Libertinismo: differenze tra le versioni

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La proliferazione e ristrutturazione dei saperi avvenuta tra i secoli XV e XVIII - astronomia, fisica, chimica, fisiologia -, nonché l'enorme acquisizione di dati etnologici ed antropologici dovuti alle esplorazioni e scoperte geografiche, testimoniava inoltre della validità  dell'approccio laico al sapere soprattutto a concedere maggiore [[libertà ]] di espressione delle opinioni entro certi limiti, soprattutto dopo un secolo di guerre di religioni che fecero piombare l'Europa in un periodo di pura violenza gratuita in nome di una verità  assoluta.
La proliferazione e ristrutturazione dei saperi avvenuta tra i secoli XV e XVIII - astronomia, fisica, chimica, fisiologia -, nonché l'enorme acquisizione di dati etnologici ed antropologici dovuti alle esplorazioni e scoperte geografiche, testimoniava inoltre della validità  dell'approccio laico al sapere soprattutto a concedere maggiore [[libertà ]] di espressione delle opinioni entro certi limiti, soprattutto dopo un secolo di guerre di religioni che fecero piombare l'Europa in un periodo di pura violenza gratuita in nome di una verità  assoluta.


È su questo sfondo storico che singole [[Individualità |individualità ]] e gruppi di [[Individuo|individui]] intrapresero l'analisi critica delle istituzioni e delle ideologie dando vita al razionalismo Illuministico che attirò a sé molti elementi intellettuali legato alle istituzioni accademiche o alle facoltà  teologiche, interessati ad un confronto razionale sul sapere. Da questa vasta piattaforma di ampia intesa programmatica ed [[epistemologia|epistemologica]], molti esponenti dalla gran mole di dati oramai disponibile nei vari campi del sapere, elaborarono ipotesi di varia natura concernenti la [[religione]], l'uomo, l'anima, il sapere, la società , il potere, che suscitarono spesso la loro condanna e rovina e spesso anche la loro vita.
È su questo sfondo storico che singole [[Individualità |individualità ]] e gruppi di [[Individuo|individui]] intrapresero l'analisi critica delle istituzioni e delle ideologie dando vita al razionalismo Illuministico che attirò a sé molti elementi intellettuali legato alle istituzioni accademiche o alle facoltà  teologiche, interessati ad un confronto razionale sul sapere. Da questa vasta piattaforma di ampia intesa programmatica ed [[epistemologia|epistemologica]], molti esponenti dalla gran mole di dati oramai disponibile nei vari campi del sapere, elaborarono ipotesi di varia natura concernenti la [[religione]], l'uomo, l'anima, il sapere, la società, il potere, che suscitarono spesso la loro condanna e rovina e spesso anche la loro vita.


Ciò indusse molti di loro ad elaborare clandestinamente le loro ipotesi spesso tratte da varie parti dei maggiori sistemi filosofici e scientifici del tempo e portate alle conseguenze più estreme. La circolazione delle loro opere fu per molto tempo anche manoscritta, affidandosi alla copia pura e semplice. Nei periodi o meglio ancora nelle città  in cui maggiore era la tolleranza, e cioè soprattutto Londra, Amsterdam o varie località  della [[Svizzera]], a volte fu loro anche possibile stampare copie delle loro opere ed attraverso canali non ufficiali la diffusione in [[patria]] in modo clandestino spesso, durante soprattutto il XVIII secolo, sotto la voluta distrazione della censura o della polizia.
Ciò indusse molti di loro ad elaborare clandestinamente le loro ipotesi spesso tratte da varie parti dei maggiori sistemi filosofici e scientifici del tempo e portate alle conseguenze più estreme. La circolazione delle loro opere fu per molto tempo anche manoscritta, affidandosi alla copia pura e semplice. Nei periodi o meglio ancora nelle città  in cui maggiore era la tolleranza, e cioè soprattutto Londra, Amsterdam o varie località  della [[Svizzera]], a volte fu loro anche possibile stampare copie delle loro opere ed attraverso canali non ufficiali la diffusione in [[patria]] in modo clandestino spesso, durante soprattutto il XVIII secolo, sotto la voluta distrazione della censura o della polizia.
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Sino al primo quarto del 1600 il libertinismo prevalentemente assunse toni radicali, in cui si distinsero le figure del pugliese [[Giulio Cesare Vanini]] e [[Theophile de Viau]] (poeta francese). Verso il [[1615]] un gruppo di [[ateismo|poeti atei]] (Boisrobert, Tristan l'Hermité, Saint-Amant e Theophile de Viau), autoproclamatisi “anticristo”, presero a diffondere anonimamente e clandestinamente i loro testi, come d'altronde poi faranno in seguito molti altri autori non conformi: la [[letteratura]] filosofica clandestina comparve a partire dal '500 ed il '600, e poi soprattutto nel settecento <ref name="latradizione">[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-libertinismo--saggio--anthony-mckenna--i-manoscritti-filosofici-clandestini-dell-eta-classica---les-manuscrits-philosophiques-clandestins-de-l-age-classique---in---xvii-siecle---n--192-1996--32618965.html I manoscritti filosofici clandestini dell'Età  classica.]</ref>
Sino al primo quarto del 1600 il libertinismo prevalentemente assunse toni radicali, in cui si distinsero le figure del pugliese [[Giulio Cesare Vanini]] e [[Theophile de Viau]] (poeta francese). Verso il [[1615]] un gruppo di [[ateismo|poeti atei]] (Boisrobert, Tristan l'Hermité, Saint-Amant e Theophile de Viau), autoproclamatisi “anticristo”, presero a diffondere anonimamente e clandestinamente i loro testi, come d'altronde poi faranno in seguito molti altri autori non conformi: la [[letteratura]] filosofica clandestina comparve a partire dal '500 ed il '600, e poi soprattutto nel settecento <ref name="latradizione">[http://latradizionelibertaria.over-blog.it/article-libertinismo--saggio--anthony-mckenna--i-manoscritti-filosofici-clandestini-dell-eta-classica---les-manuscrits-philosophiques-clandestins-de-l-age-classique---in---xvii-siecle---n--192-1996--32618965.html I manoscritti filosofici clandestini dell'Età  classica.]</ref>


In un'epoca in cui la monarchia francese fondava la propria [[autorità ]] sulla legittimità  divina, si può facilmente immaginare come i libertini fossero ritenuti una minaccia per l'ordine costituito: [[Stato|stato,]] nobiltà , [[chiesa]] e tradizione in generale. Proprio per questo, nel [[1619]], Giulio Cesare Vanini fu messo al rogo e dopo qualche anno prese a diffondersi il cosiddetto '''libertinismo erudito''' (Pierre Gassendi, Vayer, Naudè), pur se rimasero anche molti pensatori radicali, spesso addirittura conciliatore nei confronti del potere, anche se mantenne lo spirito critico e antisistemico. I contenuti più radicali li troviamo nell'opera anonima ''Theofrastus redivivus'', pubblicata intorno al [[1660]], che si rifà  al ''De tribus impostoribus'', risalente al medioevo (fu attribuito a Federico II ma anch'esso pubblicato anonimo): Dio non esiste, gli uomini hanno creduto in Lui per superstizione; il potere si serve della [[religione]] per mantenere una [[gerarchia]] funzionale ai dominatori.
In un'epoca in cui la monarchia francese fondava la propria [[autorità ]] sulla legittimità  divina, si può facilmente immaginare come i libertini fossero ritenuti una minaccia per l'ordine costituito: [[Stato|stato,]] nobiltà, [[chiesa]] e tradizione in generale. Proprio per questo, nel [[1619]], Giulio Cesare Vanini fu messo al rogo e dopo qualche anno prese a diffondersi il cosiddetto '''libertinismo erudito''' (Pierre Gassendi, Vayer, Naudè), pur se rimasero anche molti pensatori radicali, spesso addirittura conciliatore nei confronti del potere, anche se mantenne lo spirito critico e antisistemico. I contenuti più radicali li troviamo nell'opera anonima ''Theofrastus redivivus'', pubblicata intorno al [[1660]], che si rifà  al ''De tribus impostoribus'', risalente al medioevo (fu attribuito a Federico II ma anch'esso pubblicato anonimo): Dio non esiste, gli uomini hanno creduto in Lui per superstizione; il potere si serve della [[religione]] per mantenere una [[gerarchia]] funzionale ai dominatori.


Nella gran parte dei libertini le loro conoscenze avevano un carattere elitario, strettamente [[individualismo|individualistico]] e sprezzantemente antipopolare; in molti casi i libertini ritenevano che le masse dovessero restare sotto il giogo della superstizione religiosa e dell'[[autorità ]] istituzionale al fine di mantenere l'ordine costituito. Nonostante ciò, volenti o nolenti, la loro attività  contribuì allo sviluppo di tematiche ateistiche e antiautoritarie in generale.
Nella gran parte dei libertini le loro conoscenze avevano un carattere elitario, strettamente [[individualismo|individualistico]] e sprezzantemente antipopolare; in molti casi i libertini ritenevano che le masse dovessero restare sotto il giogo della superstizione religiosa e dell'[[autorità ]] istituzionale al fine di mantenere l'ordine costituito. Nonostante ciò, volenti o nolenti, la loro attività  contribuì allo sviluppo di tematiche ateistiche e antiautoritarie in generale.
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