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Secondo Mauricius, che era un redattore de «L'Anarchie», i redattori sapevano che il comunismo libertario, associato alla dinamica del progetto di rivolta individuale, era la migliore strada per l'emancipazione collettiva dal [[capitalismo]]. Così, anche Libertad ha sottolineato la necessità di sviluppare un senso di amicizia, da sostituire alla concorrenza, che era la moralità della società borghese. | Secondo Mauricius, che era un redattore de «L'Anarchie», i redattori sapevano che il comunismo libertario, associato alla dinamica del progetto di rivolta individuale, era la migliore strada per l'emancipazione collettiva dal [[capitalismo]]. Così, anche Libertad ha sottolineato la necessità di sviluppare un senso di amicizia, da sostituire alla concorrenza, che era la moralità della società borghese. | ||
Le idee di Libertad, rapportate ai luoghi comuni diffusi nell'ambiente anarchico dell'epoca, appaiono di grande attualità . Le analisi di Libertad colpiscono per la loro originalità , nonché per l'attualità . | Le idee di Libertad, rapportate ai luoghi comuni diffusi nell'ambiente anarchico dell'epoca, appaiono di grande attualità . Le analisi di Libertad colpiscono per la loro originalità, nonché per l'attualità . | ||
In tempi come i nostri, improntati alla specializzazione, riecheggiano alcune riflessioni di Libertad: | In tempi come i nostri, improntati alla specializzazione, riecheggiano alcune riflessioni di Libertad: | ||
::'''«L'Ordine sociale non forma che un blocco. Un blocco della stessa fusione... non è possibile assestare una picconata ad un determinato filone senza intaccarne un altro»'''. | ::'''«L'Ordine sociale non forma che un blocco. Un blocco della stessa fusione... non è possibile assestare una picconata ad un determinato filone senza intaccarne un altro»'''. | ||
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Ma naturalmente è l'individuo il soggetto preferito da Libertad, il quale dimostra di avere idee estremamente chiare in proposito. Acerrimo nemico dell'individualismo liberale, descrive la sua concezione della libertà : | Ma naturalmente è l'individuo il soggetto preferito da Libertad, il quale dimostra di avere idee estremamente chiare in proposito. Acerrimo nemico dell'individualismo liberale, descrive la sua concezione della libertà : | ||
::'''«Per andare verso la libertà , bisogna che sviluppiamo la nostra individualità . Quando dico: andare verso la libertà , voglio dire: andare verso il più completo sviluppo del nostro essere individui»'''. | ::'''«Per andare verso la libertà, bisogna che sviluppiamo la nostra individualità . Quando dico: andare verso la libertà, voglio dire: andare verso il più completo sviluppo del nostro essere individui»'''. | ||
Libertad, anarchico e non libertario - per sua stessa ammissione - non "confonde l'ombra con la preda", è perfettamente conscio che la libertà non è una questione di fede né di diritto: | Libertad, anarchico e non libertario - per sua stessa ammissione - non "confonde l'ombra con la preda", è perfettamente conscio che la libertà non è una questione di fede né di diritto: | ||
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=== Citazione === | === Citazione === | ||
::''L'ora di scegliere i tuoi pastori è suonata di nuovo. Essa riecheggia gravemente alla campana di tutte le politiche, affinché tu non lo scordi: tutti alle urne, nessuna astensione. Ecco il ritornello finale delle diverse suonerie. Non votare è un peccato, dice il cattolico. Non votare è da cattivi cittadini, dice il repubblicano. Non votare è tradire i propri fratelli, dice il socialista. Cos'è dunque votare? È scegliere da sé il padrone che vi prenderà a frustate, che vi deruberà . L'operaio forgia le catene che lo legano, costruisce le prigioni che lo rinchiudono, fabbrica i fucili che lo uccidono. Impasta la brioche che non mangerà , tesse i vestiti che non indosserà . Ma questo non gli sembra sufficiente. Vuole sembrare il padrone, il POPOLO SOVRANO, e sceglie lui stesso coloro che gli toseranno la lana sul dorso. È il bestiame, il gregge che nomina i suoi pastori. Crede che sia impossibile non essere guidati, tanto vale allora prendersi lo sfizio di scegliere i pastori che colpiranno la sua schiena e i cani che morderanno i suoi talloni. UOMO CHE VUOI VOTARE, RIFLETTI. Rifletti bene. I ricchi sono potenti solo grazie ai loro pastori e ai loro cani. Ma la forza dei pastori e dei cani deriva solo dalla tua accettazione, dalla tua obbedienza, dal tuo voto. Non mettere più la scheda nell'urna. Restatene a casa o vai a zonzo. Fregatene del voto. La tua forza non è in un pezzo di carta. È nel tuo cervello, nel tuo braccio, nella tua volontà , quando saprai impiegarli a fare gli affari tuoi e non quelli degli altri.'' ('''«All'Uomo che vuole votare»''', 1908) | ::''L'ora di scegliere i tuoi pastori è suonata di nuovo. Essa riecheggia gravemente alla campana di tutte le politiche, affinché tu non lo scordi: tutti alle urne, nessuna astensione. Ecco il ritornello finale delle diverse suonerie. Non votare è un peccato, dice il cattolico. Non votare è da cattivi cittadini, dice il repubblicano. Non votare è tradire i propri fratelli, dice il socialista. Cos'è dunque votare? È scegliere da sé il padrone che vi prenderà a frustate, che vi deruberà . L'operaio forgia le catene che lo legano, costruisce le prigioni che lo rinchiudono, fabbrica i fucili che lo uccidono. Impasta la brioche che non mangerà, tesse i vestiti che non indosserà . Ma questo non gli sembra sufficiente. Vuole sembrare il padrone, il POPOLO SOVRANO, e sceglie lui stesso coloro che gli toseranno la lana sul dorso. È il bestiame, il gregge che nomina i suoi pastori. Crede che sia impossibile non essere guidati, tanto vale allora prendersi lo sfizio di scegliere i pastori che colpiranno la sua schiena e i cani che morderanno i suoi talloni. UOMO CHE VUOI VOTARE, RIFLETTI. Rifletti bene. I ricchi sono potenti solo grazie ai loro pastori e ai loro cani. Ma la forza dei pastori e dei cani deriva solo dalla tua accettazione, dalla tua obbedienza, dal tuo voto. Non mettere più la scheda nell'urna. Restatene a casa o vai a zonzo. Fregatene del voto. La tua forza non è in un pezzo di carta. È nel tuo cervello, nel tuo braccio, nella tua volontà, quando saprai impiegarli a fare gli affari tuoi e non quelli degli altri.'' ('''«All'Uomo che vuole votare»''', 1908) | ||
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