Alexei Borovoi: differenze tra le versioni

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Rifugiatosi in [[Francia]] nel [[1910]] per sfuggire alla [[repressione]] zarista che lo accusava di propaganda contro lo [[Stato]], rientra in [[Russia]] dopo qualche anno. Riprende ad insegnare economia politica e storia all'Università  popolare di Russia e nella Scuola Libera di Scienze Sociali, che era stata fondata dagli anarchici francesi, e comincia ad interessarsi al [[sindacalismo]] francese.
Rifugiatosi in [[Francia]] nel [[1910]] per sfuggire alla [[repressione]] zarista che lo accusava di propaganda contro lo [[Stato]], rientra in [[Russia]] dopo qualche anno. Riprende ad insegnare economia politica e storia all'Università  popolare di Russia e nella Scuola Libera di Scienze Sociali, che era stata fondata dagli anarchici francesi, e comincia ad interessarsi al [[sindacalismo]] francese.


Il [[1917]] è anno per lui molto intenso: pubblica il saggio ''La creatività  rivoluzionaria e il parlamento'', la rivista ''Klich'' (La Chiamata) e ad aprile partecipa alla fondazione della Federazione dell'"Unione dei Lavoratori del lavoro Intellettuale" a cui aderiranno insegnanti, medici, ecc. Nel [[1918]] pubblica ''[[Anarchismo e Diritto|L'anarchismo]]'', dove afferma che «l'importanza principale non la si dà  all'anarchismo come fine, ma all'anarchia come ricerca costante di questo obiettivo». Scrive anche che «nessun ideale sociale dal punto di vista dell'anarchismo può essere riferito come assoluto, nel senso che rappresenta l'apice della sapienza umana, il fine della ricerca sociale ed etica dell'uomo.».
Il [[1917]] è anno per lui molto intenso: pubblica il saggio ''La creatività  rivoluzionaria e il parlamento'', la rivista ''Klich'' (La Chiamata) e ad aprile partecipa alla fondazione della Federazione dell'"Unione dei Lavoratori del lavoro Intellettuale" a cui aderiranno insegnanti, medici, ecc. Nel [[1918]] pubblica ''[[Anarchismo e Diritto|L'anarchismo]]'', dove afferma che «l'importanza principale non la si dà  all'anarchismo come fine, ma all'anarchia come ricerca costante di questo obiettivo». Scrive anche che «nessun ideale sociale dal punto di vista dell'anarchismo può essere riferito come assoluto, nel senso che rappresenta l'apice della sapienza umana, il fine della ricerca sociale ed etica dell'uomo.».


Sempre nello [[1918|stesso anno]] fonda l'Unione della propaganda Ideologica dell'Anarchismo e anche la rivista ''Zhzn'' (Vita). Il [[stampa libertaria|giornale]] viene chiuso dalle [[autorità ]] bolsceviche nell'estate del [[1918]], identica sorte toccherà  anche ad altri organi di propaganda anarchica. Fino al [[1922]] s'è reso protagonista nell'organizzazione di convegni sulla storia e la teoria dell'[[anarchismo]], partecipando inoltre alla pubblicazione di [[letteratura|letteratura anarchica classica]].  
Sempre nello [[1918|stesso anno]] fonda l'Unione della propaganda Ideologica dell'Anarchismo e anche la rivista ''Zhzn'' (Vita). Il [[stampa libertaria|giornale]] viene chiuso dalle [[autorità ]] bolsceviche nell'estate del [[1918]], identica sorte toccherà  anche ad altri organi di propaganda anarchica. Fino al [[1922]] s'è reso protagonista nell'organizzazione di convegni sulla storia e la teoria dell'[[anarchismo]], partecipando inoltre alla pubblicazione di [[letteratura|letteratura anarchica classica]].  
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