Giuseppe Monnanni: differenze tra le versioni

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Scoppiata la prima guerra mondiale, non rispondere alla chiamata alle armi e ripara a Ginevra, dove troverà  appoggio e sostegno nell'anarchico italo-svizzero [[Luigi Bertoni]]. Collabora a «L'Avvenire anarchico», all'«Avanti!» e a «[[Il Risveglio Anarchico]]», tutti [[stampa anarchica|giornali]] in cui esplicita le proprie concezioni [[antimilitarismo|antimilitariste]] e [[autorità |antiautoritarie]]. Per gli [[Manifesto dei Sedici|anarchici che si sono espressi a favore dell'intervento nella prima guerra mondiale]] scrive ''Quei pochi anarchici che han deviato'':
Scoppiata la prima guerra mondiale, non rispondere alla chiamata alle armi e ripara a Ginevra, dove troverà  appoggio e sostegno nell'anarchico italo-svizzero [[Luigi Bertoni]]. Collabora a «L'Avvenire anarchico», all'«Avanti!» e a «[[Il Risveglio Anarchico]]», tutti [[stampa anarchica|giornali]] in cui esplicita le proprie concezioni [[antimilitarismo|antimilitariste]] e [[autorità |antiautoritarie]]. Per gli [[Manifesto dei Sedici|anarchici che si sono espressi a favore dell'intervento nella prima guerra mondiale]] scrive ''Quei pochi anarchici che han deviato'':
[[File:Le revéil anarchiste-il riveglio anarchico.jpg|thumb|left|280 px|Testata di «[[Il Risveglio Anarchico|Le Revéil Anarchiste]]», giornale bilingue (francese e italiano) di [[Luigi Bertoni]] a cui Monnanni collabora durante l'esilio in Svizzera]]
[[File:Le revéil anarchiste-il riveglio anarchico.jpg|thumb|left|280 px|Testata di «[[Il Risveglio Anarchico|Le Revéil Anarchiste]]», giornale bilingue (francese e italiano) di [[Luigi Bertoni]] a cui Monnanni collabora durante l'esilio in Svizzera]]
:«Se il fatto della guerra li ha sorpresi, vuol dire che non erano convinti; se li ha convertiti, vuol dire che non erano convinti; se li ha spaventati, vuol dire che erano deboli; se li ha confusi con quella folla variopinta di pseudo socialisti e sindacalisti che gridano compassionevolmente alla guerra, vuol dire che degni di tale pantano. Se erano, se sono anarchici, anche in questo momento non possono trovarsi d'accordo con altri che anarchici non si dicono [] Quel che ci preme è negare subito che vi possa essere il benché minimo rapporto tra individualismo e guerra, come qualcuno vorrebbe far credere. Anzi, proprio la tendenza individualista dell'anarchismo è quella che maggiormente si allontana dalle ideologie democratiche in nome delle quali si è compiuto il mostruoso connubio guerrafondaio in Italia» (''Individualismo anarchico e guerra'', «Il Libertario», [[11 marzo]] [[1915]])
:«Se il fatto della guerra li ha sorpresi, vuol dire che non erano convinti; se li ha convertiti, vuol dire che non erano convinti; se li ha spaventati, vuol dire che erano deboli; se li ha confusi con quella folla variopinta di pseudo socialisti e sindacalisti che gridano compassionevolmente alla guerra, vuol dire che degni di tale pantano. Se erano, se sono anarchici, anche in questo momento non possono trovarsi d'accordo con altri che anarchici non si dicono [...] Quel che ci preme è negare subito che vi possa essere il benché minimo rapporto tra individualismo e guerra, come qualcuno vorrebbe far credere. Anzi, proprio la tendenza individualista dell'anarchismo è quella che maggiormente si allontana dalle ideologie democratiche in nome delle quali si è compiuto il mostruoso connubio guerrafondaio in Italia» (''Individualismo anarchico e guerra'', «Il Libertario», [[11 marzo]] [[1915]])


Prosegue tenacemente la sua attività  propagandistica scrivendo sulla rivista di avanguardia «Les Tablettes», edita dal gruppo ginevrino ''Entre Nous'' del Café Vigny, e pubblica nel [[1917]], a Zurigo, ''A testa alta'', un vero e proprio inno alla diserzione. Nella stessa città  collabora con la Libreria Internazionale e, essendo in corrispondenza con [[Filippo Turati]], scrive
Prosegue tenacemente la sua attività  propagandistica scrivendo sulla rivista di avanguardia «Les Tablettes», edita dal gruppo ginevrino ''Entre Nous'' del Café Vigny, e pubblica nel [[1917]], a Zurigo, ''A testa alta'', un vero e proprio inno alla diserzione. Nella stessa città  collabora con la Libreria Internazionale e, essendo in corrispondenza con [[Filippo Turati]], scrive
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