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Contestando con forza i collettivi degli autonomi durante le occupazioni universitarie, gli indiani metropolitani rappresentavano “l'ala creativa” del movimento che mirava a realizzare un proprio benessere anche a costo di isolarsi nella propria “riserva”, mentre i vari gruppi della sinistra rivoluzionaria andavano ormai disgregandosi (come ad esempio [[Lotta Continua]]) soprattutto a causa del fallimentare rapporto tra il "''privato''" e il "''politico''". | Contestando con forza i collettivi degli autonomi durante le occupazioni universitarie, gli indiani metropolitani rappresentavano “l'ala creativa” del movimento che mirava a realizzare un proprio benessere anche a costo di isolarsi nella propria “riserva”, mentre i vari gruppi della sinistra rivoluzionaria andavano ormai disgregandosi (come ad esempio [[Lotta Continua]]) soprattutto a causa del fallimentare rapporto tra il "''privato''" e il "''politico''". | ||
Spinti dal desiderio di un nuovo linguaggio che traspariva anche dagli slogans come "'''RIPRENDIAMOCI LA VITA'''", "'''LA FANTASIA DISTRUGGERA' IL POTERE ED UNA RISATA VI SEPPELLIRA''''" (e molti altri) e dall'impulso di amplificazione del pensiero in azione, | Spinti dal desiderio di un nuovo linguaggio che traspariva anche dagli slogans come "'''RIPRENDIAMOCI LA VITA'''", "'''LA FANTASIA DISTRUGGERA' IL POTERE ED UNA RISATA VI SEPPELLIRA''''" (e molti altri) e dall'impulso di amplificazione del pensiero in azione, a migliaia si truccavano e danzavano scombinati all'urlo "'''ea,ea,ea... ah!'''” ed erano, molto spesso, al centro delle notizie dei [[media|massmedia]], opponendo alla guerriglia urbana delle P38 una sorta di allegra guerriglia urbana teatrale. | ||
In fuga dalle sovrastrutture ideologiche, gli indiani metropolitani, definiti dai più "fricchettoni", nel rompere gli schemi stereotipati della comunicazione e nel liberarsi dalle gabbie di linguaggio e di comportamento, cercavano di affinare la propria sensibilità e le proprie percezioni alla ricerca di altre forme di esistenza, che trovarono la condizione migliore nelle pratiche creative della scrittura, dell'azione teatrale e della musica, dove anche il consumo delle droghe leggere faceva parte del carattere di convivialità . | In fuga dalle sovrastrutture ideologiche, gli indiani metropolitani, definiti dai più "fricchettoni", nel rompere gli schemi stereotipati della comunicazione e nel liberarsi dalle gabbie di linguaggio e di comportamento, cercavano di affinare la propria sensibilità e le proprie percezioni alla ricerca di altre forme di esistenza, che trovarono la condizione migliore nelle pratiche creative della scrittura, dell'azione teatrale e della musica, dove anche il consumo delle droghe leggere faceva parte del carattere di convivialità . |