La Comune di Parigi (1871): differenze tra le versioni

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[[File:Crane Vive la Commune.jpg|thumb|250px|<center>''Viva la Comune!''</center>
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Walter Crane, ''The Commonweal'', maggio 1887]]
Walter Crane, ''The Commonweal'', maggio 1887]]
:« Parigi operaia, con la sua Comune, sarà  celebrata in eterno come l'araldo glorioso di una nuova società . I suoi martiri hanno per urna il grande cuore della classe operaia. I suoi sterminatori, la storia li ha già  inchiodati a quella gogna eterna dalla quale non riusciranno a riscattarli tutte le preghiere dei loro preti ». <small>(Karl Marx, ''La guerra civile in Francia'', Londra, 30 maggio 1871)</small>
:« Parigi operaia, con la sua Comune, sarà  celebrata in eterno come l'araldo glorioso di una nuova società. I suoi martiri hanno per urna il grande cuore della classe operaia. I suoi sterminatori, la storia li ha già  inchiodati a quella gogna eterna dalla quale non riusciranno a riscattarli tutte le preghiere dei loro preti ». <small>(Karl Marx, ''La guerra civile in Francia'', Londra, 30 maggio 1871)</small>
La '''Comune di Parigi''' è stata uno dei più importanti avvenimenti storici e fa riferimento all'autogoverno di matrice socialista e anarchica che autogestì la città  di Parigi dal [[18 marzo]] al [[28 maggio]] [[1871]].
La '''Comune di Parigi''' è stata uno dei più importanti avvenimenti storici e fa riferimento all'autogoverno di matrice socialista e anarchica che autogestì la città  di Parigi dal [[18 marzo]] al [[28 maggio]] [[1871]].


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:« Ogni membro di un Comitato di vigilanza appartiene al partito socialista rivoluzionario. Di conseguenza egli lotterà  per ottenere con tutti i mezzi la soppressione dei privilegi della borghesia, la sua scomparsa come classe dirigente e l'avvento politico dei lavoratori. In una parola, l'eguaglianza sociale. Non più padronato, non più proletariato, non più classi. Egli riconosce il lavoro come la sola base della Costituzione sociale, lavoro il cui prodotto deve appartenere interamente al lavoratore.
:« Ogni membro di un Comitato di vigilanza appartiene al partito socialista rivoluzionario. Di conseguenza egli lotterà  per ottenere con tutti i mezzi la soppressione dei privilegi della borghesia, la sua scomparsa come classe dirigente e l'avvento politico dei lavoratori. In una parola, l'eguaglianza sociale. Non più padronato, non più proletariato, non più classi. Egli riconosce il lavoro come la sola base della Costituzione sociale, lavoro il cui prodotto deve appartenere interamente al lavoratore.


:Nel mondo politico, egli pone la Repubblica al di sopra del diritto delle maggioranze; egli dunque non riconosce a quelle maggioranze il diritto di negare il principio della sovranità  popolare, sia direttamente per via plebiscitaria, sia indirettamente attraverso un'assemblea organo di quelle maggioranze. Egli dunque si opporrà, all'occorrenza con la forza, alla riunione di qualunque Costituente o pretesa Assemblea nazionale, prima che le basi dell'attuale costituzione della società  non siano state cambiate mediante una liquidazione rivoluzionaria politica e sociale. In attesa che questa definitiva rivoluzione si sia prodotta, egli non riconosce come governo della città  che la Comune rivoluzionaria formata dalla Delegazione dei gruppi socialisti rivoluzionari di questa stessa città . Egli non riconosce come governo del paese che il governo di liquidazione politica e sociale prodotto dalla delegazione delle Comuni rivoluzionarie del paese e dei principali centri operai.  
:Nel mondo politico, egli pone la Repubblica al di sopra del diritto delle maggioranze; egli dunque non riconosce a quelle maggioranze il diritto di negare il principio della sovranità  popolare, sia direttamente per via plebiscitaria, sia indirettamente attraverso un'assemblea organo di quelle maggioranze. Egli dunque si opporrà, all'occorrenza con la forza, alla riunione di qualunque Costituente o pretesa Assemblea nazionale, prima che le basi dell'attuale costituzione della società  non siano state cambiate mediante una liquidazione rivoluzionaria politica e sociale. In attesa che questa definitiva rivoluzione si sia prodotta, egli non riconosce come governo della città  che la Comune rivoluzionaria formata dalla Delegazione dei gruppi socialisti rivoluzionari di questa stessa città. Egli non riconosce come governo del paese che il governo di liquidazione politica e sociale prodotto dalla delegazione delle Comuni rivoluzionarie del paese e dei principali centri operai.  


:Egli s'impegna a combattere per queste idee e a diffonderle formando, laddove non esistano, altri gruppi socialisti rivoluzionari. Egli riunirà  questi gruppi in una federazione e li metterà  in contatto con la Delegazione centrale. Egli dovrà  infine mettere tutti i mezzi disponibili al servizio della propaganda per l'Associazione internazionale dei lavoratori ».
:Egli s'impegna a combattere per queste idee e a diffonderle formando, laddove non esistano, altri gruppi socialisti rivoluzionari. Egli riunirà  questi gruppi in una federazione e li metterà  in contatto con la Delegazione centrale. Egli dovrà  infine mettere tutti i mezzi disponibili al servizio della propaganda per l'Associazione internazionale dei lavoratori ».
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Quest'ultimo, già  comandante della Guardia nazionale, il precedente [[14 febbraio]] aveva dato le dimissioni dopo la disastrosa sortita di Buzenval, ma aveva continuato ad agire come spia del governo, informandolo delle disposizione delle barricate nel quartiere di Montmartre. L'eroe della giornata, il sergente Verdaguer ([[1842]]-[[1872]]), che aderì alla Comune comandando il 91° battaglione della Guardia, colpito dalla vendetta della Repubblica di Thiers, sarà  condannato a morte e fucilato il [[22 febbraio]] [[1872]].
Quest'ultimo, già  comandante della Guardia nazionale, il precedente [[14 febbraio]] aveva dato le dimissioni dopo la disastrosa sortita di Buzenval, ma aveva continuato ad agire come spia del governo, informandolo delle disposizione delle barricate nel quartiere di Montmartre. L'eroe della giornata, il sergente Verdaguer ([[1842]]-[[1872]]), che aderì alla Comune comandando il 91° battaglione della Guardia, colpito dalla vendetta della Repubblica di Thiers, sarà  condannato a morte e fucilato il [[22 febbraio]] [[1872]].


Le artigliere vengono recuperate, le poche centinaia di guardie repubblicane fedeli al governo si disperdono, e le truppe agli ordini di Thiers si ritirano a Versailles insieme al ministro e sindaco di Parigi Jules Ferry e alle altre autorità . Il Comitato centrale della Guardia fa occupare le caserme governative, la prefettura, il ministero della giustizia e l'Hôtel de Ville, dove viene installata la bandiera rossa.
Le artigliere vengono recuperate, le poche centinaia di guardie repubblicane fedeli al governo si disperdono, e le truppe agli ordini di Thiers si ritirano a Versailles insieme al ministro e sindaco di Parigi Jules Ferry e alle altre autorità. Il Comitato centrale della Guardia fa occupare le caserme governative, la prefettura, il ministero della giustizia e l'Hôtel de Ville, dove viene installata la bandiera rossa.


== La Comune ==
== La Comune ==
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Alcuni clubs hanno un'organizzazione rudimentale, altri ne hanno una più articolata: quello di Nicholas-des-Champs, per esempio, ha un esecutivo eletto ogni due settimane, i membri hanno una tessera e devono impegnarsi per la rivoluzione, pena l'espulsione. Alla fine d'aprile viene proposta una federazione di tutti i clubs della capitale e il [[15 maggio]] 1871 si riunisce per la prima volta il Comitato della federazione dei clubs.
Alcuni clubs hanno un'organizzazione rudimentale, altri ne hanno una più articolata: quello di Nicholas-des-Champs, per esempio, ha un esecutivo eletto ogni due settimane, i membri hanno una tessera e devono impegnarsi per la rivoluzione, pena l'espulsione. Alla fine d'aprile viene proposta una federazione di tutti i clubs della capitale e il [[15 maggio]] 1871 si riunisce per la prima volta il Comitato della federazione dei clubs.


Nei circoli si commentano i fatti del giorno, si pone un problema all'ordine del giorno, lo si discute e alla fine si votano le mozioni. I temi sono vari: da quelli di stretta attualità  politica, nei quali si valuta l'operato della Comune, spesso rimproverata di « non agire », ai problemi del lavoro e dell'istruzione, al ruolo della donna nella società . I reazionari di Versailles ironizzano sulla poca istruzione e sulla scarsa eloquenza degli oratori, testimoniando così la natura popolare di queste organizzazioni di base.   
Nei circoli si commentano i fatti del giorno, si pone un problema all'ordine del giorno, lo si discute e alla fine si votano le mozioni. I temi sono vari: da quelli di stretta attualità  politica, nei quali si valuta l'operato della Comune, spesso rimproverata di « non agire », ai problemi del lavoro e dell'istruzione, al ruolo della donna nella società. I reazionari di Versailles ironizzano sulla poca istruzione e sulla scarsa eloquenza degli oratori, testimoniando così la natura popolare di queste organizzazioni di base.   


=== La stampa ===  
=== La stampa ===  
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Il problema del pagamento delle cambiali in scadenza, problema particolarmente sentito da artigiani e piccoli commercianti messi in difficoltà  dal crollo dei consumi verificatosi durante l'assedio, fu preso in considerazione dal [[19 marzo]] con l'emanazione di un decreto di rinvio delle scadenze, e il [[18 aprile]] fu stabilito che i pagamenti dovevano essere effettuati dal [[15 luglio]], in tre anni e senza interessi.   
Il problema del pagamento delle cambiali in scadenza, problema particolarmente sentito da artigiani e piccoli commercianti messi in difficoltà  dal crollo dei consumi verificatosi durante l'assedio, fu preso in considerazione dal [[19 marzo]] con l'emanazione di un decreto di rinvio delle scadenze, e il [[18 aprile]] fu stabilito che i pagamenti dovevano essere effettuati dal [[15 luglio]], in tre anni e senza interessi.   


Quello del pignoramento degli oggetti depositati al Monte di Pietà  era un altro problema che assillava gran parte della popolazione che, vivendo in generale povertà, era usa impegnare le poche cose di valore nei momenti di particolare difficoltà . Il direttore del Monte di Pietà  aveva annunciato, il [[20 marzo]], la vendita all'asta, a partire dal [[1° aprile]], degli oggetti pignorati. Sulla questione ci furono delle divisioni tra coloro che volevano abolire immediatamente i Monti di Pietà sia per l'immoralità del principio che li regge, sia per l'assoluta inefficacia del loro funzionamento economico »,<ref>''Journal officiel'', 1° maggio 1871.</ref> e chi, come il proudhoniano [[Francis Jourde]], rilevava come « distruggere il Monte di Pietà  sarebbe attentare alla proprietà, cosa che non abbiamo mai fatto ». Dopo un decreto di sospensione delle aste emanato il [[29 marzo]], fu deciso il [[7 maggio]] di concedere la restituzione gratuita degli oggetti impegnati di prima necessità  di un valore pari o inferiore ai 20 franchi: la Comune si assumeva l'onere di rimborsare il Monte, per una spesa che superava i 300.000 franchi.   
Quello del pignoramento degli oggetti depositati al Monte di Pietà  era un altro problema che assillava gran parte della popolazione che, vivendo in generale povertà, era usa impegnare le poche cose di valore nei momenti di particolare difficoltà. Il direttore del Monte di Pietà  aveva annunciato, il [[20 marzo]], la vendita all'asta, a partire dal [[1° aprile]], degli oggetti pignorati. Sulla questione ci furono delle divisioni tra coloro che volevano abolire immediatamente i Monti di Pietà sia per l'immoralità del principio che li regge, sia per l'assoluta inefficacia del loro funzionamento economico »,<ref>''Journal officiel'', 1° maggio 1871.</ref> e chi, come il proudhoniano [[Francis Jourde]], rilevava come « distruggere il Monte di Pietà  sarebbe attentare alla proprietà, cosa che non abbiamo mai fatto ». Dopo un decreto di sospensione delle aste emanato il [[29 marzo]], fu deciso il [[7 maggio]] di concedere la restituzione gratuita degli oggetti impegnati di prima necessità  di un valore pari o inferiore ai 20 franchi: la Comune si assumeva l'onere di rimborsare il Monte, per una spesa che superava i 300.000 franchi.   


Per affrontare il problema della disoccupazione, aumentata a seguito della fuga da Parigi dei proprietari di aziende grandi e piccole, il [[16 aprile]] la commissione lavoro istituisce una commissione d'inchiesta, a cura delle camere sindacali, che faccia un elenco delle officine inattive, inventari i loro beni e provveda a costituire cooperative di lavoratori che ne prendano possesso. Un tribunale arbitrale avrebbe poi commisurato l'entità  degli indennizzi spettanti ai proprietari.   
Per affrontare il problema della disoccupazione, aumentata a seguito della fuga da Parigi dei proprietari di aziende grandi e piccole, il [[16 aprile]] la commissione lavoro istituisce una commissione d'inchiesta, a cura delle camere sindacali, che faccia un elenco delle officine inattive, inventari i loro beni e provveda a costituire cooperative di lavoratori che ne prendano possesso. Un tribunale arbitrale avrebbe poi commisurato l'entità  degli indennizzi spettanti ai proprietari.   
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