antiorario di cui il Sole occupa uno dei due fuochi; il raggio che unisce il centro del Sole al centro di un pianeta descrive superfici uguali in intervalli di tempo uguali; il quadrato del tempo impiegato dalla Terra a percorrere l'orbita è proporzionale al cubo della sua distanza media dal Sole. A causa della legge, formulata da Newton, della gravitazione universale sappiamo che la Terra è attratta dal Sole per l'enorme massa di questo ed è quindi costretta a muoversi intorno la stella che impedisce un suo movimento in direzione retta. Dal moto di rivoluzione dipendono la diversa durata del giorno e della notte ed il moto delle stagioni. Nel suo movimento apparente il Sole compie un'orbita eclittica giacente sullo stesso piano dell'orbita terrestre. La stella sta per sei mesi a Nord dell'Equatore e per sei mesi a Sud, passando quindi da un emisfero celeste ad un altro. Sono detti equinozi i due punti in cui la traiettoria del Sole passa per l'Equatore celeste; essi si verificano il [[21 marzo]] ed il [[23 settembre]] ed in questi giorni dì e notte hanno uguale durata in tutto il globo terrestre. I solstizi invece corrispondono alle massime elevazioni del Sole a Nord e a Sud, rispetto al piano equatoriale, ed ai giorni 21 giugno e 22 dicembre. Il Sole culmina nel Tropico del Cancro (giugno) e nel Tropico del Capricorno (dicembre) e dì e notte assumono diversa durata negli opposti emisferi. I periodi di tempo tra un equinozio ed un solstizio formano le stagioni astronomiche. Infatti, durante la rivoluzione sulle zone terrestri si alternano periodi di tempo caldi e freddi. Il moto di rivoluzione dura 365 giorni, 6 ore e 9 minuti. Tale durata è detta anno sidereo, corrispondente appunto all'effettivo periodo in cui la Terra ha compiuto la sua orbita attorno l'astro. Si parla di anno tropico invece per indicare la durata del passaggio del Sole allo Zenit dello stesso tropico. Quest'anno corrisponde a 365 giorni, 5 ore e 48 minuti.</ref>  
[[Galileo Galilei]] -fondatore della [[scienza]] moderna- lavorò in grande [[libertà]] solo nella Serenissima ed i suoi guai cominciano nel [[1610]] con il rientro in Toscana. Pur sincero cristiano, la Chiesa iniziò ad osteggiarlo in quanto sostenitore delle teorie copernicane. <ref name="Galileo">[[Galileo Galilei]] fu sottoposto a processo a causa dell'aver diffuso in [[Italia]] la teoria eliocentrica di Copernico. Essa fu duramente osteggiata dalla Chiesa in quanto, interpretando un passo della Bibbia, sarebbe il Sole a muoversi attorno la Terra, centro dell'universo. Grazie alle leggi di Keplero e alle ulteriori prove, come l'aberrazione della luce astrale o la diversa durata di giorno e notte tra Nord e Sud del mondo fino alle odierne riprese spaziali, sappiamo con certezza che la dottrina [[Eresia | eretica]] è in realtà  quella corretta. Per le leggi di Keplero: la Terra compie un'orbita ellittica in senso antiorario di cui il Sole occupa uno dei due fuochi; il raggio che unisce il centro del Sole al centro di un pianeta descrive superfici uguali in intervalli di tempo uguali; il quadrato del tempo impiegato dalla Terra a percorrere l'orbita è proporzionale al cubo della sua distanza media dal Sole. A causa della legge, formulata da Newton, della gravitazione universale sappiamo che la Terra è attratta dal Sole per l'enorme massa di questo ed è quindi costretta a muoversi intorno la stella che impedisce un suo movimento in direzione retta. Dal moto di rivoluzione dipendono la diversa durata del giorno e della notte ed il moto delle stagioni. Nel suo movimento apparente il Sole compie un'orbita eclittica giacente sullo stesso piano dell'orbita terrestre. La stella sta per sei mesi a Nord dell'Equatore e per sei mesi a Sud, passando quindi da un emisfero celeste ad un altro. Sono detti equinozi i due punti in cui la traiettoria del Sole passa per l'Equatore celeste; essi si verificano il [[21 marzo]] ed il [[23 settembre]] ed in questi giorni dì e notte hanno uguale durata in tutto il globo terrestre. I solstizi invece corrispondono alle massime elevazioni del Sole a Nord e a Sud, rispetto al piano equatoriale, ed ai giorni 21 giugno e 22 dicembre. Il Sole culmina nel Tropico del Cancro (giugno) e nel Tropico del Capricorno (dicembre) e dì e notte assumono diversa durata negli opposti emisferi. I periodi di tempo tra un equinozio ed un solstizio formano le stagioni astronomiche. Infatti, durante la rivoluzione sulle zone terrestri si alternano periodi di tempo caldi e freddi. Il moto di rivoluzione dura 365 giorni, 6 ore e 9 minuti. Tale durata è detta anno sidereo, corrispondente appunto all'effettivo periodo in cui la Terra ha compiuto la sua orbita attorno l'astro. Si parla di anno tropico invece per indicare la durata del passaggio del Sole allo Zenit dello stesso tropico. Quest'anno corrisponde a 365 giorni, 5 ore e 48 minuti.</ref>  


Si giunse così al [[1634]] in cui il vecchio scienziato è sottoposto a processo dall'Inquisizione e costretto ad abiurare, altrimenti sarebbe andato sul rogo. Urbano VIII rimane segnato da questa colpa imperdonabile: aver perseguitato uno dei più grandi scienziati della storia e il fondatore della scienza moderna.
Si giunse così al [[1634]] in cui il vecchio scienziato è sottoposto a processo dall'Inquisizione e costretto ad abiurare, altrimenti sarebbe andato sul rogo. Urbano VIII rimane segnato da questa colpa imperdonabile: aver perseguitato uno dei più grandi scienziati della storia e il fondatore della scienza moderna.
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Alla fine del secolo XVIII ha inizio la prima campagna d'Italia di Napoleone, che portò sulla penisola italiana gli ideali della [[rivoluzione francese]] e condusse all'insurrezione i progressisti europei. Il [[15 febbraio]] [[1798]] il generale Berthier comanda le truppe francesi che occupano Roma; il pontefice Pio VI è deposto e viene fondata una [[Repubblica]] sorella. Il pontefice fuggì in Toscana, dove fu rinchiuso nella Certosa di Firenze in cui morì un anno dopo. Anche i figli dell'illuminismo napoletano insorsero guidati dal filosofo e giurista Mario Pagano che proclamò la Repubblica Partenopea con l'appoggio delle truppe francesi di Championnet. Durante questo periodo in tutta Italia prende forma, per la prima volta, l'idea di unificazione nazionale con l'instaurazione di repubbliche amiche della [[Francia]] del Direttorio rivoluzionario. Tuttavia, con il ritiro delle truppe francesi caddero tutte le repubbliche. La Repubblica Partenopea è stata senza dubbio la più particolare tra le “sorelle”, elaborò una [[costituzione]] indipendentemente da quella francese –a cui si ispirarono invece gli altri- ma dovette fronteggiare due grandi nemici: l'ammiraglio Nelson e il cardinale Ruffo.  
Alla fine del secolo XVIII ha inizio la prima campagna d'Italia di Napoleone, che portò sulla penisola italiana gli ideali della [[rivoluzione francese]] e condusse all'insurrezione i progressisti europei. Il [[15 febbraio]] [[1798]] il generale Berthier comanda le truppe francesi che occupano Roma; il pontefice Pio VI è deposto e viene fondata una [[Repubblica]] sorella. Il pontefice fuggì in Toscana, dove fu rinchiuso nella Certosa di Firenze in cui morì un anno dopo. Anche i figli dell'illuminismo napoletano insorsero guidati dal filosofo e giurista Mario Pagano che proclamò la Repubblica Partenopea con l'appoggio delle truppe francesi di Championnet. Durante questo periodo in tutta Italia prende forma, per la prima volta, l'idea di unificazione nazionale con l'instaurazione di repubbliche amiche della [[Francia]] del Direttorio rivoluzionario. Tuttavia, con il ritiro delle truppe francesi caddero tutte le repubbliche. La Repubblica Partenopea è stata senza dubbio la più particolare tra le “sorelle”, elaborò una [[costituzione]] indipendentemente da quella francese –a cui si ispirarono invece gli altri- ma dovette fronteggiare due grandi nemici: l'ammiraglio Nelson e il cardinale Ruffo.  


Quest'ultimo ebbe incarichi rilevanti nello [[Stato]] Pontificio e rappresenta meglio di tanti altri la [[reazionismo|reazione]] e l'avversione verso la [[libertà ]] dei popoli. Fabrizio Ruffo guidò un esercito di contadini fanatici, fedeli ai Borbone e alla Chiesa, che dichiarava di combattere per la “Santa Fede” e perciò sono stati detti sanfedisti; essi riuscirono a sconfiggere i repubblicani grazie al contributo di soldati inglesi e alle violenze cui si abbandonarono. L'epilogo della Repubblica fu sanguinario e furono giustiziate -per ordine di Ferdinando IV- ben centoventi persone tra cui Pagano, Cirillo, Luisa Sanfelice e l'ammiraglio Caracciolo. Questi morti vanno a sommarsi almeno sulla coscienza della Chiesa per aver contribuito decisivamente alla loro dipartita.
Quest'ultimo ebbe incarichi rilevanti nello [[Stato]] Pontificio e rappresenta meglio di tanti altri la [[reazionismo|reazione]] e l'avversione verso la [[libertà]] dei popoli. Fabrizio Ruffo guidò un esercito di contadini fanatici, fedeli ai Borbone e alla Chiesa, che dichiarava di combattere per la “Santa Fede” e perciò sono stati detti sanfedisti; essi riuscirono a sconfiggere i repubblicani grazie al contributo di soldati inglesi e alle violenze cui si abbandonarono. L'epilogo della Repubblica fu sanguinario e furono giustiziate -per ordine di Ferdinando IV- ben centoventi persone tra cui Pagano, Cirillo, Luisa Sanfelice e l'ammiraglio Caracciolo. Questi morti vanno a sommarsi almeno sulla coscienza della Chiesa per aver contribuito decisivamente alla loro dipartita.
Un esercito analogo fu allestito in Toscana da Lorenzo Mori in cui preti e contadini fanatici massacrarono i collaborazionisti e i simpatizzanti [[giacobini]]; tale forza fu chiamata “Viva Maria!”. Gli uomini di Mori seminarono il terrore ad Arezzo, Cortona e Siena; nel luglio [[1799]] occupano Firenze e reprimono fisicamente i filogiacobini.
Un esercito analogo fu allestito in Toscana da Lorenzo Mori in cui preti e contadini fanatici massacrarono i collaborazionisti e i simpatizzanti [[giacobini]]; tale forza fu chiamata “Viva Maria!”. Gli uomini di Mori seminarono il terrore ad Arezzo, Cortona e Siena; nel luglio [[1799]] occupano Firenze e reprimono fisicamente i filogiacobini.


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Il papa dichiarò che «''la nostra missione consiste nel nutrire tutti gli uomini, i popoli e le nazioni con lo stesso amore paterno e dunque non possiamo muovere guerra contro l'Austria''». Ancora una volta la Chiesa sceglie di tutelare il proprio dominio in timore di un'indipendenza italiana. Tra l'unità  cattolica e l'unità  italiana Pio IX scelse la prima. Quel giorno di fine aprile, tutti si rendono conto di una cosa importante: l'[[Italia]] si farà  contro la Chiesa. Da Pio IX non si aspetta più niente nessuno. L'involuzione papalina ha inizio con la nomina a capo del governo di Pellegrino Rossi, personaggio disprezzato dai [[democrazia|democratici]] per il suo [[reazionarismo]]. L'allocuzione del papa riaccese e rafforzò più che mai l'odio verso la Chiesa scoppiato pochi mesi dopo. Il popolo romano si risveglia: il [[15 novembre]] Rossi viene ucciso; scoppia la rivolta e Pio IX si rifugia a Gaeta. Il [[9 febbraio]] [[1849]] viene fondata la [[Repubblica Romana]] con a capo i progressisti Aurelio Saffi, Carlo Armellini e [[Giuseppe Mazzini]] ([[Carlo Pisacane]] assunse il ruolo di membro della Commissione di guerra e capo di [[Stato]] maggiore nella Repubblica romana).  
Il papa dichiarò che «''la nostra missione consiste nel nutrire tutti gli uomini, i popoli e le nazioni con lo stesso amore paterno e dunque non possiamo muovere guerra contro l'Austria''». Ancora una volta la Chiesa sceglie di tutelare il proprio dominio in timore di un'indipendenza italiana. Tra l'unità  cattolica e l'unità  italiana Pio IX scelse la prima. Quel giorno di fine aprile, tutti si rendono conto di una cosa importante: l'[[Italia]] si farà  contro la Chiesa. Da Pio IX non si aspetta più niente nessuno. L'involuzione papalina ha inizio con la nomina a capo del governo di Pellegrino Rossi, personaggio disprezzato dai [[democrazia|democratici]] per il suo [[reazionarismo]]. L'allocuzione del papa riaccese e rafforzò più che mai l'odio verso la Chiesa scoppiato pochi mesi dopo. Il popolo romano si risveglia: il [[15 novembre]] Rossi viene ucciso; scoppia la rivolta e Pio IX si rifugia a Gaeta. Il [[9 febbraio]] [[1849]] viene fondata la [[Repubblica Romana]] con a capo i progressisti Aurelio Saffi, Carlo Armellini e [[Giuseppe Mazzini]] ([[Carlo Pisacane]] assunse il ruolo di membro della Commissione di guerra e capo di [[Stato]] maggiore nella Repubblica romana).  


Questo periodo fu l'apice della [[libertà ]] per un paese integralista e [[teocrazia|teocratico]]. L'istruzione era vista male dai vescovi perché portatrice di idee rivoluzionarie e sovversive; così a Roma ben nove persone su dieci sono analfabete. L'[[economia]] politica non veniva insegnata; non esisteva alcuna educazione scientifica; i giornali erano controllati. Il sistema politico era di stampo teocratico ed integralista. Vigeva l'obbligo di confessione mensile ed i negligenti erano trascinati in confessionale a forza dalla [[polizia]]. Il concistoro dei cardinali era superiore alle camere rappresentative ed alla [[costituzione]]. La polizia poteva tagliare la barba a chiunque, poiché segno di idee progressiste.  
Questo periodo fu l'apice della [[libertà]] per un paese integralista e [[teocrazia|teocratico]]. L'istruzione era vista male dai vescovi perché portatrice di idee rivoluzionarie e sovversive; così a Roma ben nove persone su dieci sono analfabete. L'[[economia]] politica non veniva insegnata; non esisteva alcuna educazione scientifica; i giornali erano controllati. Il sistema politico era di stampo teocratico ed integralista. Vigeva l'obbligo di confessione mensile ed i negligenti erano trascinati in confessionale a forza dalla [[polizia]]. Il concistoro dei cardinali era superiore alle camere rappresentative ed alla [[costituzione]]. La polizia poteva tagliare la barba a chiunque, poiché segno di idee progressiste.  


La [[Repubblica]] purtroppo ebbe i giorni contati; i francesi corrono in aiuto del papa ed il generale Oudinot entra a Roma il [[1 luglio]] [[1849]]. Pio IX ritornerà  quindi a comandare usufruendo dei tanti caduti per la causa [[liberalismo|liberale]] in quell'evento straordinario. Tuttavia, non farà  ritorno fino all'aprile [[1850]], nel frattempo sta a Napoli da cui si serve dei soldati francesi per ripristinare l'ordine. Nomina tre cardinali con il compito di reprimere i seguaci di [[Mazzini]] ed abroga tutte le riforme. Fu ripristinata l'Inquisizione e la tassa sul macinato.
La [[Repubblica]] purtroppo ebbe i giorni contati; i francesi corrono in aiuto del papa ed il generale Oudinot entra a Roma il [[1 luglio]] [[1849]]. Pio IX ritornerà  quindi a comandare usufruendo dei tanti caduti per la causa [[liberalismo|liberale]] in quell'evento straordinario. Tuttavia, non farà  ritorno fino all'aprile [[1850]], nel frattempo sta a Napoli da cui si serve dei soldati francesi per ripristinare l'ordine. Nomina tre cardinali con il compito di reprimere i seguaci di [[Mazzini]] ed abroga tutte le riforme. Fu ripristinata l'Inquisizione e la tassa sul macinato.
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[[Image:GiolittiXXX.jpg|thumb|right|323|Giovanni Giolitti (Mondovì, 27 ottobre 1842 – Cavour, 17 luglio 1928)]]
[[Image:GiolittiXXX.jpg|thumb|right|323|Giovanni Giolitti (Mondovì, 27 ottobre 1842 – Cavour, 17 luglio 1928)]]


Nel [[1871]] il capo del [[governo]] italiano Giovanni Lanza fece approvare in [[Parlamento]] la ''Legge delle Guarentigie''. Questa consegna al Papa il palazzo del Vaticano, del Laterano e la villa di Castel Gandolfo, considerati tre luoghi estranei al territorio italiano. Inoltre fu garantita alla Chiesa piena [[libertà ]] d'azione su tutto il territorio nazionale e anche una somma per il mantenimento della corte papale. Pio IX rifiutò il provvedimento e si rinchiuse volontariamente nel Vaticano. Avendo perso il proprio patrimonio temporale, ora la Chiesa cerca di basare il proprio potere sul [[popolo]] italiano cercando di influenzarlo in maniera indiretta. Già  nel XVI secolo il cardinale Bellarmino, artefice della condanna a morte di Bruno e del processo a [[Galilei]], ideò la formula del “potere indiretto” sui governi civili. Sicuramente l'approvazione del dogma dell'infallibilità  papale ha contribuito al disegno vaticano di assoggettare il popolo italiano. Il [[dogma]] dunque ha avuto la funzione di pareggiare la gravissima perdita.
Nel [[1871]] il capo del [[governo]] italiano Giovanni Lanza fece approvare in [[Parlamento]] la ''Legge delle Guarentigie''. Questa consegna al Papa il palazzo del Vaticano, del Laterano e la villa di Castel Gandolfo, considerati tre luoghi estranei al territorio italiano. Inoltre fu garantita alla Chiesa piena [[libertà]] d'azione su tutto il territorio nazionale e anche una somma per il mantenimento della corte papale. Pio IX rifiutò il provvedimento e si rinchiuse volontariamente nel Vaticano. Avendo perso il proprio patrimonio temporale, ora la Chiesa cerca di basare il proprio potere sul [[popolo]] italiano cercando di influenzarlo in maniera indiretta. Già  nel XVI secolo il cardinale Bellarmino, artefice della condanna a morte di Bruno e del processo a [[Galilei]], ideò la formula del “potere indiretto” sui governi civili. Sicuramente l'approvazione del dogma dell'infallibilità  papale ha contribuito al disegno vaticano di assoggettare il popolo italiano. Il [[dogma]] dunque ha avuto la funzione di pareggiare la gravissima perdita.


Nel [[1874]] la bolla ''Non Expedit'' vieta ai cattolici di prender parte alle elezioni politiche sia come eletti che come elettori. L'intento è chiaro: la Chiesa non riconosce lo [[stato]] italiano, lo vede come un proprio concorrente sul potere in [[Italia]]. Tale mossa ebbe il demerito di restringere ulteriormente la già  irrisoria cifra degli aventi diritto al voto e di allontanare dalla politica molti esponenti borghesi proprio dopo i provvedimenti [[anticlericalismo|anticlericali]] del nuovo governo Depretis (insegnamento religioso facoltativo nelle [[scuola|scuole]] elementari; esclusione del clero dalle commissioni scolastiche; controllo diretto dello [[Stato]] sulle opere pie).
Nel [[1874]] la bolla ''Non Expedit'' vieta ai cattolici di prender parte alle elezioni politiche sia come eletti che come elettori. L'intento è chiaro: la Chiesa non riconosce lo [[stato]] italiano, lo vede come un proprio concorrente sul potere in [[Italia]]. Tale mossa ebbe il demerito di restringere ulteriormente la già  irrisoria cifra degli aventi diritto al voto e di allontanare dalla politica molti esponenti borghesi proprio dopo i provvedimenti [[anticlericalismo|anticlericali]] del nuovo governo Depretis (insegnamento religioso facoltativo nelle [[scuola|scuole]] elementari; esclusione del clero dalle commissioni scolastiche; controllo diretto dello [[Stato]] sulle opere pie).
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Nel [[1878]] Pio IX muore e gli succede Leone XIII che sarà  soprannominato il "papa degli operai". Il [[12 luglio]] [[1881]] Depretis autorizza la cerimonia dei funerali di Mastai Ferretti. Il corteo funebre doveva trasportare la salma del pontefice dal Vaticano alla Basilica di San Lorenzo al Verano in cui Pio IX avrebbe riposato in eterno. Ma in piazza Castel Sant'Angelo irruppe un gruppo di [[anticlericalismo|anticlericali]] che ha tentato di gettare nel Tevere il cadavere dell'ultimo papa re. Segno di una “questione” ancora irrisolta e sentita da molti cittadini.  
Nel [[1878]] Pio IX muore e gli succede Leone XIII che sarà  soprannominato il "papa degli operai". Il [[12 luglio]] [[1881]] Depretis autorizza la cerimonia dei funerali di Mastai Ferretti. Il corteo funebre doveva trasportare la salma del pontefice dal Vaticano alla Basilica di San Lorenzo al Verano in cui Pio IX avrebbe riposato in eterno. Ma in piazza Castel Sant'Angelo irruppe un gruppo di [[anticlericalismo|anticlericali]] che ha tentato di gettare nel Tevere il cadavere dell'ultimo papa re. Segno di una “questione” ancora irrisolta e sentita da molti cittadini.  


Una politica anticlericale fu seguita anche dal successore di Depretis, Francesco Crispi, che abolì il termine “[[religione]] di [[Stato]]”. Inoltre, furono previste sanzioni contro i preti predicatori dell'astensionismo; le istituzioni di beneficenza passarono sotto il controllo dei prefetti del Regno; fu eretta una statua in onore di [[Giordano Bruno]] in Campo dei Fiori a Roma. Leone XIII rifiuta ogni apertura alla partecipazione politica dei cattolici italiani, mantenendosi sulla linea dell'oscurantismo fin dal suo ingresso al trono di Pietro. Il nuovo papa fa il suo esordio nel [[1878]] con l'enciclica ''Quod apostolica numeris'' in cui condanna il [[nichilismo]] e le idee [[marxismo|marxiste]] in nome dell'[[uguaglianza]] cristiana. Sempre nello stesso anno il papa con l'enciclica ''Inscrutabili'' ribadisce la condanna ecclesiastica alla spoliazione del patrimonio pontificio. Successivamente pare aprirsi al tema delle [[libertà ]], rivendicandone l'importanza con le encicliche ''Immortale Dei'' ([[1885]]) e ''Libertas'' ([[1888]]). Poi nel [[1891]], preoccupato dall'ascesa del [[marxismo]] e del movimento [[socialista]], il pontefice elaborò l'enciclica che lo rese celebre: la ''Rerum Novarum''. Tale documento si pone come obiettivo l'elaborazione di una dottrina sociale cattolica. Tuttavia, si può dire che sia stato il primo tentativo d'ingerenza politica nell'[[Italia]] unita. Infatti, pretende di cercare una soluzione politica ai problemi sociali e certo questo compito non compete alla Chiesa.  
Una politica anticlericale fu seguita anche dal successore di Depretis, Francesco Crispi, che abolì il termine “[[religione]] di [[Stato]]”. Inoltre, furono previste sanzioni contro i preti predicatori dell'astensionismo; le istituzioni di beneficenza passarono sotto il controllo dei prefetti del Regno; fu eretta una statua in onore di [[Giordano Bruno]] in Campo dei Fiori a Roma. Leone XIII rifiuta ogni apertura alla partecipazione politica dei cattolici italiani, mantenendosi sulla linea dell'oscurantismo fin dal suo ingresso al trono di Pietro. Il nuovo papa fa il suo esordio nel [[1878]] con l'enciclica ''Quod apostolica numeris'' in cui condanna il [[nichilismo]] e le idee [[marxismo|marxiste]] in nome dell'[[uguaglianza]] cristiana. Sempre nello stesso anno il papa con l'enciclica ''Inscrutabili'' ribadisce la condanna ecclesiastica alla spoliazione del patrimonio pontificio. Successivamente pare aprirsi al tema delle [[libertà]], rivendicandone l'importanza con le encicliche ''Immortale Dei'' ([[1885]]) e ''Libertas'' ([[1888]]). Poi nel [[1891]], preoccupato dall'ascesa del [[marxismo]] e del movimento [[socialista]], il pontefice elaborò l'enciclica che lo rese celebre: la ''Rerum Novarum''. Tale documento si pone come obiettivo l'elaborazione di una dottrina sociale cattolica. Tuttavia, si può dire che sia stato il primo tentativo d'ingerenza politica nell'[[Italia]] unita. Infatti, pretende di cercare una soluzione politica ai problemi sociali e certo questo compito non compete alla Chiesa.  


La ''Rerum Novarum'' fonda la dottrina sociale cattolica su Dio, colui che ha posto la terra a disposizione di tutta l'umanità, in alternativa al [[liberalismo]] [[borghesia|borghese]] ed al [[socialismo]] [[marxista]]. Dichiara la necessità  della [[proprietà  privata]] e ne esorta l'uso per finalità  sociali; invita lo [[Stato]] a conseguire la [[giustizia sociale]] attraverso la collaborazione delle [[classismo|classi]]; afferma la necessità  di un salario giusto che sappia mantenere la vita e non sia frutto delle contrattazioni del [[libero mercato]]; esorta lo [[Stato]] all'intervento in [[economia]] per il bene comune.
La ''Rerum Novarum'' fonda la dottrina sociale cattolica su Dio, colui che ha posto la terra a disposizione di tutta l'umanità, in alternativa al [[liberalismo]] [[borghesia|borghese]] ed al [[socialismo]] [[marxista]]. Dichiara la necessità  della [[proprietà  privata]] e ne esorta l'uso per finalità  sociali; invita lo [[Stato]] a conseguire la [[giustizia sociale]] attraverso la collaborazione delle [[classismo|classi]]; afferma la necessità  di un salario giusto che sappia mantenere la vita e non sia frutto delle contrattazioni del [[libero mercato]]; esorta lo [[Stato]] all'intervento in [[economia]] per il bene comune.


Il successore di Leone XIII fu Pio X, il quale prima confermò l'avversione verso il progetto di portare i cattolici nella politica italiana (Lega Democratica Nazionale di Romolo Murri) poi divenne il liberalizzatore del voto cattolico. Pio X fece l'enciclica ''Pascendi dominici gregis'' ([[1907]]) contro i fautori della modernizzazione del clero. Non a caso il suo motto da pontefice è ''Restaurare tutto in Cristo''. Tuttavia, Pio X prende in considerazione la partecipazione politica dei cattolici, purché questa sia strettamente controllata dall'alto. La Chiesa è un'organizzazione [[gerarchia|gerarchica]], una [[monarchia]], e un [[partito politico]] cattolico non può essere concepito se non come espressione della volontà  del pontefice, come rappresentante della Chiesa. Per questo, nel [[1909]], fu scomunicato Romolo Murri che giunse a teorizzare il principio di [[laicismo|laicità ]] dello [[Stato]].  
Il successore di Leone XIII fu Pio X, il quale prima confermò l'avversione verso il progetto di portare i cattolici nella politica italiana (Lega Democratica Nazionale di Romolo Murri) poi divenne il liberalizzatore del voto cattolico. Pio X fece l'enciclica ''Pascendi dominici gregis'' ([[1907]]) contro i fautori della modernizzazione del clero. Non a caso il suo motto da pontefice è ''Restaurare tutto in Cristo''. Tuttavia, Pio X prende in considerazione la partecipazione politica dei cattolici, purché questa sia strettamente controllata dall'alto. La Chiesa è un'organizzazione [[gerarchia|gerarchica]], una [[monarchia]], e un [[partito politico]] cattolico non può essere concepito se non come espressione della volontà  del pontefice, come rappresentante della Chiesa. Per questo, nel [[1909]], fu scomunicato Romolo Murri che giunse a teorizzare il principio di [[laicismo|laicità]] dello [[Stato]].  


L'ascesa al governo di Giovanni Giolitti porta al riavvicinamento tra politica e Chiesa; a provocarlo è stato il pericolo [[socialista]] temuto sia dai liberali sia dai clericali. Nel [[1904]] Giolitti governa da un anno e sono indette nuove elezioni; poco prima vi era stato uno [[sciopero]] generale in seguito all'uccisione di tre operai incrocianti le braccia a Buggerru. Tale atto mise timore ai due potenti e tramite un certo Suardi, messo di Giolitti, si stabilì un accordo: alle prossime elezioni i cattolici erano liberi di votare per i candidati liberali facendo così fronte contro i candidati socialisti. Tre clericali entrano alla Camera. Cinque anni dopo, nuove elezioni con sempre Giolitti al timone del paese. Stavolta entrano alla Camera sedici candidati clericali. Nel [[1912]] Giolitti fece approvare il [[suffragio universale]] maschile; ciò aumentava i rischi di un'ascesa del [[Partito Socialista]]. Perciò il “ministro della malavita” <ref name="Giolitti">«Giolitti non fece mai mistero di essere un "''puntuto''" ovvero un affiliato mafioso» ([[Utente:Sytry82|Sytry82]]</ref> dovette industriarsi per non perdere le prossime elezioni. Nel [[1913]] si fece il “Patto Gentiloni”; il conte Gentiloni, presidente dell'Unione Elettorale Cattolica, diede a Giolitti il sostegno dei voti cattolici in cambio di leggi ispirate ai principi cristiani. Così i clericali alla Camera divennero trentacinque, in mezzo ai tanti liberali trionfanti grazie al sostegno cattolico. Nel [[1919]] si compie un ulteriore passo avanti: nasce il [[Partito Popolare]] di don Luigi Sturzo con il beneplacito di Benedetto XV. È la fine ufficiale del “''Non Expedit''”.  
L'ascesa al governo di Giovanni Giolitti porta al riavvicinamento tra politica e Chiesa; a provocarlo è stato il pericolo [[socialista]] temuto sia dai liberali sia dai clericali. Nel [[1904]] Giolitti governa da un anno e sono indette nuove elezioni; poco prima vi era stato uno [[sciopero]] generale in seguito all'uccisione di tre operai incrocianti le braccia a Buggerru. Tale atto mise timore ai due potenti e tramite un certo Suardi, messo di Giolitti, si stabilì un accordo: alle prossime elezioni i cattolici erano liberi di votare per i candidati liberali facendo così fronte contro i candidati socialisti. Tre clericali entrano alla Camera. Cinque anni dopo, nuove elezioni con sempre Giolitti al timone del paese. Stavolta entrano alla Camera sedici candidati clericali. Nel [[1912]] Giolitti fece approvare il [[suffragio universale]] maschile; ciò aumentava i rischi di un'ascesa del [[Partito Socialista]]. Perciò il “ministro della malavita” <ref name="Giolitti">«Giolitti non fece mai mistero di essere un "''puntuto''" ovvero un affiliato mafioso» ([[Utente:Sytry82|Sytry82]]</ref> dovette industriarsi per non perdere le prossime elezioni. Nel [[1913]] si fece il “Patto Gentiloni”; il conte Gentiloni, presidente dell'Unione Elettorale Cattolica, diede a Giolitti il sostegno dei voti cattolici in cambio di leggi ispirate ai principi cristiani. Così i clericali alla Camera divennero trentacinque, in mezzo ai tanti liberali trionfanti grazie al sostegno cattolico. Nel [[1919]] si compie un ulteriore passo avanti: nasce il [[Partito Popolare]] di don Luigi Sturzo con il beneplacito di Benedetto XV. È la fine ufficiale del “''Non Expedit''”.  
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Nel [[1957]] si tenne a Venezia il XXXII° congresso del [[Partito Socialista Italiano]]. Il patriarca di Venezia e futuro papa, Angelo Roncalli, invia un messaggio ai congressisti in cui riconosce ai socialisti «''buone volontà  sincere, intenzioni rette e generose''». In latenza il messaggio è un altro: il centrosinistra si può fare. E si farà. Proprio un anno dopo, il [[1958]], Fanfani presiede il primo governo di centrosinistra, con i socialdemocratici e lì appoggio esterno dei socialisti, i quali nel 1963 entreranno nel governo Moro con Nenni vicepresidente.
Nel [[1957]] si tenne a Venezia il XXXII° congresso del [[Partito Socialista Italiano]]. Il patriarca di Venezia e futuro papa, Angelo Roncalli, invia un messaggio ai congressisti in cui riconosce ai socialisti «''buone volontà  sincere, intenzioni rette e generose''». In latenza il messaggio è un altro: il centrosinistra si può fare. E si farà. Proprio un anno dopo, il [[1958]], Fanfani presiede il primo governo di centrosinistra, con i socialdemocratici e lì appoggio esterno dei socialisti, i quali nel 1963 entreranno nel governo Moro con Nenni vicepresidente.


Giovanni XXIII muore dopo soli cinque anni di pontificato ([[1958]]-[[1963]]); di questo bisogna evidenziare la sua ultima enciclica ''Pacem in Terris'' in cui la Chiesa sposa la teoria politica [[mondialismo|mondialista]]. Al fine di realizzare la pace in tutto il mondo il “papa buono” auspica la creazione di un'[[autoritarismo|autorità ]] politica universale: «''Ai nostri giorni il bene comune universale pone dei problemi, di portata mondiale, che possono essere risolti solo da un'[[autorità ]] pubblica, il cui potere, la cui struttura e le cui capacità  d'azione assumono, a loro volta, dimensioni mondiali e che possa esplicare la propria azione sulla terra intera. Lo stesso ordine morale richiede la costituzione di un'autorità  pubblica che abbia competenza universale''». <ref name="è">«È quello che si pensa stiano facendo oggi i più grandi banchieri del mondo, a dimostrazione del fatto che un governo mondiale piace più ai potenti che non ai popoli» ([[Utente:Sytry82|Sytry82]])</ref>
Giovanni XXIII muore dopo soli cinque anni di pontificato ([[1958]]-[[1963]]); di questo bisogna evidenziare la sua ultima enciclica ''Pacem in Terris'' in cui la Chiesa sposa la teoria politica [[mondialismo|mondialista]]. Al fine di realizzare la pace in tutto il mondo il “papa buono” auspica la creazione di un'[[autoritarismo|autorità]] politica universale: «''Ai nostri giorni il bene comune universale pone dei problemi, di portata mondiale, che possono essere risolti solo da un'[[autorità]] pubblica, il cui potere, la cui struttura e le cui capacità  d'azione assumono, a loro volta, dimensioni mondiali e che possa esplicare la propria azione sulla terra intera. Lo stesso ordine morale richiede la costituzione di un'autorità  pubblica che abbia competenza universale''». <ref name="è">«È quello che si pensa stiano facendo oggi i più grandi banchieri del mondo, a dimostrazione del fatto che un governo mondiale piace più ai potenti che non ai popoli» ([[Utente:Sytry82|Sytry82]])</ref>


Con il [[1968|'68]] ed il progressivo aumento dell'[[industrializzazione]] e dei modi di vivere della [[società ]], il ruolo della Chiesa sembrerebbe più ridimensionato rispetto alle coscienze. In parlamento passano provvedimenti come il [[divorzio]] e l'[[aborto]] al fine di offrire delle leggi in supporto alla reale situazione delle coppie moderne e della [[femminismo|donna]]. I soli partiti ad opporsi furono la Democrazia Cristiana ed il Movimento Sociale Italiano, spalleggiati dalla propaganda clericale. Ma i referendum sanciscono un risultato incontrovertibile: la Chiesa ha perso. Nel [[1974]] il 59% dei votanti decide di non abrogare la legge sul divorzio. Nel [[1981]] il [[popolo]], con il 68% dei suffragi, decide di legalizzare l'aborto. La Chiesa appare spiazzata dopo che il popolo italiano le ha voltato la faccia.
Con il [[1968|'68]] ed il progressivo aumento dell'[[industrializzazione]] e dei modi di vivere della [[società]], il ruolo della Chiesa sembrerebbe più ridimensionato rispetto alle coscienze. In parlamento passano provvedimenti come il [[divorzio]] e l'[[aborto]] al fine di offrire delle leggi in supporto alla reale situazione delle coppie moderne e della [[femminismo|donna]]. I soli partiti ad opporsi furono la Democrazia Cristiana ed il Movimento Sociale Italiano, spalleggiati dalla propaganda clericale. Ma i referendum sanciscono un risultato incontrovertibile: la Chiesa ha perso. Nel [[1974]] il 59% dei votanti decide di non abrogare la legge sul divorzio. Nel [[1981]] il [[popolo]], con il 68% dei suffragi, decide di legalizzare l'aborto. La Chiesa appare spiazzata dopo che il popolo italiano le ha voltato la faccia.
[[File:Karol e Pincohet.jpg|250 px|thumb|left|Giovanni Paolo II stringe la mano alla moglie del dittatore Pinochet (alla sinistra di sua moglie), il quale si mostra visibilmente compiaciuto del sostegno papale alla dittatura.]]
[[File:Karol e Pincohet.jpg|250 px|thumb|left|Giovanni Paolo II stringe la mano alla moglie del dittatore Pinochet (alla sinistra di sua moglie), il quale si mostra visibilmente compiaciuto del sostegno papale alla dittatura.]]
Dopo gli scandali legati alla banca d'affari del Vaticano, denominata ipocritamente [[Istituto per le Opere di Religione]] ([[Ior]])<ref>Si veda il capitolo [[Chiesa_cattolica#Chiesa_e_banche|Chiesa e banche]]</ref>, nel [[1990]], su elaborazione di Giulio Tremonti, entra in vigore l'Otto per Mille, ovvero un meccanismo che prevede il prelievo dell'8x1000 del gettito Irpef e la sua destinazione ad una comunità  religiosa o allo [[Stato]] (in realtà  come si può leggere nel capitolo seguente, il sistema è tale che anche non donando soldi alla Chiesa una parte venga ad essa comunque destinata). Sempre nel [[1990]], a capo della Comunità  Episcopale Italiana viene collocato il cardinal Camillo Ruini il quale fino al [[2007]] si intrometterà  continuamente nella vita politica italiana.
Dopo gli scandali legati alla banca d'affari del Vaticano, denominata ipocritamente [[Istituto per le Opere di Religione]] ([[Ior]])<ref>Si veda il capitolo [[Chiesa_cattolica#Chiesa_e_banche|Chiesa e banche]]</ref>, nel [[1990]], su elaborazione di Giulio Tremonti, entra in vigore l'Otto per Mille, ovvero un meccanismo che prevede il prelievo dell'8x1000 del gettito Irpef e la sua destinazione ad una comunità  religiosa o allo [[Stato]] (in realtà  come si può leggere nel capitolo seguente, il sistema è tale che anche non donando soldi alla Chiesa una parte venga ad essa comunque destinata). Sempre nel [[1990]], a capo della Comunità  Episcopale Italiana viene collocato il cardinal Camillo Ruini il quale fino al [[2007]] si intrometterà  continuamente nella vita politica italiana.


Dopo le vicende di "Mani Pulite" <ref>L'espressione [http://it.wikipedia.org/wiki/Mani_pulite Mani pulite] designa una stagione degli anni novanta caratterizzata da una serie di indagini giudiziarie condotte a livello nazionale nei confronti di esponenti della politica, dell'economia e delle istituzioni italiane.</ref>, in [[Italia]] si costituiscono due grosse coalizioni politiche, una di centro-destra e una di centro-sinistra. La Chiesa, appoggia spudoratamente la coalizione di centro-destra, guidata da [[Silvio Berlusconi]], anche se il centro-sinistra non è ugualmente ostile ai clericali. Il [[14 novembre]] [[2002]], Giovanni Paolo II, entrò in Parlamento e tenne un discorso ai deputati italiani. Karol Wojtyła fu un papa oscurantista, violentemente critico nei confronti dell'omosessualità  <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Giovanni_Paolo_II#Omosessualit.C3.A0 Il Papa e l'omosessualità ]</ref>, del divorzio, dei sacerdoti che abbracciarono la [[Teologia della liberazione]]. Durante il suo pontificato la Chiesa impedì in tutti i modi la propagandazione del preservativo in Africa come metodo di contrasto dell'aids; inoltre, durante la sua visita in [[Cile]] (1987), egli strinse amichevolmente la mano al dittatore Pinochet senza dire una parola sulle vittime della dittatura cilena.
Dopo le vicende di "Mani Pulite" <ref>L'espressione [http://it.wikipedia.org/wiki/Mani_pulite Mani pulite] designa una stagione degli anni novanta caratterizzata da una serie di indagini giudiziarie condotte a livello nazionale nei confronti di esponenti della politica, dell'economia e delle istituzioni italiane.</ref>, in [[Italia]] si costituiscono due grosse coalizioni politiche, una di centro-destra e una di centro-sinistra. La Chiesa, appoggia spudoratamente la coalizione di centro-destra, guidata da [[Silvio Berlusconi]], anche se il centro-sinistra non è ugualmente ostile ai clericali. Il [[14 novembre]] [[2002]], Giovanni Paolo II, entrò in Parlamento e tenne un discorso ai deputati italiani. Karol Wojtyła fu un papa oscurantista, violentemente critico nei confronti dell'omosessualità  <ref>[http://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Giovanni_Paolo_II#Omosessualit.C3.A0 Il Papa e l'omosessualità]</ref>, del divorzio, dei sacerdoti che abbracciarono la [[Teologia della liberazione]]. Durante il suo pontificato la Chiesa impedì in tutti i modi la propagandazione del preservativo in Africa come metodo di contrasto dell'aids; inoltre, durante la sua visita in [[Cile]] (1987), egli strinse amichevolmente la mano al dittatore Pinochet senza dire una parola sulle vittime della dittatura cilena.


Nel [[2008]] la Chiesa diede prova di poter far crollare i governi poco graditi. Ad inizio anno al [[governo]] vi è la coalizione di centrosinistra guidata da Romano Prodi, un uomo cattolico ma sgradito ai vescovi per via dei suoi rapporti con la sinistra che a parole si mostra favorevole a provvedimenti in favore delle coppie di fatto o porta in parlamento addirittura un transessuale (Vladimir Luxuria). A gennaio, fra mille polemiche, papa Benedetto XVI (successore a Giovanni Paolo II nel [[2005]]) era atteso all'università  La Sapienza di Roma per inaugurare l'anno accademico su invito del rettore. Un gruppo di trecento studenti minaccia disordini contro il pontefice; allora il ministro dell'interno Giuliano Amato stanziò subito, a protezione del papa, ben duemila persone tra carabinieri e poliziotti. Tuttavia, inspiegabilmente dopo un così eccessivo uso delle forze dell'ordine, Ratzinger decise di non recarsi più per ragioni di sicurezza. Capitò solo due volte che un pontefice (sempre Giovanni Paolo II) abbia rifiutato una visita per gli stessi motivi; ma si trattava di andare a Beirut o a Sarajevo durante delle guerre civili!  
Nel [[2008]] la Chiesa diede prova di poter far crollare i governi poco graditi. Ad inizio anno al [[governo]] vi è la coalizione di centrosinistra guidata da Romano Prodi, un uomo cattolico ma sgradito ai vescovi per via dei suoi rapporti con la sinistra che a parole si mostra favorevole a provvedimenti in favore delle coppie di fatto o porta in parlamento addirittura un transessuale (Vladimir Luxuria). A gennaio, fra mille polemiche, papa Benedetto XVI (successore a Giovanni Paolo II nel [[2005]]) era atteso all'università  La Sapienza di Roma per inaugurare l'anno accademico su invito del rettore. Un gruppo di trecento studenti minaccia disordini contro il pontefice; allora il ministro dell'interno Giuliano Amato stanziò subito, a protezione del papa, ben duemila persone tra carabinieri e poliziotti. Tuttavia, inspiegabilmente dopo un così eccessivo uso delle forze dell'ordine, Ratzinger decise di non recarsi più per ragioni di sicurezza. Capitò solo due volte che un pontefice (sempre Giovanni Paolo II) abbia rifiutato una visita per gli stessi motivi; ma si trattava di andare a Beirut o a Sarajevo durante delle guerre civili!  
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Tuttavia, le operazioni per cui il banchiere è incriminato sono state tutte compiute sotto copertura dello [[Ior]]. Si scoprì che due ''holding'', controllate giuridicamente dallo [[Ior]], con sede in Lussemburgo e Panama avevano creato altre otto società  con cui detenevano un decimo delle azioni dell'Ambrosiano. In queste due holding Calvi aveva iscritto i debiti del Banco ammontanti ad un miliardo e duecento milioni di dollari. Marcinkus, una volta scoperta la situazione grazie alle indagini compiute da un suo dirigente al Banco del Gottardo, decise di patrocinare le due holding presso altre banche per cercare di ottenere al più presto la somma necessaria a ricoprire il buco e dunque a salvare Calvi dal tracollo finanziario e la Chiesa da un polverone. Nel [[1981]] sono arrestati il dirigente dello Ior Luigi Mennini –per il crack Sindona- e Roberto Calvi per esportazione clandestina di capitali; per questo il presidente dell'Ambrosiano sarà  condannato in primo grado a 4 anni di reclusione. Nonostante ciò, nel settembre dello stesso anno Giovanni Paolo II nomina Marcinkus arcivescovo e pro-presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città  del Vaticano.  
Tuttavia, le operazioni per cui il banchiere è incriminato sono state tutte compiute sotto copertura dello [[Ior]]. Si scoprì che due ''holding'', controllate giuridicamente dallo [[Ior]], con sede in Lussemburgo e Panama avevano creato altre otto società  con cui detenevano un decimo delle azioni dell'Ambrosiano. In queste due holding Calvi aveva iscritto i debiti del Banco ammontanti ad un miliardo e duecento milioni di dollari. Marcinkus, una volta scoperta la situazione grazie alle indagini compiute da un suo dirigente al Banco del Gottardo, decise di patrocinare le due holding presso altre banche per cercare di ottenere al più presto la somma necessaria a ricoprire il buco e dunque a salvare Calvi dal tracollo finanziario e la Chiesa da un polverone. Nel [[1981]] sono arrestati il dirigente dello Ior Luigi Mennini –per il crack Sindona- e Roberto Calvi per esportazione clandestina di capitali; per questo il presidente dell'Ambrosiano sarà  condannato in primo grado a 4 anni di reclusione. Nonostante ciò, nel settembre dello stesso anno Giovanni Paolo II nomina Marcinkus arcivescovo e pro-presidente della Pontificia Commissione per lo Stato della Città  del Vaticano.  
In attesa dell'appello, Calvi è posto in [[libertà ]] provvisoria; il [[17 giugno]] [[1982]] viene ritrovato impiccato sotto un ponte sul Tamigi.  
In attesa dell'appello, Calvi è posto in [[libertà]] provvisoria; il [[17 giugno]] [[1982]] viene ritrovato impiccato sotto un ponte sul Tamigi.  


Due mesi dopo si riunisce il collegio cardinalizio in cui si condanna l'operato del banchiere, si ammette l'esistenza del controllo diretto e indiretto dello [[Ior]] su quelle società  incriminate. Tuttavia, il cardinale Casaroli nella sua relazione finale stabilisce che il debito non riguarda lo Ior e dunque la Banca del Vaticano non verserà  un soldo per riempire il buco di 1287 milioni di dollari. Lo stesso anno viene creata una commissione italo–vaticana per stabilire la proprietà  delle due holding. I tre commissari del Ministero del Tesoro conclusero che, visti i documenti ufficiali, lo [[Ior]] era la proprietaria delle due holding e delle otto società  controllate; inoltre fin dal [[1974]] è provata la collaborazione tra Calvi e lo [[Ior]] per coprire le attività  illecite del primo. Invece i tre commissari clericali concludono che nessun elemento plausibile esiste per ritenere lo Ior proprietario delle società  e complice di Calvi. Nel [[1987]] il giudice istruttore del tribunale di Milano emette un mandato di cattura contro Paul Marcinkus; il passaporto diplomatico dell'arcivescovo gli garantisce l'immunità  salvandolo dall'arresto e consentendogli di restare in [[Italia]] per altri dieci anni e ritornare in America assolutamente impunito, grazie alla protezione del papa.  
Due mesi dopo si riunisce il collegio cardinalizio in cui si condanna l'operato del banchiere, si ammette l'esistenza del controllo diretto e indiretto dello [[Ior]] su quelle società  incriminate. Tuttavia, il cardinale Casaroli nella sua relazione finale stabilisce che il debito non riguarda lo Ior e dunque la Banca del Vaticano non verserà  un soldo per riempire il buco di 1287 milioni di dollari. Lo stesso anno viene creata una commissione italo–vaticana per stabilire la proprietà  delle due holding. I tre commissari del Ministero del Tesoro conclusero che, visti i documenti ufficiali, lo [[Ior]] era la proprietaria delle due holding e delle otto società  controllate; inoltre fin dal [[1974]] è provata la collaborazione tra Calvi e lo [[Ior]] per coprire le attività  illecite del primo. Invece i tre commissari clericali concludono che nessun elemento plausibile esiste per ritenere lo Ior proprietario delle società  e complice di Calvi. Nel [[1987]] il giudice istruttore del tribunale di Milano emette un mandato di cattura contro Paul Marcinkus; il passaporto diplomatico dell'arcivescovo gli garantisce l'immunità  salvandolo dall'arresto e consentendogli di restare in [[Italia]] per altri dieci anni e ritornare in America assolutamente impunito, grazie alla protezione del papa.  


Negli anni ottanta lo [[Ior]] fallisce e le finanze della Chiesa sono nere. Lo scenario d'inizio decennio è questo: il potere del Vaticano sta scemando. Invece no. La politica non può privarsi di un così grande sostegno. Ecco perché nel [[1984]] arriva il secondo concordato tra Chiesa e stato italiano in sostituzione dei patti del [[1929]]. Craxi è al governo da un anno, è il primo socialista a sedersi nella poltrona di presidente del Consiglio e ha tutte le intenzioni per restarci. Perciò apre i negoziati con la Chiesa, passaggio obbligato per chi vuole consolidare il proprio potere nel nostro paese. Il nuovo concordato siglato dal capo socialista e dal cardinale Casaroli: riconosce il significato di Roma in quanto sede del Papato (art 5); esonera gli ecclesiastici dal rivelare in tribunale informazioni ricevute in confessione (art 12); obbliga la forza pubblica ad avvisare le [[autorità ]] ecclesiastiche prima di penetrare in un luogo di culto (art 14); riconosce come feste nazionali le feste religiose cattoliche (art 16); riconosce valore civile ai matrimoni religiosi (art 23); riconosce la parità  tra scuole statali e scuole cattoliche (art 29); stabilisce l'insegnamento facoltativo della religione cattolica (art 30); attribuisce alle autorità  ecclesiastiche il controllo sull'Università  del Sacro Cuore (art 33). Inoltre, il nuovo concordato stabilisce l'abbandono della religione di stato e l'introduzione dell'Otto per Mille. Il patto con il Vaticano venne approvato a larga maggioranza compresi i voti del partito comunista di Berlinguer. Ciò ricorda il sostegno di Togliatti all'articolo 7 della costituzione, con l'ingresso dei Patti Lateranensi nella repubblica.
Negli anni ottanta lo [[Ior]] fallisce e le finanze della Chiesa sono nere. Lo scenario d'inizio decennio è questo: il potere del Vaticano sta scemando. Invece no. La politica non può privarsi di un così grande sostegno. Ecco perché nel [[1984]] arriva il secondo concordato tra Chiesa e stato italiano in sostituzione dei patti del [[1929]]. Craxi è al governo da un anno, è il primo socialista a sedersi nella poltrona di presidente del Consiglio e ha tutte le intenzioni per restarci. Perciò apre i negoziati con la Chiesa, passaggio obbligato per chi vuole consolidare il proprio potere nel nostro paese. Il nuovo concordato siglato dal capo socialista e dal cardinale Casaroli: riconosce il significato di Roma in quanto sede del Papato (art 5); esonera gli ecclesiastici dal rivelare in tribunale informazioni ricevute in confessione (art 12); obbliga la forza pubblica ad avvisare le [[autorità]] ecclesiastiche prima di penetrare in un luogo di culto (art 14); riconosce come feste nazionali le feste religiose cattoliche (art 16); riconosce valore civile ai matrimoni religiosi (art 23); riconosce la parità  tra scuole statali e scuole cattoliche (art 29); stabilisce l'insegnamento facoltativo della religione cattolica (art 30); attribuisce alle autorità  ecclesiastiche il controllo sull'Università  del Sacro Cuore (art 33). Inoltre, il nuovo concordato stabilisce l'abbandono della religione di stato e l'introduzione dell'Otto per Mille. Il patto con il Vaticano venne approvato a larga maggioranza compresi i voti del partito comunista di Berlinguer. Ciò ricorda il sostegno di Togliatti all'articolo 7 della costituzione, con l'ingresso dei Patti Lateranensi nella repubblica.


Nel [[1990]] entra in vigore l'Otto per Mille. Tale sistema è stato elaborato dal futuro ministro Giulio Tremonti, ai tempi del secondo concordato, collaboratore del governo Craxi. Il meccanismo prevede il prelievo dell'8x1000 del gettito Irpef e la sua destinazione ad una comunità  religiosa o allo [[Stato]]. Tuttavia, il sistema è solo in apparenza trasparente. Infatti, chi sceglie di non destinare il proprio 8x1000 a nessuno vede destinare i propri soldi dai “voti” degli altri. Le somme sono ripartite dunque in questo modo, attribuendo anche le quote non espresse per il 90% alla Chiesa. È un sistema di voto fiscale che non ha eguali al mondo e che lo [[Stato]] italiano non utilizza per il più considerato 5x1000, dedicato a ricerca e volontariato. Ciò ha consentito alla Santa Sede di fare guadagni enormi (un miliardo di euro l'anno) e di rimettere a posto le sue finanze, nonché di estendere il proprio potere sui media.  
Nel [[1990]] entra in vigore l'Otto per Mille. Tale sistema è stato elaborato dal futuro ministro Giulio Tremonti, ai tempi del secondo concordato, collaboratore del governo Craxi. Il meccanismo prevede il prelievo dell'8x1000 del gettito Irpef e la sua destinazione ad una comunità  religiosa o allo [[Stato]]. Tuttavia, il sistema è solo in apparenza trasparente. Infatti, chi sceglie di non destinare il proprio 8x1000 a nessuno vede destinare i propri soldi dai “voti” degli altri. Le somme sono ripartite dunque in questo modo, attribuendo anche le quote non espresse per il 90% alla Chiesa. È un sistema di voto fiscale che non ha eguali al mondo e che lo [[Stato]] italiano non utilizza per il più considerato 5x1000, dedicato a ricerca e volontariato. Ciò ha consentito alla Santa Sede di fare guadagni enormi (un miliardo di euro l'anno) e di rimettere a posto le sue finanze, nonché di estendere il proprio potere sui media.  
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== Privilegi ecclesiastici del XXI secolo ==
== Privilegi ecclesiastici del XXI secolo ==
[[Image:Vauro.jpg|thumb|right|270|L'otto per mille in una vignetta di Vauro]]
[[Image:Vauro.jpg|thumb|right|270|L'otto per mille in una vignetta di Vauro]]
Analizzato uno dei più osceni privilegi ecclesiastici (l'otto per mille), è bene soffermarsi su altri vantaggi che lo [[Stato]] italiano consente alle [[La proprietà |proprietà ]] ecclesiastiche. Tra queste vi sono -oltre luoghi di culto e sedi di ordini religiosi- anche scuole, musei, biblioteche, università  (ben 140!), ospedali. Tuttavia, la Chiesa è proprietaria anche di parecchie attività  commerciali collegate alle attività  religiose, quali: alberghi, librerie, ristoranti. Secondo un'inchiesta della rivista liberale «Il Mondo» il patrimonio immobiliare nazionale appartiene alla Chiesa per un quinto. È certo invece che l'erario italiano non abbia mai censito le proprietà  clericali, le quali sono amministrate dall'Apsa <ref name="Amministrazione">Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica</ref> guidata oggi dal cardinal Domenico Calcagno e creata nel [[1967]] da Paolo VI. Le attività  cattoliche sono sgravate dal pagamento dell'Ici (Imposta comunale sugli immobili), riuscendo così ad avere uno scorretto vantaggio rispetto agli altri privati. Inoltre, l'Anci <ref name="Associazione">Associazione Nazionale Comuni Italiani</ref> ha denunciato una perdita di ben 400 milioni di euro a causa dell'esenzione Ici degli immobili della Santa Sede.
Analizzato uno dei più osceni privilegi ecclesiastici (l'otto per mille), è bene soffermarsi su altri vantaggi che lo [[Stato]] italiano consente alle [[La proprietà |proprietà]] ecclesiastiche. Tra queste vi sono -oltre luoghi di culto e sedi di ordini religiosi- anche scuole, musei, biblioteche, università  (ben 140!), ospedali. Tuttavia, la Chiesa è proprietaria anche di parecchie attività  commerciali collegate alle attività  religiose, quali: alberghi, librerie, ristoranti. Secondo un'inchiesta della rivista liberale «Il Mondo» il patrimonio immobiliare nazionale appartiene alla Chiesa per un quinto. È certo invece che l'erario italiano non abbia mai censito le proprietà  clericali, le quali sono amministrate dall'Apsa <ref name="Amministrazione">Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica</ref> guidata oggi dal cardinal Domenico Calcagno e creata nel [[1967]] da Paolo VI. Le attività  cattoliche sono sgravate dal pagamento dell'Ici (Imposta comunale sugli immobili), riuscendo così ad avere uno scorretto vantaggio rispetto agli altri privati. Inoltre, l'Anci <ref name="Associazione">Associazione Nazionale Comuni Italiani</ref> ha denunciato una perdita di ben 400 milioni di euro a causa dell'esenzione Ici degli immobili della Santa Sede.


La [[repubblica]] italiana decise di esentare i beni clericali dall'Ici dal [[1992]]; il [[governo]] Amato varò il decreto legislativo 504 istituente la tassa e già  prevedente l'esenzione da essa per «''i fabbricati di proprietà  della Santa Sede''». Poco dopo però la Corte Costituzionale si pronunciò per modificare la legge per non far gravare l'imposta sugli «''enti non commerciali, per gli immobili ad esclusivo utilizzo finalizzato alla svolgimento di attività  assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, religiose o di culto''».  
La [[repubblica]] italiana decise di esentare i beni clericali dall'Ici dal [[1992]]; il [[governo]] Amato varò il decreto legislativo 504 istituente la tassa e già  prevedente l'esenzione da essa per «''i fabbricati di proprietà  della Santa Sede''». Poco dopo però la Corte Costituzionale si pronunciò per modificare la legge per non far gravare l'imposta sugli «''enti non commerciali, per gli immobili ad esclusivo utilizzo finalizzato alla svolgimento di attività  assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive, religiose o di culto''».  
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