Napoleone Papini: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==
Nato a Fano in una famiglia repubblicana ed [[AIT|internazionalista]], da bambino si trasferisce a Fabriano a seguito delle necessità  del lavoro paterno, militando sin da ragazzo in gruppi e circoli rivoluzionari. Nel [[1874]] partecipa al [[Insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|progetto insurrezionale di Bologna]], a cui prende parte insieme tra gli altri ad [[Errico Malatesta]], [[Carlo Cafiero]] ed [[Andrea Costa]] ([[Michail Bakunin]] si sarebbe dovuto aggregare in un secondo momento dell'insurrezione). Fallito il tentativo, Papini viene arrestato insieme ad altri anarchici con l'accusa di cospirazione.
Nato a Fano in una famiglia repubblicana ed [[AIT|internazionalista]], da bambino si trasferisce a Fabriano a seguito delle necessità  del lavoro paterno, militando sin da ragazzo in gruppi e circoli rivoluzionari. Nel [[1874]] partecipa al [[Insurrezione rivoluzionaria di Bologna (1874)|progetto insurrezionale di Bologna]], a cui prende parte insieme tra gli altri ad [[Errico Malatesta]], [[Carlo Cafiero]] ed [[Andrea Costa]] ([[Michail Bakunin]] si sarebbe dovuto aggregare in un secondo momento dell'insurrezione). Fallito il tentativo, Papini viene arrestato insieme ad altri anarchici con l'accusa di cospirazione.


Una volta rilasciato si lega alla Federazione Umbro-Marchigiana dell'Internazionale, divenendone un responsabile di spicco. Fonda il giornale ''Il Martello'', che ospita i suoi scritti e quelli di [[Michail Bakunin]]. A Bologna si riunisce ad [[Andrea Costa]], che diventerà  direttore del giornale nel [[1877]]. Partecipa a diverse insurrezioni, tra cui quella celebre del [[Banda del Matese|Matese]], di cui è il “portabandiera” e che gli costerà  la detenzione nel [[carcere]] di S. Maria Capua Vetere. In prigione sottoscrive con gli altri internazionalisti detenuti il mandato ad [[Andrea Costa]] a rappresentare la sezione “Banda del Matese” al Congresso internazionale di Gand. Processato ed assolto per quei fatti, fa rientro a Fabriano nell'agosto del 1878.  
Una volta rilasciato si lega alla Federazione Umbro-Marchigiana dell'Internazionale, divenendone un responsabile di spicco. Fonda il giornale ''Il Martello'', che ospita i suoi scritti e quelli di [[Michail Bakunin]]. A Bologna si riunisce ad [[Andrea Costa]], che diventerà  direttore del giornale nel [[1877]]. Partecipa a diverse insurrezioni, tra cui quella celebre del [[Banda del Matese|Matese]], di cui è il “portabandiera” e che gli costerà  la detenzione nel [[carcere]] di S. Maria Capua Vetere. In prigione sottoscrive con gli altri internazionalisti detenuti il mandato ad [[Andrea Costa]] a rappresentare la sezione “Banda del Matese” al Congresso internazionale di Gand. Processato ed assolto per quei fatti, fa rientro a Fabriano nell'agosto del 1878.  


Per paura di subire persecuzioni giudiziarie, Papini fugge dall'[[Italia]] e si ritrova a peregrinare per diversi paesi - Svizzera, Romania, Bulgaria, Serbia, Austria, e probabilmente anche in Russia, paese da cui è espulso - fino a quando nel [[1881]] si trasferisce in [[Argentina]], precisamente a Patagones, dove incontra Malatesta ed una folta comunità  anarchica di italiani.   
Per paura di subire persecuzioni giudiziarie, Papini fugge dall'[[Italia]] e si ritrova a peregrinare per diversi paesi - Svizzera, Romania, Bulgaria, Serbia, Austria, e probabilmente anche in Russia, paese da cui è espulso - fino a quando nel [[1881]] si trasferisce in [[Argentina]], precisamente a Patagones, dove incontra Malatesta ed una folta comunità  anarchica di italiani.   


L'arrivo di Napoleone Papini in [[Argentina]] aveva dato origine ad un fitto scambio di corrispondenza tra le autorità  italiane e quelle argentine sull'opportunità  di vigilare sulle attività  dell'anarchico, che gli italiani consideravano molto pericoloso.  
L'arrivo di Napoleone Papini in [[Argentina]] aveva dato origine ad un fitto scambio di corrispondenza tra le autorità  italiane e quelle argentine sull'opportunità  di vigilare sulle attività  dell'anarchico, che gli italiani consideravano molto pericoloso.  


Intransigente rivoluzionario sino agli ultimi suoi giorni, Napoleone Papini muore a Patagones nel [[1925]].
Intransigente rivoluzionario sino agli ultimi suoi giorni, Napoleone Papini muore a Patagones nel [[1925]].
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