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In epoca rinascimentale il termine entra invece a far parte dell'uso politico, richiamandosi al moto ciclico delle stelle e volendo significare quindi che esistono leggi immutabili a cui è difficile sottrarsi ( | In epoca rinascimentale il termine entra invece a far parte dell'uso politico, richiamandosi al moto ciclico delle stelle e volendo significare quindi che esistono leggi immutabili a cui è difficile sottrarsi (... il pianeta è destinato a chiudere la sua orbita ciclica e a ritornare al suo punto di partenza) e che al limite possono solamente essere riscoprite o rivalutate. Con il suo ''De revolutionibus orbium'', [[Copernico]] avvalora tale tesi, pensando alla rivoluzione come un ritorno alla verità . La [[filosofia]] politica post-rinascimentale interpreta quindi la rivoluzione, coerentemente, come ripristino di un ordine giusto infranto. La rivoluzione è intesa quasi come restaurazione. | ||
Anche in [[Kant]], il concetto di rivoluzione assume il significato di illuminazione e rivelazione di ciò che era stato occultato ingiustamente. La stessa [[Rivoluzione americana]] si configura come un ritorno a “sani valori” e “sani principi”. D'altronde tanto [[Tommaso d'Aquino]] che [[Montesquieu]] condannano senza mezze misure l'idea rivoluzionaria. | Anche in [[Kant]], il concetto di rivoluzione assume il significato di illuminazione e rivelazione di ciò che era stato occultato ingiustamente. La stessa [[Rivoluzione americana]] si configura come un ritorno a “sani valori” e “sani principi”. D'altronde tanto [[Tommaso d'Aquino]] che [[Montesquieu]] condannano senza mezze misure l'idea rivoluzionaria. |