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Proudhon fu contrario ad ogni forma di giacobinismo, autoritario e accentratore: egli fu quindi un anarchico e un fautore dell'abolizione dello [[Stato]], contrariamente agli utopisti che auspicavano la decentralizzazione dello [[Stato]] o la sua riduzione ai minimi termini. [[Pierre Joseph Proudhon]] disapprovò anche la decisione degli operai di votare i propri candidati alle elezioni del [[1864]]: «per la [[democrazia]] operaia era il caso di rispondere come le dieci tribù di Geroboamo: Fate i vostri affari, signori borghesi! Noi rientriamo sotto le nostre tende». | Proudhon fu contrario ad ogni forma di giacobinismo, autoritario e accentratore: egli fu quindi un anarchico e un fautore dell'abolizione dello [[Stato]], contrariamente agli utopisti che auspicavano la decentralizzazione dello [[Stato]] o la sua riduzione ai minimi termini. [[Pierre Joseph Proudhon]] disapprovò anche la decisione degli operai di votare i propri candidati alle elezioni del [[1864]]: «per la [[democrazia]] operaia era il caso di rispondere come le dieci tribù di Geroboamo: Fate i vostri affari, signori borghesi! Noi rientriamo sotto le nostre tende». | ||
Di conseguenza catalogarlo | Di conseguenza catalogarlo tra i socialisti utopisti è quindi una forzatura e non a caso gli anarchici lo hanno riconosciuto sempre per quello che è: un anarchico. | ||
[[Charles Fourier]] fu l'utopista in cui si riscontrarono le maggiori tendenze libertarie, escludendo ovviamente il già citato Proudhon. Egli era un fautore della libera associazione, in funzione della cosiddetta ”attrazione passionale” che si estrinsecava nel lavoro attraente. Ciò che differenziò Fourier dai classici utopisti e dai rivoluzionari di qualsiasi estrazione fu l'intento non di cambiare né tanto meno di fustigare le inclinazioni proprie della natura umana, bensì di specificarle e comprenderle in modo tale da assecondarle per trarne il meglio e la maggior [[libertà ]] possibile. | [[Charles Fourier]] fu l'utopista in cui si riscontrarono le maggiori tendenze libertarie, escludendo ovviamente il già citato Proudhon. Egli era un fautore della libera associazione, in funzione della cosiddetta ”attrazione passionale” che si estrinsecava nel lavoro attraente. Ciò che differenziò Fourier dai classici utopisti e dai rivoluzionari di qualsiasi estrazione fu l'intento non di cambiare né tanto meno di fustigare le inclinazioni proprie della natura umana, bensì di specificarle e comprenderle in modo tale da assecondarle per trarne il meglio e la maggior [[libertà ]] possibile. |