Sesta Dichiarazione della Selva Lacandona: differenze tra le versioni

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Dunque, come zapatisti, abbiamo pensato che non bastava smettere di dialogare con il governo, ma che era necessario continuare la lotta nonostante quei parassiti fannulloni dei politici. L'EZLN decise allora l'applicazione, solo da parte sua (si dice "unilaterale" perché solo da una parte) degli Accordi di San Andrés per la parte dei diritti e cultura indigeni. Per 4 anni, dalla metà  del 2001 fino a metà  del 2005, ci siamo dedicati a questo e ad altre cose che diremo.
Dunque, come zapatisti, abbiamo pensato che non bastava smettere di dialogare con il governo, ma che era necessario continuare la lotta nonostante quei parassiti fannulloni dei politici. L'EZLN decise allora l'applicazione, solo da parte sua (si dice "unilaterale" perché solo da una parte) degli Accordi di San Andrés per la parte dei diritti e cultura indigeni. Per 4 anni, dalla metà  del 2001 fino a metà  del 2005, ci siamo dedicati a questo e ad altre cose che diremo.


Bene, abbiamo allora cominciato ad avviare i municipi autonomi ribelli zapatisti, che è la forma in cui si sono organizzati i popoli per governare e governarsi, per rendersi più forti. Questa forma di governo autonomo non è stata inventata dall'EZLN, ma viene da molti secoli di resistenza indigena e dalla stessa esperienza zapatista, è l'autogoverno delle comunità . Cioè, non è che viene qualcuno da fuori a governare, ma i popoli stessi decidono, tra di loro, chi e come governa, e se non obbedisce lo rimuovono. Cioè, se quello che comanda non obbedisce al popolo, lo rimuovono dall'incarico, non è più autorità  e subentra un altro.
Bene, abbiamo allora cominciato ad avviare i municipi autonomi ribelli zapatisti, che è la forma in cui si sono organizzati i popoli per governare e governarsi, per rendersi più forti. Questa forma di governo autonomo non è stata inventata dall'EZLN, ma viene da molti secoli di resistenza indigena e dalla stessa esperienza zapatista, è l'autogoverno delle comunità. Cioè, non è che viene qualcuno da fuori a governare, ma i popoli stessi decidono, tra di loro, chi e come governa, e se non obbedisce lo rimuovono. Cioè, se quello che comanda non obbedisce al popolo, lo rimuovono dall'incarico, non è più autorità  e subentra un altro.


Ma ci siamo accorti che i municipi autonomi non erano tutti alla pari, ce n'erano alcuni più sviluppati e che avevano maggiori aiuti da parte della società  civile, mentre altri erano più abbandonati. C'era quindi bisogno di organizzazione perché ci fosse più parità .
Ma ci siamo accorti che i municipi autonomi non erano tutti alla pari, ce n'erano alcuni più sviluppati e che avevano maggiori aiuti da parte della società  civile, mentre altri erano più abbandonati. C'era quindi bisogno di organizzazione perché ci fosse più parità.


Ci siamo anche accorti che l'EZLN, con la sua parte politico-militare si intrometteva nelle decisioni che spettavano alle autorità  democratiche, come si dice "civili". Il problema è che la parte politico-militare dell'EZLN non è democratica, perché è un esercito, ed abbiamo visto che non è un bene che la parte militare stia sopra e la parte democratica sotto, perché non deve essere che quello che è democratico si decida militarmente, ma deve essere il contrario: cioè, che sopra la parte politica democratica comanda e sotto la parte militare obbedisce. O forse sarebbe meglio che niente sia sotto ma che tutto sia allo stesso livello, senza parte militare, per questo gli zapatisti sono soldati, affinché non ci siano soldati. Bene, allora, per risolvere questo problema abbiamo cominciato a separare la parte politico-militare dalle forme di organizzazione autonome e democratiche delle comunità  zapatiste. Così, azioni e decisioni che prima faceva e prendeva l'EZLN, a poco a poco sono state passate alle autorità  democraticamente elette nelle comunità . Sembra facile a dirsi, ma nella pratica è costato molto perché sono molti anni, prima di preparazione alla guerra e poi di guerra, e si fa l'abitudine alla cosa politico-militare. Ma l'abbiamo fatto perché questo è il nostro modo di fare, quello che diciamo poi lo facciamo, perché altrimenti perché lo dovremmo dire se poi non lo facciamo.
Ci siamo anche accorti che l'EZLN, con la sua parte politico-militare si intrometteva nelle decisioni che spettavano alle autorità  democratiche, come si dice "civili". Il problema è che la parte politico-militare dell'EZLN non è democratica, perché è un esercito, ed abbiamo visto che non è un bene che la parte militare stia sopra e la parte democratica sotto, perché non deve essere che quello che è democratico si decida militarmente, ma deve essere il contrario: cioè, che sopra la parte politica democratica comanda e sotto la parte militare obbedisce. O forse sarebbe meglio che niente sia sotto ma che tutto sia allo stesso livello, senza parte militare, per questo gli zapatisti sono soldati, affinché non ci siano soldati. Bene, allora, per risolvere questo problema abbiamo cominciato a separare la parte politico-militare dalle forme di organizzazione autonome e democratiche delle comunità  zapatiste. Così, azioni e decisioni che prima faceva e prendeva l'EZLN, a poco a poco sono state passate alle autorità  democraticamente elette nelle comunità. Sembra facile a dirsi, ma nella pratica è costato molto perché sono molti anni, prima di preparazione alla guerra e poi di guerra, e si fa l'abitudine alla cosa politico-militare. Ma l'abbiamo fatto perché questo è il nostro modo di fare, quello che diciamo poi lo facciamo, perché altrimenti perché lo dovremmo dire se poi non lo facciamo.


Così sono nate le Giunte di Buon Governo, nell'agosto del 2003, e con queste si è continuato l'apprendistato e l'esercizio del "comandare obbedendo".
Così sono nate le Giunte di Buon Governo, nell'agosto del 2003, e con queste si è continuato l'apprendistato e l'esercizio del "comandare obbedendo".
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Da allora e fino alla metà  del 2005, la dirigenza dell'EZLN non ha più dato ordini sulle questioni civili, ma ha accompagnato ed appoggiato le autorità  elette democraticamente dalle comunità, inoltre, ha vigilato che le comunità  e la società  civile nazionale ed internazionale fossero opportunamente informate sugli aiuti ricevuti e sul loro utilizzo. Ed ora stiamo trasferendo il lavoro di vigilanza del buon governo alle basi di appoggio zapatiste, con incarichi temporanei a rotazione, in modo che tutti e tutte imparino e svolgano questo compito. Perché noi pensiamo che un popolo che non vigila sui suoi governanti, è condannato ad essere schiavo, e noi combattiamo per essere liberi, non per cambiare padrone ogni sei anni.
Da allora e fino alla metà  del 2005, la dirigenza dell'EZLN non ha più dato ordini sulle questioni civili, ma ha accompagnato ed appoggiato le autorità  elette democraticamente dalle comunità, inoltre, ha vigilato che le comunità  e la società  civile nazionale ed internazionale fossero opportunamente informate sugli aiuti ricevuti e sul loro utilizzo. Ed ora stiamo trasferendo il lavoro di vigilanza del buon governo alle basi di appoggio zapatiste, con incarichi temporanei a rotazione, in modo che tutti e tutte imparino e svolgano questo compito. Perché noi pensiamo che un popolo che non vigila sui suoi governanti, è condannato ad essere schiavo, e noi combattiamo per essere liberi, non per cambiare padrone ogni sei anni.


L'EZLN, durante questi 4 anni, ha trasferito alle Giunte di Buon Governo ed ai Municipi Autonomi, gli appoggi ed i contatti che, in tutto il Messico e nel mondo, sono stati raccolti in questi anni di guerra e resistenza. Inoltre, in questo periodo, l'EZLN ha costruito un supporto economico e politico che permettesse alle comunità  zapatiste di andare avanti con meno difficoltà  nella costruzione della loro autonomia e migliorare le loro condizioni di vita. Non è molto, ma è molto di più di quanto si aveva prima dell'inizio della sollevazione, nel gennaio del 1994. Se si legge qualcuno degli studi che fanno i governi, si vede che le uniche comunità  indigene che hanno migliorato le proprie condizioni di vita, cioè la loro salute, educazione, alimentazione, abitazione, sono quelle che si trovano in territorio zapatista, come diciamo noi, dove si trovano le nostre comunità . Tutto questo è stato possibile grazie allo sviluppo dei popoli zapatisti ed al sostegno molto grande ricevuto da persone buone e nobili che chiamiamo "società  civili", e dalle loro organizzazioni di tutto il mondo. Come se tutte queste persone avessero reso reale quella cosa del "un altro mondo è possibile", ma nei fatti, non nelle chiacchiere.
L'EZLN, durante questi 4 anni, ha trasferito alle Giunte di Buon Governo ed ai Municipi Autonomi, gli appoggi ed i contatti che, in tutto il Messico e nel mondo, sono stati raccolti in questi anni di guerra e resistenza. Inoltre, in questo periodo, l'EZLN ha costruito un supporto economico e politico che permettesse alle comunità  zapatiste di andare avanti con meno difficoltà  nella costruzione della loro autonomia e migliorare le loro condizioni di vita. Non è molto, ma è molto di più di quanto si aveva prima dell'inizio della sollevazione, nel gennaio del 1994. Se si legge qualcuno degli studi che fanno i governi, si vede che le uniche comunità  indigene che hanno migliorato le proprie condizioni di vita, cioè la loro salute, educazione, alimentazione, abitazione, sono quelle che si trovano in territorio zapatista, come diciamo noi, dove si trovano le nostre comunità. Tutto questo è stato possibile grazie allo sviluppo dei popoli zapatisti ed al sostegno molto grande ricevuto da persone buone e nobili che chiamiamo "società  civili", e dalle loro organizzazioni di tutto il mondo. Come se tutte queste persone avessero reso reale quella cosa del "un altro mondo è possibile", ma nei fatti, non nelle chiacchiere.


Quindi, le comunità  hanno fatto buoni progressi. Adesso ci sono più compagni e compagne che stanno imparando ad essere governo. E, anche se poco a poco, più donne si stanno inserendo in questi lavori, anche se continua ad esserci mancanza di rispetto per le compagne e necessità  di una maggiore partecipazione nelle attività  di lotta. Inoltre, con le Giunte di Buon Governo è migliorato il coordinamento tra i municipi autonomi e la soluzione dei problemi con altre organizzazioni e con le autorità ufficiali. Si è migliorato molto anche riguardo ai progetti presenti nelle comunità  ed è più equa la ripartizione di progetti ed aiuti forniti dalla società  civile di tutto il mondo: è migliorata la salute e l'educazione sebbene manchi ancora molto per essere quello che dovrebbe essere, la stessa cosa riguardo alla casa e l'alimentazione, ed in alcune zone è migliorato molto il problema della terra perché si sono suddivise le terre recuperate dai proprietari delle fincas, ma ci sono zone che continuano a soffrire per mancanza di terre da coltivare. Inoltre, è migliorato molto l'appoggio della società  civile nazionale ed internazionale, perché prima ognuno andava dove gli garbava ed ora le Giunte di Buon Governo li indirizzano dove è più necessario. Dovunque, ci sono più compagni e compagne che stanno imparando a relazionarsi con le persone di altre parti del Messico e del mondo, stanno imparando a rispettare e a esigere rispetto, stanno imparando che ci sono molti mondi e che tutti hanno il loro posto, il loro tempo ed i loro modi, quindi bisogna rispettarsi reciprocamente.
Quindi, le comunità  hanno fatto buoni progressi. Adesso ci sono più compagni e compagne che stanno imparando ad essere governo. E, anche se poco a poco, più donne si stanno inserendo in questi lavori, anche se continua ad esserci mancanza di rispetto per le compagne e necessità  di una maggiore partecipazione nelle attività  di lotta. Inoltre, con le Giunte di Buon Governo è migliorato il coordinamento tra i municipi autonomi e la soluzione dei problemi con altre organizzazioni e con le autorità ufficiali. Si è migliorato molto anche riguardo ai progetti presenti nelle comunità  ed è più equa la ripartizione di progetti ed aiuti forniti dalla società  civile di tutto il mondo: è migliorata la salute e l'educazione sebbene manchi ancora molto per essere quello che dovrebbe essere, la stessa cosa riguardo alla casa e l'alimentazione, ed in alcune zone è migliorato molto il problema della terra perché si sono suddivise le terre recuperate dai proprietari delle fincas, ma ci sono zone che continuano a soffrire per mancanza di terre da coltivare. Inoltre, è migliorato molto l'appoggio della società  civile nazionale ed internazionale, perché prima ognuno andava dove gli garbava ed ora le Giunte di Buon Governo li indirizzano dove è più necessario. Dovunque, ci sono più compagni e compagne che stanno imparando a relazionarsi con le persone di altre parti del Messico e del mondo, stanno imparando a rispettare e a esigere rispetto, stanno imparando che ci sono molti mondi e che tutti hanno il loro posto, il loro tempo ed i loro modi, quindi bisogna rispettarsi reciprocamente.
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Noi zapatisti dell'EZLN abbiamo dedicato questo tempo alla nostra forza principale, cioè ai popoli che ci sostengono. La situazione in qualche cosa è migliorata e non si può dire che l'organizzazione e la lotta zapatiste sono state vane, ma, anche se ci elimineranno completamente, la nostra lotta è servita a qualcosa.
Noi zapatisti dell'EZLN abbiamo dedicato questo tempo alla nostra forza principale, cioè ai popoli che ci sostengono. La situazione in qualche cosa è migliorata e non si può dire che l'organizzazione e la lotta zapatiste sono state vane, ma, anche se ci elimineranno completamente, la nostra lotta è servita a qualcosa.


Non sono cresciuti solo i popoli zapatisti, ma è cresciuto anche l'EZLN. Perché in questo tempo è successo che le nuove generazioni hanno rinnovato tutta la nostra organizzazione. Hanno portato nuova forza. I comandanti e le comandanti che raggiungevano la loro maturità  all'inizio della sollevazione nel 1994, posseggono ora la saggezza di quanto appreso nella guerra e nel dialogo di 12 anni con migliaia di uomini e donne di tutto il mondo. I membri del CCRI, la direzione politico-organizzativa zapatista, ora consigliano ed orientano i nuovi che continuano ad unirsi alla nostra lotta e che vanno ad occupare incarichi direttivi. Da tempo ormai i "comitati" (come li chiamiamo noi) hanno preparato tutta una nuova generazione di comandanti e comandanti che, dopo un periodo di istruzione e prova, incominciano ad apprendere i compiti di comando organizzativo e a svolgerli. E succede anche che i nostri insurgentes, insurgentas, miliziani, miliziane, responsabili locali e regionali, così come le basi di appoggio che erano giovani all'inizio della sollevazione, sono ora uomini e donne maturi, veterani combattenti e leader naturali nelle proprie unità  e comunità . E chi era bambino quel gennaio del '94, ora è un giovane cresciuto nella resistenza e formato nella degna ribellione condotta dai suoi genitori in questi 12 anni di guerra. Questi giovani hanno una formazione politica, tecnica e culturale che non avevano i fondatori del movimento zapatista. Questa gioventù alimenta ora, sempre di più, tanto le nostre truppe quanto i ruoli direttivi nell'organizzazione. Tutti noi abbiamo visto gli inganni della classe politica messicana e la distruzione che le sue azioni provocano nella nostra patria. Ed abbiamo visto le grandi ingiustizie e carneficine che compie la globalizzazione neoliberista in tutto il mondo. Ma di questo parleremo in seguito.
Non sono cresciuti solo i popoli zapatisti, ma è cresciuto anche l'EZLN. Perché in questo tempo è successo che le nuove generazioni hanno rinnovato tutta la nostra organizzazione. Hanno portato nuova forza. I comandanti e le comandanti che raggiungevano la loro maturità  all'inizio della sollevazione nel 1994, posseggono ora la saggezza di quanto appreso nella guerra e nel dialogo di 12 anni con migliaia di uomini e donne di tutto il mondo. I membri del CCRI, la direzione politico-organizzativa zapatista, ora consigliano ed orientano i nuovi che continuano ad unirsi alla nostra lotta e che vanno ad occupare incarichi direttivi. Da tempo ormai i "comitati" (come li chiamiamo noi) hanno preparato tutta una nuova generazione di comandanti e comandanti che, dopo un periodo di istruzione e prova, incominciano ad apprendere i compiti di comando organizzativo e a svolgerli. E succede anche che i nostri insurgentes, insurgentas, miliziani, miliziane, responsabili locali e regionali, così come le basi di appoggio che erano giovani all'inizio della sollevazione, sono ora uomini e donne maturi, veterani combattenti e leader naturali nelle proprie unità  e comunità. E chi era bambino quel gennaio del '94, ora è un giovane cresciuto nella resistenza e formato nella degna ribellione condotta dai suoi genitori in questi 12 anni di guerra. Questi giovani hanno una formazione politica, tecnica e culturale che non avevano i fondatori del movimento zapatista. Questa gioventù alimenta ora, sempre di più, tanto le nostre truppe quanto i ruoli direttivi nell'organizzazione. Tutti noi abbiamo visto gli inganni della classe politica messicana e la distruzione che le sue azioni provocano nella nostra patria. Ed abbiamo visto le grandi ingiustizie e carneficine che compie la globalizzazione neoliberista in tutto il mondo. Ma di questo parleremo in seguito.


Così l'EZLN ha resistito a 12 anni di guerra, di attacchi militari, politici, ideologici ed economici, di accerchiamento, di vessazioni, di persecuzione, ma non ci hanno sconfitto, non ci siamo venduti né arresi, e siamo andati avanti. Molti altri compagni di molte parti sono entrati a far parte della lotta, cosicché, invece di indebolirci dopo tanti anni, siamo diventati più forti. Ci sono indubbiamente problemi che si possono risolvere separando di più la parte politico-militare dalla parte civile-democratica. Ma ci sono cose, le più importanti, come le nostre richieste per cui lottiamo, che non sono ancora state raggiunte completamente.
Così l'EZLN ha resistito a 12 anni di guerra, di attacchi militari, politici, ideologici ed economici, di accerchiamento, di vessazioni, di persecuzione, ma non ci hanno sconfitto, non ci siamo venduti né arresi, e siamo andati avanti. Molti altri compagni di molte parti sono entrati a far parte della lotta, cosicché, invece di indebolirci dopo tanti anni, siamo diventati più forti. Ci sono indubbiamente problemi che si possono risolvere separando di più la parte politico-militare dalla parte civile-democratica. Ma ci sono cose, le più importanti, come le nostre richieste per cui lottiamo, che non sono ancora state raggiunte completamente.
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Ora vi spieghiamo come noi zapatisti vediamo ciò che succede nel mondo. Dato che vediamo che il capitalismo è il più forte adesso. Il capitalismo è un sistema sociale, cioè il modo in cui in una società  sono organizzate le cose e le persone, e chi ha e chi non ha, e chi comanda e chi obbedisce. Nel capitalismo ci sono alcuni che hanno denaro cioè capitale e fabbriche e negozi e terre e molte cose, e ci sono altri che non hanno niente ma hanno solo la loro forza e le loro conoscenze per lavorare; e nel capitalismo comandano quelli che hanno il denaro e le cose ed obbediscono quelli che non hanno altro che la loro capacità  di lavoro.
Ora vi spieghiamo come noi zapatisti vediamo ciò che succede nel mondo. Dato che vediamo che il capitalismo è il più forte adesso. Il capitalismo è un sistema sociale, cioè il modo in cui in una società  sono organizzate le cose e le persone, e chi ha e chi non ha, e chi comanda e chi obbedisce. Nel capitalismo ci sono alcuni che hanno denaro cioè capitale e fabbriche e negozi e terre e molte cose, e ci sono altri che non hanno niente ma hanno solo la loro forza e le loro conoscenze per lavorare; e nel capitalismo comandano quelli che hanno il denaro e le cose ed obbediscono quelli che non hanno altro che la loro capacità  di lavoro.


Dunque, il capitalismo vuol dire che ci sono pochi che hanno grandi ricchezze, ma non è che abbiano vinto un premio, o trovato un tesoro o ereditato da un parente, quelle ricchezze le ottengono sfruttando il lavoro di molti. Cioè questo capitalismo si basa sullo sfruttamento dei lavoratori, il che vuole dire che spremono i lavoratori e tirano fuori da loro tutto quello che possono per guadagnarci. E questo si fa con ingiustizia perché non pagano il giusto al lavoratore per il suo lavoro, ma gli danno un salario appena sufficiente per mangiare un po' e perché possa riposarsi un pochino ed il giorno seguente torni di nuovo a lavorare dove lo sfruttano che sia nelle campagne o in città .
Dunque, il capitalismo vuol dire che ci sono pochi che hanno grandi ricchezze, ma non è che abbiano vinto un premio, o trovato un tesoro o ereditato da un parente, quelle ricchezze le ottengono sfruttando il lavoro di molti. Cioè questo capitalismo si basa sullo sfruttamento dei lavoratori, il che vuole dire che spremono i lavoratori e tirano fuori da loro tutto quello che possono per guadagnarci. E questo si fa con ingiustizia perché non pagano il giusto al lavoratore per il suo lavoro, ma gli danno un salario appena sufficiente per mangiare un po' e perché possa riposarsi un pochino ed il giorno seguente torni di nuovo a lavorare dove lo sfruttano che sia nelle campagne o in città.


Ed anche il capitalismo si arricchisce con la spoliazione, cioè col furto, perché toglie ad altri quello che brama, per esempio terre e ricchezze naturali. Cioè il capitalismo è un sistema dove i ladri sono liberi e sono ammirati e portati ad esempio.
Ed anche il capitalismo si arricchisce con la spoliazione, cioè col furto, perché toglie ad altri quello che brama, per esempio terre e ricchezze naturali. Cioè il capitalismo è un sistema dove i ladri sono liberi e sono ammirati e portati ad esempio.
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Ed in questa globalizzazione della ribellione non ci sono solo i lavoratori delle campagne e delle città, ma ci sono anche altri ed altre che sono perseguitati e disprezzati per lo stesso motivo, perché non si lasciano dominare, come le donne, i giovani, gli indigeni, gli omosessuali, le lesbiche, i transessuali, gli emigranti e molti altri gruppi presenti in tutto il mondo ma che non vediamo finché non gridano ora basta al disprezzo e si sollevano e allora sì li vediamo e li sentiamo e li conosciamo.
Ed in questa globalizzazione della ribellione non ci sono solo i lavoratori delle campagne e delle città, ma ci sono anche altri ed altre che sono perseguitati e disprezzati per lo stesso motivo, perché non si lasciano dominare, come le donne, i giovani, gli indigeni, gli omosessuali, le lesbiche, i transessuali, gli emigranti e molti altri gruppi presenti in tutto il mondo ma che non vediamo finché non gridano ora basta al disprezzo e si sollevano e allora sì li vediamo e li sentiamo e li conosciamo.


Ed allora noi vediamo che tutti questi gruppi di persone stanno lottando contro il neoliberismo, cioè contro il piano della globalizzazione capitalista e stanno lottando per l'umanità .
Ed allora noi vediamo che tutti questi gruppi di persone stanno lottando contro il neoliberismo, cioè contro il piano della globalizzazione capitalista e stanno lottando per l'umanità.


Ci stupisce molto vedere la stupidità  dei neoliberisti che vogliono distruggere tutta l'umanità  con le loro guerre ed i loro sfruttamenti, ma ci suscita anche grande contentezza vedere che dovunque nascono resistenze e ribellioni, come la nostra che è un po' piccola ma siamo qui. E vediamo tutto questo in tutto mondo ed il nostro cuore sa che non siamo soli.
Ci stupisce molto vedere la stupidità  dei neoliberisti che vogliono distruggere tutta l'umanità  con le loro guerre ed i loro sfruttamenti, ma ci suscita anche grande contentezza vedere che dovunque nascono resistenze e ribellioni, come la nostra che è un po' piccola ma siamo qui. E vediamo tutto questo in tutto mondo ed il nostro cuore sa che non siamo soli.
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E queste sono delle grandi disgrazie per la nostra Patria. Perché nella campagna oramai non si producono alimenti, ma solo quello che vendono i grandi capitalisti e le terre buone sono rubate con la complicità  e con l'appoggio dei politici. Nelle campagne sta succedendo lo stesso come ai tempi del Porfirismo, solo che, invece dei latifondisti, ora sono alcune imprese straniere quelle che fregano per bene il contadino. E dove prima c'erano crediti e prezzi protetti, adesso ci sono solo elemosine,... e a volte neanche queste.
E queste sono delle grandi disgrazie per la nostra Patria. Perché nella campagna oramai non si producono alimenti, ma solo quello che vendono i grandi capitalisti e le terre buone sono rubate con la complicità  e con l'appoggio dei politici. Nelle campagne sta succedendo lo stesso come ai tempi del Porfirismo, solo che, invece dei latifondisti, ora sono alcune imprese straniere quelle che fregano per bene il contadino. E dove prima c'erano crediti e prezzi protetti, adesso ci sono solo elemosine,... e a volte neanche queste.


Per il lavoratore della città, invece, le fabbriche chiudono e si resta senza lavoro, o si aprono quelle che si chiamano maquiladoras che sono di proprietà  degli stranieri e che pagano una miseria per molte ore di lavoro. Quindi, non importa il prezzo dei prodotti di cui ha bisogno il popolo perché, che sia caro o a buon mercato, non c'è stipendio. E se qualcuno lavorava in una piccola o media impresa, adesso non lavora più, perché è chiusa e l'ha comprata una grande transnazionale. E se qualcuno aveva un piccolo commercio, è sparito pure questo oppure si è messo a lavorare clandestinamente per le grandi imprese che sfruttano all'inverosimile e fanno lavorare perfino i bambini e le bambine. E se prima il lavoratore si rivolgeva al suo sindacato per chiedere legalmente i suoi diritti, adesso non più, perché lo stesso sindacato gli dice che deve accettare che gli abbassino il salario o la giornata di lavoro o che gli tolgano i servizi, perché se no l'impresa chiude e se ne va in un altro paese. E poi c'è quella cosa del "microcommercio", quasi il programma economico del governo perché tutti i lavoratori della città  si mettano a vendere gomme da masticare o schede telefoniche agli angoli delle strade. E la pura distruzione economica anche nelle città .
Per il lavoratore della città, invece, le fabbriche chiudono e si resta senza lavoro, o si aprono quelle che si chiamano maquiladoras che sono di proprietà  degli stranieri e che pagano una miseria per molte ore di lavoro. Quindi, non importa il prezzo dei prodotti di cui ha bisogno il popolo perché, che sia caro o a buon mercato, non c'è stipendio. E se qualcuno lavorava in una piccola o media impresa, adesso non lavora più, perché è chiusa e l'ha comprata una grande transnazionale. E se qualcuno aveva un piccolo commercio, è sparito pure questo oppure si è messo a lavorare clandestinamente per le grandi imprese che sfruttano all'inverosimile e fanno lavorare perfino i bambini e le bambine. E se prima il lavoratore si rivolgeva al suo sindacato per chiedere legalmente i suoi diritti, adesso non più, perché lo stesso sindacato gli dice che deve accettare che gli abbassino il salario o la giornata di lavoro o che gli tolgano i servizi, perché se no l'impresa chiude e se ne va in un altro paese. E poi c'è quella cosa del "microcommercio", quasi il programma economico del governo perché tutti i lavoratori della città  si mettano a vendere gomme da masticare o schede telefoniche agli angoli delle strade. E la pura distruzione economica anche nelle città.


Quello che accade è che l'economia del paese è compromessa tanto in campagna come in città, perché molti messicani e messicane devono lasciare la loro Patria, la terra messicana, ed andare a cercarsi il lavoro in un altro paese, gli Stati Uniti, e lì non li trattano bene ma li sfruttano, li perseguitano, li disprezzano e perfino li ammazzano. Allora nel neoliberismo che c'impongono i malgoverni non è migliorata l'economia, al contrario, la campagna è piena di necessità  e nelle città  non c'è lavoro. Il Messico sta diventando un paese dove prima nascono e vivono, e poi muoiono, quelli che lavorano per la ricchezza degli stranieri, in particolare dei gringos ricchi. Per questo diciamo che il Messico è dominato dagli Stati Uniti.
Quello che accade è che l'economia del paese è compromessa tanto in campagna come in città, perché molti messicani e messicane devono lasciare la loro Patria, la terra messicana, ed andare a cercarsi il lavoro in un altro paese, gli Stati Uniti, e lì non li trattano bene ma li sfruttano, li perseguitano, li disprezzano e perfino li ammazzano. Allora nel neoliberismo che c'impongono i malgoverni non è migliorata l'economia, al contrario, la campagna è piena di necessità  e nelle città  non c'è lavoro. Il Messico sta diventando un paese dove prima nascono e vivono, e poi muoiono, quelli che lavorano per la ricchezza degli stranieri, in particolare dei gringos ricchi. Per questo diciamo che il Messico è dominato dagli Stati Uniti.
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E vediamo anche crescere il narcotraffico ed i crimini. A volte pensiamo che i criminali sono come quelli rappresentati nelle ballate o nei film, e forse alcuni sono così, ma non lo sono i capi. I capi sono ben vestiti, hanno studiato all'estero, sono eleganti, non si nascondono ma mangiano nei migliori ristoranti ed appaiono sui giornali belli e ben vestiti alle loro feste, cioè, come si dice, sono "gente per bene" ed alcuni sono perfino governanti, deputati, senatori, segretari di stato, prosperi impresari, capi di polizia, generali.
E vediamo anche crescere il narcotraffico ed i crimini. A volte pensiamo che i criminali sono come quelli rappresentati nelle ballate o nei film, e forse alcuni sono così, ma non lo sono i capi. I capi sono ben vestiti, hanno studiato all'estero, sono eleganti, non si nascondono ma mangiano nei migliori ristoranti ed appaiono sui giornali belli e ben vestiti alle loro feste, cioè, come si dice, sono "gente per bene" ed alcuni sono perfino governanti, deputati, senatori, segretari di stato, prosperi impresari, capi di polizia, generali.


Stiamo dicendo che la politica non serve? No, quello che vogliamo dire è che QUELLA politica non serve. E non serve perché non tiene conto del popolo, non lo ascolta, non gli fa caso, gli si avvicina solo quando ci sono le elezioni e non vogliono neanche più i voti, gli bastano ormai le inchieste per stabilire chi vincerà . E promettono che faranno questo e quest'altro, ma poi, non li vedi più salvo che non esca la notizia che si sono rubati il denaro ma non ne subiranno le conseguenze perché la legge, che loro stessi politici hanno fatto, li protegge.
Stiamo dicendo che la politica non serve? No, quello che vogliamo dire è che QUELLA politica non serve. E non serve perché non tiene conto del popolo, non lo ascolta, non gli fa caso, gli si avvicina solo quando ci sono le elezioni e non vogliono neanche più i voti, gli bastano ormai le inchieste per stabilire chi vincerà. E promettono che faranno questo e quest'altro, ma poi, non li vedi più salvo che non esca la notizia che si sono rubati il denaro ma non ne subiranno le conseguenze perché la legge, che loro stessi politici hanno fatto, li protegge.


Questo è un altro problema, la Costituzione è stata oramai tutta rimaneggiata e cambiata. Non è più quella che conteneva i diritti e le libertà  del popolo lavoratore, ora ci sono i diritti e le libertà  dei neoliberisti per i loro grandi profitti. Ed i giudici sono lì per servire questi neoliberisti, perché si esprimono sempre a loro favore, mentre a quelli che non sono ricchi toccano le ingiustizie, le prigioni, i cimiteri.
Questo è un altro problema, la Costituzione è stata oramai tutta rimaneggiata e cambiata. Non è più quella che conteneva i diritti e le libertà  del popolo lavoratore, ora ci sono i diritti e le libertà  dei neoliberisti per i loro grandi profitti. Ed i giudici sono lì per servire questi neoliberisti, perché si esprimono sempre a loro favore, mentre a quelli che non sono ricchi toccano le ingiustizie, le prigioni, i cimiteri.
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E ci sono giovani che non accettano di essere abbrutiti dalle droghe o che sono perseguitati per il loro modo di essere, ma diventano coscienti con la loro musica e la loro cultura, insomma con la loro ribellione.
E ci sono giovani che non accettano di essere abbrutiti dalle droghe o che sono perseguitati per il loro modo di essere, ma diventano coscienti con la loro musica e la loro cultura, insomma con la loro ribellione.


E ci sono omosessuali, lesbiche, transessuali e molti modi, che non accettano che si burlino di loro, che li disprezzino, li maltrattino e perfino li ammazzino perché hanno un altro modo che è diverso e li trattano da anormali o delinquenti, e quindi si organizzano per difendere il loro diritto alla diversità .
E ci sono omosessuali, lesbiche, transessuali e molti modi, che non accettano che si burlino di loro, che li disprezzino, li maltrattino e perfino li ammazzino perché hanno un altro modo che è diverso e li trattano da anormali o delinquenti, e quindi si organizzano per difendere il loro diritto alla diversità.


E ci sono sacerdoti e suore e quelli che si chiamano secolari, che non stanno con i ricchi né con i rassegnati alla preghiera, ma si organizzano per accompagnare le lotte del paese.
E ci sono sacerdoti e suore e quelli che si chiamano secolari, che non stanno con i ricchi né con i rassegnati alla preghiera, ma si organizzano per accompagnare le lotte del paese.
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E vogliamo dire ai fratelli e sorelle di Africa, Asia ed Oceania, che sappiamo che anche lì si sta lottando e che vogliamo conoscere di più le loro idee e le loro pratiche.
E vogliamo dire ai fratelli e sorelle di Africa, Asia ed Oceania, che sappiamo che anche lì si sta lottando e che vogliamo conoscere di più le loro idee e le loro pratiche.


E vogliamo dire al mondo che lo vogliamo fare grande, tanto grande da far stare tutti i mondi che resistono perché li vogliono distruggere i neoliberisti e perché non si lascino andare ma lottino per l'umanità .
E vogliamo dire al mondo che lo vogliamo fare grande, tanto grande da far stare tutti i mondi che resistono perché li vogliono distruggere i neoliberisti e perché non si lascino andare ma lottino per l'umanità.


Bene, in Messico quello che vogliamo fare è un accordo con persone e organizzazioni di sinistra, perché pensiamo che sia nella sinistra politica l'idea di resistere contro la globalizzazione neoliberista, e fare un paese dove ci sia, per tutti, giustizia, democrazia e libertà . Non come adesso, dove c'è giustizia solo per i ricchi, c'è libertà  solo per i loro grandi affari e c'è democrazia solo per dipingere i muri con la propaganda elettorale. Perché noi pensiamo che solo dalla sinistra può uscire un progetto di lotta affinché la nostra Patria, il Messico, non muoia.
Bene, in Messico quello che vogliamo fare è un accordo con persone e organizzazioni di sinistra, perché pensiamo che sia nella sinistra politica l'idea di resistere contro la globalizzazione neoliberista, e fare un paese dove ci sia, per tutti, giustizia, democrazia e libertà. Non come adesso, dove c'è giustizia solo per i ricchi, c'è libertà  solo per i loro grandi affari e c'è democrazia solo per dipingere i muri con la propaganda elettorale. Perché noi pensiamo che solo dalla sinistra può uscire un progetto di lotta affinché la nostra Patria, il Messico, non muoia.


Dunque, quello che pensiamo è di fare un progetto, con queste persone ed organizzazioni di sinistra, per andare in tutte le parti del Messico dove c'è gente umile e semplice come noi.
Dunque, quello che pensiamo è di fare un progetto, con queste persone ed organizzazioni di sinistra, per andare in tutte le parti del Messico dove c'è gente umile e semplice come noi.
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L'EZLN mantiene ancora il suo impegno di insistere nella via della lotta politica con questa iniziativa pacifica che stiamo presentando. Pertanto, l'EZLN proseguirà  nel suo intendimento di non avere nessun tipo di relazione segreta con organizzazioni politico-militari nazionali o di altri paesi.
L'EZLN mantiene ancora il suo impegno di insistere nella via della lotta politica con questa iniziativa pacifica che stiamo presentando. Pertanto, l'EZLN proseguirà  nel suo intendimento di non avere nessun tipo di relazione segreta con organizzazioni politico-militari nazionali o di altri paesi.


L'EZLN riconferma il suo impegno di difendere, appoggiare ed obbedire alle comunità  indigene zapatiste che lo compongono e che sono il suo comando supremo, e, senza interferire nei loro processi democratici interni e nella misura delle sue possibilità, contribuire al rafforzamento della loro autonomia, buon governo e migliorare le loro condizioni di vita. Ovvero, quello che faremo in Messico e nel mondo, lo faremo senza armi, attraverso un movimento civile e pacifico, e senza trascurare né smettere di appoggiare le nostre comunità .
L'EZLN riconferma il suo impegno di difendere, appoggiare ed obbedire alle comunità  indigene zapatiste che lo compongono e che sono il suo comando supremo, e, senza interferire nei loro processi democratici interni e nella misura delle sue possibilità, contribuire al rafforzamento della loro autonomia, buon governo e migliorare le loro condizioni di vita. Ovvero, quello che faremo in Messico e nel mondo, lo faremo senza armi, attraverso un movimento civile e pacifico, e senza trascurare né smettere di appoggiare le nostre comunità.


Pertanto...
Pertanto...
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Nel mondo...
Nel mondo...


1. Stringeremo rapporti di rispetto e mutuo appoggio con persone ed organizzazioni che resistono e lottano contro il neoliberismo e per l'umanità .
1. Stringeremo rapporti di rispetto e mutuo appoggio con persone ed organizzazioni che resistono e lottano contro il neoliberismo e per l'umanità.


2. Nella misura delle nostre possibilità  manderemo aiuti materiali come alimentari, artigianato, ai fratelli e sorelle che lottano in tutto il mondo.
2. Nella misura delle nostre possibilità  manderemo aiuti materiali come alimentari, artigianato, ai fratelli e sorelle che lottano in tutto il mondo.
Riga 214: Riga 214:
Questa è la nostra parola con cui dichiariamo:
Questa è la nostra parola con cui dichiariamo:


Nel mondo ci affratelleremo con le lotte di resistenza contro il neoliberismo e per l'umanità .
Nel mondo ci affratelleremo con le lotte di resistenza contro il neoliberismo e per l'umanità.


Appoggeremo, anche se poco, queste lotte.
Appoggeremo, anche se poco, queste lotte.
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