Antonietta Griffith: differenze tra le versioni

m
Sostituzione testo - "]] ," con "]],"
m (Sostituzione testo - "" con "")
m (Sostituzione testo - "]] ," con "]],")
Riga 3: Riga 3:
Nata a Lugano dai cittadini italiani Giuseppe Griffith e Rosalia Fagandini, immediatamente dopo la separazione dei genitori Antonietta avrà  nell'anarchico ticinese [[Antonio Gagliardi]] la figura maschile di riferimento. Nel [[1898]], proprio con Gagliardi e la madre, emigra prima a Zurigo, poi Basilea ed infine a Zurigo. Nel [[1917]] fa rientro a Lugano con la famiglia. [[1921|Quattro anni dopo]] si stabilisce definitivamente a Bellinzona. Nel [[1922]] Antonietta si sposa con l'anarchico [[Giuseppe Bonaria]], conosciuto anche per essere stato comproprietario con Gagliardi di un magazzino di commestibili/vini a Zurigo denominato “Risveglio”.
Nata a Lugano dai cittadini italiani Giuseppe Griffith e Rosalia Fagandini, immediatamente dopo la separazione dei genitori Antonietta avrà  nell'anarchico ticinese [[Antonio Gagliardi]] la figura maschile di riferimento. Nel [[1898]], proprio con Gagliardi e la madre, emigra prima a Zurigo, poi Basilea ed infine a Zurigo. Nel [[1917]] fa rientro a Lugano con la famiglia. [[1921|Quattro anni dopo]] si stabilisce definitivamente a Bellinzona. Nel [[1922]] Antonietta si sposa con l'anarchico [[Giuseppe Bonaria]], conosciuto anche per essere stato comproprietario con Gagliardi di un magazzino di commestibili/vini a Zurigo denominato “Risveglio”.


Negli anni Venti, quando l'[[Italia]] si trova in piena epoca [[fascismo|fascista]], la loro casa diventa un rifugio sicuro ed accogliente per gli esuli [[antifascismo|antifascisti]] italiani. Antonietta, [[Antonio Gagliardi| Gagliardi]], [[Giuseppe Bonaria|Bonaria]] ed altri compagni (es. [[Giuseppe Peretti]], [[Carlo Vanza]] ...) trovano loro documenti e denaro necessari per raggiungere la [[Francia]], le Americhe o una nuova residenza sicura. Per quanto il "lavoro antifascista" compiuto dagli anarchici e dalle anarchiche come Antonietta sia stato minimizzato anche dagli stessi militanti del [[movimento anarchico]] , esso fu molto importante in quanto permise a molti [[antifascismo|antifascisti]] di sfuggire alla [[repressione]] [[fascista]].
Negli anni Venti, quando l'[[Italia]] si trova in piena epoca [[fascismo|fascista]], la loro casa diventa un rifugio sicuro ed accogliente per gli esuli [[antifascismo|antifascisti]] italiani. Antonietta, [[Antonio Gagliardi| Gagliardi]], [[Giuseppe Bonaria|Bonaria]] ed altri compagni (es. [[Giuseppe Peretti]], [[Carlo Vanza]] ...) trovano loro documenti e denaro necessari per raggiungere la [[Francia]], le Americhe o una nuova residenza sicura. Per quanto il "lavoro antifascista" compiuto dagli anarchici e dalle anarchiche come Antonietta sia stato minimizzato anche dagli stessi militanti del [[movimento anarchico]], esso fu molto importante in quanto permise a molti [[antifascismo|antifascisti]] di sfuggire alla [[repressione]] [[fascista]].


Rimasta vedova di [[Giuseppe Bonaria]] nel [[1930]], [[1933|tre]] anni dopo sposa [[Giuseppe Peretti]]. Dopo la seconda guerra mondiale partecipa al rinnovamento del movimento anarchico ticinese, sostiene finanziariamente il [[stampa anarchica|settimanale anarchico]] «[[Umanità  Nova]]» e mantiene stretti contatti con i “vecchi compagni” d'un tempo, in particolare con [[Carlo Vanza]] e [[Clelia Dotta]]. Nuovamente vedova dal [[1966]], nel [[1978]] dà  praticamente il via alle «[[Edizioni La Baronata]]» <ref>[http://www.anarca-bolo.ch/baronata/ Edizioni La Baronata]</ref>di Lugano finanziando in maniera decisiva la pubblicazione dei primi due libri.  
Rimasta vedova di [[Giuseppe Bonaria]] nel [[1930]], [[1933|tre]] anni dopo sposa [[Giuseppe Peretti]]. Dopo la seconda guerra mondiale partecipa al rinnovamento del movimento anarchico ticinese, sostiene finanziariamente il [[stampa anarchica|settimanale anarchico]] «[[Umanità  Nova]]» e mantiene stretti contatti con i “vecchi compagni” d'un tempo, in particolare con [[Carlo Vanza]] e [[Clelia Dotta]]. Nuovamente vedova dal [[1966]], nel [[1978]] dà  praticamente il via alle «[[Edizioni La Baronata]]» <ref>[http://www.anarca-bolo.ch/baronata/ Edizioni La Baronata]</ref>di Lugano finanziando in maniera decisiva la pubblicazione dei primi due libri.  
64 364

contributi