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Il '''dissenso''' è un sentimento o una filosofia attraverso cui si manifesta disaccordo oppure opposizione nei confronti di un'idea (ad esempio l'orientamento politico di un governo) o nei confronti di un' | Il '''dissenso''' è un sentimento o una filosofia attraverso cui si manifesta disaccordo oppure opposizione nei confronti di un'idea (ad esempio l'orientamento politico di un governo) o nei confronti di un'entità (ad esempio una personalità politica o un partito che propugna una determinata idea). Fra i termini che si contrappongono al concetto di dissenso si annoverano il [[consenso]], che si manifesta quando tutte (o quasi) le "parti" sono d'accordo su qualcosa, oppure l'[[assenso]], che si manifesta quando una certa parte concorda su una proposizione affermata da un'altra parte. | ||
Secondo lo storico russo [[Roy Medvedev]], il dissidente non è semplicemente colui che la pensa diversamente, bensì colui che esprime esplicitamente tale disaccordo e lo manifesta in qualche modo ai suoi concittadini e allo Stato. | Secondo lo storico russo [[Roy Medvedev]], il dissidente non è semplicemente colui che la pensa diversamente, bensì colui che esprime esplicitamente tale disaccordo e lo manifesta in qualche modo ai suoi concittadini e allo Stato. | ||
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Il dissenso può essere manifestato in molti modi. In alcuni sistemi politici può essere espresso in forma ufficiale dalle forze dell'opposizione, mentre i regimi repressivi di solito proibiscono e reprimono qualsiasi forma di dissenso, provocando in questo modo l'insorgere di varie forme di [[attivismo]]. In questi contesti le persone che non si adeguano o non sostengono le politiche dello stato sono solitamente definite dissidenti, o, in casi estremi, nemici dello stato. | Il dissenso può essere manifestato in molti modi. In alcuni sistemi politici può essere espresso in forma ufficiale dalle forze dell'opposizione, mentre i regimi repressivi di solito proibiscono e reprimono qualsiasi forma di dissenso, provocando in questo modo l'insorgere di varie forme di [[attivismo]]. In questi contesti le persone che non si adeguano o non sostengono le politiche dello stato sono solitamente definite dissidenti, o, in casi estremi, nemici dello stato. | ||
Molti storici e studiosi di politica sostengono che una | Molti storici e studiosi di politica sostengono che una società che ha raggiunto un alto livello di benessere ha interesse non solo a garantire la libera espressione del dissenso, ma addirittura ad incoraggiarla. In questo modo categorie e gruppi sociali che si sentono poco rappresentati dalla classe politica, o comunque poco partecipi dei processi decisionali, hanno la possibilità di esprimere, seppure in forma critica, il proprio parere, portando così le proprie istanze all'attenzione della [[pubblica opinione]]. | ||
Il ''dissenso artistico'' infine si distingue da quello politico perché non è legato necessariamente a dei periodi di crisi e/o di aperta lotta, ed è caratterizzato da una prospettiva di permanente, sistematica revisione dei codici e dei segni affermatisi all'interno di una data cultura, da cui il carattere sostanzialmente dissidente di ogni forma artistica di ricerca autentica nel suo opporsi allo ''status quo''. | Il ''dissenso artistico'' infine si distingue da quello politico perché non è legato necessariamente a dei periodi di crisi e/o di aperta lotta, ed è caratterizzato da una prospettiva di permanente, sistematica revisione dei codici e dei segni affermatisi all'interno di una data cultura, da cui il carattere sostanzialmente dissidente di ogni forma artistica di ricerca autentica nel suo opporsi allo ''status quo''. | ||
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