Sacco e Vanzetti: differenze tra le versioni

m
Sostituzione testo - "[à][\s][.]" con "à."
m (Sostituzione testo - "[à][\s\s]" con "à ")
m (Sostituzione testo - "[à][\s][.]" con "à.")
Riga 6: Riga 6:
==Brevi note biografiche sul periodo italiano==
==Brevi note biografiche sul periodo italiano==


*'''Ferdinando Sacco''' (solo in seguito, in [[Messico]], si farà  chiamare Nicola) nasce a Torremaggiore (attualmente in provincia di Foggia) il [[22 aprile]] [[1891]] in una numerosissima famiglia, padre, madre e 17 figli. Vissuto in una famiglia di agricoltori tutto sommato benestanti, commercianti di vino e olio, a nove anni lascia la [[scuola]] per iniziare a lavorare nei campi di famiglia. Ferdinando ama la vita all'aria aperta ed è affascinato dalla tecnologia dei primi macchinari adoperati in alcuni lavori agricoli, però è voglioso di vivere nuove esperienze, in particolare è affascinato dall'America, che tutti dicono essere la terra dove è possibile raggiungere la felicità . Ed è per questo che decide di emigrare, per cercare la felicità .  
*'''Ferdinando Sacco''' (solo in seguito, in [[Messico]], si farà  chiamare Nicola) nasce a Torremaggiore (attualmente in provincia di Foggia) il [[22 aprile]] [[1891]] in una numerosissima famiglia, padre, madre e 17 figli. Vissuto in una famiglia di agricoltori tutto sommato benestanti, commercianti di vino e olio, a nove anni lascia la [[scuola]] per iniziare a lavorare nei campi di famiglia. Ferdinando ama la vita all'aria aperta ed è affascinato dalla tecnologia dei primi macchinari adoperati in alcuni lavori agricoli, però è voglioso di vivere nuove esperienze, in particolare è affascinato dall'America, che tutti dicono essere la terra dove è possibile raggiungere la felicità. Ed è per questo che decide di emigrare, per cercare la felicità.  


*'''Bartolomeo Vanzetti''' nasce a Villafalletto (attualmente in Piemonte) l'[[11 giugno]] [[1888]]. All'età  di 13 anni il padre lo obbliga a lavorare come apprendista in diverse pasticcerie, un mestiere che non gli piaceva soprattutto che Bartolomeo amava stare all'aperto. Un paio di anni di apprendistato mineranno la sua salute e soprattutto faranno nasce in lui un certo rancore verso il padre, che per quanto gli volesse bene aveva con lui atteggiamenti eccessivamente autoritari. In seguito, divenuto orfano di madre, sceglie di allontanarsi dall'[[autorità ]] del padre, che voleva farlo lavorare nella caffetteria di famiglia, emigrando verso gli [[USA]]: è il [[9 giugno]] [[1908]].<ref name="nota">[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-32610221.html Altre brevi note biografiche]</ref>. Come Sacco, ciò che spinse Vanzetti non era la miseria, ma il desiderio di costruirsi una nuova vita, che nel suo paese non era più particolarmente stimolante specialmente dopo la morte dell'amata madre.  
*'''Bartolomeo Vanzetti''' nasce a Villafalletto (attualmente in Piemonte) l'[[11 giugno]] [[1888]]. All'età  di 13 anni il padre lo obbliga a lavorare come apprendista in diverse pasticcerie, un mestiere che non gli piaceva soprattutto che Bartolomeo amava stare all'aperto. Un paio di anni di apprendistato mineranno la sua salute e soprattutto faranno nasce in lui un certo rancore verso il padre, che per quanto gli volesse bene aveva con lui atteggiamenti eccessivamente autoritari. In seguito, divenuto orfano di madre, sceglie di allontanarsi dall'[[autorità ]] del padre, che voleva farlo lavorare nella caffetteria di famiglia, emigrando verso gli [[USA]]: è il [[9 giugno]] [[1908]].<ref name="nota">[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-32610221.html Altre brevi note biografiche]</ref>. Come Sacco, ciò che spinse Vanzetti non era la miseria, ma il desiderio di costruirsi una nuova vita, che nel suo paese non era più particolarmente stimolante specialmente dopo la morte dell'amata madre.  
Riga 20: Riga 20:


Lettore e sostenitore del giornale anarchico ''[[Cronaca Sovversiva]]'' di [[Luigi Galleani]], cominciò a partecipare con grande perseveranza alle manifestazioni operaie dell'epoca, attraverso le quali i lavoratori chiedevano salari più alti e migliori condizioni di lavoro. A causa di queste attività  venne arrestato il [[3 dicembre]] [[1916]], per aver partecipato ad una manifestazione di [[solidarietà ]] in favore degli operai di Mesabi (Minnesota).
Lettore e sostenitore del giornale anarchico ''[[Cronaca Sovversiva]]'' di [[Luigi Galleani]], cominciò a partecipare con grande perseveranza alle manifestazioni operaie dell'epoca, attraverso le quali i lavoratori chiedevano salari più alti e migliori condizioni di lavoro. A causa di queste attività  venne arrestato il [[3 dicembre]] [[1916]], per aver partecipato ad una manifestazione di [[solidarietà ]] in favore degli operai di Mesabi (Minnesota).
Vanzetti fece molti lavori, prendeva tutto ciò che gli capitava. Si spostò in diverse città  degli USA, lavorando in varie trattorie, in una cava, in un'acciaieria e in una fabbrica di cordami, la Plymouth Cordage Company. Leggeva molto: [[Karl Marx|Marx]], [[Charles Darwin]], [[Victor Hugo]], [[Gorkij]], [[Lev Tolstoj]], [[Emile Zola]] e Dante furono tra i suoi autori preferiti. Dal [[1912]] divenne un accanito lettore di ''[[Cronaca Sovversiva]]'', per il quale a volte scriverà  anche degli articoli, e fece la conoscenza di molti esponenti dell'[[anarchismo statunitense]]. A Plymouth (Massachusetts) fu lungamente ospite della famiglia dell'anarchico [[Vincenzo Brini]], che era un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli anarchici e gli immigrati in difficoltà . Nel [[1916]] Vanzetti guidò uno [[sciopero]] contro la Plymouth nonostante già  non lavorasse più per questa fabbrica.  
Vanzetti fece molti lavori, prendeva tutto ciò che gli capitava. Si spostò in diverse città  degli USA, lavorando in varie trattorie, in una cava, in un'acciaieria e in una fabbrica di cordami, la Plymouth Cordage Company. Leggeva molto: [[Karl Marx|Marx]], [[Charles Darwin]], [[Victor Hugo]], [[Gorkij]], [[Lev Tolstoj]], [[Emile Zola]] e Dante furono tra i suoi autori preferiti. Dal [[1912]] divenne un accanito lettore di ''[[Cronaca Sovversiva]]'', per il quale a volte scriverà  anche degli articoli, e fece la conoscenza di molti esponenti dell'[[anarchismo statunitense]]. A Plymouth (Massachusetts) fu lungamente ospite della famiglia dell'anarchico [[Vincenzo Brini]], che era un vero e proprio punto di riferimento per tutti gli anarchici e gli immigrati in difficoltà. Nel [[1916]] Vanzetti guidò uno [[sciopero]] contro la Plymouth nonostante già  non lavorasse più per questa fabbrica.  


=== In Messico per sfuggire alla coscrizione ===
=== In Messico per sfuggire alla coscrizione ===
Riga 26: Riga 26:
Nel [[1917]] il governo americano decise di entrare nel conflitto della prima guerra mondiale e stabilì che tutti i cittadini maschi residenti sul suolo americano dovessero registrarsi agli uffici della leva, quantunque rischiassero di essere chiamati alle armi solo quelli con la cittadinanza americana. Vanzetti, che nel frattempo aveva fatto richiesta per ottenere la cittadinanza, era tra questi; Sacco invece, aveva ancora la cittadinanza italiana quindi avrebbe solo dovuto registrarsi.
Nel [[1917]] il governo americano decise di entrare nel conflitto della prima guerra mondiale e stabilì che tutti i cittadini maschi residenti sul suolo americano dovessero registrarsi agli uffici della leva, quantunque rischiassero di essere chiamati alle armi solo quelli con la cittadinanza americana. Vanzetti, che nel frattempo aveva fatto richiesta per ottenere la cittadinanza, era tra questi; Sacco invece, aveva ancora la cittadinanza italiana quindi avrebbe solo dovuto registrarsi.


Furono questi momenti di intensi dibattiti, [[Luigi Galleani|Galleani]] invitò gli anarchici a non registrarsi e a darsi alla clandestinità . Gli anarchici del Massachusetts si ritrovarono a Boston per discutere sul da farsi. Fu in quell'occasione che Sacco e Vanzetti si conobbero, stringendo rapporti anche con altri importanti anarchici della zona come [[Mario Buda]] e [[Carlo Valdinoci]], ecc.  
Furono questi momenti di intensi dibattiti, [[Luigi Galleani|Galleani]] invitò gli anarchici a non registrarsi e a darsi alla clandestinità. Gli anarchici del Massachusetts si ritrovarono a Boston per discutere sul da farsi. Fu in quell'occasione che Sacco e Vanzetti si conobbero, stringendo rapporti anche con altri importanti anarchici della zona come [[Mario Buda]] e [[Carlo Valdinoci]], ecc.  


Tutto il collettivo galleanista del Massachussetts decise di fuggire in [[Messico]], a Monterrey, dove Vanzetti si fece chiamare Bartolomeo Negrini, mentre Sacco utilizzò lo pseudonimo Nicola Mosmacotelli<ref>Nicola era il nome di uno dei suoi fratelli, Mosmacotelli quello della madre.</ref>. L'esilio in [[Messico]], come detto, serviva per evitare la chiamata alle armi durante la prima guerra mondiale, non certo per vigliaccheria ma per non dover collaborare agli interessi di classe portati avanti da [[Stato]] e capitale. Non solo, molti pensavano che la [[rivoluzione russa]] avrebbe incendiato tutta l'Europa, quindi il Messico poteva essere solo una tappa prima del nuovo ritorno in [[Italia]] per partecipare a quella [[rivoluzione]] che ritenevano fosse prossima.  
Tutto il collettivo galleanista del Massachussetts decise di fuggire in [[Messico]], a Monterrey, dove Vanzetti si fece chiamare Bartolomeo Negrini, mentre Sacco utilizzò lo pseudonimo Nicola Mosmacotelli<ref>Nicola era il nome di uno dei suoi fratelli, Mosmacotelli quello della madre.</ref>. L'esilio in [[Messico]], come detto, serviva per evitare la chiamata alle armi durante la prima guerra mondiale, non certo per vigliaccheria ma per non dover collaborare agli interessi di classe portati avanti da [[Stato]] e capitale. Non solo, molti pensavano che la [[rivoluzione russa]] avrebbe incendiato tutta l'Europa, quindi il Messico poteva essere solo una tappa prima del nuovo ritorno in [[Italia]] per partecipare a quella [[rivoluzione]] che ritenevano fosse prossima.  
Riga 101: Riga 101:
sin dal giorno che ti vidi per l'ultima volta ho sempre avuto idea di scriverti questa lettera: ma la durata del mio digiuno e il pensiero di non potermi esprimere come era mio desiderio, mi hanno fatto attendere fino ad oggi. Non avrei mai pensato che il nostro inseparabile amore potesse così tragicamente finire!<br />
sin dal giorno che ti vidi per l'ultima volta ho sempre avuto idea di scriverti questa lettera: ma la durata del mio digiuno e il pensiero di non potermi esprimere come era mio desiderio, mi hanno fatto attendere fino ad oggi. Non avrei mai pensato che il nostro inseparabile amore potesse così tragicamente finire!<br />
Ma questi sette anni di dolore mi dicono che ciò è stato reso possibile. Però questa nostra separazione forzata non ha cambiato di un atomo il nostro affetto che rimane più saldo e più vivo che mai. Anzi, se ciò è possibile, si è ingigantito ancor più. Molto abbiamo sofferto durante il nostro lungo calvario. <br />[[File:Sacvan.jpg|thumb|300px|left|Sacco (a destra) e Vanzetti (a sinistra) in manette]]
Ma questi sette anni di dolore mi dicono che ciò è stato reso possibile. Però questa nostra separazione forzata non ha cambiato di un atomo il nostro affetto che rimane più saldo e più vivo che mai. Anzi, se ciò è possibile, si è ingigantito ancor più. Molto abbiamo sofferto durante il nostro lungo calvario. <br />[[File:Sacvan.jpg|thumb|300px|left|Sacco (a destra) e Vanzetti (a sinistra) in manette]]
Noi protestiamo oggi, come protestammo ieri e protesteremo sempre per la nostra libertà . Se cessai il mio sciopero della fame, lo feci perchè in me non era rimasta ormai alcuna ombra di vita ed io scelsi quella forma di protesta per reclamare la vita e non la morte, il mio sacrificio era animato dal desiderio vivissimo che vi era in me, per ritornare a stringere tra le mie braccia la tua piccola cara sorellina Ines, tua madre, te e tutti i miei cari amici e compagni di vita, non di morte. Perciò, figlio, la vita di oggi torna calma e tranquilla a rianimare il mio povero corpo, se pure lo spirito rimane senza orizzonte e sempre sperduto tra tetre, nere visioni di morte. Ricordati anche di ciò figlio mio. Non dimenticarti giammai, Dante, ogni qualvolta nella vita sarai felice, di non essere egoista: dividi sempre le tue gioie con quelli più infelici, più poveri e più deboli di te e non essere mai sordo verso coloro che domandano soccorso. Aiuta i perseguitati e le vittime perchè essi saranno i tuoi migliori amici, essi sono i compagni che lottano e cadono, come tuo padre e Bartolomeo lottarono e oggi cadono per aver reclamati felicità  e libertà  per tutte le povere cenciose folle del lavoro. In questa lotta per la vita tu troverai gioia e soddisfazione e sarai amato dai tuoi simili. Continuamente pensavo a te, Dante mio, nei tristi giorni trascorsi nella cella di morte, il canto, le tenere voci dei bimbi che giungevano fino a me dal vicino giardino di giuoco ove vi era la vita e la gioia spensierata - a soli pochi passi di distanza dalle mura che serrano in una atroce agonia tre anime in pena! Tutto ciò mi faceva pensare a te e ad Ines insistentemente, e vi desideravo tanto, oh, tanto, figli miei! Ma poi pensai che fu meglio che tu non fossi venuto a vedermi in quei giorni, perché nella cella di morte ti saresti trovato al cospetto del quadro spaventoso di tre uomini in agonia, in attesa di essere uccisi, e tale tragica visione non so quale effetto avrebbe potuto produrre nella tua mente, e quale influenza avrebbe potuto avere nel futuro. D'altra parte, se tu non fossi un ragazzo troppo sensibile una tale visione avrebbe potuto esserti utile in un futuro domani, quando tu avresti potuto ricordarla per dire al mondo tutta la vergogna di questo secolo che è racchiusa in questa crudele forma di persecuzione e di morte infame. Si, Dante mio, essi potranno ben crocifiggere i nostri corpi come già  fanno da sette anni: ma essi non potranno mai distruggere le nostre Idee che rimarranno ancora più belle per le future generazioni a venire. Dante, per una volta ancora ti esorto ad essere buono ed amare con tutto il tuo affetto tua madre in questi tristi giorni: ed io sono sicuro che con tutte le tue cure e tutto il tuo affetto ella si sentirà  meno infelice. E non dimenticare di conservare un poco del tuo amore per me, figlio, perchè io ti amo tanto, tanto... I migliori miei fraterni saluti per tutti i buoni amici e compagni, baci affettuosi per la piccola Ines e per la mamma, e a te un abbraccio di cuore dal tuo padre e compagno.<br />
Noi protestiamo oggi, come protestammo ieri e protesteremo sempre per la nostra libertà. Se cessai il mio sciopero della fame, lo feci perchè in me non era rimasta ormai alcuna ombra di vita ed io scelsi quella forma di protesta per reclamare la vita e non la morte, il mio sacrificio era animato dal desiderio vivissimo che vi era in me, per ritornare a stringere tra le mie braccia la tua piccola cara sorellina Ines, tua madre, te e tutti i miei cari amici e compagni di vita, non di morte. Perciò, figlio, la vita di oggi torna calma e tranquilla a rianimare il mio povero corpo, se pure lo spirito rimane senza orizzonte e sempre sperduto tra tetre, nere visioni di morte. Ricordati anche di ciò figlio mio. Non dimenticarti giammai, Dante, ogni qualvolta nella vita sarai felice, di non essere egoista: dividi sempre le tue gioie con quelli più infelici, più poveri e più deboli di te e non essere mai sordo verso coloro che domandano soccorso. Aiuta i perseguitati e le vittime perchè essi saranno i tuoi migliori amici, essi sono i compagni che lottano e cadono, come tuo padre e Bartolomeo lottarono e oggi cadono per aver reclamati felicità  e libertà  per tutte le povere cenciose folle del lavoro. In questa lotta per la vita tu troverai gioia e soddisfazione e sarai amato dai tuoi simili. Continuamente pensavo a te, Dante mio, nei tristi giorni trascorsi nella cella di morte, il canto, le tenere voci dei bimbi che giungevano fino a me dal vicino giardino di giuoco ove vi era la vita e la gioia spensierata - a soli pochi passi di distanza dalle mura che serrano in una atroce agonia tre anime in pena! Tutto ciò mi faceva pensare a te e ad Ines insistentemente, e vi desideravo tanto, oh, tanto, figli miei! Ma poi pensai che fu meglio che tu non fossi venuto a vedermi in quei giorni, perché nella cella di morte ti saresti trovato al cospetto del quadro spaventoso di tre uomini in agonia, in attesa di essere uccisi, e tale tragica visione non so quale effetto avrebbe potuto produrre nella tua mente, e quale influenza avrebbe potuto avere nel futuro. D'altra parte, se tu non fossi un ragazzo troppo sensibile una tale visione avrebbe potuto esserti utile in un futuro domani, quando tu avresti potuto ricordarla per dire al mondo tutta la vergogna di questo secolo che è racchiusa in questa crudele forma di persecuzione e di morte infame. Si, Dante mio, essi potranno ben crocifiggere i nostri corpi come già  fanno da sette anni: ma essi non potranno mai distruggere le nostre Idee che rimarranno ancora più belle per le future generazioni a venire. Dante, per una volta ancora ti esorto ad essere buono ed amare con tutto il tuo affetto tua madre in questi tristi giorni: ed io sono sicuro che con tutte le tue cure e tutto il tuo affetto ella si sentirà  meno infelice. E non dimenticare di conservare un poco del tuo amore per me, figlio, perchè io ti amo tanto, tanto... I migliori miei fraterni saluti per tutti i buoni amici e compagni, baci affettuosi per la piccola Ines e per la mamma, e a te un abbraccio di cuore dal tuo padre e compagno.<br />


:'''''Nicola Sacco'''''»
:'''''Nicola Sacco'''''»
66 518

contributi