Squat: differenze tra le versioni

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Anche nel resto d'Europa, così come in Olanda, gli squatters presero ad organizzarsi a partire dagli anni '60. Nacque così un vero e proprio movimento - Francia, Olanda (''Crackers''), Germania (''Besetzers''), Italia, Inghilterra (Squatters) e Spagna (''movimiento okupa'') - ognuno con le proprie specificità  legate ai contesti sociali, politici ed economici in cui s'erano formati. Spesso questo fenomeno andò di pari passo con l'emergere di movimenti [[controcultura|controculturali]] come quello [[punk]] ed hippie, oppure allo sviluppo di movimenti artistici come in [[Francia]], dove l'occupazione era sostanzialmente un'esclusività  di artisti e musicisti.
Anche nel resto d'Europa, così come in Olanda, gli squatters presero ad organizzarsi a partire dagli anni '60. Nacque così un vero e proprio movimento - Francia, Olanda (''Crackers''), Germania (''Besetzers''), Italia, Inghilterra (Squatters) e Spagna (''movimiento okupa'') - ognuno con le proprie specificità  legate ai contesti sociali, politici ed economici in cui s'erano formati. Spesso questo fenomeno andò di pari passo con l'emergere di movimenti [[controcultura|controculturali]] come quello [[punk]] ed hippie, oppure allo sviluppo di movimenti artistici come in [[Francia]], dove l'occupazione era sostanzialmente un'esclusività  di artisti e musicisti.


Col tempo impossessarsi di un edificio divenne un'azione organizzata, tanto e vero che proprio negli anni '60 nacquero le prime assemblee di occupanti che si prefiggevano l'obiettivo di individuare i fabbricati, organizzare la presa di possesso ed eventualmente resistere alla reazione delle [[autorità ]].<ref name="squat">[http://repositorio.uchile.cl/bitstream/handle/2250/130699/TESIS%20MAGISTER%20SOCIOLOGIA%20MOVIMIENTO%20OKUPA.%20PRAXIS,%20REDES%20SOCIALES%20Y%20FORMAS%20DE%20ACCIÓN%20COLECTIVA.pdf?sequence=1&isAllowed=y Movimiento okupa]</ref>Fu proprio quest'atto a sancire la trasformazione delle semplici occupazioni in vero e proprio movimento organizzato. Un fenomeno che ebbe il suo culmine negli '80 e che sostanzialmente si estese anche in Nord e Sud America, per finire in Asia e perfino in Africa.
Col tempo impossessarsi di un edificio divenne un'azione organizzata, tanto e vero che proprio negli anni '60 nacquero le prime assemblee di occupanti che si prefiggevano l'obiettivo di individuare i fabbricati, organizzare la presa di possesso ed eventualmente resistere alla reazione delle [[autorità]].<ref name="squat">[http://repositorio.uchile.cl/bitstream/handle/2250/130699/TESIS%20MAGISTER%20SOCIOLOGIA%20MOVIMIENTO%20OKUPA.%20PRAXIS,%20REDES%20SOCIALES%20Y%20FORMAS%20DE%20ACCIÓN%20COLECTIVA.pdf?sequence=1&isAllowed=y Movimiento okupa]</ref>Fu proprio quest'atto a sancire la trasformazione delle semplici occupazioni in vero e proprio movimento organizzato. Un fenomeno che ebbe il suo culmine negli '80 e che sostanzialmente si estese anche in Nord e Sud America, per finire in Asia e perfino in Africa.


=== Storia (sintetica) paese per paese ===
=== Storia (sintetica) paese per paese ===
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Ad ogni modo, il movimento squatters prese rapidamente a svilupparsi, assumendo in ogni paese delle caratteristiche specifiche legate al contesto sociale e politico. In [[Germania]], per esempio, il movimento dei cosiddetti ''besetzers'', si diffuse tanto in tutto il paese
Ad ogni modo, il movimento squatters prese rapidamente a svilupparsi, assumendo in ogni paese delle caratteristiche specifiche legate al contesto sociale e politico. In [[Germania]], per esempio, il movimento dei cosiddetti ''besetzers'', si diffuse tanto in tutto il paese
(compresa la Germania est), concentrandosi in particolare nella città  di Berlino soprattutto dopo la caduta del Muro il [[9 novembre]]
(compresa la Germania est), concentrandosi in particolare nella città  di Berlino soprattutto dopo la caduta del Muro il [[9 novembre]]
[[1989]]. L'elevato numero di occupazioni indussero le [[autorità ]] ad intervenire da un lato per cercare di reprimere le iniziative illegali e dall'altro per riportare nella legalità  almeno parte del movimento attraverso la proposta di alcune misure accondiscendenti (es. affitti molto bassi). Molti ''besetzers'' accettarono le condizioni dello [[Stato]], ma una minoranza si dimostrò inflessibile e continuò ad occupare diversi edifici come forma di contrasto al [[capitalismo]], allo [[Stato]] e soprattutto alla speculazione immobiliare. Al momento sembrerebbero comunque esserci pochissimi squat illegali<ref name="squat">[http://repositorio.uchile.cl/bitstream/handle/2250/130699/TESIS%20MAGISTER%20SOCIOLOGIA%20MOVIMIENTO%20OKUPA.%20PRAXIS,%20REDES%20SOCIALES%20Y%20FORMAS%20DE%20ACCIÓN%20COLECTIVA.pdf?sequence=1&isAllowed=y Movimiento okupa]</ref>, quantunque ne persistano di diversi di una certa importanza (Au a Francoforte, ''[[Rote Flora]]'' ad Amburgo...).
[[1989]]. L'elevato numero di occupazioni indussero le [[autorità]] ad intervenire da un lato per cercare di reprimere le iniziative illegali e dall'altro per riportare nella legalità  almeno parte del movimento attraverso la proposta di alcune misure accondiscendenti (es. affitti molto bassi). Molti ''besetzers'' accettarono le condizioni dello [[Stato]], ma una minoranza si dimostrò inflessibile e continuò ad occupare diversi edifici come forma di contrasto al [[capitalismo]], allo [[Stato]] e soprattutto alla speculazione immobiliare. Al momento sembrerebbero comunque esserci pochissimi squat illegali<ref name="squat">[http://repositorio.uchile.cl/bitstream/handle/2250/130699/TESIS%20MAGISTER%20SOCIOLOGIA%20MOVIMIENTO%20OKUPA.%20PRAXIS,%20REDES%20SOCIALES%20Y%20FORMAS%20DE%20ACCIÓN%20COLECTIVA.pdf?sequence=1&isAllowed=y Movimiento okupa]</ref>, quantunque ne persistano di diversi di una certa importanza (Au a Francoforte, ''[[Rote Flora]]'' ad Amburgo...).


L'esperienza italiana del movimento cominciò invece nel gennaio degli "anni '70", quando a Milano alcune famiglie di orientamento anarchico per contrastare l'alienazione della vita metropolitana e la carenza di abitazioni cominciarono ad occupare case ed edifici abbandonati o sfitti. Contemporaneamente iniziarono anche le occupazioni di [[scuola|scuole]], università  e soprattutto fabbriche, in cui furono avviati diversi progetti di [[autogestione]] molto interessanti e formativi. Si diffondono così in tutta la penisola i cosiddetti [[Centro Sociale Occupato Autogestito|C.S.O.A.]] che fungevano, e fungono ancora oggi, il compito di promuovere mezzi di [[controinformazione]] e lo sviluppo di [[controcultura|movimenti controculturali]] capaci di far emancipare le masse dalle direttive restrittive dei partiti istituzionali.  Un momento drammatico della storia degli squat italiani si verificò nel marzo del [[1998]], quando furono arrestati a Torino tre squatters [[NO TAV]] - [[Edoardo Massari]], [[Maria Soledad Rosas]] e [[Silvano Pelissero]] - con l'accusa di ecoterrorismo <ref name="sole">Si legga [[Sole, Baleno e Pelissero]]</ref>. Dopo il suicidio di "Baleno" (soprannome di [[Edoardo Massari]]) e Soledad, [[Silvano Pelissero]] fu processato ed assolto dalle accuse, in realtà  apparse sin da subito infondate, di appartenenza al fantomatico gruppo terroristico dei "'''Lupi Grigi'''" <ref name="scarpe">[http://www.notavtorino.org/documenti-05/le_scarpe_dei_suicidi.pdf Le scarpe dei suicidi]</ref>.
L'esperienza italiana del movimento cominciò invece nel gennaio degli "anni '70", quando a Milano alcune famiglie di orientamento anarchico per contrastare l'alienazione della vita metropolitana e la carenza di abitazioni cominciarono ad occupare case ed edifici abbandonati o sfitti. Contemporaneamente iniziarono anche le occupazioni di [[scuola|scuole]], università  e soprattutto fabbriche, in cui furono avviati diversi progetti di [[autogestione]] molto interessanti e formativi. Si diffondono così in tutta la penisola i cosiddetti [[Centro Sociale Occupato Autogestito|C.S.O.A.]] che fungevano, e fungono ancora oggi, il compito di promuovere mezzi di [[controinformazione]] e lo sviluppo di [[controcultura|movimenti controculturali]] capaci di far emancipare le masse dalle direttive restrittive dei partiti istituzionali.  Un momento drammatico della storia degli squat italiani si verificò nel marzo del [[1998]], quando furono arrestati a Torino tre squatters [[NO TAV]] - [[Edoardo Massari]], [[Maria Soledad Rosas]] e [[Silvano Pelissero]] - con l'accusa di ecoterrorismo <ref name="sole">Si legga [[Sole, Baleno e Pelissero]]</ref>. Dopo il suicidio di "Baleno" (soprannome di [[Edoardo Massari]]) e Soledad, [[Silvano Pelissero]] fu processato ed assolto dalle accuse, in realtà  apparse sin da subito infondate, di appartenenza al fantomatico gruppo terroristico dei "'''Lupi Grigi'''" <ref name="scarpe">[http://www.notavtorino.org/documenti-05/le_scarpe_dei_suicidi.pdf Le scarpe dei suicidi]</ref>.
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Come osservato, il movimento si estese rapidamente in tutto il continente soprattutto a causa della crisi abitativa legata alle speculazioni immobiliari. In [[Spagna]] ed [[Inghilterra]] in particolare, gli squatters si contraddistinsero sia come modello che come [[controcultura|progetto controculturale]], contribuendo così a dare al movimento un'identità  propria attraverso simboli, [[musica]] ed [[estetica]] del tutto nuovi. In [[Gran Bretagna]], la vittoria alle elezioni del [[1979]] di Margaret Thatcher determinò il trionfo del [[liberismo]] più sfrenato che portò alla crescita dell'inflazione, della disoccupazione, della povertà  e come logica conseguenza anche dei [[Senzatetto|senzatetto]]. Le occupazioni così aumentarono sotto spinta degli squatters, molti dei quali ideologicamente affini all'[[anarchismo]], al ribellismo e al [[punk]] che in quegli anni proprio nel paese si stava sviluppando. I [[punk]] (con la loro estetica) diventarono il simbolo della crisi sociale inglese, diventando una vera e propria icona per il colore dei loro capelli, le catene che portavano alla cintura, le spille sui giubbotti, ecc. Essi, in questo modo, denunciavano la crisi inglese, rivelando al mondo l'ingiustizia di un sistema che aveva fatto della dis[[eguaglianza]] il suo basamento. Gli squat divennero così il luogo fisico in cui questi giovani non solo trovavano rifugio, ma sperimentavano anche un modo alternativo di vivere.<ref name="squat">[http://repositorio.uchile.cl/bitstream/handle/2250/130699/TESIS%20MAGISTER%20SOCIOLOGIA%20MOVIMIENTO%20OKUPA.%20PRAXIS,%20REDES%20SOCIALES%20Y%20FORMAS%20DE%20ACCIÓN%20COLECTIVA.pdf?sequence=1&isAllowed=y Movimiento okupa]</ref>
Come osservato, il movimento si estese rapidamente in tutto il continente soprattutto a causa della crisi abitativa legata alle speculazioni immobiliari. In [[Spagna]] ed [[Inghilterra]] in particolare, gli squatters si contraddistinsero sia come modello che come [[controcultura|progetto controculturale]], contribuendo così a dare al movimento un'identità  propria attraverso simboli, [[musica]] ed [[estetica]] del tutto nuovi. In [[Gran Bretagna]], la vittoria alle elezioni del [[1979]] di Margaret Thatcher determinò il trionfo del [[liberismo]] più sfrenato che portò alla crescita dell'inflazione, della disoccupazione, della povertà  e come logica conseguenza anche dei [[Senzatetto|senzatetto]]. Le occupazioni così aumentarono sotto spinta degli squatters, molti dei quali ideologicamente affini all'[[anarchismo]], al ribellismo e al [[punk]] che in quegli anni proprio nel paese si stava sviluppando. I [[punk]] (con la loro estetica) diventarono il simbolo della crisi sociale inglese, diventando una vera e propria icona per il colore dei loro capelli, le catene che portavano alla cintura, le spille sui giubbotti, ecc. Essi, in questo modo, denunciavano la crisi inglese, rivelando al mondo l'ingiustizia di un sistema che aveva fatto della dis[[eguaglianza]] il suo basamento. Gli squat divennero così il luogo fisico in cui questi giovani non solo trovavano rifugio, ma sperimentavano anche un modo alternativo di vivere.<ref name="squat">[http://repositorio.uchile.cl/bitstream/handle/2250/130699/TESIS%20MAGISTER%20SOCIOLOGIA%20MOVIMIENTO%20OKUPA.%20PRAXIS,%20REDES%20SOCIALES%20Y%20FORMAS%20DE%20ACCIÓN%20COLECTIVA.pdf?sequence=1&isAllowed=y Movimiento okupa]</ref>
[[File:Ungdomshuset.jpg|right|200 px|thumb|Facciata di [[Ungdomshuset]] (Danimarca)]]
[[File:Ungdomshuset.jpg|right|200 px|thumb|Facciata di [[Ungdomshuset]] (Danimarca)]]
Nella misura in cui le occupazioni si diffondevano, lo [[Stato]] decise di adottare misure legislative repressive nel tentativo di frenare l'ascesa del movimento. Una dei più importanti fu il ''[https://en.wikipedia.org/wiki/Squatting_in_England_and_Wales#Criminal_Justice_and_Public_Order_Act_1994 Criminal Justice and Public Order Act]'' del [[1994]], che nel paragrafo 6 introduceva specifiche norme (comprendenti anche l'arresto) contro gli squatters che non accettavano determinate condizioni imposte dall'[[autorità ]].
Nella misura in cui le occupazioni si diffondevano, lo [[Stato]] decise di adottare misure legislative repressive nel tentativo di frenare l'ascesa del movimento. Una dei più importanti fu il ''[https://en.wikipedia.org/wiki/Squatting_in_England_and_Wales#Criminal_Justice_and_Public_Order_Act_1994 Criminal Justice and Public Order Act]'' del [[1994]], che nel paragrafo 6 introduceva specifiche norme (comprendenti anche l'arresto) contro gli squatters che non accettavano determinate condizioni imposte dall'[[autorità]].


In [[Spagna]] invece, il ''movimiento okupa'' nacque con una decina d'anni di ritardo a causa della [[franchismo|dittatura franchista]] che s'era protratta sino al [[1975]], anno della morte di [[Francisco Franco]]. Uno degli episodi più significativi del ''movimiento okupa'' fu l'occupazione di un'edificio di Madrid ubicato nel quartiere Lavapiés ad opera del «collettivo KOKA», un gruppo di persone autodenominatesi «Kolectivo de Okupantes de la Kasa del Amparo». Da quel momento, il numero delle occupazioni aumentò drasticamente, non solo nel quartiere ma in tutto il paese, assumendo anche toni molto più radicali semanticamente evidenziato dalla trasformazione delle ''ocupaciones'' (occupazioni con la C) in ''okupaciones'' (occupazioni con il K). In breve, anche per lo [[Stato]] spagnolo, gli ''okupa'' diventarono un grave problema perchè da un lato contestavano il sistema capitalistico, ostacolando i profitti della speculazione immobiliare, dall'altro rifiutavano i canali legalitari che lo Stato offriva loro. Nel [[1996]] entrò in vigore il nuovo codice penale che puniva con maggiore severità  le azioni degli ''okupa''.<ref name="squat">[http://repositorio.uchile.cl/bitstream/handle/2250/130699/TESIS%20MAGISTER%20SOCIOLOGIA%20MOVIMIENTO%20OKUPA.%20PRAXIS,%20REDES%20SOCIALES%20Y%20FORMAS%20DE%20ACCIÓN%20COLECTIVA.pdf?sequence=1&isAllowed=y Movimiento okupa]</ref>[[File:5222.jpg|thumb|left|170 px|Università  di Atene (2009) occupata dagli anarchici greci]]
In [[Spagna]] invece, il ''movimiento okupa'' nacque con una decina d'anni di ritardo a causa della [[franchismo|dittatura franchista]] che s'era protratta sino al [[1975]], anno della morte di [[Francisco Franco]]. Uno degli episodi più significativi del ''movimiento okupa'' fu l'occupazione di un'edificio di Madrid ubicato nel quartiere Lavapiés ad opera del «collettivo KOKA», un gruppo di persone autodenominatesi «Kolectivo de Okupantes de la Kasa del Amparo». Da quel momento, il numero delle occupazioni aumentò drasticamente, non solo nel quartiere ma in tutto il paese, assumendo anche toni molto più radicali semanticamente evidenziato dalla trasformazione delle ''ocupaciones'' (occupazioni con la C) in ''okupaciones'' (occupazioni con il K). In breve, anche per lo [[Stato]] spagnolo, gli ''okupa'' diventarono un grave problema perchè da un lato contestavano il sistema capitalistico, ostacolando i profitti della speculazione immobiliare, dall'altro rifiutavano i canali legalitari che lo Stato offriva loro. Nel [[1996]] entrò in vigore il nuovo codice penale che puniva con maggiore severità  le azioni degli ''okupa''.<ref name="squat">[http://repositorio.uchile.cl/bitstream/handle/2250/130699/TESIS%20MAGISTER%20SOCIOLOGIA%20MOVIMIENTO%20OKUPA.%20PRAXIS,%20REDES%20SOCIALES%20Y%20FORMAS%20DE%20ACCIÓN%20COLECTIVA.pdf?sequence=1&isAllowed=y Movimiento okupa]</ref>[[File:5222.jpg|thumb|left|170 px|Università  di Atene (2009) occupata dagli anarchici greci]]
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Gli squatters non sono presenti solamente nei paesi appena citati, ma anche in numerosi altri, come per esempio in Danimarca, dove sono presenti due celebri squat: il primo è la comunità  di [[Christiania]], un vero e proprio quartiere-occupato fondato nel [[1971]] sul sito di una zona militare abbandonata; il secondo è lo storico centro sociale [[Ungdomshuset]], che fu sfrattato nel [[2007]] dopo una lunga battaglia con le forze dell'ordine.  
Gli squatters non sono presenti solamente nei paesi appena citati, ma anche in numerosi altri, come per esempio in Danimarca, dove sono presenti due celebri squat: il primo è la comunità  di [[Christiania]], un vero e proprio quartiere-occupato fondato nel [[1971]] sul sito di una zona militare abbandonata; il secondo è lo storico centro sociale [[Ungdomshuset]], che fu sfrattato nel [[2007]] dopo una lunga battaglia con le forze dell'ordine.  


Non meno importante, nell'ottica di analisi del movimento attuale, è la [[Grecia]], dove il fenomeno squatters è iniziato in ritardo per colpa della dittatura dei colonnelli, ma che ebbe una crescita esponenziale a partire dalla fine degli anni '80 sino ad oggi. Gli squat greci si caratterizzano per la forte presenza anarchica e dunque anche per la radicalità  con cui vengono concepiti, oltre che per i continui e spesso violenti conflitti con le [[autorità ]]. Salonicco e soprattutto Atene sono le due città  in cui il fenomeno è più esteso. Nella capitale i centri sociali più conosciuti sono ''K* Vox, Papoutsadiko, Sinialo, Istos, Botanikos Kipos, Agros, Villa Zografou, Patmou and Karavia, Zaimi 11, Epavli Kouvelou, Ano Kato, Pikpa e Strouga''. Particolarmente attivo in questo senso è il quartiere [[Exarchia]], considerato un punto di riferimento per tutti gli anarchici greci proprio per l'altissimo numero di centri sociali.  
Non meno importante, nell'ottica di analisi del movimento attuale, è la [[Grecia]], dove il fenomeno squatters è iniziato in ritardo per colpa della dittatura dei colonnelli, ma che ebbe una crescita esponenziale a partire dalla fine degli anni '80 sino ad oggi. Gli squat greci si caratterizzano per la forte presenza anarchica e dunque anche per la radicalità  con cui vengono concepiti, oltre che per i continui e spesso violenti conflitti con le [[autorità]]. Salonicco e soprattutto Atene sono le due città  in cui il fenomeno è più esteso. Nella capitale i centri sociali più conosciuti sono ''K* Vox, Papoutsadiko, Sinialo, Istos, Botanikos Kipos, Agros, Villa Zografou, Patmou and Karavia, Zaimi 11, Epavli Kouvelou, Ano Kato, Pikpa e Strouga''. Particolarmente attivo in questo senso è il quartiere [[Exarchia]], considerato un punto di riferimento per tutti gli anarchici greci proprio per l'altissimo numero di centri sociali.  


Dopo la caduta del muro di Berlino e la fine del [[comunismo]] reale, lo squatting si è diffuso anche nei paesi del'est, come in Moldavia, [[Polonia]] e [[Russia]].
Dopo la caduta del muro di Berlino e la fine del [[comunismo]] reale, lo squatting si è diffuso anche nei paesi del'est, come in Moldavia, [[Polonia]] e [[Russia]].
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Così come il [[Cile]], mentre in Europa esplodeva il fenomeno squatter, anche l'Argentina si trovava sotto il giogo di una brutale dittatura, per questo il primo squat argentino di cui si ha notizia certa risale solamente al [[1996]], il ''Centro Kultural Independiente'' di Rosario. Un altro periodo di crisi che creò gravissimi problemi sociali, fu la crisi finanziaria del 2001 (''[[Argentinazo]]''). Aumentando la disoccupazione esplose anche la crisi abitativa che si risolse nell'aumento delle occupazioni edifici, a volte frutto di azioni spontanee, a volte di un'organizzazione maggiormente strutturata sul territorio. Il carattere ideologico degli ''okupa'' argentini è infarcito di idee anarchiche e punk e antepone gli interessi comunali e sociali alla [[proprietà  privata]] a qualunque costo.<ref>[https://laterminalrosario.wordpress.com/2010/01/22/los-okupas-anarquistas-del-siglo-xxi/ Los Okupas, anarquistas del siglo XXI.]</ref>
Così come il [[Cile]], mentre in Europa esplodeva il fenomeno squatter, anche l'Argentina si trovava sotto il giogo di una brutale dittatura, per questo il primo squat argentino di cui si ha notizia certa risale solamente al [[1996]], il ''Centro Kultural Independiente'' di Rosario. Un altro periodo di crisi che creò gravissimi problemi sociali, fu la crisi finanziaria del 2001 (''[[Argentinazo]]''). Aumentando la disoccupazione esplose anche la crisi abitativa che si risolse nell'aumento delle occupazioni edifici, a volte frutto di azioni spontanee, a volte di un'organizzazione maggiormente strutturata sul territorio. Il carattere ideologico degli ''okupa'' argentini è infarcito di idee anarchiche e punk e antepone gli interessi comunali e sociali alla [[proprietà  privata]] a qualunque costo.<ref>[https://laterminalrosario.wordpress.com/2010/01/22/los-okupas-anarquistas-del-siglo-xxi/ Los Okupas, anarquistas del siglo XXI.]</ref>


Anche in [[Brasile]] il problema della casa è sempre stato grave e le occupazioni non sono state altro che una necessità  delle comunità  più povere obbligate ad "arrangiarsi" per trovare un tetto sotto cui ripararsi. Gli abitanti di quelle che vengono chiamate ''favelas'' (es. la favela di Rocinha, Rio de Janeiro, è abitata da circa 500.000 persone, ma in tutto il Brasile si contano circa 25 milioni di persone che vivono nelle favelas) possono in qualche modo essere accomunate a comunità squatters brasiliane. A San Paolo esiste un movimento, l'[[MSATC]], che si prefigge lo scopo di agevolare le occupazioni di massa di case e di edifici abbandonati, utilizzando tutti i mezzi possibili (si avvalgono della collaborazione di avvocati che difendono gli occupanti sulla base della costituzione brasiliana che garantirebbe un tetto a ogni cittadino) per impedire lo sgombero. Proprio in questa città  si trova il più grande edificio occupato a scopo abitativo, il palazzo ''Prestes Maia'', in cui si stima risiedano almeno duemila persone. Esistono anche ''okupa'' rurali, come il movimento dei ''[[Sem-terra]]'', fortemente osteggiato dalle [[autorità ]] e dai [[capitalismo|capitalisti fondiari]], che contano approssimativamente 1.5 milione di membri.
Anche in [[Brasile]] il problema della casa è sempre stato grave e le occupazioni non sono state altro che una necessità  delle comunità  più povere obbligate ad "arrangiarsi" per trovare un tetto sotto cui ripararsi. Gli abitanti di quelle che vengono chiamate ''favelas'' (es. la favela di Rocinha, Rio de Janeiro, è abitata da circa 500.000 persone, ma in tutto il Brasile si contano circa 25 milioni di persone che vivono nelle favelas) possono in qualche modo essere accomunate a comunità squatters brasiliane. A San Paolo esiste un movimento, l'[[MSATC]], che si prefigge lo scopo di agevolare le occupazioni di massa di case e di edifici abbandonati, utilizzando tutti i mezzi possibili (si avvalgono della collaborazione di avvocati che difendono gli occupanti sulla base della costituzione brasiliana che garantirebbe un tetto a ogni cittadino) per impedire lo sgombero. Proprio in questa città  si trova il più grande edificio occupato a scopo abitativo, il palazzo ''Prestes Maia'', in cui si stima risiedano almeno duemila persone. Esistono anche ''okupa'' rurali, come il movimento dei ''[[Sem-terra]]'', fortemente osteggiato dalle [[autorità]] e dai [[capitalismo|capitalisti fondiari]], che contano approssimativamente 1.5 milione di membri.


====Oceania====
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