Giovanni Passannante: differenze tra le versioni

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'''Giovanni Passannante''' nasce a Salvia di Lucania (ora rinominata Savoia di Lucania)<ref> Intorno al [[2007]] si è [http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallabasilicata_NOTIZIA_01.asp?IDNotizia=172027&IDCategoria=12 sviluppato un movimento], concretizzatosi nel comitato "pro-Salvia", favorevole al ritorno del comune al nome originario, cui si oppone quello "pro-Savoia", appoggiato dall'[[Unione Monarchica Italiana]], favorevole al mantenimento del nome attuale.</ref> il [[18 febbraio]] [[1849]] in una famiglia con gravi difficoltà  economiche, peraltro abbastanza comuni all'epoca. Soprannominato «Cambio», un incidente domestico dovuto ad una grave scottatura nell'acqua bollente gli rende una mano storpia.
'''Giovanni Passannante''' nasce a Salvia di Lucania (ora rinominata Savoia di Lucania)<ref> Intorno al [[2007]] si è [http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_dallabasilicata_NOTIZIA_01.asp?IDNotizia=172027&IDCategoria=12 sviluppato un movimento], concretizzatosi nel comitato "pro-Salvia", favorevole al ritorno del comune al nome originario, cui si oppone quello "pro-Savoia", appoggiato dall'[[Unione Monarchica Italiana]], favorevole al mantenimento del nome attuale.</ref> il [[18 febbraio]] [[1849]] in una famiglia con gravi difficoltà  economiche, peraltro abbastanza comuni all'epoca. Soprannominato «Cambio», un incidente domestico dovuto ad una grave scottatura nell'acqua bollente gli rende una mano storpia.


Costretto ad elemosinare a causa della povertà , Passannante frequenta solo la prima elementare, ma un indomito desiderio di imparare le cose lo porta ad apprendere da sè a leggere e scrivere. Cresciuto, svolge diverse umili professioni (pastore, sguattero, guardiano, ecc.), ma il suo carattere ribelle lo porta ad alcuni licenziamenti. In particolare, il proprietario dell'albergo "Croce di Savoia lo licenzierà  perchè il ragazzo sembrava più interessato alla lettura che al lavoro.
Costretto ad elemosinare a causa della povertà, Passannante frequenta solo la prima elementare, ma un indomito desiderio di imparare le cose lo porta ad apprendere da sè a leggere e scrivere. Cresciuto, svolge diverse umili professioni (pastore, sguattero, guardiano, ecc.), ma il suo carattere ribelle lo porta ad alcuni licenziamenti. In particolare, il proprietario dell'albergo "Croce di Savoia lo licenzierà  perchè il ragazzo sembrava più interessato alla lettura che al lavoro.


A Potenza conosce un suo compaesano, l'ex capitano dell'esercito napoleonico Giovanni Agoglia, che avendo notato la sua passione per la lettura lo assume come domestico offrendogli anche un vitalizio per poter approfondire i suoi studi. Essendo di religione cattolica, inizialmente soprattutto legge la ''Bibbia'' e gli scritti di [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] e [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], in seguito si convertirà  al culto evangelico quantunque abbandonerà  le forme esteriori della religione, curandone invece gli aspetti più intimi e personalistici.
A Potenza conosce un suo compaesano, l'ex capitano dell'esercito napoleonico Giovanni Agoglia, che avendo notato la sua passione per la lettura lo assume come domestico offrendogli anche un vitalizio per poter approfondire i suoi studi. Essendo di religione cattolica, inizialmente soprattutto legge la ''Bibbia'' e gli scritti di [[Giuseppe Mazzini|Mazzini]] e [[Giuseppe Garibaldi|Garibaldi]], in seguito si convertirà  al culto evangelico quantunque abbandonerà  le forme esteriori della religione, curandone invece gli aspetti più intimi e personalistici.
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Condotto nella Torre del Martello del penitenziario di Portoferraio, chiamata poi dai marinai Torre Passannante perché da lì udivano i suoi lugubri e continui lamenti, è chiuso in una cella alta 1,50 e legato a una catena pesante 18 chili che gli consente di muoversi per un solo metro. Durante la detenzione Giovanni viene visitato solo dal deputato socialista [[Agostino Bertani]] e dalla pubblicista [[Anna Maria Mozzoni]], i quali si trovarono di fronte ad uno "spettacolo" agghiacciante:
Condotto nella Torre del Martello del penitenziario di Portoferraio, chiamata poi dai marinai Torre Passannante perché da lì udivano i suoi lugubri e continui lamenti, è chiuso in una cella alta 1,50 e legato a una catena pesante 18 chili che gli consente di muoversi per un solo metro. Durante la detenzione Giovanni viene visitato solo dal deputato socialista [[Agostino Bertani]] e dalla pubblicista [[Anna Maria Mozzoni]], i quali si trovarono di fronte ad uno "spettacolo" agghiacciante:


: «Passanante è rimasto seppellito vivo, nella più completa oscurità , in una fetida cella situata al di sotto del livello dell'acqua, e lì, sotto l'azione combinata dell'umidità  e delle tenebre, il suo corpo perdette tutti i peli, si scolorì e gonfiò... il guardiano che lo vigilava a vista aveva avuto l'ordine categorico di non rispondere mai alle sue domande, fossero state anche le più indispensabili e pressanti. Il signor Bertani... poté scorgere quest'uomo, esile, ridotto pelle e ossa, gonfio, scolorito come la creta, costretto immobile sopra un lurido giaciglio, che emetteva rantoli e sollevava con le mani una grossa catena di 18 chili che non poteva più oltre sopportare a causa della debolezza estrema dei suoi reni. Il disgraziato emetteva di tanto in tanto un grido lacerante che i marinai dell'isola udivano, e rimanevano inorriditi» (Salvatore Merlino, ''L'Italia così com'è'', [[1891]], in [http://isole.ecn.org/ponte/mediateca/caff.pdf ''Al caffè''], di [[Errico Malatesta]], [[1922]]).
: «Passanante è rimasto seppellito vivo, nella più completa oscurità, in una fetida cella situata al di sotto del livello dell'acqua, e lì, sotto l'azione combinata dell'umidità  e delle tenebre, il suo corpo perdette tutti i peli, si scolorì e gonfiò... il guardiano che lo vigilava a vista aveva avuto l'ordine categorico di non rispondere mai alle sue domande, fossero state anche le più indispensabili e pressanti. Il signor Bertani... poté scorgere quest'uomo, esile, ridotto pelle e ossa, gonfio, scolorito come la creta, costretto immobile sopra un lurido giaciglio, che emetteva rantoli e sollevava con le mani una grossa catena di 18 chili che non poteva più oltre sopportare a causa della debolezza estrema dei suoi reni. Il disgraziato emetteva di tanto in tanto un grido lacerante che i marinai dell'isola udivano, e rimanevano inorriditi» (Salvatore Merlino, ''L'Italia così com'è'', [[1891]], in [http://isole.ecn.org/ponte/mediateca/caff.pdf ''Al caffè''], di [[Errico Malatesta]], [[1922]]).


Solo dopo l'incontro con Bertani e Mozzoni viene concesso il trasferimento nel manicomio criminale di Montelupo Fiorentino. Qui, gravemente malato di scorbuto, quasi cieco e ormai completamente impazzito per le torture fisiche e psichiche subite, Giovanni muore a 61 anni il [[14 febbraio]] [[1910]].
Solo dopo l'incontro con Bertani e Mozzoni viene concesso il trasferimento nel manicomio criminale di Montelupo Fiorentino. Qui, gravemente malato di scorbuto, quasi cieco e ormai completamente impazzito per le torture fisiche e psichiche subite, Giovanni muore a 61 anni il [[14 febbraio]] [[1910]].
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