Anarchismo e Marxismo: differenze tra le versioni

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Lo Stato appare nelle differenze della società  civile ed il suo ruolo, nel sistema capitalista, è di permettere il mantenimento dei rapporti di sfruttamento. Lo [[Stato]] è innanzitutto considerato come un apparato di violenza e d'oppressione che conviene far sparire dopo un periodo di transizione (la dittatura del proletariato). In questa definizione, l'idea di dittatura del proletariato può prendere numerosi significati secondo l'interlocutore marxista: dell'utilizzazione legittima della forza fisica da parte del consiglio degli operai/ie armati/e fino al monopolio della forza da una parte composta da intellettuali dichiaratesi come “capi del proletariato”. Nella teoria marxista con l'eliminazione della suddivisione della società  in classi sociali, anche lo Stato si estingue.  
Lo Stato appare nelle differenze della società  civile ed il suo ruolo, nel sistema capitalista, è di permettere il mantenimento dei rapporti di sfruttamento. Lo [[Stato]] è innanzitutto considerato come un apparato di violenza e d'oppressione che conviene far sparire dopo un periodo di transizione (la dittatura del proletariato). In questa definizione, l'idea di dittatura del proletariato può prendere numerosi significati secondo l'interlocutore marxista: dell'utilizzazione legittima della forza fisica da parte del consiglio degli operai/ie armati/e fino al monopolio della forza da una parte composta da intellettuali dichiaratesi come “capi del proletariato”. Nella teoria marxista con l'eliminazione della suddivisione della società  in classi sociali, anche lo Stato si estingue.  
   
   
Il [[marxismo]] ha una definizione unica di [[Stato]]: esso è l'organo della [[repressione]] di una classe sociale su tutte le altre. Per i marxisti tutto lo Stato è intrinsecamente una dittatura di una classe sulle altre. Nella teoria marxista, se le differenze tra le classi sparissero, sparirebbe anche lo [[Stato]]. Gli anarchici stimano irrilevante l'identità  dell'''élite'' politica o economica, perché si tratta pur sempre di un organo di dominazione al servizio di una classe. Al contrario, i marxisti ritengono che l'abbattimento di una classe dominante richiede inevitabilmente una [[repressione]] superiore. [[Bakunin]] scrisse nel suo saggio ''[[Stato e Anarchia]]'' <ref>[http://www.marxists.org/reference/archive/bakunin/works/1873/statism-anarchy.htm Testo disponibile in inglese]</ref>: «Loro (i marxisti) sostengono che solo la dittatura – la loro evidentemente – può creare la volontà  del popolo, allorché la nostra risposta a tale questione è: tutte le dittature non possono avere altro obiettivo che la propria perpetuazione e ciò non può che generare la schiavitù del popolo tollerante; la libertà  può essere creata solo a partire dalla libertà , cioè da una ribellione universale di una parte del popolo e la libera organizzazione di masse laboriose dal basso in alto».
Il [[marxismo]] ha una definizione unica di [[Stato]]: esso è l'organo della [[repressione]] di una classe sociale su tutte le altre. Per i marxisti tutto lo Stato è intrinsecamente una dittatura di una classe sulle altre. Nella teoria marxista, se le differenze tra le classi sparissero, sparirebbe anche lo [[Stato]]. Gli anarchici stimano irrilevante l'identità  dell'''élite'' politica o economica, perché si tratta pur sempre di un organo di dominazione al servizio di una classe. Al contrario, i marxisti ritengono che l'abbattimento di una classe dominante richiede inevitabilmente una [[repressione]] superiore. [[Bakunin]] scrisse nel suo saggio ''[[Stato e Anarchia]]'' <ref>[http://www.marxists.org/reference/archive/bakunin/works/1873/statism-anarchy.htm Testo disponibile in inglese]</ref>: «Loro (i marxisti) sostengono che solo la dittatura – la loro evidentemente – può creare la volontà  del popolo, allorché la nostra risposta a tale questione è: tutte le dittature non possono avere altro obiettivo che la propria perpetuazione e ciò non può che generare la schiavitù del popolo tollerante; la libertà  può essere creata solo a partire dalla libertà, cioè da una ribellione universale di una parte del popolo e la libera organizzazione di masse laboriose dal basso in alto».


In seguito agli scritti di [[Karl Marx|Marx]], proclamanti che lo [[Stato]] sarebbe il mezzo più sicuro per arrivare alla creazione di una società  senza Stato, poiché lo [[Stato]] stesso sarebbe destinato ad estinguersi, egli aggiunge: «L'[[anarchismo]] o la [[libertà ]], che significa libera organizzazione dei lavoratori\lavoratrici, è l'obiettivo finale dello sviluppo della società  [...] loro (i [[marxismo|marxisti]], N.d.R.) affermano che la dittatura è la fase di transizione necessaria verso la liberazione del popolo: l'[[anarchismo]] sarebbe il fine e la [[dittatura del proletariato]] il mezzo, di conseguenza per liberare il popolo bisognerebbe iniziare con l'asservirlo!» <ref>''[http://www.marxists.org/reference/archive/bakunin/works/1873/statism-anarchy.htm Ibidem]''</ref>.
In seguito agli scritti di [[Karl Marx|Marx]], proclamanti che lo [[Stato]] sarebbe il mezzo più sicuro per arrivare alla creazione di una società  senza Stato, poiché lo [[Stato]] stesso sarebbe destinato ad estinguersi, egli aggiunge: «L'[[anarchismo]] o la [[libertà ]], che significa libera organizzazione dei lavoratori\lavoratrici, è l'obiettivo finale dello sviluppo della società  [...] loro (i [[marxismo|marxisti]], N.d.R.) affermano che la dittatura è la fase di transizione necessaria verso la liberazione del popolo: l'[[anarchismo]] sarebbe il fine e la [[dittatura del proletariato]] il mezzo, di conseguenza per liberare il popolo bisognerebbe iniziare con l'asservirlo!» <ref>''[http://www.marxists.org/reference/archive/bakunin/works/1873/statism-anarchy.htm Ibidem]''</ref>.
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Gli anarchici illustrano le loro proposte mettendo in evidenza le misure [[repressione|repressive]] messe in atto da [[Lenin]], [[Lev Trotzky|Trotsky]] e [[Stalin]], sin dal principio della [[La Rivoluzione Russa| rivoluzione russa]]. Essi avanzano ugualmente l'argomento che l'ex-URSS non era affatto democratica, così come anche tutti gli altri Stati auto-proclamatisi “marxisti”. Al contrario i marxisti mettono in evidenza il presunto “fallimento” (essi propongono l'esempio della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)| Rivoluzione spagnola]]), delle [[rivoluzione|rivoluzioni]] in cui hanno preso parte gli anarchici.
Gli anarchici illustrano le loro proposte mettendo in evidenza le misure [[repressione|repressive]] messe in atto da [[Lenin]], [[Lev Trotzky|Trotsky]] e [[Stalin]], sin dal principio della [[La Rivoluzione Russa| rivoluzione russa]]. Essi avanzano ugualmente l'argomento che l'ex-URSS non era affatto democratica, così come anche tutti gli altri Stati auto-proclamatisi “marxisti”. Al contrario i marxisti mettono in evidenza il presunto “fallimento” (essi propongono l'esempio della [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)| Rivoluzione spagnola]]), delle [[rivoluzione|rivoluzioni]] in cui hanno preso parte gli anarchici.


'''Marxisti e anarchici non perseguono il medesimo scopo''': '''gli anarchici vogliono l'abolizione di ogni forma di Stato''' (una «sciocchezza», secondo lo stesso [[Engels]]), i marxisti ritengono, invece, che lo Stato si autoestinguerà , o meglio '''«non ci sarà  uno Stato nel significato politico attuale»'''<ref>Parole di Marx.</ref> (Stato classista). '''I marxisti''', contrariamente agli anarchici, '''mirano a cambiare (non ad abolire) lo Stato''': in un primo tempo, lo Stato muta la sua classe dirigente, diventando uno “Stato operaio”, in cui la classe dominante è il proletariato; essi considerano quindi la [[repressione]] della borghesia come un fatto necessario e preliminare all'estinzione dello [[Stato]] borghese. In seguito, lo "[[Stato]] operaio", venuti a cessare gli antagonismi tra le classi, si estinguerà , trasformandosi in uno Stato senza dominio di classe (ossia in una forma di [[democrazia diretta]]): «lo Stato politico e con lui l'autorità  politica scompariranno in conseguenza della prossima rivoluzione sociale [...] cioè [...] '''le funzioni pubbliche perderanno il loro carattere politico e si cangeranno in semplici funzioni amministrative''', veglianti ai veri interessi sociali»<ref>Parole di Engels.</ref> (dunque, '''non si tratta della scomparsa dello Stato ''tout court'', ma dello Stato marxianamente inteso, ossia dello Stato retto da una classe dominante''').
'''Marxisti e anarchici non perseguono il medesimo scopo''': '''gli anarchici vogliono l'abolizione di ogni forma di Stato''' (una «sciocchezza», secondo lo stesso [[Engels]]), i marxisti ritengono, invece, che lo Stato si autoestinguerà, o meglio '''«non ci sarà  uno Stato nel significato politico attuale»'''<ref>Parole di Marx.</ref> (Stato classista). '''I marxisti''', contrariamente agli anarchici, '''mirano a cambiare (non ad abolire) lo Stato''': in un primo tempo, lo Stato muta la sua classe dirigente, diventando uno “Stato operaio”, in cui la classe dominante è il proletariato; essi considerano quindi la [[repressione]] della borghesia come un fatto necessario e preliminare all'estinzione dello [[Stato]] borghese. In seguito, lo "[[Stato]] operaio", venuti a cessare gli antagonismi tra le classi, si estinguerà, trasformandosi in uno Stato senza dominio di classe (ossia in una forma di [[democrazia diretta]]): «lo Stato politico e con lui l'autorità  politica scompariranno in conseguenza della prossima rivoluzione sociale [...] cioè [...] '''le funzioni pubbliche perderanno il loro carattere politico e si cangeranno in semplici funzioni amministrative''', veglianti ai veri interessi sociali»<ref>Parole di Engels.</ref> (dunque, '''non si tratta della scomparsa dello Stato ''tout court'', ma dello Stato marxianamente inteso, ossia dello Stato retto da una classe dominante''').


Gli anarchici ritengono che la creazione di qualsiasi nuovo [[Stato]] metterà  comunque il potere nelle mani di una minoranza, e che lo [[Stato]], con le sue [[repressione|capacità  repressive]] e i suoi apparati burocratici massivi, avrà  la tendenza a perpetrarsi, piuttosto che ad «estinguersi». In pratica, la creazione di un nuovo [[Stato]], anche se qualificato come “operaio”, sarebbe controrivoluzionario, per cui, per eliminarlo, sarebbe necessaria una seconda [[rivoluzione]]. Gli anarchici preferiscono quindi sostituire allo "Stato borghese" i [[consigli operai]] (vedi [[Consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)]]), i [[sindacalismo|sindacati]] o comunque qualsiasi struttura organizzativa decentralizzata e [[gerarchia|non-gerarchica]].  
Gli anarchici ritengono che la creazione di qualsiasi nuovo [[Stato]] metterà  comunque il potere nelle mani di una minoranza, e che lo [[Stato]], con le sue [[repressione|capacità  repressive]] e i suoi apparati burocratici massivi, avrà  la tendenza a perpetrarsi, piuttosto che ad «estinguersi». In pratica, la creazione di un nuovo [[Stato]], anche se qualificato come “operaio”, sarebbe controrivoluzionario, per cui, per eliminarlo, sarebbe necessaria una seconda [[rivoluzione]]. Gli anarchici preferiscono quindi sostituire allo "Stato borghese" i [[consigli operai]] (vedi [[Consigli ed occupazioni di fabbrica in Italia (1919-20)]]), i [[sindacalismo|sindacati]] o comunque qualsiasi struttura organizzativa decentralizzata e [[gerarchia|non-gerarchica]].  
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Il [[materialismo storico]] è «la concezione materialista della storia», cioè non una teoria astratta, ma una metodologia di analisi della storia che individua nelle condizioni materiali (cioè economiche) la causa principale degli avvenimenti storici. Il materialismo storico trovò concordi tanto [[Karl Marx|Marx]] quanto [[Bakunin]] (attualmente sono soprattutto i [[anarco-comunismo|comunisti anarchici]] a trovarsi in accordo con tale metodologia di analisi).  
Il [[materialismo storico]] è «la concezione materialista della storia», cioè non una teoria astratta, ma una metodologia di analisi della storia che individua nelle condizioni materiali (cioè economiche) la causa principale degli avvenimenti storici. Il materialismo storico trovò concordi tanto [[Karl Marx|Marx]] quanto [[Bakunin]] (attualmente sono soprattutto i [[anarco-comunismo|comunisti anarchici]] a trovarsi in accordo con tale metodologia di analisi).  


Invece il [[materialismo dialettico]], che [[Karl Marx]] "abbraccia" in una fase successiva all'elaborazione del materialismo storico, reinterpreta la [[Hegel|dialettica hegeliana]], considerando l'evoluzione della materia e non dell'idea (come faceva [[Hegel]]). Il [[materialismo dialettico]] non solo reinterpreta la realtà , ma ha la pretesa di offrire una visione scientifica e [[determinismo|deterministica]] degli avvenimenti storici, prevedendo la crisi del [[capitalismo]] e il conseguente arrivo del [[comunismo]]<ref> Per i marxisti l'evoluzione dei fatti storici è preordinata e predeterminata per stadi che si impongono dialetticamente. Il compito delle forze rivoluzionarie, organizzate in un'avanguardia (partito), è quello di "accompagnare", cioè guidare, lo svolgersi naturale degli avvenimenti. Per i marxisti la storia è una sequenza di cause e di effetti tra loro conseguenti, immodificabili e necessari (visione determinista della storia). Questo modo di ragionare comporta che se si è certi di seguire il "vero e unico" corso della storia, chiunque vi si opporrà , dovrà  essere trattato come nemico e quindi [[repressione|represso]] (vedi l'esperienza stalinista in Russia). </ref>. In questo modo il [[marxismo]], soprattutto nell'interpretazione di [[Lenin]] ed [[Friedrich Engels|Engels]], sviluppa un materialismo definibile metafisico, che gran parte dell'[[anarchismo]], a parte il [[Kropotkin|comunismo kropotkiniano]], rifiuta e ha sempre rifiutato, poiché in questo modo l'[[individuo]] verrebbe a perdere il suo ruolo centrale di trasformatore della realtà , divenendo un elemento di una serie di forze a lui estranee.
Invece il [[materialismo dialettico]], che [[Karl Marx]] "abbraccia" in una fase successiva all'elaborazione del materialismo storico, reinterpreta la [[Hegel|dialettica hegeliana]], considerando l'evoluzione della materia e non dell'idea (come faceva [[Hegel]]). Il [[materialismo dialettico]] non solo reinterpreta la realtà, ma ha la pretesa di offrire una visione scientifica e [[determinismo|deterministica]] degli avvenimenti storici, prevedendo la crisi del [[capitalismo]] e il conseguente arrivo del [[comunismo]]<ref> Per i marxisti l'evoluzione dei fatti storici è preordinata e predeterminata per stadi che si impongono dialetticamente. Il compito delle forze rivoluzionarie, organizzate in un'avanguardia (partito), è quello di "accompagnare", cioè guidare, lo svolgersi naturale degli avvenimenti. Per i marxisti la storia è una sequenza di cause e di effetti tra loro conseguenti, immodificabili e necessari (visione determinista della storia). Questo modo di ragionare comporta che se si è certi di seguire il "vero e unico" corso della storia, chiunque vi si opporrà, dovrà  essere trattato come nemico e quindi [[repressione|represso]] (vedi l'esperienza stalinista in Russia). </ref>. In questo modo il [[marxismo]], soprattutto nell'interpretazione di [[Lenin]] ed [[Friedrich Engels|Engels]], sviluppa un materialismo definibile metafisico, che gran parte dell'[[anarchismo]], a parte il [[Kropotkin|comunismo kropotkiniano]], rifiuta e ha sempre rifiutato, poiché in questo modo l'[[individuo]] verrebbe a perdere il suo ruolo centrale di trasformatore della realtà, divenendo un elemento di una serie di forze a lui estranee.


La maggior parte degli anarchici rifiuta la visione [[determinismo|deterministica]], (pseudo)scientifica ed esclusivamente economicista della storia, considerando invece il [[materialismo storico]] come un mezzo utile per la valutazione degli avvenimenti, senza però ritenerlo l'unico ed esclusivo metodo d'indagine, ma attribuendo grande importanza anche alle contraddizioni ambientali, quelli di genere ecc. Per gran parte degli anarchici il [[materialismo dialettico]] non fa altro che disumanizzare l'analisi sociale e politica della realtà , portando come conseguenza i risultati drammaticamente osservati per esempio durante la [[La Rivoluzione Russa|rivoluzione russa]].
La maggior parte degli anarchici rifiuta la visione [[determinismo|deterministica]], (pseudo)scientifica ed esclusivamente economicista della storia, considerando invece il [[materialismo storico]] come un mezzo utile per la valutazione degli avvenimenti, senza però ritenerlo l'unico ed esclusivo metodo d'indagine, ma attribuendo grande importanza anche alle contraddizioni ambientali, quelli di genere ecc. Per gran parte degli anarchici il [[materialismo dialettico]] non fa altro che disumanizzare l'analisi sociale e politica della realtà, portando come conseguenza i risultati drammaticamente osservati per esempio durante la [[La Rivoluzione Russa|rivoluzione russa]].


==Altri punti di disaccordo: movimenti di liberazione, famiglia, educazione, amore e religione==
==Altri punti di disaccordo: movimenti di liberazione, famiglia, educazione, amore e religione==
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