Ida Mett: differenze tra le versioni

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Dopo la condanna viene però anche licenziata e quindi si ritrova a vivere in gravi difficoltà  economiche. Tutto ciò però non le impedisce di sostenere [[Francesco Ghezzi]], [[Victor Serge]] e tutti gli antistalinisti imprigionati in URSS. Giunta nuovamente in [[Francia]], Ida Mett nel [[1936]] ricomincia la vita di coppia con [[Nicolas Lazarevitch]] che nel frattempo aveva scontato un anno di [[carcere]].
Dopo la condanna viene però anche licenziata e quindi si ritrova a vivere in gravi difficoltà  economiche. Tutto ciò però non le impedisce di sostenere [[Francesco Ghezzi]], [[Victor Serge]] e tutti gli antistalinisti imprigionati in URSS. Giunta nuovamente in [[Francia]], Ida Mett nel [[1936]] ricomincia la vita di coppia con [[Nicolas Lazarevitch]] che nel frattempo aveva scontato un anno di [[carcere]].
[[File:Nmcn-piattaforma.jpg|thumb|left|Copertina del libro di [[Nestor McNab]] sulla Piattaforma Organizzativa degli Anarchici]]
[[File:Nmcn-piattaforma.jpg|thumb|left|Copertina del libro di [[Nestor McNab]] sulla Piattaforma Organizzativa degli Anarchici]]
In [[Francia]] Ida diviene allora attiva nell'ambito sindacale presso la [[Federazione delle Borse del Lavoro|Borsa del Lavoro]], collaborando anche con la [[stampa anarchica|rivista]] «La Révolution Prolétarienne», di cui era stata corrispondente in [[Belgio]] insieme al marito. Collabora inoltre con il periodico [[Libertarie]] scrivendo articoli a commento in particolare  dei processi di Mosca contro i [[anarchia|libertari]] e i comunisti non allineati. Il [[28 agosto]] [[1936]] pubblica un articolo intitolato ''Stalin stermina la generazione d'ottobre'' dove descrive «ciò che avviene in Russia non è che la conclusione logica di un regime assolutista che domina in tutti i settori della vita sociale».  Nel numero dell'[[11 settembre]] ritorna ad analizzare la "questione stalinismo" attraverso un articolo intitolato ''Mosca centro di liquidazione della rivoluzione proletaria'' ed allargando la visione sugli [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|accadimenti spagnoli]] scrive «…ne risulta che la rivoluzione operaia non vuole perire in contraddizioni interne, se i sindacalisti, gli anarchici, i membri del [[POUM]] e in generale gli operai non vogliono, dopo la vittoria contro i [[Fascismo|fascisti]], essere distrutti dagli sforzi combinati della borghesia e degli agenti di Stalin in Spagna, devono d'ora in poi comprendere che hanno di fronte a loro Franco e a Llano, nemici veri, ma anche Hernandez e La Pasionaria <ref name="pasionaria">[http://it.wikipedia.org/wiki/Dolores_Ib%C3%A1rruri Dolores Ibárruri Gómez], detta ''la Pasionaria'', fu un'esponente comunista del PCE (Partito Comunista Spagnolo) e quindi fedele alla linea stalinista sovietica</ref>, nemici non meno temibili per la causa operaia».
In [[Francia]] Ida diviene allora attiva nell'ambito sindacale presso la [[Federazione delle Borse del Lavoro|Borsa del Lavoro]], collaborando anche con la [[stampa anarchica|rivista]] «La Révolution Prolétarienne», di cui era stata corrispondente in [[Belgio]] insieme al marito. Collabora inoltre con il periodico [[Libertarie]] scrivendo articoli a commento in particolare  dei processi di Mosca contro i [[anarchia|libertari]] e i comunisti non allineati. Il [[28 agosto]] [[1936]] pubblica un articolo intitolato ''Stalin stermina la generazione d'ottobre'' dove descrive «ciò che avviene in Russia non è che la conclusione logica di un regime assolutista che domina in tutti i settori della vita sociale».  Nel numero dell'[[11 settembre]] ritorna ad analizzare la "questione stalinismo" attraverso un articolo intitolato ''Mosca centro di liquidazione della rivoluzione proletaria'' ed allargando la visione sugli [[la Rivoluzione spagnola (1936-39)|accadimenti spagnoli]] scrive «...ne risulta che la rivoluzione operaia non vuole perire in contraddizioni interne, se i sindacalisti, gli anarchici, i membri del [[POUM]] e in generale gli operai non vogliono, dopo la vittoria contro i [[Fascismo|fascisti]], essere distrutti dagli sforzi combinati della borghesia e degli agenti di Stalin in Spagna, devono d'ora in poi comprendere che hanno di fronte a loro Franco e a Llano, nemici veri, ma anche Hernandez e La Pasionaria <ref name="pasionaria">[http://it.wikipedia.org/wiki/Dolores_Ib%C3%A1rruri Dolores Ibárruri Gómez], detta ''la Pasionaria'', fu un'esponente comunista del PCE (Partito Comunista Spagnolo) e quindi fedele alla linea stalinista sovietica</ref>, nemici non meno temibili per la causa operaia».


L'[[8 giugno]] [[1940]] é fermata col figlio Marc di 8 anni ed internata presso il campo di Rieucros (Lozère). Stessa sorte era toccata al marito Nicolas, che da prima di lei era stato rinchiuso in quello di Vernet <ref name="vernet">[http://it.wikipedia.org/wiki/Campo_d%27internamento_di_Le_Vernet Campo di internamento di Le Vernet]</ref>. Liberata nell'aprile [[1941]], si rifugia inizialmente a Marsiglia quindi, nel gennaio [[1942]], a Garde-Freinet e poi a Draguignan (Var).
L'[[8 giugno]] [[1940]] é fermata col figlio Marc di 8 anni ed internata presso il campo di Rieucros (Lozère). Stessa sorte era toccata al marito Nicolas, che da prima di lei era stato rinchiuso in quello di Vernet <ref name="vernet">[http://it.wikipedia.org/wiki/Campo_d%27internamento_di_Le_Vernet Campo di internamento di Le Vernet]</ref>. Liberata nell'aprile [[1941]], si rifugia inizialmente a Marsiglia quindi, nel gennaio [[1942]], a Garde-Freinet e poi a Draguignan (Var).
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